Brooklyn vola, segnali Lakers
Clippers ok anche senza Paul

I Lakers centrano la seconda vittoria di fila e provano a mettersi alle spalle il momento negativo, con 62 punti equamente divisi tra Bryant e Howard contro Milwaukee. Ma è soprattutto il momento di Brooklyn, che al nono successo in dieci gare dopo il cambio in panchina scala posizioni battendo anche Toronto e attenta ai primi posti a Est. In gran forma anche New Orleans, squadra col peggior record a Ovest, che trova a Philadelphia la quinta vittoria in sei partite. Indiana ha gioco facile in casa Bobcats. Restano secondi nella lega i Clippers, che superano indenni grazie alla qualità del proprio organico anche la seconda gara di fila senza l'infortunato Chris Paul, costringendo Houston alla quarta sconfitta consecutiva.

Los Angeles Lakers-Milwaukee Bucks 104-88
Nella disperazione del peggior momento della stagione con sei sconfitte di fila e con defezioni importanti, i Lakers hanno scoperto la difesa: 90,5 punti di media concessi nelle ultime due partite. Di fronte stavolta non c'erano gli Heat, che giovedì arriveranno allo Staples Center, ma neanche i Cavs battuti due giorni prima: Milwaukee aveva vinto tre delle ultime quattro partite, quelle durante cui l'ex romano Brandon Jennings con 24,5 punti di media era stato nominato miglior giocatore della settimana a Est. A Los Angeles invece si ferma a 12 punti con 4/14 al tiro, e la temuta coppia di esterni tra lui e Ellis è tenuta solo a 10/30 al tiro con 3/15 da tre punti. Disinnescato il periodo peggiore, il resto lo hanno fatto le giornate incontenibili in attacco di Howard e Bryant, rispettivamente 77,8% e 63,1% al tiro, dopo essere stati (e non era scontato) le guide gialloviola anche nella metà campo difensiva. I Lakers non si accorgono così di una serata solo da 0/4 da tre e 3 perse di Nash, però lucido come sempre in regia, e dell'apporto povero (5/20 al tiro) di una panchina sempre più sguarnita, stanti le perduranti assenze vicino a canestro di Jordan Hill (fino a fine stagione) e Pau Gasol (ancora non chiari i tempi del rientro). I californiani però stavolta gestiscono in maniera oculata il pallone, con sole 8 palle perse, non offrendo il fianco a Milwaukee che, impantanata senza tiri ad alta percentuale, chiuderà col 35,8% complessivo (27/67 da due e 7/28 da tre), che non sono stati in grado di mascherare con i ben 21 rimbalzi d'attacco. Lo strappo, inevitabile, arriva quando tra la fine del terzo periodo e i primi quattro minuti del quarto i Bucks sbagliano nove tiri su 10: i Lakers con un break di 11-2 allungano 88-75, poi poi triple di Bryant alimentano un altro 10-2 per il 100-80 della staffa a cinque minuti dalla fine.
L.A. Lakers: Bryant 31 (9/14, 3/5, 4/4 tl), Howard 31 (14/18, 3/8), World Peace 12, Jamison 10. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Nash 11.
Milwaukee: Ellis 17 (4/8, 2/8, 3/9 tl), Udrih 14, Jennings 12, Dunleavy 10. Rimbalzi: Sanders 11. Assist: Udrih 7.

Houston Rockets-Los Angeles Clippers 109-117
La seconda gara senza un giocatore insostituibile come Chris Paul (ginocchio, si naviga a vista) non ferma i Clippers, che vanno a nozze col gioco a viso aperto dei Rockets, volando sui punti da palle perse di Houston. Senza il leader, un passo avanti lo fanno tutti: in fase realizzativa Crawford che, già top scorer dei californiani, chiude col massimo stagionale; in regia Bledsoe, anche lui al season high di 19 punti; come “facilitatore” Griffin, 8 assist. Si aggiunga poi la solidità di Odom in area, l'incisività per una sera di Green e il buon momento di Barnes (14,8 di media nelle ultime cinque partite) e ce n'è abbastanza per estendere a quattro sconfitte di fila la striscia negativa dei Rockets. Il ritorno a casa, dove aveva vinto sette delle precedenti otto partite, non aiuta la squadra di McHale, che viaggia solo a 30,2% da tre nelle ultime quattro gare. E pesa, quando come i texani con i Clippers, tiri 37 volte da tre punti in una partita. Alle spalle di Harden, forse sono di Delfino gli sprazzi migliori. Gli ospiti invece chiudono con 11/19 e 8 triple dalla panchina proprio di Barnes e Crawford. Le seconde linee per una volta però non sono quelle che permettono ai californiani di piazzare il break, che arriva piuttosto con 13-2 al ritorno dal riposo per toccare il +10 sulle spalle di Bledsoe, che completerà poco dopo un parziale firmato da 9 punti in due minuti di Green sul 65-83 poco dopo la metà del terzo quarto. Crawford toglie ogni velleità di rientro ai Rockets con 12 punti in tre minuti in avvio di quarto periodo scappando fino all'83-104 a 8'47'' dal termine, e le triple sue e di Barnes non faranno rientrare Houston oltre il -12 se non nell'ultimo minuto.
Houston: Harden 23 (6/11, 2/9, 5/6 tl), Parsons 17, Delfino 16, Lin e Morris 12. Rimbalzi: Asik 9. Assist: Lin 10.
L.A. Clippers: Crawford 30 (6/13, 5/7, 3/3 tl), Griffin e Bledsoe 19, Barnes 18, Green 15. Rimbalzi: Odom 11. Assist: Griffin 8.

