Durant fa i miracoli: 52 punti
A San Antonio non si passa

Kevin Durant illumina la notte con la miglior prestazione Nba stagionale, 52 punti per battere al supplementare i rinati Mavericks e confermare i Thunder in testa alla lega (32-8, .800). Indiana, terza a Est, infligge a Houston la sesta sconfitta di fila, e alle sue spalle incalza Brooklyn che batte Atlanta nello scontro diretto playoff. A Ovest, Memphis senza Randolph tiene a 69 punti Sacramento e San Antonio consolida il terzo record Nba trovando il successo interno numero 14 di fila contro i Warriors ancora privi di Curry. Philadelphia e Charlotte ripartono contro Toronto e Orlando.

In primo piano Jrue Holiday. Reuters

Philadelphia 76ers-Toronto Raptors 108-101 dts (il tabellino
Thaddeus Young rimonta a fine regolamentari, Jrue Holiday scappa nel supplementare. Con le due migliori prestazioni offensive stagionali, i Sixers vincono la seconda partita delle ultime tre giocate (le prime tre di una serie di 12 partite su 13 in casa) e sperano di essersi messi alle spalle la crisi da 15 sconfitte nelle precedenti 21 partite. La quarta sconfitta di fila dei Raptors arriva ancora al supplementare, come già nella partita precedente con Chicago, stavolta dopo essere stati a +19 a inizio ripresa e ancora a +10 a 5' dalla fine. Da qui in poi però i canadesi segneranno solo 4 punti e un canestro, offrendo il fianco ai 14 punti nel quarto periodo di un travolgente Thaddeus Young da 27 punti (13/19, nel 43/73 di squadra da due) e 14 rimbalzi totali. Ma a 5 secondi dalla fine la partita poteva essere chiusa con Toronto a +4 e l'errore al tiro proprio di Young. Qui però Hawes conquista il rimbalzo d'attacco e realizza, Calderon perde inopinatamente palla e Holiday sulla rimessa segna il 96 pari del supplementare. Proprio Holiday (massimo in carriera eguagliato) segnerà poi 12 punti nel supplementare: dopo 4' dell'overtime ne ha segnati 9 lui e 3 tutta Toronto sul 105-99. Finisce quando a 11'' dalla fine DeRozan sbaglia la tripla del potenziale -1. Ancora senza Bargnani, Valanciunas e Kleiza, i Raptors hanno 7/10 da tre dalla coppia Calderon-Ross, in campo però solo 45' totali, ma anche 3/11 al tiro e 5 perse da Lowry.
Philadelphia: Holiday 33 (12/19, 1/4, 6/8 tl), T.Young 27, Hawes e Allen 12. Rimbalzi: T.Young 14. Assist: Holiday 14.
Toronto: Davis 18 (8/15, 2/3 tl), Anderson 18 (4/12, 2/5, 4/5 tl), Ross 18 (3/9, 4/5), Calderon 13, Lowry 11. Rimbalzi: Davis 10. Assist: Lowry 11.

Orlando Magic-Charlotte Bobcats 100-106 (il tabellino)
Colpo di Charlotte in Florida, trascinata sul perimetro da Walker e Henderson. Orlando è allergica alle squadre con un record perdente, contro cui trova la sesta sconfitta di fila. Rialzatisi da una serie di 10 sconfitte consecutive coincise con l'infortunio di Glen Davis (ancora in rodaggio: 4 punti con 1/5 e 8 rimbalzi in 24'), nelle ultime quattro partite i Magic hanno battuto Clippers e Indiana ma anche perso con Washington e Charlotte. I Bobcats, che venivano da 24 sconfitte nelle ultime 26 partite, e nelle ultime quattro partite segnavano 82,8 punti – mai oltre i 90 – approfittano della difesa-groviera di Orlando: 108,7 punti subìti nelle ultime 11 gare, 9 delle quali sopra i 100 punti incassati. E Charlotte ci costruisce su una partita sempre al comando dopo che, con un 10-0 sul finire del secondo periodo, era andata a riposo sul +12. Ancora con 13 punti di margine a 6'56'' dal termine e 10 a 3'20'' dalla fine, da qui in poi i Bobcats (0/6 al tiro una persa) segnano solo dalla lunetta e rischiano il rientro. Afflalo e Nelson ricuciono fino al 94-98 a 1'13'' dal termine, poi però sul +6 di Sessions a 22'' dalla fine Redick perde palla e di fatto chiude la gara. Quattro punti (2/5) in 23' per Kidd-Gilchrist.
Orlando: Afflalo 23 (7/14, 1/6, 6/7 tl), Nelson 22, Redick 13, Vucevic 11, Nicholson 10. Rimbalzi: Vucevic 9. Assist: Nelson 7.
Charlotte: Walker 25 (6/10, 2/6, 7/9 tl), Henderson 17, Warrick e Sessions 15. Rimbalzi: Walker 8. Assist: Sessions 7.

