Intervista a Lorenzo Castagna: ¡°Sul mio rapporto con Leonardo potrei scrivere un libro: da l¨¬ ho imparato ad avere cura dei ragazzi¡±.
Prosegue l¡¯appuntamento con ¡°Surf Opinion¡±, le dirette Instagram su Gazzetta Active dedicate al mondo del surf in compagnia di Dario Nuzzi e Gabo Raso, in programma ogni marted¨¬. Dopo aver intervistato Francesca Rubegni , Sergio Muniz , Filippo Orso e Mattia Poggi , ¨¨ toccato a Lorenzo Castagna.
Ciao Lorenzo, presentati¡
¡°Ho passato la maggior parte della mia vita a viaggiare per trovare le migliori onde possibili. La mia vita si ¨¨ basata integralmente sul surf da onda, prima come atleta e poi come istruttore. La transizione tra le due cose ¨¨ stata naturale. Sono nato a Carrara, in Toscana, e sono stato l¨¬ fino ai 20 anni. Da l¨¬ ho iniziato a viaggiare, con base in Francia per circa sei anni. E poi ho seguito il ritmo delle gare. Ora sono in Sardegna¡±.
Che rapporto hai con la Sardegna?
¡°La Sardegna ¨¨ il nostro tesoro, io sono di parte perch¨¦ per me ¨¨ il posto pi¨´ bello del mondo: non farei il cambio con nessun altro¡±.
Sei stato in posti come Australia e California: hai dei ricordi particolari?
¡°In Australia ho conosciuto tante persone che mi hanno fatto credere di poter fare quello che volevo nella vita. In California sono stato per la prima volta con la Nazionale italiana per fare i mondiali. Mi sono innamorato di quel posto¡±.
Le onde pi¨´ belle che hai visto?
¡°Ce ne sono due in particolare che mi hanno colpito: la ¡®Cloud 9¡¯ nell¡¯isola di Siargao, nelle Filippine, e la destra di Lobos, a Fuerteventura. E¡¯ stato il primo grande viaggio che ho fatto¡±.
Raccontaci il tuo rapporto con Leonardo Fioravanti¡
¡°Ci sarebbe da parlare all¡¯infinito, forse da poter scrivere un libro. ? un rapporto fraterno, ¨¨ una storia che non molti sanno e che inizia tanti anni fa, quando Fioravanti aveva cinque anni: ho iniziato a occuparmi di lui e di suo fratello Matteo, poi ho proseguito solo con Leonardo. Avevo 23 anni. Siamo andati avanti insieme sei o sette anni, abbiamo viaggiato per molti anni in giro per il mondo. E¡¯ un¡¯esperienza che rimane indelebile: da l¨¬ ho imparato ad avere cura dei ragazzi ed ¨¨ nata la passione di voler trasmettere il mio sapere nella forma pi¨´ pura, che ¨¨ quella dell¡¯insegnamento. Il nostro compito ¨¨ lavorare e formare i ragazzi, per dare a tutti le possibilit¨¤ di arrivare dove ¨¨ arrivato Leonardo¡±.
Quali sono altri ragazzi che alleni o hai allenato?
¡°Ce ne sono diversi: penso a Matteo Calatri , Giulio Caruso, Brando Giovannoni, Mattia Migliorini, Vittoria Backhaus¡¡±
Qual ¨¨ la situazione del surf italiano?
¡°Al momento c¡¯¨¨ un¡¯espansione pazzesca, nel corso degli anni il surf ha preso sempre pi¨´ piede sia come disciplina ¡®selvaggia¡¯ sia grazie alle scuole, anche per merito della Federazione . Sono stati formati tanti ottimi atleti. Credo che la situazione sia in via di sviluppo ma gi¨¤ molto buona, ¨¨ totalmente differente da quando ho iniziato io. Allora si imparava provando, per tentativi. Ora ci sono scuole con istruttori formati , strutture con docce calde: ¨¨ tutto pi¨´ semplice. Ma la filosofia e la ricerca di qualcosa non si perderanno mai¡±.
Una sliding door della tua carriera?
¡°Ce n¡¯¨¨ una in particolare alla quale sono legato e per la quale devo ringraziare mia mamma. Quando sono andato in Australia da solo per avviare la mia professione mi stavo mantenendo con un lavoro ma non riuscivo a unire le due cose. In quella circostanza ho chiesto a mia mamma se poteva finanziarmi un mese di soli allenamenti, poi sarei tornato in Italia e avrei preso una strada. Dopo questo mese il destino ha voluto che tutto andasse nel verso giusto¡±.
Parliamo delle gare: ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione¡
¡°In una gara tutto pu¨° succedere, il nostro sport ha talmente tante variabili che ¨¨ difficile giudicare le scelte che ognuno fa. Io per mia natura sono della filosofia di prendere sempre le onde. Perch¨¦ non si sa se l¡¯onda poi arriver¨¤ oppure no, non si sa se ¨¨ aperta o ¨¨ un closeout. Poi negli anni sono cambiate tante cose: alcune regole hanno aumentato lo spettacolo, come le priority. Grazie alle quali il surfista sa che ha la sua onda e si pu¨° esprimere liberamente. L¡¯importante, comunque, ¨¨ avere sempre un backup plan, se le cose non vanno come non vuoi¡±.
Ci presenti il tuo progetto ¡°What Ever It Takes¡±? C¡¯¨¨ qui il video
¡°E¡¯ un lavoro che ho scritto e realizzato con Pierpaolo Valetto, un amico con il quale ho vissuto diverse avventure. Abbiamo voluto raccontare la storia di quattro persone che hanno fatto di tutto per arrivare a fare quello che volevano nella vita, e le cui storie si sono incontrate. Alberto Galletti ¨¨ uno shaper che da circa vent¡¯anni fa le mie tavole. Filippo Fiumani ¨¨ un artista italiano che vive in Portogallo con cui condivido la passione per l¡¯arte. Alberto Salerno frequenta da diversi anni l¡¯ambiente del surf deliziandoci con la sua musica. Abbiamo raccontato la loro storia con quello che li lega, ovvero il surf e la natura¡±.
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