Knight, il leader di Detroit
"Voglio lottare per il titolo"

Brandon Knight, 20 anni, 12,8 punti di media nel 12-13. US Presswire

Brandon Knight è sempre stato una persona impaziente, fin dalla nascita. Per questo è apparso molto irrequieto questa settimana, in attesa del via libera da parte del fisioterapista dei Pistons Arnie Kander: Knight si sta infatti curando a causa di una lieve fascite plantare, mentre i suoi compagni di squadra sono alle prese con le prime partitelle del precampionato al centro di allenamento dei Pistons. "Arnie vuole che recuperi lentamente - spiega Knight, che è l’ultimo a lasciare la palestra e lo fa soltanto quando Kander spunta fuori dalla sala pesi e, con un cenno, informa il 20enne playmaker che lo sta aspettando per una seduta di fisioterapia -. Quando vado in palestra e comincio ad esercitarmi, lui si preoccupa e cerca di rallentarmi".

miglioramenti — In senso più ampio, Knight attende con ansia l’inizio del training camp e, subito dopo, della sua seconda stagione nella Nba. "Credo che quest’anno riuscirò a fare quello che non sono stato in grado di fare l’anno scorso, perché sono convinto di essere molto migliorato - spiega il giocatore -. Per questo non vedo l’ora che inizi la nuova stagione: oltre a cercare di giocare per i miei compagni, come facevo comunque anche in passato, dimostrerò di saper fare anche altro. Vorrei mettere in condizione i miei compagni di giocare con ancora più intensità e di essere sempre pronti a ricevere la palla: vorrei che vedessero in me il giocatore che può aiutarli a crescere e a migliorare le loro prestazioni. Nella mia mente c’è solo il desiderio di vincere, vorrei che i Pistons facessero quel salto in avanti necessario per tornare ad essere una squadra da titolo. Sono stanco di sentir ripetere che Detroit in passato era un’ottima squadra e sarei orgoglioso di riportare i Pistons ai fasti recenti".

estate impegnativa — Mentre parla, Knight sembra quasi contorcersi: è palpabile la sua trepidazione per l’inizio della nuova stagione. Il giocatore ha avuto un’estate particolarmente impegnata, in cui ha dovuto dividersi tra gli allenamenti con Kander e gli assistenti dei Pistons a Auburn Hills e alcune sedute con un personal trainer nella sua Florida, per poi trasferirsi al camp di Tim Grgurich a Las Vegas insieme a Greg Monroe e Andre Drummond e, infine, completare la preparazione all’Orlando Pro Summer League. "Ho vissuto un’estate molto produttiva – spiega Knight – e credo di essere molto migliorato. Non vedo l’ora che inizi la nuova stagione, perché anche i miei compagni di squadra sono cresciuti molto: sono arrivati molti nuovi giocatori con attitudini diverse, per questo siamo molto impazienti di cominciare. Possiamo contare su uno staff tecnico formato da professionisti seri, che sono pronti a prepararci bene in vista della prossima stagione: noi siamo pronti".

aspettative — Joe Dumars, general manager dei Pistons, ha dichiarato il mese scorso che ciò che più si attende da Knight in vista della sua seconda annata nella Nba è che il suo playmaker riesca a "essere padrone della sua posizione in campo". Per Knight, il concetto non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. "È un insieme di molti fattori. Quando cominci ad essere padrone del ruolo, i compagni di squadra rispondono meglio: è facile notare quando un playmaker riesce a gestire alla perfezione il gioco e la squadra, quando ha il pieno controllo della sua truppa. Credo che Joe faccia riferimento a questo aspetto, più che al numero totale degli assist. Essere il playmaker di una squadra di basket comporta molte responsabilità che non si possono ridurre solamente alle cifre: sono molto più importanti due lettere, la "V" di vittoria e la "S" di sconfitta. Quando riesci a trascinare la tua squadra alla vittoria, i numeri passano in secondo piano".

punto di riferimento — Knight parla esplicitamente della "sua squadra": non tutti i playmaker, nonostante la loro posizione in campo, riescono a fare lo stesso. Il giocatore dei Pistons sa che dovrà dare la stessa risposta sul campo, dimostrando di aver acquisito quell’affidabilità e quella capacità di leadership sulle quali ha sicuramente lavorato durante l’estate, passando molte ore a sollevare pesi – Knight ha spiegato di aver messo su "circa 5 kg", come riportato di recente anche dal quotidiano Sun Sentinel di Fort Lauderdale, in Florida – e a migliorare la sua gestione del pallone. Knight sa che i giocatori giovani, in particolare i playmaker giovani, devono dimostrare di possedere le qualità necessarie ad ottenere il rispetto e la fiducia dei compagni. "Sono uno dei giocatori che si allena più duramente, e chiunque potrebbe confermarlo – dichiara il play -. Cerco di far capire ai miei compagni che sono uno dei giocatori più altruisti della squadra e sono sicuro che con il passare del tempo se ne renderanno conto. I miei compagni di squadra sanno che nel mio cuore c’è solo il bene dei Pistons e che, ogni giorno, penso solo a vincere: per questo non sarà mai un problema per nessuno sentir dire in giro che Detroit è la squadra di Knight, oppure che è la squadra di Greg Monroe, perché siamo un gruppo di giocatori che non pensano solo a se stessi, ma anche a ciò che è meglio per questo club. In molti, come Rodney Stuckey, hanno passato l’estate ad allenarsi, perché il nostro obiettivo è quello di riportare in alto i Pistons".

recupero — Per quanto concerne la fascite plantare, Knight ha avuto le prime avvisaglie a Orlando, dopo due giorni di allenamento con la squadra, ma ha giocato nonostante il dolore, che ha continuato a tormentarlo anche al camp di Grgurich. Il coach dei Pistons, Lawrence Frank, che si trovava a Las Vegas come osservatore, ha chiesto al suo giocatore di fermarsi e da quel momento le condizioni fisiche di Knight sono costantemente monitorate da Kander. "Riesco a muovermi senza problemi sul campo, ma Arnie vuole che recuperi lentamente. Spero di riuscire a verificare le mie condizioni la prossima settimana per rendermi conto della situazione: nei prossimi giorni starò sicuramente meglio, ma Kander usa la massima prudenza perché non vuole che questo problema si ripresenti nel corso dell’anno". Del resto, manca ancora abbastanza tempo all’inizio della stagione.