Tre giorni di guida (pi¨´ uno di scuola off-road) con la Ktm 390 Adventure per 690 km totali nel mezzo dell¡¯America: sano fuoristrada, tanto divertimento in sella e al paddock grazie a una community amichevole e ad uno staff super preparato
Catapultarsi dall¡¯altra parte del mondo e sentirsi come a casa non ¨¨ cosa scontata. Tanto pi¨´ se ci sono 690 km circa di off-road da affrontare in sella a una moto e, apparentemente, nessun italiano entro i confini dell¡¯Idaho, uno dei 50 stati facenti parte dell¡¯America. Servono, insomma, gli ingredienti giusti: un caloroso, ma per questo non invasivo, benvenuto da parte di ogni singolo americano presente a Donnelly per i Ktm Adventure Rider Rally, con annesse curiosit¨¤ e aneddoti relativi all¡¯Italia, nonch¨¦ una gran voglia di condividere la medesima passione; uno staff preparato e sempre pronto a venire incontro alle esigenze del singolo, rendendosi disponibile e pronto a porgere la mano in ogni campo, forte dei 17 anni di esperienza degli Adventure Rider Rally; una moto divertente ma non impegnativa come la Ktm 390 Adventure; un percorso misto, a tratti rilassante per riprendere un po¡¯ il fiato, a tratti sfidante con passaggi di enduro vero, come lo conosciamo in Europa. E la ricetta di Ktm prevede tutto ci¨°.
Ktm Adventure Rider Rally: il popolo Orange
¡ª ?La marea Orange inizia ad affollare il Tamarack Resort di Donnelly, campo base dell¡¯esperienza in Idaho, sin dai giorni prima dell¡¯evento. Tant¡¯¨¨ che al nostro arrivo ¨¨ gi¨¤ tutto allestito: i privati scaricano dal tipico pick-up americano la propria 890 Adventure, i rivenditori di parti speciali e accessori per le moto mettono in mostra i loro banchetti e il team ufficiale Ktm Nord America troneggia nel cuore del paddock, o forse sarebbe meglio chiamarlo bivacco. Perch¨¦ anche se si dorme nel resort (ma qualche avventuriero vero si ¨¨ portato la tenda da casa), sembra proprio di stare in un bivacco di un rally. L¡¯atmosfera, a differenza di quella di una gara vera, ¨¨ pi¨´ sciolta e rilassata. Si respira un bel clima, con uomini-simbolo come Chris Birch e Quinn Cody che si mischiano con i concorrenti (300 registrati) sia per scambiare due parole a motori spenti, sia in mezzo alla foresta durante i giorni di guida.
Ktm Adventure Rider Rally: la condivisione
¡ª ?La community Ktm, con americani provenienti dalla California, dal Colorado o da ben pi¨´ lontano, sempre e comunque con il fedele pick-up, si ritrova a condividere ogni momento che non sia in sella alla propria moto in zone comuni: e cos¨¬ si fa gruppo, facendo colazione o cenando fianco a fianco con il dakariano Kevin Benavides o con l¡¯endurista tuttofare Taylor Robert. Per quanto questa vicinanza faccia bene a tutti, ¨¨ il singolo pilota che si mette a disposizione del prossimo: lo aiuta a portare una valigia pesante dal bivacco al resort, chiede sempre se il percorso ¨¨ di suo gradimento e lo aiuta ad affrontare un ostacolo o a rialzare la moto dopo una caduta. Non si tratta solo di gentilezza, ¨¨ anche vivere l¡¯esperienza a 360 gradi pensando al risultato collettivo, nel rispetto e nella condivisione della passione comune per il fuoristrada.
Ktm Adventure Rider Rally: lo staff
¡ª ?Gli stessi concetti sopra elencati possono essere replicati per descrivere lo staff. Oltre a fare da tour leader, a scandire i tempi e il ritmo stesso da tenere in ogni sezione off-road, lo staff ¨¨ parte integrante dell¡¯esperienza stessa, con giovani in gamba pronti a tirar fuori da una riva tre piloti finiti in acqua, a fare da meccanici in mezzo alla foresta per riparare un danno a una moto, a suggerire la strada a concorrenti in difficolt¨¤ e a proporre uno scambio moto per guidare loro stessi la moto senza leva del freno posteriore, pesantemente danneggiata pochi metri prima contro una roccia. Compagni di viaggio, insomma. Ma lo staff ¨¨ anche quello che lavora dietro le quinte, al bivacco, facendo trovare tutto pronto per il giorno seguente, inventandosi giochi a tema motociclistico o trovando soluzioni a problemi inaspettati come un paio di pantaloni dimenticato. Disponibilit¨¤ e proattivit¨¤, in due parole, che si traducono, in pratica, in efficienza.
