Diresse il Biscione in due fasi distinte, accompagnando la rinascita negli anni Cinquanta con la Giulietta e la grande espansione nel decennio successivo con la Giulia. La sua energia guid¨° la costruzione della fabbrica di Pomigliano d¡¯Arco per l¡¯Alfasud. L¡¯addio brusco dopo contrasti col mondo politico
I finanziatori mettono a disposizione il denaro, i tecnici creano i prodotti, gli operai li fabbricano, gli addetti commerciali li vendono, i funzionari amministrativi ne tengono traccia. Ogni azienda si compone di queste figure indispensabili. A cui ne va aggiunta un'altra, altrettanto fondamentale: il dirigente. Nella moderna concezione di un'impresa dalle dimensioni non piccole, non si tratta di una persona sola, bens¨¬ di un gruppo il cui compito ¨¨ organizzare e realizzare i progetti indicati dagli azionisti. Tuttavia al vertice si trova generalmente un solo individuo, al quale spetta il dovere di elaborare e approvare la strategia primaria, vigilando affinch¨¦ essa proceda nei binari stabiliti. A seconda dello statuto aziendale e delle normative, questa persona ¨¨ l'amministratore delegato o il presidente. Il top manager, insomma. Nella storia dell'industria automobilistica italiana (in realt¨¤, dell'industria nazionale in assoluto), spicca una figura ormai lontana nel tempo, a cui per¨° si devono modelli rimasti nella memoria. Parliamo di Alfa Romeo e auto come Giulietta e Giulia . Senza dimenticare le fabbriche di Arese e Pomigliano d'Arco, quest'ultima costruita appositamente per l'Alfasud . Un uomo a cui va associato il periodo di massima espansione della casa col Biscione sul cofano. Perch¨¦ in larga parte la trasformazione dell'Alfa da marca di nicchia a grande impresa di successo ¨¨ dovuta a lui, in due fasi distinte: prima in quanto direttore generale della Finmeccanica e poi come presidente della stessa Alfa Romeo. Era Giuseppe Luraghi, scomparso esattamente 30 anni fa.
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