Indiana Pacers-Houston Rockets 105-95 (il tabellino)
Tra l'attacco di Houston e la difesa di Indiana vince a sorpresa la serata da 105 punti dei Pacers, che pure tengono i texani al 41% al tiro e una decina di punti sotto la loro media stagionale. Pesa il momento dei Rockets, alla sesta sconfitta di fila e la quinta in trasferta, e il fatto che si giocasse a Indianapolis, dove i padroni di casa sono all'undicesimo successo consecutivo, più lunga striscia da 10 anni a quesat parte. A trascinare Indiana, terza a Est, alla vittoria numero 15 nelle ultime 20 gare è la serata totale di un Paul George sempre più All Star: 7/10 da tre (cinque triple nel primo tempo in una serata da 11/19 di squadra), 5 recuperi e una super difesa su Harden, tenuto a 17 punti (con 2/12 da due) dopo 22 gare di fila in cui ne aveva segnati almeno 20. Non basta a compensarlo il massimo in carriera di Asik (anche cinque rimbalzi d'attacco). A spaccare la partita è un frangente a inizio ripresa in cui Houston spezza i suoi ritmi realizzativi con quasi quattro minuti senza segnare: un 8-0 casalingo segna lo strappo sul +12 Pacers, allungato poico dopo con un 10-2 per scappare 83-67 sul finire del terzo quarto approfittando dei tanti errori di Marcus Morris. I Rockets torneranno al massimo a -7 negli ultimi due minuti. E pensare che le rotazioni dei Pacers erano ulteriormente assottigliate dalle assenze, oltre alla lungodegente stella Granger, di Mahinmi e Gerald Green. Con questa sconfitta Houston esce dalla griglia playoff.
Indiana: George 31 (4/9, 7/10, 2/2 tl), West 20, Hill 15, Hibbert 12. Rimbalzi: West 11. Assist: West 7.
Houston: Asik 22 (8/13, 6/7 tl), Harden e Delfino 17, Parsons 16, Lin 10. Rimbalzi: Asik 12. Assist: Harden 7.

