Nba, Beli decisivo / Video
Il Gallo espugna Houston

Un'immagine già vista: Marco Belinelli celebra la vittoria con Carlos Boozer. Ap

Game winner, again. Il tiro della vittoria, ancora. E’ il tormentone con cui i giornalisti di Chicago si accostano a Marco Belinelli, festeggiandone un’altra giocata decisiva (leggi l'articolo). Un suo canestro a 7 secondi dalla fine, infatti, tira fuori dal pantano i Bulls (25-16, ancora senza Deng) e punisce i Pistons (16-26, 85-82 il finale), sigillando la rimonta dei padroni di casa. Più che un colpo di classe, a dirla tutta, è stata un’azione rocambolesca, figlia della fortuna e di un gran salvataggio di Joakim Noah. Con il punteggio pari, infatti, il francese si butta per tenere vivo il rimbalzo d’attacco, proprio dopo un errore di Marco su un tiro dall’angolo. La palla schizza in mano ancora a Beli, che da sotto segna con il fallo e spariglia la situazione. Dall’altra Detroit ha due buoni tiri per pareggiare, ma Stuckey e Prince sbagliano, autorizzando sospiri di sollievo in tutto lo spogliatoio di Chicago. La partita, del resto, sembrava già andata per i Bulls quando a inizio secondo tempo i Pistons avevano toccato il +17 (38-55) su un canestro comodo di Brandon Knight. In quel momento, Chicago ha più palle perse che assist (11 contro 9) e sta mostrando il volto ebete più volte esibito tra le mura amiche. Normali, anzi giustificati i “buuh” di disapprovazione dei tifosi. Toccato il fondo, però, arriva la reazione. Timida all’inizio, veemente nel quarto periodo, quando la difesa, guidata da Jimmy Butler, concede a Detroit 5 soli punti nei primi 7 minuti del quarto. In attacco ci pensa invece Nate Robinson, che entra in uno dei suoi momenti di delirio e firma da solo il 9-0 che riporta i Bulls a -1 (70-69) con 7’ da giocare. Sono tutti tiri senza senso, che farebbero impazzire qualsiasi coach. Ma il folletto questa volta li segna tutti, infondendo fiducia a tutti i compagni e risolvendo di forza i problemi offensivi della squadra. Con un canestro di Jimmy Butler Chicago vola anche a + 6 (79-73) prima che una tripla di Prince e 4 punti si Stuckey riportino Detroit in parità, gettando le basi per l’ultima azione descritta sopra.

la rimonta — Il primo tempo, invece, era stato dominato dai Pistons, in maniera ben più netta di quanto dica il 47-38 dell’intervallo. Le penetrazioni di Knight e Stuckey e la verticalità del rookie Andre Drummond avevano ridicolizzato la difesa di Chicago, producendo tiri comodi in quantità. Con Detroit immediatamente a + 8 (12-4), nessuno, tra I Bulls, sembrava in grado di essere sceso in campo con la testa giusta. Men che meno Belinelli, che dopo 4 minuti di impiego era già stato vittima di un cambio punitivo di Thibodeau per alcuni errori difensivi, salvo poi rientrare subito dopo. Non poteva sapere che, di lì a poco, sarebbe stato ancora protagonista. “Ho commesso alcune leggerezze in difesa, tutti noi abbiamo giocato male per più di metà partita. La rimonta è stata importante, ma dobbiamo essere più aggressivi da subito” è il commento di Marco. Del resto, fino a 30’’ dalla fine, la sua era una delle prestazioni più incolori dell’anno. Ma all’autore del game winner, per una sera, si perdona anche questo.
Chicago: Belinelli 5 (2/4 da 2, 0/1 da 3, 1/1 ai liberi, 1 rimbalzo, 1 recupero e 1 persa in 21’), Butler 18, Boozer 16, Gibson 14. Rimbalzi: Noah 18, Butler 9. Assist: Robinson 7.
Detroit: Knight 13, Singler 12, Stuckey e Prince 11. Rimbalzi: Maxiell 11, Monroe 8. Assist: Knight 7.

Danilo Gallinari evita Carlos Delfino e va a canestro. Reuters

HOUSTON-DENVER 95-105 — Reduci dalla bella vittoria di domenica a Oklahoma City, i Nuggets (26-18) giocano con personalità anche a Houston (22-22) e portano a casa il loro ottavo successo nelle ultime 10 gare. La truppa di George Karl approfitta dell’autolesionismo della squadra texana e prende il controllo della gara nel terzo quarto. Buona la prova d Danilo Gallinari: 18 punti e sei rimbalzi in 36’. I Rockets, invece, dopo aver messo fino alla striscia di sette sconfitte consecutive con il sofferto successo sui Bobcats lunedì, tornano a produrre una prestazione deludente. Coach McHale deve registrare l’ennesima prova incolore di un Jeremy Lin che per la seconda gara consecutiva, a causa della sua scarsa produttività, resta in panchina per l’intero ultimo periodo.

in discesa — I Nuggets partono meglio e con i canestri di un brillante Koufos arrivano al +7 a metà primo quarto. Con l’ingresso di Morris e Delfino le cose migliorano in attacco per i padroni di casa che provano a tornare sotto. La tripla di Gallinari a 4’47’’ dalla sirena riporta Denver al +8 ma Houston risponde con un parziale di 12-0 e passa a condurre prima del riposo. Il Gallo apre il terzo quarto con un canestro da sotto, Houston si mette a fare confusione in attacco e produce una serie di turnover, alla fine saranno ben 22, che facilitano il compito della compagine del Colorado. I Nuggets giocano sul velluto e prendono in mano le redini del match a metà della frazione grazia al break di 15-3 che manda al tappeto i Rockets. Denver arriva al +16 nel finale del terzo periodo e all’inizio dell’ultimo quarto aumenta il proprio vantaggio, chiudendo in pratica i conti con il canestro di un ottimo Wilson Chandler a 9’18’’ dalla sirena che allontana Houston di 21 lunghezze.
Houston: Harden 23 (6/11, 2/6), Delfino 15. Rimbalzi: Asik 13. Assist: Harden 7.
Denver: GALLINARI 18 (3/8, 3/5) con 6 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate in 36’. Lawson 21 (6/11, 2/4), Chandler 20. Rimbalzi: Chandler, Iguodala, Koufos, Faried 6. Assist: Lawson 7.