Lo chef toscano ¨¨ in sella alla moto sin da bambino. Ma ha anche una passione per le auto sportive come la Fiat Barchetta e l'Audi TT. E adesso viaggia a zero emissioni con una Skoda Enyaq iV
Simone Rugiati ¨¨ uno chef per vocazione che ha nel sangue la sostenibilit¨¤. ? conosciuto nella cucina del suo Food Loft di Milano, ma anche al pubblico televisivo: chi non lo ricorda in Nudi e crudi, Food Advisor e Cuochi e fiamme? Inoltre ¨¨ un appassionato di auto elettriche e moto enduro.
A proposito di sostenibilit¨¤. Sei ambassador del primo Suv elettrico di Skoda, l¡¯Enyaq iV. Ci puoi raccontare le tue sensazioni?
"Sono sincero e diretto come sono sempre stato: non mi aspettavo la qualit¨¤ che pu¨° avere il viaggiare in silenzio. Per me ¨¨ un valore aggiunto. Sono sempre in mezzo alla confusione, e spesso sono io che devo crearla in senso buono, viaggiare in comodit¨¤ e in silenzio ¨¨ pazzesco, come tutto l¡¯insieme dell¡¯Enyaq iV. ? un¡¯auto veramente bellissima a livello tecnologico e di sicurezza: a guidare ti senti quasi rilassato".
Ti senti quasi proiettato nel futuro guidando questo tipo di auto?
"La chiamo ?l'astronave?. Quando l¡¯accendo non fa rumore, sembra di essere in un film, ha uno stile moderno e quando si viaggia emette un sibilo, sembra di guidare un altro tipo di oggetto, di fluttuare quasi su un tappeto volante. All'inizio ci vuole un po' per non dire: che cosa sta succedendo? E poi, detto tra noi, se schiacci l¡¯acceleratore l¡¯Enyaq va, il fatto di non dover salire di marcia, ma avere un motore in presa diretta ti d¨¤ una sensazione di spinta notevole. Altra cosa: quest¡¯auto ¨¨ piena di gadget, ha anche la macchina del caff¨¨".
Simone torniamo indietro nel tempo. Sei un appassionato di motocross ed enduro. Come ¨¨ nata questa passione?
"Se uno dovesse chiedermi quante passioni ho avuto a livello sportivo in vari momenti della mia vita direi tante. Sono sempre stato attratto dalle novit¨¤. Il motocross e la passione per l'enduro ¨¨ nata in maniera assurda e molto precoce, con un po' di follia da parte dei miei genitori. A 6 anni avevo un minicross Grizzly. Era nel garage di mio nonno meccanico, mio padre lo sistem¨°, mi mise in testa un casco bianco, la pettorina e mi disse: ?Vai, vai!?. Tanto dietro casa c¡¯erano i campi. Ho passato giornate intere a cadere. Poi ho iniziato a fare due salti ed ¨¨ da grande ho capito perch¨¦ mio padre mi diceva di provare prima dei 14 anni: per imparare dove non potevo farmi male pi¨´ di tanto. ? stato divertente e mi ¨¨ servito quando mi son trovato in strada perch¨¦ bisogna stare davvero attenti a tutto. Adesso a 40 anni mi sono preso una moto per fare qualche salto ogni tanto, quando ho tempo. Onestamente ¨¨ spenta da due anni".
Ci parli un po¡¯ della tua moto?
"Ne ho due, una ¨¨ stato l'ultimo regalo di mio padre Curzio, era la moto dei suoi sogni. Quando ero ragazzino voleva che fossi diverso dagli altri, anche lui era un professore di educazione fisica fuori dai canoni: andava a scuola con le mie scarpe argentate, gialle e blu. Non ha mai comprato grandi cose ma aveva lo sfizio dell¡¯Harley-Davidson. Ha iniziato dalla cintura, poi ha preso gli stivali, il giacchetto e alla fine si ¨¨ comprato la moto, o meglio, la regal¨° a mia madre. Adesso ¨¨ diventata la mia moto, vorrei rimetterla in sesto e posizionarla accanto a quella da motocross. Un giorno trover¨° un'ora per fare un giro con una e un giorno per fare due salti con l¡¯altra. Per ora vado in giro in elettrico".
Parlaci invece dell¡¯altra moto, quella da enduro.
"? un Ktm 350. Ho una casa all'Isola d'Elba e d'estate vado spesso l¨¬ con un amico, un certo Fabio Fasola che con l'enduro ¨¨ bravino, ¨¨ stato un po' un idolo del motociclismo. E anche se sembra tutto per benino e che ormai non abbia pi¨´ l'et¨¤ per fare certe cose, in realt¨¤ se la cava benissimo: lui con due dita ti porta una moto in mezzo agli alberi. Ho fatto qualche guida con lui, e non ha mezze misure. Stare con Fasola mi ha spinto a prendere una moto mia. Non sono cos¨¬ bravo, non vado forte, ma mi diverto. Sono uno a cui piace anche guardare i panorami".
Che tipo di pilota sei?
"No, pilota no. In macchina guido molto meglio. L¡¯Harley-Davidson non ¨¨ una moto guidabile, anche se fossi il miglior pilota ti devi ricordare quanto pesa e soprattutto che ¨¨ molto bassa, quindi non puoi piegare. ? una moto da passeggiata, nata per le strade americane, quindi se la porti all'Isola d'Elba con tutte le curve che ci sono devi andare piano altrimenti ti pianti con una pedana sulle radici".
E con l¡¯enduro come te la cavi?
