Bene Belinelli ma vince Boston. Bargnani-Raptors, festa a New York

Buona partita di Marco Belinelli ma Boston batte Chicago. Andrea Bargnani gioca poco contro New York dove i suoi Raptors trovano la vittoria.

Marco Belinelli a canestro contro Boston. Ap

Boston Celtics-Chicago Bulls 71-69
Finisce in maniera convulsa, proprio come l’ultima volta. A questo giro però la spunta Boston (28-24), che batte Chicago (30-22) 71-69 ed esce indenne da un ultimo minuto rocambolesco. Con 6 secondi sul cronometro e i Celtics avanti 71-69, Nate Robinson sbaglia di proposito il tiro libero. Si accende la classica mischia a rimbalzo e il pallone schizza nelle mani di Belinelli, in una zona del campo simile a quella da cui aveva segnato il tiro della vittoria il mese scorso. Questa volta però interviene Jason Terry da dietro e stoppa il tiro di Marco. Sul prosieguo c’è ancora il tempo per una tripla disperata di Gibson, che però finisce corta. I Bulls perdono così un’occasione importante, vista la serata storta di Paul Pierce (7 punti e 2/12 al tiro) e la brutta partita offensiva dei Celtics. La svolta arriva quando Chicago tocca il + 7 a inizio ultimo quarto (54-47, tap-in di Noah), dando l’impressione di avere la partita sotto controllo. In quel momento si scatenano Jason Terry e Brandon Bass, che confezionano il 12-0 di parziale che spedisce i Celtics avanti (59-54).

attacchi orrendi — A contribuire al capovolgimento di fronte contribuiscono alcuni attacchi orrendi della squadra di Thibodeau (20 perse alla fine), compresi due tiracci di un Belinelli altrimenti più che positivo (12 punti in 19’, miglior marcatore dei suoi). Proprio quando sembrano al collasso, i Bulls hanno la tenacia di riportarsi in partita con la difesa e la vitalità di Jimmy Butler, ma non riescono mai a riagganciare gli aversari. La partita, dall’inizio alla fine, è stata un’alternanza continua di vantaggi e inerzia. Boston parte forte con Brandon Bass e Avery Bradley, dando la sensazione di poter controllare. Poi, dopo un pessimo primo quarto (6 palle perse), i Bulls rientrano in partita grazie all’impatto della panchina, che segna 23 dei 36 punti della prima metà. È soprattutto l’ingresso di Jimmy Butler, al posto di un Deng insolitamente abulico, a cambiare le cose. Mentre Boston inizia a litigare con il canestro, un canestro con fallo proprio dell’ex Marquette sigla il sorpasso a metà secondo quarto. Buono anche l’impatto di Belinelli, con segna 7 punti nel parziale. Nella ripresa si segna ancora meno che nel primo tempo. Passano minuti di andirivieni da una metacampo offensiva all’altra, con il solo rumore dei ferri a fare da sottofondo. Nella saga degli errori, i Bulls raschiano qualcosa di più e toccano anche il +8 (49-41) a fine terzo quarto. Potrebbe essere lo strappo decisivo, e invece, purtroppo per coach Thibodeau, è l’inizio della fine.

Chicago: Belinelli 12 (2/4 da 2, 2/5 da 3, 2/2 ai liberi, 2 rimbalzi, 1 assist e 1 persa in 19’), Butler e Boozer 11, Noah 10. Rimbalzi: Noah 16, Boozer 11. Assist: Robinson 6.
Boston: Bass 14, Garnett 12 e Terry 12, Bradley 10. Rimbalzi: Garnett 11, Bass 9. Assist: Pierce 6.

New York Knicks-Toronto Raptors 88-92
Un confusionario Carmelo Anthony (5/24 dal campo) frena i Knicks (32-18) che vanno ko al Madison Square Garden contro i Raptors (21-32) nell’ultima gara prima della pausa per l’All Star Game. Andrea Bargnani, reduce dall’influenza, fa da comparsa e rimane sul parquet solamente 12’. Knicks e Raptors nel primo quarto fanno a gara a chi sbaglia di più. Toronto difende benino ma in attacco fa una fatica incredibile a trovare il canestro. Va un po’ meglio, ma nemmeno troppo, ai padroni di casa del distratto Carmelo Anthony (sei punti e quattro turnover nel primo tempo) che diventano più incisivi quando entra in campo JR Smith.

L’ingresso di Andrea Bargnani, invece, non cambia gli equilibri, anche perché il Mago in attacco viene ignorato per tutto il primo tempo. All’inizio del secondo quarto gli ospiti provano a tornare in carreggiata con la produzione di un buon Alan Anderson ma le triple di Steve Novak ricacciano indietro la compagine canadese. I Knicks piazzano un parziale di 11-1 e arrivano al vantaggio in doppia cifra ma rallentano nella parte finale del secondo quarto permettendo così ai Raptors di rientrare in partita. Toronto va negli spogliatoi in ritardo di cinque lunghezze (42-37) dopo un primo tempo da ultimo giorno di scuola. Le due squadre, infatti, almeno nei primi due quarti, sembrano con la testa altrove, cioè all’All Star break, e lo spettacolo naturalmente ne risente.

impalpabile — Assolutamente impalpabile Andrea Bargnani il cui tabellino nei suoi sette minuti di gioco nel primo tempo è in pratica uno zero periodico. I Raptors giocano meglio all’inizio del terzo quarto. Fields e Lowry puniscono le distrazioni difensive di New York. L’ex Rockets però si vede rifilare due tecnici per proteste dai fiscalissimi arbitri nel giro di tre minuti e a 2’52’’ dalla fine del terzo periodo e’ così costretto a tornare negli spogliatoi. Toronto riesce a limitare un Melo (3/14 dal campo nei primi tre quarti) a tratti davvero indisponente e al termine della terza frazione e’ avanti 65-60. La prima conclusione del Mago arriva a 10’57’’ dalla sirena e produce, dopo un bel movimento sul perimetro, il canestro del +9 per la compagine canadese. Anthony non riesce a tornare in carreggiata, la squadra di casa così si affida alle invenzioni di Smith. Anche Gay continua a litigare con il canestro, ma ci pensa Anderson a tenere davanti Toronto. I padroni di casa si avvicinano ma la splendida conclusione di Lucas a 54”” dalla sirena riporta i Raptors al +6. I liberi di Gay, DeRozan e Lucas poi mettono al sicuro gli ospiti che conquistano quindi il loro quarto successo consecutivo.

New York: Smith 26 (3/7, 5/10), Felton 16. Rimbalzi: Anthony 12. Assist: Felton 5.
Toronto: BARGNANI 2 (1/1) con una stoppata in 12’. Anderson 26 (4/8, 6/8), DeRozan 20. Rimbalzi: Fields 10. Assist: Gay 4.