Ktm Adventure Rider Rally: a lezione di off-road
¡ª ?Nel pomeriggio del primo giorno si sale gi¨¤ in sella perch¨¦ Jimmy Lewis tiene una lezione di off-road. S¨¬ perch¨¦, ancor prima di saper dosare il gas e conoscere bene come e quando usare i freni, ¨¨ fondamentale la posizione in sella. Da questa ne derivano due concetti fondamentali per non cadere in primis e per fare un buon tempo poi: equilibrio e trazione. La stragrande maggioranza delle cadute in off-road avviene perch¨¦ la moto non ¨¨ perfettamente bilanciata o il corpo del pilota non ¨¨ nella posizione in cui dovrebbe stare per quella determinata situazione. Prima di tutto, da fermi in sella, si sta con un piede sulla pedana e l¡¯altro a terra, non entrambi. Questo concetto torna poi utile quando si ¨¨ in movimento: in un momento di difficolt¨¤, in una salita in mulattiera ad esempio, si hanno pochi attimi per decidere quale piede appoggiare a terra (preferibilmente quello a monte, altrimenti si rischia di cadere lo stesso per via dell¡¯altezza della sella, della statura e della conformazione del terreno). Ma ¨¨ quasi certo che se si prova ad appoggiare ambedue i piedi a terra senza spostare il sedere da una o dall¡¯altra parte si finisce per cadere, con tutte le problematiche che ne derivano.
Ktm Adventure Rider Rally: come curvare su sterrato
¡ª ?Il movimento del corpo diviene dunque fondamentale, non solo per evitare una caduta. Per affrontare una curva stretta in off-road, con poco grip, ¨¨ bene caricare in avanti il peso del corpo e sedersi sul lato della sella opposto alla curva, facendo praticamente il contrario di quanto si fa con una supersportiva in pista. In questo modo, mettendo fuori il piede interno, si va a piegare la moto rimanendo col busto perpendicolari al terreno. E, provare per credere, si riescono a raggiungere angoli di piega inimmaginabili senza il movimento adeguato. Il vantaggio non ¨¨ solo in percorrenza di curva, in quanto poi la corretta postura permette di avere un¡¯uscita di curva pi¨´ brillante e sotto controllo al momento stesso.
Ktm Adventure Rider Rally: le moto
¡ª ?Tra le mille Ktm 690 Enduro R, 890 Adventure R, 1090 Adventure, 1290 Super Adventure e vecchie glorie del passato, con qualche Exc ed Xc-W (prevalentemente 4T) qua e l¨¤, impossibile non notare un gruppo di una dozzina di Ktm 390 Adventure, quelle messe a disposizione dei media europei e americani, con pneumatici tubeless Continental Twinduro (gomma 100/90 ¨C 19 all¡¯anteriore e 130/80 ¨C 17 al posteriore). Sebbene non siano state pensate per fare 690 km di off-road in tre giorni, con tratti talvolta di enduro puro tra sassi smossi, rocce appuntite, sabbia, canali, salite e discese con pendenze davvero niente male, le monocilindriche si comportano in maniera ottimale, andando oltre le aspettative. E se bene o male da un monocilindrico da 373,2 cc non racing si sa gi¨¤ cosa aspettarsi, le maggiori soddisfazioni arrivano dal punto di vista ciclistico. In combinata, propulsore e ciclistica, rendono poco faticosi i tre giorni altrimenti provanti se affrontati con una moto da oltre 200 kg anzich¨¦ 158 e da oltre 100 Cv anzich¨¦ 43,2.
