La Peugeot 205 T 16, approda alla Dakar dopo una carriera sportiva breve ma intensa. Figlia del gruppo B ¨¨ uno degli ultimi mostri da rally. A causa del cambio di regolamento imposto dalla Fia nel 1986, all¡¯indomani dei drammatici incidenti che hanno funestato quella stagione e che portato in risalto la pericolosit¨¤ di quei mezzi dallo sviluppo tecnico incontrollato, la Peugeot si trova presa in contropiede. Fresca vincitrice del campionato Mondiale Rally, non dispone di una nuova auto che risponda alle nuove norme del futuro gruppo S che sostituisce le gruppo B. Cos¨¬ Peugeot, per mano del suo direttore sportivo Jean Todt, dopo una lunga serie di polemiche e vicissitudini, ottiene che la 205 T 16 campione del mondo rally, possa prendere parte ad alcuni campionati, fra cui i rally-raid, specialit¨¤ in cui Peugeot ¨¨ presente da sempre e nella quale punta a imporsi. Cos¨¬ nel 1987, viene schierata al via della Parigi-Dakar, l¡¯auto pi¨´ prestazionale mai vista fino ad allora ad una Rally Raid. La Peugeot 205 turbo 16 Grand Raid, estremizzazione del concetto di vettura ad alte prestazioni, che nella sua configurazione rally, la Evo 2 arrivava a sprigionare con il suo 4 cilindri in linea turbo, 560 Cv a 8.000 giri/min. erogando ben 558 Nm a 5.200 giri/min. Il telaio, monoscocca in acciaio e fibra di carbonio, garantisce rigidit¨¤ e leggerezza e per la prima volta si vede cos¨¬ diffusamente l¡¯impiego di questi materiali in una maratona africana; non pi¨´ quindi brevi tappe speciali cronometrate con possibilit¨¤ di assistenza immediata, ma lunghi trasferimenti e tappe cronometrate di centinaia di km l¡¯una, in mezzo al deserto o lungo insidiose pietraie. Il turbo, un Garrett ad altissime prestazioni da 2,5 bar con intercooler, sapr¨¤ resistere anche alla polvere dei deserti e alle sollecitazioni delle dune? In un quadro di tale sofisticazione tecnica, la trazione integrale sembra quasi passare in secondo piano. Ma in Peugeot hanno pensato a tutto: la 205 T 16, nata per vincere sulle tortuose strade dei rally europei, viene allungata di 33 cm e alzata di 7 cm alla ricerca di una maggiore stabilit¨¤ nelle lunghe tappe desertiche. Il motore resta invariato, ma la potenza viene abbassata a ¡°soli¡± 380 Cv a 7.500 giri/min. mentre la coppia massima erogata si attesta ora a 490 Nm a 4.000 giri/min. Il peso della nuova 205 T16 ¡°Grand Raid¡± ¨¨ di 910 kg, che arrivano a 1.300 kg in ordine di marcia con il pieno nei serbatoi di benzina ed acqua, per un totale di 400 litri complessivi. La velocit¨¤ massima, che raggiunge i 230 km/h, porta all¡¯utilizzo di una enorme ala posteriore, che garantisce alla 205 stabilit¨¤ mentre ¨¨ in ¡°volo¡± durante i lunghi salti alla massima velocit¨¤, permettendogli cos¨¬ di non atterrare di muso ¡°spanciando¡± e subendo danni atterrando sulle ondulate piste desertiche. L¡¯esordio ¨¨ subito vincente, la 205 ¡°Grand Raid¡± sbaraglia la concorrenza e alla fine dei 13.000 km della massacrante edizione 1987, Ari Vatanen conduce alla vittoria la sua Peugeot. L¡¯anno seguente, il 1988, bisser¨¤ Juha Kankkunen sempre su Peugeot 205 T 16 Grand Raid.?
La vittoria del 1988, per¨° fu quasi una sorpresa anche per la stessa Peugeot, che nel frattempo aveva fatto debuttare la nuova Peugeot 405 T 16, affiancandola per sicurezza alla 205 T 16. La nuova auto in fondo, altro non era che una 205 T 16 appositamente rivista e corretta per partecipare ad i raid africani e quindi resa pi¨´ lunga e larga e di conseguenza pi¨´ stabile, della precedente 205 T 16, nata per i tortuosi percorsi dei Rally. La nuova 405 ne conservava la parte meccanica e numerosissime soluzioni tecniche, come l¡¯impiego di acciaio e carbonio per scocca e telaio che per¨° erano ora riprogettati in funzione dell¡¯impiego nelle maratone africane. Il nome e l¡¯estetica generale, fu ispirata alla nuova Peugeot 405, appena lanciata sul mercato, per regalarle ulteriore appeal commerciale, visto che di fatto, esattamente come accadeva per la 205, si trattava di due veri e propri prototipi che nulla avevano a spartire con le rispettive auto di serie, con le quali condividevano solo un certo aspetto estetico, i fari e mascherina¡ La potenza della 405 T 16, saliva a 400 Cv a 7.500 giri/min. al motore veniva aumentata la corsa, lasciando invariato l¡¯alesaggio. Contemporaneamente veniva affinato lo studio aerodinamico intrapreso con la 205, ed anche qui era presente un¡¯ampia ala posteriore, per garantire carico aerodinamico e stabilit¨¤ nei salti. La 405 T 16 ¡°Grand Raid¡±, si aggiudicher¨¤ con Ari Vatanen le edizioni 1989 e 1990 della Parigi Dakar, le ultime alle quali parteciper¨¤ questa auto che termin¨° cos¨¬ il suo sviluppo. L¡¯impiego di prototipi ad altissime prestazioni nei rally raid era per¨° cominciato. Nascevano i prototipi per i rally-raid e la sofisticazione tecnica si portava a fare i conti in condizioni estreme.
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