Deron Williams, trascinatore di Brooklyn. Ansa

Brooklyn Nets-Toronto Raptors 113-106
Nove vittorie su 10 da quando PJ Carlesimo è subentrato in panchina a Avery Johnson, sette successi di fila che è il massimo da sette anni, e la vetta a Est a un tiro di schioppo, perché i Nets sono quarti ma solo a un paio di vittorie di distanza da Miami. Continua anche contro Toronto il momento d'oro di Brooklyn, sempre più la squadra di Deron Williams dopo le difficoltà di inizio stagione, punta dei Big Three Nets che infilano 64 punti in tre. Ma se i newyorkesi continuano a volare (micidiali contro le squadre con un record perdente: 15-0) è anche grazie all'ormai consolidato apporto dalla panchina, stavolta con tre triple di Teletovic e il 7/10 di Blatche. Proprio l'ex Washington aveva esteso sul 93-78 a 8' dalla fine, con un 12-2 firmato insieme a Brooks, un vantaggio che avevano costruito tre triple in due minuti di Williams, Johnson e Bogas con un 11-3 per il 77-68 a due minuti dalla fine del terzo quarto. Da 16 partite senza Bargnani e 10 senza Valanciunas, i Raptors raccolgono la quarta sconfitta nelle ultime sei gare, dopo una serie di otto successi in nove partite. Affondata dopo due quarti e mezzo in equilibrio, la squadra canadese è rianimata nel finale da un travolgente Lowry da 19 punti negli ultimi 8 minuti: 8 in fila in due minuti sul -15, ma a 2'30'' dalla fine Toronto è ancora a -14 e lui ne infila altri 11, di cui 9 nell'ultimo minuto. Servirà al massimo per tornare a -5 a 18'' dal termine, quando chiudono due tiri liberi di Deron Williams.
Brooklyn: Lopez 22 (6/12, 10/10 tl), Williams e Johnson 21, Blatche 14, Teletovic 10. Rimbalzi: Lopez 9. Assist: Williams 7.
Toronto: Lowry 21 (1/2, 4/5, 5/7 tl), Calderon e Johnson 15, Davis e DeRozan 12. Rimbalzi: Fields 11. Assist: Fields 5.

Charlotte Bobcats-Indiana Pacers 76-103
Da quasi un mese i Pacers avevano vinto tutte le (sette) gare in casa e perso tutte le (tre) gare fuori. Serve il viaggio a Charlotte, alla sconfitta numero 24 nelle ultime 26 partite e 13 di fila in casa, per rompere il mal di trasferta di Indiana. Alla terza forza a Est basta una giornata da 36/87 al tiro (tanto di là i Bobcats fanno 25/72, con 11/36 dalla panchina...) per non perdere colpi, perchè i Pacers dominano in area: 18 rimbalzi d'attacco, 60-31 il computo totale, tutti i titolari di Indiana prendono almeno 7 rimbalzi a testa, ma 7 sono anche quelli che prendono in coppia i due lunghi di Charlotte, Warrick e Biyombo. Per i padroni di casa si salva in parte solo Walker, così c'è partita solo fino a metà secondo quarto sul 28-33. Qui un 15-3 ospite vale l'allungo sul 31-48 che un super rientro dagli spogliatoi di George e Hibbert estende fino a +20 a inizio ripresa, che diventa 57-83 con una tripla di Hill a fine terzo quarto e toccherà il +30 intorno alla metà dell'ultimo periodo: è qui che Michael Jordan, contrariato proprietario Bobcats, decide che basta così e lascia il palazzo.
Charlotte: Henderson 15 (2/9, 1/1, 8/12 tl), Walker e Sessions 13. Rimbalzi: Biyombo e Adrien 6. Assist: Henderson 3.
Indiana: Hibbert 18 (5/11, 8/8 tl), George e Hill 16, West 15. Rimbalzi: George 10. Assist: Stephenson 6.

Philadelphia 76ers-New Orleans Hornets 99-111
Gli Hornets non sembrano la squadra col peggior record a Ovest. Ripartono dopo lo stop coi Knicks e raccolgono a Philadelphia il quinto successo nelle ultime sei partite. Ancora super Vasquez in regia, al suo fianco Gordon continua la crescita con una gara da 5/10 da due e 2/3 da tre in 32'. In una giornata da 53% al tiro con 10/18 da oltre l'arco, scappano con un break di 17-4 a fine terzo quarto per il 65-84 della fuga estesa sul +20 a inizio quarto periodo. A 104,7 punti subìti nelle ultime sei gare, i Sixers da novembre non vincono due partite di fila e, appena chiusa con Houston una serie di 5 sconfitte consecutive, restano arrugginiti anche alla seconda gara di una serie che per 12 volte su 13 li vedrà giocare in casa. Frenati da una giornata da 28/61 da due con 6/17 di Thaddeus Young, hanno un sussulto nel quarto periodo con la scheggia impazzita Nick Young: segna 17 punti in 5', Phila piazza un 11-3 per tornare fino all'89-97 a 5'24'' dalla fine. Da qui in poi però proprio Nick Young va fuori giri, in 6 attacchi i Sixers segnano solo due tiri liberi, così Anderson e una tripla di Vasquez mettono il sigillo ospite sul 91-105 a 2'44'' dal termine. Gara da 10 punti con 4/6 al tiro, 7 rimbalzi, 2 recuperi e 2 stoppate per Anthony Davis. Oltre a Nick Young, per i Sixers si salva solo Holiday (anche 4 recuperi).
Philadelphia: Holiday 23 (6/12, 4/5, 5/5 tl), N.Young e Turner 14, T.Young 12. Rimbalzi: Turner 7. Assist: Holiday 11.
New Orleans: Vasquez 23 (7/14, 3/4, 0/1 tl), Gordon 19, Anderson 14, Henry 11, Davis 10. Rimbalzi: Anderson 9. Assist: Vasquez 9.