Colpo Lakers, decide Nash
Miami e Harden fanno paura

James Harden: 31 punti e soli 4 errori al tiro contro Memphis. Afp

I Lakers tornano a vedere la luce. Non solo per la quarta vittoria consecutiva e per il fatto che arriva su un campo bollente come quello dei Warriors, all'overtime, ma anche perché la firma – oltre a quella consueta di Bryant – la mette Steve Nash al rientro dopo 24 gare di assenza. Miami si gode ancora la difesa contro Utah, Houston schiaccia Memphis con l'attacco (e con Harden). Indiana e Portland beffano in volata New Orleans e Phoenix, mentre Cleveland (colpo a Milwaukee) e Detroit (contro la derelitta Washington) si godono una notte di soddisfazioni.

Washington Wizards–Detroit Pistons 87-96 (tabellino)
Per la seconda volta nella propria stagione Detroit mette in fila due vittorie consecutive, incidentalmente battendo le due peggiori squadre a Est. Dopo aver interrotto con Cleveland una serie di sei sconfitte di fila, i Pistons trovano continuità vincendo anche sul campo dei disastrati Wizards. Non c'è partita: Washington sbaglia 14 dei primi 15 tiri e a Detroit basta un primo quarto da 36% al tiro per volare 6-20, allungando con le triple di Villanueva e Daye fino al 35-54 prima del riposo e al 37-59 a inizio ripresa. Ma anche i Pistons hanno i loro bei limiti, così imbarcano un 21-5 casalingo nell'arco di sei minuti nel terzo quarto, vedendo tornare i Wizards 58-64 dopo 8' del secondo tempo. Washington tiene fino all'81-87 a metà quarto periodo, quando poi sbaglia quattro attacchi di fila: chiude Maxiell. Detroit tira meglio da tre che da due e, in una giornata ricca di errori, si avvantaggia delle tante seconde opportunità di tiro conquistate a rimbalzo. Alla settima sconfitta di fila, i Wizards (37,7% al tiro, 4/21 da tre) si confermano squadra col peggior record Nba, alla sconfitta numero 22 in 25 partite giocate...
Washington: Crawford 21 (2/5, 2/8, 11/12 tl), Okafor e Beal 14, Nenè e Martin 10. Rimbalzi: Okafor 14. Assist: Crawford 6.
Detroit: Villanueva 19 (5/7, 3/6), Stuckey 18, Monroe 13, Maxiell 12, Knight 10. Rimbalzi: Drummond 11. Assist: Stuckey 8.

Un'acrobazia di LeBron James contro gli Utah Jazz. Reuters

Miami Heat–Utah Jazz 105-89 (tabellino)
La sesta vittoria nelle ultime sette partite di Miami arriva grazie a un inizio di ripresa da 13-2 in poco più di 3', con le triple di Battier e Chalmers: avanti 60-45, esteso poi sul 69-49 a 4' dalla fine del terzo quarto ancora con Battier e con un James totale (24 partite di fila con almeno 20 punti, eguagliato Karl Malone), gli Heat vedono Utah rientrare al massimo a -7. Con la gara non ancora chiusa sul 90-82 a 5' dal termine, i Jazz sbagliano otto attacchi di fila, così ancora le triple di Miami (Allen, Miller e di nuovo James, anche dalla lunetta) allungano sul severo 105-82 a 100'' dalla fine. Alla quarta sconfitta in cinque gare, sul campo dei campioni in carica Utah paga la ripresa giocata per intero senza Mo Williams per un infortunio al pollice già k.o. quattro anni fa. Gli Heat non pagano affatto l'assenza dell'influenzato Bosh, tenendo i Jazz a 23/57 da due e 19 perse grazie alla loro ritrovata difesa: 89,5 punti subìti nelle ultime sette gare, erano stati 100,6 nelle precedenti 17.
Miami: James 30 (10/19, 1/1, 7/10 tl), Wade 21, Battier 15, Allen 13. Rimbalzi: James e Haslem 9. Assist: James e Wade 7.
Utah: Ma.Williams 16 (5/7, 2/5), Hayward 15, Millsap 11, Favors 10. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Mo Williams e Watson 4.