Ktm Adventure Rider Rally: la Ktm 390 Adventure
¡ª ?Ma al di l¨¤ dei numeri, ¨¨ sorprendente scoprire cosa si pu¨° fare e fin dove ci si pu¨° spingere con una piccola adventure. Scalando le montagne dell¡¯Idaho emerge il carattere della 390: docile ai bassi regimi, fin troppo certe volte ma si deve tener conto che ¨¨ pur sempre un mono da 373,2 cc, progressiva e lineare ai medi e costante e divertente agli alti, dove sa dare il meglio di s¨¦ nonostante un cambio non sempre preciso. ? in quel range di giri che va tenuta se si vuole correre, ma sa trotterellare altrettanto bene tra i 4.000 ed i 7.000 giri/min. Tutto pi¨´ o meno prevedibile, al contrario della ciclistica. Se ¨¨ vero che le gomme tassellate aiutano, davanti si sente un po¡¯ l¡¯assenza di un 21¡±. Il 19¡± lavora bene e caricando il peso in avanti esterno alla curva si riesce a tenere la moto dove si vuole, certo ¨¨ che non si pu¨° esagerare. Il retrotreno scarica a terra la potenza in modo graduale e progressivo, con il posteriore che, tolti tutti i controlli, scoda strappando pi¨´ di un sorriso sotto al casco.
Ktm Adventure Rider Rally: pregi e difetti della 390
¡ª ?Quando si alza il ritmo emergono i limiti, inevitabili, della 390: taratura delle sospensioni un po¡¯ morbida, tant¡¯¨¨ che pi¨´ volte la forcella arriva a fondo corsa, e altezza da terra (200 mm) che contrasta con la voglia di spingere a tutta in un tratto di sassi smossi. Ma, ripetiamo, per correre ci sono le Exc. O le 450 Rally Replica, per i pi¨´ incalliti della disciplina. O, ancora, la 690 Enduro R che tanto aveva sorpreso allo Swank Rally Sardegna. La 390 Adventure, con la sua facilit¨¤ di motore, di telaio, di gomme e di ergonomia in sella ha saputo stupire, spingendosi oltre il previsto. Molto bene l¡¯Abs off-road, che libera il posteriore per entrare in derapata in curva e lo mantiene all¡¯anteriore, consentendo frenate potenti anche su sterrato. Non sempre facile, invece, trovare il feeling con la leva del freno posteriore, il componente che ha sofferto di pi¨´. Per quanto concerne la guida, meglio da seduti: in piedi si ha la sensazione sia un po¡¯ piccola (altezza sella 830 mm) e la postura del corpo, a meno che non si superino i 160/165 cm di altezza, ne risente, con braccia distese e schiena curva. Ma, come detto, per correre forte serve altro. Per l¡¯adventouring la 390 ¨¨ un¡¯ottima compagna di viaggio.
Ktm Adventure Rider Rally: il percorso
¡ª ?Ricordando il fatto che vi siano stati, nel 2022, sei eventi (Sud Africa, Canada, Cina, Francia e Stati Uniti terminati, Australia dal 27 novembre al 2 dicembre) e che per il 2023 sono in programma altri sette Ktm Adventure Rider Rally in giro per il mondo, dunque ogni evento con le propriet¨¤ paesaggistiche caratteristiche di quel luogo, l¡¯Idaho ha regalato scenari stupefacenti ai 300 concorrenti. Le condizioni meteo fortunate hanno facilitato la guida del primo giorno (quasi 260 km nel sud est di Donnelly), iniziato nella nebbia e terminato con un sole settembrino che ha asciugato il terreno dalla pioggia della sera prima. Il Day 2 (poco pi¨´ di 270 km a nord ovest del bivacco), all¡¯insegna di sabbia e polvere, ha permesso di fare incontri ravvicinati (ma non troppo) con la fauna locale, quali alci, cervi, mucche e buoi, immersi nella foresta ricca di conifere, mentre il Day 3 (mezza giornata, ¡°solo¡± 160 km circa) ha messo in luce lo spirito di gruppo creatosi dopo essersi persi nella foresta a nord di Donnelly. E tra un paesaggio montuoso e l¡¯altro, durante una delle pause dopo km e km di divertimento, si ragiona su quanto ci si possa sentire a casa anche dall¡¯altra parte del mondo.
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