Compie cinquant¡¯anni la Fiat voluta dall¡¯Avvocato per reggere la concorrenza delle lussuose ammiraglie tedesche. Esord¨¬ a Ginevra nel 1971. Adesso ¨¨ tra i desideri dei collezionisti
Era semplicemente la 130. Un numero sinonimo di stile, in grado di descrivere subito lo status del suo proprietario. Presentata l¡¯11 marzo del 1971 al salone dell¡¯Auto di Ginevra, la vettura era nata su esplicita richiesta di Gianni Agnelli di realizzare un modello alto di gamma che potesse fare concorrenza alle grandi ammiraglie tedesche. La 130 Coup¨¦, nonostante lo scarso successo commerciale, riusc¨¬ in quegli anni a esprimere un modo di essere e di porsi, con una classe tutta italiana.
UNA SFIDA ANNI SESSANTA
¡ª ?La storia della Fiat 130 Coup¨¦ inizia nel 1963, quando i vertici della casa torinese decisero di sostituire l¡¯ormai obsoleto modello 2300 Lusso Berlina con un progetto di berlina gran turismo, che potesse far concorrenza alle lussuose Bmw e Mercedes. Il progetto del motore, un sei cilindri a V di 2.8 litri, fu affidato ad Aurelio Lampredi, arrivato alla Fiat da Ferrari pochi anni prima, mentre del disegno dell¡¯autotelaio si occup¨° Sergio Camuffo con la collaborazione di Vittorio Valletta e dello stesso Agnelli. Nel 1969, al Salone Internazionale dell¡¯Automobile di Ginevra, venne presentata la prima Fiat 130 berlina, seguita due anni dopo dalla Fiat 130 Coup¨¦, equipaggiata sempre con un motore sei cilindri a V portato da 2.8 a 3.2 litri, che venne poi adottato anche sul restyling della berlina.
MECCANICA RAFFINATA E DESIGN PININFARINA
¡ª ?Per la Fiat 130 venne studiata una meccanica raffinata, abbinata ad una carrozzeria con una linee classiche e una grande abitabilit¨¤ interna, sia all¡¯anteriore che al posteriore, tipica delle tre volumi delle case concorrenti. Per lo stile della nuova Coup¨¦, Fiat chiese il supporto di Pininfarina, che con Paolo Martin, uno dei maestri del design automobilistico italiano, defin¨¬ il profilo pi¨´ moderno della vettura. Il nuovo modello aveva tratti tesi e spigolosi, con un look pi¨´ squadrato rispetto alla berlina. Sotto il cofano, al sei cilindri a V di Lampredi era stata aumentata la cubatura, arrivando a 3.235 cc e 165 Cv. Il propulsore era abbinato a una trasmissione automatica a tre marce Borg Warner, con un manuale a cinque marce a richiesta.
INTERNI RAFFINATI
¡ª ?All¡¯interno la Fiat 130 Coup¨¦ era comoda e capiente, perfetta per 4 persone, con largo utilizzo di materiali pregiati e legno laccato, rivestimenti in tessuto o velluto e selleria in pelle . La plancia aveva un disegno semplice, con strumenti circolari, lancette grandi e numeri ben leggibili, e il volante a due razze era specifico per il modello. La dotazione molto ricca includeva servosterzo, 4 freni a disco con servofreno, e il ¡°cavo Bowden¡±, un dispositivo che consentiva l¡¯apertura della porta del passeggero dal posto di guida.
PREZZO E CONSUMI TROPPO ELEVATI
¡ª ?La Fiat 130 non ebbe un grande successo di vendite: in totale ne vennero prodotti meno di 20 mila esemplari, di cui solo 4.491 in versione Coup¨¦, e la commercializzazione termin¨° dopo 8 anni di produzione. Costava troppo, addirittura il triplo della Fiat 132: circa 13 milioni contro i 4,8 milioni nel 1975. La grave crisi petrolifera iniziata nel 1973 diede poi il colpo finale al modello, che aveva anche dei consumi di carburante proibitivi, non adeguati alla cilindrata e addirittura superiori a quelli di alcuni V8 americani dell'epoca. Il costo della benzina praticamente quintuplicato nel giro di qualche mese rese la 130 Coup¨¦ antieconomica e inutilizzabile per i viaggi pi¨´ lunghi, confinandola ad un utilizzo di rappresentanza cittadina che non ne giustificava pi¨´ l¡¯acquisto.
LEGGI ANCHE
LA 130 COUP¨¦ DEI COLLEZIONISTI
¡ª ?In questi anni la Fiat 130 Coup¨¦, viste le poche unit¨¤ prodotte e la meccanica evoluta, si ¨¨ molto rivalutata, diventando uno dei modelli ambiti dai collezionisti. Ne troviamo una, di recente acquisto, originale e con cambio automatico, nel garage di supercar di Andrea Levy, esposta sotto il grande logo Pininfarina, tra Ferrari, Mclaren e Dallara. ¡°Da collezionista Ferrari sono sempre stato legato al brand Pininfarina - spiega Andrea Levy- e non potevo non avere questo vettura, che rappresent¨° una vera fonte di ispirazione per tanti modelli successivi, dalla Ferrari 365 GT4 2+2 del 1972, alla Rolls Royce Camargue del 1975, alla Lancia Gamma coup¨¨ del 1976¡±. Sulla Lancia Gamma ritroviamo ad esempio proprio gli abbinamenti cromatici molto contrastanti di questo modello di 130 Coup¨¦, con carrozzeria argento metallizzato e interni in tessuto aragosta e tappeti rossi. ¡°Volevo una vettura che portasse il mio anno di nascita, 1971- spiega Andrea Levy, al lavoro sul prossimo Milano Monza Motorshow dal 10 al 13 giugno - e ho trovato questa a Torino, totalmente conservata, con targhe originali e solo 10.000 chilometri percorsi¡±.
LA 130 COUP¨¦ DI MARIO GERBI
¡ª ?Una Fiat Coup¨¦ del 1975 ¨¨ anche nel garage del collezionista torinese Simone Bertolero . ¡°Si tratta di uno degli 800 esemplari costruiti con cambio manuale - spiega Bertolero - ¨¨ maneggevole e comodissima, e con questo cambio ha la stessa guidabilit¨¤ di una Ferrari¡±. Il modello, che ha appena affrontato i 1.500 chilometri attraverso le Dolomiti della WinteRace, verr¨¤ esposto al concorso d¡¯eleganza Poltu Quatu Classic dal 2 al 4 luglio: completamente originale, con soli 9.000 km percorsi, targhe Torino dell¡¯epoca e interni in pelle, ha una grande storia custodita sul libretto, molto appetibile fra i collezionisti appassionati di calcio: la vettura, infatti, come primo proprietario ebbe proprio il presidente del Torino Mario Gerbi .
LA FIAT 130 COUP¨¦ NEL CINEMA
¡ª ?La Fiat 130 ¨¨ entrata a far parte della storia del costume e del cinema. La grande ammiraglia torinese ¨¨ infatti una presenza ricorrente sul grande schermo in molti film girati fra gli anni Settanta e Ottanta, dallo Scherzo di Lina Wertmuller al Brogliaccio d'amore di Nadine Trintignant, passando per Bud Spencer nei panni di Piedone alla gara ciclistica di Fantozzi. Fino ad arrivare al 1979, con la 130 Coup¨¦ protagonista del cult b-movie Torino Centrale del Vizio di Bruno Vani e allo sgangherato finto inseguimento di Febbre da cavallo di Steno del 1976.
? RIPRODUZIONE RISERVATA