New Orleans Hornets–Indiana Pacers 75-81(tabellino)
Punita dal grande ex David West, New Orleans si mangia le mani perché stavolta l'undicesima sconfitta di fila non era scritta nel copione. Gli Hornets erano scappati fino al 46-24 sul finire del primo tempo, facendosi rimontare con un 22-2 Pacers a inizio ripresa. Ma, seppur in un secondo tempo da 13/42 al tiro contro una delle migliori difesa Nba, New Orleans era ancora a +5 a 4' dalla fine, prima che gli errori al tiro di Vasquez (anche una persa), Rivers e Mason lascino campo libero al 10-0 che spedisce Indiana 70-75 a 1'23'' dalla fine. Sei punti di questo break arrivano da West, che segna 20 dei suoi 25 punti nella ripresa, realizzando 9 dei suoi ultimi 11 tiri, tra cui la sospensione in allontanamento a 16'' dal termine per il +4 della sicurezza. Anthony Davis, il suo avversario diretto che pure nell'ultimo minuto aveva segnato un canestro importante, sbagliano negli ultimi secondi i tiri per un estremo tentativo di rientro. Per Indiana è la sesta vittoria nelle ultime sette partite, quattro delle quali giocate in trasferta.
New Orleans: Lopez 24 (11/16, 2/2 tl), Vasquez 14, Davis 10. Rimbalzi: Lopez 11. Assist: Vasquez 8.
Indiana: West 25 (11/18, 0/2, 3/4 tl), George 17, Hill 12, Stephenson 10. Rimbalzi: George 12. Assist: Hill 6.

Houston Rockets–Memphis Grizzlies 121-96 (tabellino)
Il basket spettacolo innescato da James Harden toglie riferimenti ai Grizzlies miglior difesa della lega: in stagione subivano 89,2 di media e dalla partita di apertura della stagione non ne incassavano 100, quota che stavolta i Rockets superano in poco più di tre quarti. Così come tre quarti sono quelli che ci vogliono a Harden per segnare i suoi 31 punti, all'ottava gara di fila sopra 20, per il terzo successo consecutivo di Houston. Memphis chiuderebbe anche con un notevole 40/66 da due, ma ad affossarla oltre al 2/13 da tre, le 19 perse e il minimo stagionale di Gay (6 punti, era stato eroe la sera prima), sono i ritmi dell'attacco di casa, che chiude con 32/54 da due e 12/28 da tre esaltandosi sulla circolazione di palla innescata dalle penetrazioni di Harden e Lin. In partita fino al 52-48 a tre minuti dal riposo, a scavare il break sono state due triple di Harden e una di Delfino, più una subito al ritorno dagli spogliatoi per il 67-54 di allungo. La seconda ondata di Houston arriva con le triple di Douglas, Harden e ancora Delfino per il 94-76 sul finire di terzo quarto, esteso fino al 106-80 a 8' dal termine. Per Memphis si chiude una serie di quattro vittorie consecutive.
Houston: Harden 31 (6/10, 3/3, 10/12 tl), Morris 16, Lin 15, Asik 14, Delfino 11, Smith e Douglas 10. Rimbalzi: Asik 12. Assist: Lin 11.
Memphis: Conley 16 (7/12, 2/2 tl), Pondexter 14, Gasol e Allen 11, Randolph 10. Rimbalzi: Randolph 10. Assist: Conley 6.

Milwaukee Bucks–Cleveland Cavaliers82-94 (tabellino)
Il 'divide et impera' permette a Cleveland di chiudere una serie di sei sconfitte consecutive, 21 nelle ultime 24 gare: i Cavs lascino che Ellis piazzi il massimo stagionale di 37 punti in una gara da 15/27 al tiro, concentrandosi sul tenere fuori dalla partita Jennings, che chiuderà a 3/13 con 1/6 da tre nel brutto 4/20 da oltre l'arco di squadra per Milwaukee, tenuta al 39,2% complessivo al tiro (male anche Mbah a Moute). Ancora senza Varejao, ma trovando qualcosa in più da Zeller, Cleveland mette la testa avanti a inizio terzo quarto con le triple di Walton e Miles per un 10-0 che scava il +10 da cui i Bucks non rientreranno mai oltre i 7 punti di divario, affondando anzi fino al 67-47 firmato Irving quando a metà terzo periodo infilano cinque palle perse di fila. Brilla il rookie Waiters. Milwaukee si ferma a domicilio dopo aver vinto sei delle ultime otto partite.
Milwaukee: Ellis 37 (13/22, 2/5, 5/6 tl), Daniels 9. Rimbalzi: Sanders 12. Assist: Mbah a Moure e Dunleavy 4.
Cleveland: Waiters 18 (9/14, 0/3), Miles 16, Irving 15, Thompson 14, Zeller 11, Gee 10. Rimbalzi: Thompson 14. Assist: Irving 4.

