Vanno tutte sul 2-0 le squadre di casa impegnate nella notte nel primo turno dei playoff Nba. Lo fa col fiatone Oklahoma City, che si fa rimangiare un +15 dalla rimonta di Houston che con la zona e il quintetto piccolo mette la partita su binari tatticamente ingestibili, prima delle triple di Durant e Sefolosha che sanciscono il successo Thunder. San Antonio chiude senza eccessivi patemi la pratica-Lakers grazie al superbo secondo tempo di Tony Parker, onnipotente nell'arrivare al ferro, col buon contributo dalla panchina di Ginobili e Bonner. Vita facile anche per Indiana su Atlanta, con Paul George che festeggia con 28 punti il premio di giocatore più migliorato dell'anno.

Indiana Pacers-Atlanta Hawks 113-98
Con la complicità della difesa ballerina di Atlanta, Indiana in un momento di grande fiducia trova il massimo di punti ai playoff da 13 anni a questa parte, seconda partita di fila oltre i 100. Gli Hawks faticano a entrare in partita anche per i problemi di falli dei lunghi e di Smith, non incisivo nonostante il 7/10 al tiro, vittima pure lui della gran difesa di Paul George: sui suoi 4 recuperi (10 di squadra) e sui rimbalzi d'attacco di Pendergraph, Hansbrough e Hibbert (15 di squadra) i Pacers costruiscono il dominio nel numero dei possessi. George festeggia il premio di giocatore più migliorato facendo seguire alla tripla doppia di gara-1 una serata anche da 27 punti e 8 rimbalzi, e le triple di Hill (4) e Green (3) danno le spallate decisive, con l'indubbio impatto sulla partita proprio di Tyler Hansbrough. La produzione di Horford è dispersa in un contesto da 4 perse di Teague e pesa anche il 3/10 al tiro di Korver, anche se le triple sono l'unico modo con cui Atlanta prova a inizio ripresa a tenersi in gara, dopo che un paio di tiri da tre di Augustin aveva esteso il divario oltre la doppia cifra prima del riposo. Toccato con Green l'86-70 già prima della fine del terzo quarto, Atlanta regge fino al -10 a 8' dalla fine poi resta quasi 5' senza segnare. Qui Indiana costruisce su 7 punti di Hill un 9-0 per il 104-85 della fuga decisiva a 5' dalla fine. Adesso la serie si trasferisce in Georgia, dove i Pacers hanno perso le ultime 11 partite. Indiana: George 28 (10/17, 1/4, 4/7 tl), Hill 22, Hibbert e Green 15. Rimbalzi: Hibbert 9. Assist: quattro con 3.
Atlanta: Harris 17 (4/6, 2/4, 3/5 tl), Smith e Teague 16, Horford 13. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Horford e Teague 5.

Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 105-102
I Thunder rischiano di rimettere in discussione nel finale il 2-0 nella serie contro la zona di Houston, arrivata pronta a tutto, con un quintetto con quattro piccoli eppure con una reattività e un tasso di attività superiore anche a rimbalzo, nonostante la differenza di taglia: i texani vanno sopra i 100 punti anche in una serata da 39.6% al tiro conquistando 18 rimbalzi d'attacco, di cui 5 con Beverley promosso titolare per un quintetto con tre guardie e capace di mettere in difficoltà Westbrook con una partita da 16 punti, ben 12 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi. Il tutto con Lin fuori per tutta la ripresa per una contusione al petto, così intorno alla quantità del grande ex James Harden (6 perse e 1/7 da tre ma anche 11 rimbalzi e 17/20 dalla lunetta) non arriva la precisione di chi come Parsons (7/23) e soprattutto Delfino (3/10) dovrebbe essere più preciso per diventare un'arma tattica compiuta da finto lungo, come previsto nel piano partita di McHale. E' mettendola su questo piano che Houston rientra dopo che cinque errori di fila nel finire del terzo quarto avevano permesso ai Thunder di costruire il 13-0 per la doppia cifra di vantaggio, allungata poi a 9'23'' sull'89-74 sigillato da una tripla di Martin che pareva chiudere i giochi. E invece da qui in poi nel giro di cinque minuti Houston ribalta la partita con i penetra e scarica di Harden, che produce per sé e per tiri sul perimetro fino al 91-95 di Delfino a 3'27'' dalla fine. I Rockets costruiscono il 21-2 di break generando con la zona 6 errori al tiro e 4 perse dei padroni di casa, almeno metà dei quali con Sefolosha che però, dopo la tripla del ritrovato vantaggio con Durant a 2'28'' dalla fine, si riscatta con il canestro da tre del 101-97 entrando nell'ultimo minuto, raccogliendo lo scarico in uscita dal raddoppio proprio di Durant. Sbagliando un tiro libero a un secondo dalla fine sul +3, l'ala di Oklahoma City concede un'ultima opportunità ai Rockets, ma senza timeout a disposizione Delfino non riesce ad andare oltre una tripla della disperazione senza esiti. In casa Thunder, 58 punti in due, ma anche 3/16 in coppia da oltre l'arco, per Kevin Durant e Russell Westbrook, che chiudono anche con 15/18 dalla lunetta. Spesso in vantaggio fisico sui più piccoli avversari, Ibaka finisce con una doppia doppia e 6 stoppate, anche se almeno per metà partita è Oklahoma City ad adattarsi al quintetto piccolo degli ospiti. E ora si va a Houston.
Oklahoma City: Durant 29 (8/16, 2/9, 7/8 tl), Westbrook 29 (9/19, 1/7, 8/10 tl), Ibaka 12, Sefolosha 11, Martin 10. Rimbalzi: Ibaka 11. Assist: Durant 9.
Houston: Harden 36 (8/17, 1/7, 17/20 tl), Parsons 17, Beverley 16, Delfino 11. Rimbalzi: Asik 14. Assist: Beverley e Harden 6.

San Antonio Spurs-Los Angeles Lakers 102-91
Dopo aver sbagliato cinque dei sei tiri presi nel primo tempo, Tony Parker segna dopo il riposo 24 dei suoi 28 punti, 15 dei quali nel terzo quarto di cui 12 di fila a un certo punto brutalizzando Blake. La chiave del dominio del play francese, su cui San Antonio costruisce il 2-0 nella serie sui Lakers, è anche nei problemi di falli di Dwight Howard, che tocca quota 4 già dopo 3'30'' della ripresa, lasciando di fatto da qui in poi l'area sguarnita per le incursioni di Parker, che aggiunge anche 9/10 ai liberi e 7 assist sui “penetra e scarica”. I Lakers orfani di Jodie Meeks (distorsione) ma soprattutto di Kobe Bryant, costruiscono l'attacco appoggiandosi in post basso ai tocchi di Gasol, che però chiude con 10/27 al tiro in coppia con World Peace, che a sua volta totalizza un brutto 1/8 da tre punti insieme a Nash, rimasto in campo nonostante un infortunio al tendine. Ma sono i falli di Howard a far saltare il piano partita gialloviola. In realtà la spina nel fianco dei californiani è anche il grande impatto dalla panchina di Ginobili (13 punti, 7 assist e 5 rimbalzi) e di Bonner (10 punti, 5 rimbalzi e 3 recuperi), che insieme combinano per un 5/6 da tre punti, con tre triple nel 10-2 che scava il solco a fine primo tempo sugli errori di Blake, fatto anche di furbate e assist per Leonard, a sua volta molto produttivo (8/10 da due e 7 rimbalzi). A cavallo del riposo i texani costruiscono così il 15-2 per il +13, che dopo il dominio di Parker nel terzo quarto sale fino al 91-74 a metà dell'ultimo periodo su una tripla ancora di Bonner su scarico del play francese in penetrazione. I Lakers non si riaffacceranno oltre il -9, quando è un 7-0 tutto firmato da Parker per chiudere i giochi sul 100-84 a 1'14'' con tripla del transalpino su assist da dietro la schiena di Ginobili. Ritrovando così la difesa che avevano smarrito nel finale di regular season, gli Spurs possono accontentarsi di chiedere a Duncan una giornata solo “normale” da 16 punti.
San Antonio: Parker 28 (8/18, 1/2, 9/10 tl), Duncan e Leonard 16, Ginobili 13, Bonner 10. Rimbalzi: Leonard 7. Assist: Parker e Ginobili 7. LA Lakers: Howard 16 (7/12, 2/4 tl), Blake 16 (3/8, 3/7, 1/1 tl), Gasol e World Peace 13, Morris 10. Rimbalzi: Howard 9. Assist: Nash 6.