"La sento meglio, anche se non ho pi¨´ il tono muscolare di un tempo. Vado piuttosto cauto per godermi i tramonti: la uso come mezzo di trasporto per arrivare in posti dove mi voglio godere la pace".
Tuo padre aveva come sogno l'Harley, tu hai una moto o un¡¯auto dei sogni?
"Se potessi scrivere la letterina a Babbo Natale, visto che la mia passione ¨¨ il Kenya e che ci andr¨° per un paio di mesi a fare delle attivit¨¤ di beneficenza, vorrei una Polaris Rzr Turbo o comunque quel tipo di Quad che mi permette di andare dove non ci sono strade. Non c¡¯¨¨ altra scelta".
Immagino che il viaggio dei tuoi sogni sia proprio in Kenya.
"L¡¯Africa ce l¡¯ho nel cuore. Sono rimasto l¨¬ prima del lockdown del 2020, ero da solo e sono stato benissimo perch¨¦ finalmente mi sono fermato e ho riflettuto per due mesi su tante cose e ho visto situazioni differenti. Quell¡¯esperienza mi ha cambiato e ti rimane dentro quello che chiamano ¡°Mal d'Africa¡±: ¨¨ bellissimo quando sei l¨¤ e tremendo quando rientri. Prima del Kenya ti avrei detto che il Giappone era la mia meta dei sogni o l¡¯Australia, ma ora ho in testa l'Africa e principalmente il Kenya. Il mio sogno ¨¨ andare a vivere l¨¬".
Tornando indietro nel tempo ricordi un viaggio con tuo pap¨¤ o con gli amici che ti ¨¨ rimasto nel cuore?
"Pi¨´ che nel cuore sulla schiena. Quando ero piccolo mia mamma Simonetta e babbo Curzio, avevano il Bulli della Volkswagen color verde marcio. Durante l'anno lo utilizzavano per andare a prendere le giovani allieve di mia madre che insegnava danza artistica. I soldi erano pochi e d'estate un modo per farci delle vacanze era andare in campeggio col mitico ¡°pulmino¡± che mio padre aveva trasformato mettendo una branda sospesa di tela per me, il piccolo di casa. Non ho tanti ricordi del viaggio, ma era come andare all'avventura. Ricordo invece che il Bulli aveva i sedili di dietro fissati con dei bulloni direttamente sulla piastra, io giocavo, giocavo e alla fine sono caduto di testa. Mi hanno dovuto mettere i punti".
Qual ¨¨ stata la tua prima auto?
"A 18 anni non vedevo l'ora di diventare indipendente. Avere la macchina ¨¨ stato il passo pi¨´ desiderato della mia vita e non ¨¨ paragonabile a nessun'altra cosa. Ero veramente in fibrillazione. Ricordo i viaggi con la Fiat Barchetta rossa 1800 con l¡¯hard top nero. Forse una macchina un po' troppo potente per quanto fosse leggera. Mio nonno meccanico mi disse: ?Non ti regaler¨° mai niente nella tua vita, nemmeno a Natale, ma se arrivo vivo ai tuoi 18 anni mi tocca comprarti la macchina?. E cos¨¬ fece. Mi port¨° da un concessionario, mi voleva regalare una Punto nuova perch¨¦ lui collaborava con la Fiat. Aveva un budget di 20 milioni di lire. Io per¨° non volevo la macchina nuova, prima di tutto perch¨¦ ero neo patentato, poi perch¨¦ volevo l¡¯auto migliore. E cos¨¬ trovai questa Barchetta rossa. All'epoca era l'unica spider sportiva come linea che poteva permettersi un ragazzo della mia et¨¤. L¡¯ho strausata".
Perch¨¦ il color rosso?
"L¡¯ho sempre avuto nel cuore. Il mio primo cinquantino era un Aprilia RX che cadeva a pezzi. Mio padre l¡¯ha sistemato con avanzi di vernice, aveva un parafango rosso e un altro pezzo verde, i miei amici mi prendevano in giro chiamandolo ¡°Pappagallo¡±. Poi ho preso un CR, l'unico cinquantino a sei marce che sembrava una sorta di moto da cross. Il rosso mi ¨¨ rimasto sempre nel colore e cos¨¬ ho preso anche l¡¯auto rossa".
E dopo la Barchetta che cosa hai comprato?
"Quando usc¨¬ l¡¯Audi TT fu uno shock: era tutta stondata e schiacciata, argentata sembrava quasi un'astronave, era una bomba, mi piaceva da impazzire. I prezzi erano alti e fuori dal mio budget, anche se, nonostante fossi ancora ragazzino, lavoravo tanto. Il concessionario vicino alla casa della mia prima fidanzatina mise in esposizione proprio un Audi TT 225 cavalli usata. La vedevo l¨¬ tutti i giorni e cos¨¬ decisi di vendere la Barchetta e sempre con l'aiuto dei miei genitori riusciremmo a comprarla. Sono onesto: per due o tre settimane ero un po' scioccato perch¨¦ vedevo i miei che mi guardavano e pensavano: ?Non ¨¨ che abbiamo un po' esagerato questa volta??. Mi sentivo in colpa, era veramente troppo per un ragazzo. Poi me la sono goduta. ? stata una delle macchine pi¨´ divertenti che abbia avuto. Aveva un bel design, una tenuta di strada che all'epoca non aveva rivali e quattro ruote motrici. Era come guidare un gokart. Poi sono passato alla Bmw 330 e a un Cayman S. Erano tutte auto usate che ho rivenduto in ottime condizioni. La prima macchina nuova che ho avuto ¨¨ la Skoda Enyaq. Mi godo questo odore di auto nuova".
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