Portland Trail Blazers–Phoenix Suns 96-93 (tabellino)
In una giornata negativa da 4/13 al tiro, Dragic sbaglia allo scadere la tripla del possibile overtime che chiude a quattro la serie vincente di Phoenix. Portland può così festeggiare il quinto successo consecutivo, filotto che ai Blazers non si vedeva da 22 mesi. Lo fa ancora grazie alla quantità di Hickson (8/11 e 4 rimbalzi d'attacco) al massimo in carriera di sette doppie doppie di fila, ma soprattutto sulle spalle di Lillard: il rookie manca a 17'' dalla fine il colpo del ko ma ha segnato 9 degli ultimi 12 punti casalinghi, tra cui il +7 a 200'' dal termine che ha reso di fatto i Blazers irraggiungibili, finale con il botto di un secondo tempo da 18 punti per il regista. Risollevatasi tra le mura amiche, Phoenix torna a cadere fuori casa, dove ha perso le ultime cinque gare, stavolta frenata dal 44,9% al tiro nonostante il maggior numero di possessi, col solo Gortat (9/12) al suo meglio.
Portland: Lillard 25 (5/8, 2/5, 9/10 tl), Hickson 19, Aldridge 17, Batum 13. Rimbalzi: Hickson 15. Assist: Batum 8.
Phoenix: Gortat 18 (9/12), Brown 15 (6/13, 1/4), O'Neal 13, Morris 11, Dragic 10. Rimbalzi: Gortat 9. Assist: Dudley 10.

Bryant e Nash, braccio e mente dei Lakers. Reuters

Golden State Warriors–Los Angeles Lakers 115-118 dts (tabellino)
Il ritorno di Steve Nash rianima i Lakers, dopo quello appena avvenuto di Gasol. Dopo aver saltato le ultime 24 partite, il 38enne canadese guida i gialloviola al quarto successo di fila: dopo aver battuto tre squadre dal record perdente, pesa il colpo all'overtime sul campo di Golden State quinta forza a Ovest. Nash resta in campo 41' e chiuderà con 12 punti, 5/8 al tiro con 2/2 da tre e 9 assist. E i canestri della staffa: il tiro in sospensione del +3 a 16'' dalla fine del supplementare, così come la tripla a 1'46'' dalla fine dei regolamentari che era stata il primo vantaggio Lakers dopo il riposo. I gialloviola sono rientrati dal -14 di inizio quarto periodo, ancora a -7 a metà quarto, con un 7-0 in un minuto e mezzo per il 95 pari di Bryant: World Peace, brillante dalla panchina, segna a 24'' dal termine la tripla del +2, Jack in giornata super pareggia e Kobe sbaglia sulla sirena il jumper della vittoria. Appuntamento solo rimandato, perché segna sei dei primi otto punti dell'overtime, scavando il solco: all'ottava gara di fila con almeno 30 punti, stavolta gli servono 41 tiri per arrivarci, ma ritrova pulizia iniziando il supplementare con un 3/5 decisivo, poi sigillato da Nash: il canadese è prezioso soprattutto per innescare sui giochi a due con Howard la circolazione di palla Lakers a punire le scelte della difesa. Sulla sirena Curry avrebbe anche la tripla del secondo overtime ma la sbaglia, in una gara non di grande precisione ma completa, con 8 rimbalzi, 7 assist e 4 recuperi. I Warriors mettono così in pausa una serie positiva che aveva toccato gli otto successi nelle precedenti 10 gare.
Golden State: Jack 29 (10/13, 3/6), Curry 20, Lee 20, Thompson 18, Barnes 13, Landry 12. Rimbalzi: Lee 11. Assist: Jack 11.
LA Lakers: Bryant 34 (14/33, 2/8, 0/1 tl), World Peace 20, Hill 14, Nash e Meeks 12, Howard 11. Rimbalzi: Gasol e Bryant 10. Assist: Nash 9.