Ktm 890 Adventure 2023, la prova: compatta e super motore

La media enduro austriaca si rinnova sotto vari punti di vista: estetico, aerodinamico, tecnologico ed elettronico. L’altezza della sella è variabile e il baricentro basso aiuta tanto alle basse velocità e in fase di manovra

Chiamasi progresso un cambiamento, un’evoluzione in meglio senza dimenticarsi da dove si è partiti. ? ciò che in Ktm hanno fatto, mettere in atto un progresso appunto, quando hanno pensato di aggiornare la 890 Adventure, la media enduro tuttofare la cui base tecnica rimane invariata mentre viene ritoccata in alcuni dettagli estetici, aerodinamici, tecnologici ed elettronici. Due mesi dopo aver svelato la nuova 890 Adventure R, la casa austriaca presenta anche la sorella "standard", con un’anima meno fuoristradistica e più orientata a soddisfare esigenze a tutto tondo del motociclista.

Ktm 890 Adventure, come è fatta: il design

Disponibile a partire da gennaio in due colorazioni, nera o bianca con il consueto arancione ad alternarsi con il resto del look, il prezzo della 890 Adventure non è ancora stato ufficializzato, ma è davvero questione di poche settimane. Il family feeling con il resto della gamma Adventure è ben chiaro, con il faro che si sviluppa in orizzontale e diviso in due parti. Non mancano dettagli fuoristradistici come i paramani ed il paramotore, mentre il serbatoio da 20 litri (di colore nero, anziché blu scuro come sulla 890 R) ha linee sinuose e un profilo volto a portare le masse nella parte bassa della moto, contribuendo così in modo sensibile ad abbassare il baricentro. Fianchetti slanciati, sella su due livelli e scarico alto completano il pacchetto estetico.

Ktm 890 Adventure, come è fatta: la tecnica

Ktm 890 Adventure 2023 rimane su telaio in acciaio al cromo-molibdeno, un must per la casa austriaca, con il motore come elemento stressato. Il propulsore è il bicilindrico parallelo LC8c da 889 cc, 105 Cv di potenza massima e 100 Nm di coppia. Valori che valgono un consumo dichiarato di 4,5 litri/100 km, un dato non distante dalla realtà riscontrata durante il test ride in Portogallo che ha fatto registrare una media consumi sotto i 5 litri/100 km. A livello ciclistico troviamo poi una forcella WP Apex da 43 mm di diametro regolabile in compressione ed estensione, con escursione di 200 mm e un monoammortizzatore WP Apex regolabile in precarico ed estensione, la cui escursione è sempre di 200 mm. All’anteriore spicca il doppio freno a disco con pinze a quattro pistoncini, diametro 320 mm, mentre al posteriore ecco il disco singolo con pinza a doppio pistoncino, diametro 260 mm. Pneumatici 90/90-21" all’anteriore e 150/70-18" al posteriore.

Ktm 890 Adventure, come va: l’ergonomia

Appena si toglie il cavalletto si nota subito il comfort della sella, di forma differente rispetto al passato nella zona del serbatoio, ora più confortevole grazie a una nuova imbottitura. La sella del pilota è regolabile su due posizioni (840 e 860 mm) ed è possibile ridurre l’altezza a 800 mm grazie alla sella opzionale più sottile e al kit di abbassamento delle sospensioni, entrambi disponibili nel catalogo PowerParts. L’ergonomia è ottima: su strada si guida in posizione naturale e poco stancante, seppur le pedane siano leggermente arretrate rispetto a dove ce le si aspetterebbe una volta inserita la prima marcia. L’eccellente posizione di guida è coadiuvata dal nuovo cupolino che impedisce strani turbinii d’aria e conseguenti movimenti della testa grazie a una fessura nella parte alta dello stesso. Il baricentro basso, altro grande punto di forza della 890, è percepibile non solo in fase di manovra da fermo toccando con entrambi i piedi a terra, ma anche nei tratti lenti in off-road, dove si ha un ottimo controllo del mezzo a velocità incredibilmente basse. E non è cosa da poco visti i 215 kg di peso in ordine di marcia. Tutto questo comfort su strada e alle basse velocità è chiaramente un dolce compromesso per la 890 standard, che nella guida in fuoristrada (quindi in piedi) richiede braccia distese e schiena un po’ arcuata. Una posizione un po’ rannicchiata vista la compattezza della moto che suggerisce l’impronta maggiormente stradale di questa specifica versione. Se si cerca qualcosa di maggiormente fuoristradistico c’è appunto la 890 Adventure R.

Ktm 890 Adventure, come va

Motore e ciclistica lavorano in sinergia. Analizzando il primo, la fruibilità, l’allungo, la potenza, la coppia, l’esuberanza e l’elasticità del bicilindrico parallelo LC8c da 889 cc sono aspetti che non sorprendono affatto. E che anzi si sposano bene con l’elettronica evoluta presente sulla moto: il quickshifter bidirezionale funziona a dovere, ma occhio a inserire il piede sotto la leva del cambio prima del dovuto perché è iper sensibile e potrebbe leggere in anticipo le intenzioni del pilota. Se su strada le configurazioni Street e Rain mettono a proprio agio, in fuoristrada ognuno può trovare il proprio setting giocando con le impostazioni del controllo di trazione su 9 livelli (+ off) della modalità Rally. In modalità Off-Road, invece, si ha la sola opzione on-off del TC, ma già in on si può uscire di curva con derapate controllate. Tra le novità più interessanti la Demo Mode: permette ai piloti di provare tutte le modalità di guida e le varie opzioni nei primi 1.500 km, per poi decidere quale pacchetto o singoli optional acquistare. Concludendo con la ciclistica, l’escursione dell’accoppiata forcella-monoammortizzatore (di 40 mm inferiore a quella della 890 R) suggerisce evoluzioni meno estreme in fuoristrada, dove si ha un setting certamente confortevole e adatto all’utente medio.

Ktm 890 Adventure: pregi e difetti

A seguire i pregi ed i difetti della nuova Ktm 890 Adventure 2023 provata in Portogallo.

Piace

• Motore: fruibile ai bassi e corposo ai medi, il bicilindrico parallelo LC8c ha un’elasticità tale da poterlo usare in qualsiasi modo lo si desideri.

• Comfort: tra manopole riscaldate e posizione di guida rilassata su asfalto, affrontare un viaggio anche d’inverno non è un problema.

• Cupolino: i flussi d’aria vengono convogliati in una maniera tale da non disturbare la testa del pilota alla guida. L’aria la si sente ma arriva in modo uniforme e amplifica il relax alla guida.

• Baricentro basso: in combinata con l’altezza sella permette manovre sicure anche a chi non supera i 175 cm di altezza. E alle basse velocità è un grande alleato, anche in off-road.

Non piace?

• Posizione di guida in piedi: tutta questa compattezza va a farsi sentire quando si deve guidare in piedi in fuoristrada. Chi supera i 175 cm d’altezza avrà la schiena curva e le braccia distese.