Detroit, giovani al potere
I playoff sono alla portata

Brandon Knight, 20 anni, 14,3 punti di media nel 11-12. US Presswire

Lawrence Frank a Detroit ha dovuto lottare lo scorso anno, come gli altri 5 coach che nel 2011-12 hanno iniziato la loro avventura sulla panchina di una squadra. Assunto a inizio agosto, Frank - ex coach dei Nets e vice a Boston - è dovuto rimanere con le mani in mano per altri quattro mesi, in attesa della conclusione del lockout. Poi un training camp affrettato, un ridottissimo calendario precampionato e una stagione massacrante da 66 partite. Non è stato facile per nessuno, ma ad accusare il colpo sono stati principalmente coloro che volevano portare qualche novità, sia essa un nuovo schema offensivo o difensivo, nuovi giocatori o nuove mentalità. Poco tempo a disposizione, partitelle annullate, tre partite in tre giorni, insomma, non proprio il contesto ideale per insegnare qualcosa, specialmente per un coach come Frank, con un roster come quello dei Pistons, colto nelle fasi iniziali di una ricostruzione con più passato e futuro che presente.

la scorsa stagione — Nel computo vittorie-sconfitte, il 25-41 è valso a Detroit il 22° posto, un buon risultato se paragonato a molte statistiche: i Pistons sono arrivati ventisettesimi nei punti a partita, venticinquesimi nelle percentuali di tiro, ventisettesimi nei rimbalzi, ventottesimi negli assist e nei contropiedi e venticinquesimi nelle percentuali al tiro avversarie. Detroit si è piazzata tredicesima nelle percentuali dei tiri da tre e quattordicesima nella classifica dei punti concessi, ma questo non deve trarre in inganno: la squadra è arrivata ventiseiesima nel ritmo di gara (numero di possessi a partita) e ventiduesima nella valutazione difensiva (106.3). Ma guardiamo le cose da più vicino: i Pistons sono partiti malissimo (record di 4-20 il primo febbraio), poi hanno fatto 21-21. Il loro differenziale di punti è sceso da -10.8 a -1.4, hanno ottenuti uguali vittorie e sconfitte e sono arrivati a un pelo dal pareggiare nelle statistiche al tiro degli avversari (dopo aver perso il confronto in quella categoria col 42,3% contro il 48,6%). Dei sei nuovi coach nella stagione 2011-12, tre - Frank, Dwane Casey di Toronto e Mike Brown dei Lakers - hanno ottenuto risultati migliori a partire dal primo di febbraio rispetto a quelli ottenuti prima. Nessuno è riuscito a far risalire la propria squadra in classifica come Frank, segno sia della sua bravura come coach che dello sviluppo in un paio di ruoli chiave.

il presente — La ricostruzione pezzo per pezzo di Joe Dumars sta andando bene negli ultimi tempi, anche se un po' a rilento. Il playmaker Brandon Knight e l'ala grande Greg Monroe sono i pezzi pregiati, mentre l'ala ex Biella Jonas Jerebko, rookie nel 2009-10, è un elemento di valore per le rotazioni. Le 30 doppie-doppie ottenute da Monroe sono il numero più alto per un giocatore dei Pistons dalle 34 messe a segno da Ben Wallace nel 2003-04. Knight ha realizzato il maggior numero di punti (847) per un rookie di Detroit negli ultimi 17 anni dopo Grant Hill (e, come Monroe, lo ha fatto in 66 partite). Con 15.4 e 12.8 punti a partita rispettivamente, i due si sono piazzati quarto e sesto nella classifica marcatori Nba under 22. E gli altri ruoli? La guardia Rodney Stuckey fa parte della squadra da talmente tanto tempo - e ha già avuto modo di rispettare e deludere alcune aspettative in lui riposte - che spesso ci si scorda che ha solo 26 anni. È riuscito a raggiungere il 30% nei tiri da tre per la prima volta e si è piazzato alle spalle soltanto di Russell Westbrook, John Wall e James Harden nella classifica delle guardie ai tiri liberi (ottenendo una media al minuto più alta). Nel ruolo di ala piccola si può contare sull'esperienza di Tayshaun Prince e di Corey Maggette. Per quanto riguarda il centro - perlomeno sulla carta - la posizione verrà occupata dai rookie Andre Drummond , nona scelta assoluta del draft uscito da UConn e dall'ucraino Slava Kravtsov. Drummond è il classico giocatore di prospettiva, fisicamente impressionante e talentuoso ma ancora grezzo; alla Orlando Summer League è stato detto di aver pazienza con lui.

l'ostacolo maggiore — Detroit sembra essere determinata a iniziare la stagione con cinque - badate bene, cinque - rookie: Drummond, Kravtsov, Kyle Singler, Kim English e Khris Middleton. Secondo Dan Feldman del blog PistonPowered, i Pistons saranno la prima squadra a prendere una decisione del genere dopo Milwaukee nel 2006-07 e la 33ª in Nba nelle ultime 20 stagioni. Si tratta di giocatori di età ed esperienze diverse, ma parliamo comunque di molti nuovi arrivati da istruire e, in alcuni casi, su cui contare.

il futuro — Prince sta scalando le classifiche storiche dei Pistons - si trova ad appena 82 punti da Grant Hill e a 699 dal diventare l'ottavo giocatore della storia di Detroit a sfondare quota 10.000 ed è già al quinto posto nelle presenze (724), davanti a Bob Lanier e Dave Bing. Ma il suo valore più grande è fungere da mentore per i giovani in squadra. Maggette (altra faccia della cessione di Ben Gordon) e Charlie Villanueva sono inoltre dei tappabuchi per il futuro, mentre quello di Austin Daye nei Pistons può essere ormai considerato passato. È probabile che Detroit si trovi intorno ai .500 di vittorie per l'intera stagione, cosa che potrebbe garantirgli l'ultimo posto dei playoff a Est. Ma sembrerebbe più realistico dire che i Pistons cresceranno, miglioreranno e punteranno alla stagione 2013-14 per la loro esplosione.