Deron Williams a canestro. Ap

Brooklyn Nets-Atlanta Hawks 94-89 (il tabellino)
Con quattro tiri liberi e portando Teague verso la stoppata di Lopez, sul +3 a 28'' dalla fine, Deron Williams guida Brooklyn al ritorno al successo nella “rivincita” contro gli Hawks, che due giorni prima ad Atlanta avevano interrotto la serie di sette vittorie consecutive dei Nets. Ed è in tutta la serata che la squadra di Carlesimo vince dalla lunetta, conquistando 38 liberi e, pur tirandoli col 65,8%, trovando così le risorse per fare la gara in una serata da 40,5% al tiro per loro e 43,8% per gli ospiti. Più che per la sconfitta, Atlanta è preoccupata per la presunta distorsione al ginocchio che fa uscire Lou Williams e che sarà valutata meglio nelle prossime ore. A tradire gli Hawks è il quarto periodo in cui sbagliano 17 tiri su 22: approfittando di una striscia da 0/8 e 2 perse degli ospiti, Brooklyn costruisce in tre minuti la fuga sul 90-82 a 2'49'' dalla fine. Con un 7-0 sigillato sul 90-89 di Smith a un minuto dalla fine, Atlanta a sua volta sa punire quattro errori di fila casalinghi, tra cui due triple di Deron Williams, che però saprà appunto riscattarsi da qui in poi. Alla settima sconfitta in nove gare, gli Hawks erano senza Al Horford per un inforunio alla gamba ma recuperavano Josh Smith, che era stato sospeso per motivi disciplinari nel successo di 48 ore prima contro Brooklyn, che invece nell'occasione ha recuperato Gerald Wallace dall'infortunio alle costole. Dopo il 4/15 al tiro in Georgia due giorni prima, l'ex di turno Joe Johnson stavolta chiude con 18 punti. Per Atlanta è la sesta sconfitta di fila in trasferta, per Brooklyn la settima vittoria consecutiva in casa.
Brooklyn: Williams 24 (4/10, 3/9, 7/7 tl), Lopez 20, Johnson 18, Blatche 18. Rimbalzi: Evans 20. Assist: Williams 7.
Atlanta: Teague 21 (6/13, 2/4, 3/4 tl), Harris 17, Smith 12, Korver 11. Rimbalzi: Smith 9. Assist: Teague 10.

Memphis Grizzlies-Sacramento Kings 85-69 (il tabellino)
Memphis si rialza dal periodo nero di tre sconfitte di fila, tutte con almeno 21 punti di scarto, che avevano alimentato le voci di mercato e l'incertezza intorno alla squadra, ripartendo dai propri punti di riferimento. Senza Randolph per problemi alla schiena, giocando con otto uomini di cui quattro sopra i 37', è con la propria difesa che i Grizzlies soffocano Sacramento alla peggior serata in attacco della propria stagione con 69 punti segnati, 34,1% al tiro (2/10 da tre) e un solo giocatore in doppia cifra, Cousins, che da queste parti ha fatto il college. Per i Kings, tenuti a 30 punti nel primo tempo (ma anche la ripresa non molto meglio: 39), 3/10 e 4 perse per Evans, 0/4 e 3 perse per Fredette, 1/6 per Thornton. La partita si incanala presto sui banari di casa: con un 10-0 nei primi 4' del secondo quarto, Memphis va 28-14 e sarà ancora avanti 52-34 a metà terzo periodo, tenendo i californiani a 32 punti nei primi 27 minuti. Con le triple di Outlaw Sacramento torna fino a -8 nell'ultimo quarto, ma i canestri di Gay e 8 punti con due triple di Conley chiudono la pratica: è il regista a trascinare in casa Grizzlies, anche se l'mvp è forse un Tony Allen a tutto campo anche da 9 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate.
Memphis: Conley 19 (5/11, 2/5, 3/4 tl), Gasol 18, Allen 14, Gay 13, Speights 10. Rimbalzi: Gasol 10. Assist: Allen 6.
Sacramento: Cousins 22 (9/19, 4/6 tl), Thomas 9. Rimbalzi: Cousins 12. Assist: Thomas 5.

Tony Parker, uomo del match. Ap

San Antonio Spurs-Golden State Warriors 95-88 (il tabellino)
Golden State ha il merito di resistere fino all'82 pari a sette minuti dalla fine, pur giocando a San Antonio dove gli Spurs non perdono dal giorno del ringraziamento (14 vinte di fila) e pur dovendo fare ancora a meno della stella Stephen Curry (caviglia), senza cui hanno perso 5 partite su 6. Se il verdetto del campo è meno scontato del previsto è per le quattro triple di Thompson e perchè i texani, dietro alle Twin Towers Duncan (24 punti e 10 rimbalzi)-Splitter (8/10 al tiro e 9 rimbalzi) pescano dalla pancina solo 14 punti con 5/22 al tiro, vista anche l'assenza dell'infortunato Ginobili. Così ci pensa Tony Parker, che segna o fa segnare tutti gli ultimi undici punti degli Spurs, che con questo successo consolidano il terzo record a Ovest e dell'intera lega (31-11, .738). Sulla parità a 7' dalla fine infatti i californiani sbagliano sei tiri su sette e Parker li punisce prima innescando Duncan, poi segnando un paio di canestri per il 90-84, infine assistendo la tripla di Green del 93-86 a 1'30'' dalla fine. Sul -4, i Warriors sbagliano con Barnes e Thompson i tiri da tre per rientrare oltre. Nonostante la quinta sconfitta nelle ultime sei gare, Golden State resta quinta a Ovest.
San Antonio: Parker 25 (10/18, 5/5 tl), Duncan 24, Splitter 19, Green 13. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker 8.
Golden State: Lee 22 (9/18, 4/6 tl), Thompson 21, Jack 20, Landry 15. Rimbalzi: Barnes 8. Assist: Jack 10.

Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 114-117 dts (il tabellino)
Una serata super dei Mavericks allestisce il palcoscenico per la più incredibile prestazione della stagione: Kevin Durant chiude col suo massimo in carriera di 52 punti con 21/21 ai tiri liberi e 5/9 da tre (1/11 il resto dei Thunder), unica partita dell'anno fin qui in Nba sopra i 50 punti. L'ala chiude la serata da stropicciarsi gli occhi con 9 decisivi punti al supplementare: già fatale nell'ultimo scontro diretto del 27 dicembre (quando Durant ne fece 40, e nel finale decise Westbrook), è l'ottava sconfitta quest'anno di Dallas all'overtime. Ma non solo per questo i texani stanno molto meglio di quanto dica l'attuale 17-24 di record, perché avevano vinto le ultime quattro gare e col rientro di Nowitzki si sono scoperti profondi. Vince Carter al massimo stagionale guida sei giocatori dei Mavs in doppia cifra nella giornata in chiaroscuro del tedesco (5/19), che parte sbagliando 10 dei primi 11 tiri ma con un quarto periodo da 12 punti porta Dallas a un passo dall'impresa. La partita gira con i 10 punti in 7' di Elton Brand, che fa tornare i Mavs dal -7 di fine terzo quarto al sorpasso sul 92-89 a metà quarto periodo, primo vantaggio casalingo dopo il primo quarto: sono 6 punti di Nowitzki a chiudere il 13-2 con cui Dallas approfitta di un frangente da 0/6 e una persa in quasi cinque minuti dei Thunder, soprattutto con Westbrook e Durant. I ruoli si ribaltano quando Durant dalla lunetta fa entrare Oklahoma City 101-98 nell'ultimo minuto approfittando degli errori di Nowitzki: ancora a -3 a 5'' dalla fine, Dallas pesca Mayo che con addosso Sefolosha e Ibaka trova l'incredibile tripla della parità. Sarà overtime, perché negli ultimi due secondi Durant ha il tiro della vittoria, ma lui di uomini addosso ne ha tre (Marion, Brand e Mayo) e comunque sbaglia. Al supplementare però l'ala dei Thunder continua il suo show, con la tripla che rimette i suoi avanti a 2' dalla fine, un tiro in sospensione entrando nell'ultimo minuto e il decisivo jumper a una mano arrestandosi dalla lunetta contro Marion a 16'' dal termine per il 114-116. A 3'' dalla fine Mike James, che aveva segnato triple importanti, una nel quarto periodo e una un minuto prima, sbaglia da oltre l'arco. Westbrook non chiude con un solo tiro libero a segno per il +3, ma sull'ultima rimessa Carter scambia con Brand e sbaglia la tripla del possibile secondo supplementare. La sesta vittoria di fila di Oklahoma City vale il record .800 (32-8). L'inarrestabile serata di Durant fa perfino passare in secondo piano un Westbrook da 33 punti di media nelle ultime tre partite.
Dallas: Carter 29 (6/9, 4/8, 5/7 tl), Mayo e Nowitzki 18, Collison 15, Brand e M.James 10. Rimbalzi: Brand 13. Assist: Mayo 7.
Oklahoma City: Durant 52 (8/22, 5/9, 21/21 tl), Westbrook 31, Ibaka e Martin 11. Rimbalzi: Ibaka 14. Assist: Westbrook 6.