Domenica intensa in Nba, aperta dalla sfida tra i Bulls di Marco Belinelli e Miami campione in carica. New York certa del del secondo posto a Est dopo il successo su Indiana. Alle 3 ora italiana la prima dei Lakers senza Kobe Bryant: allo Staples Center di scena San Antonio.

LeBron James, 28 anni, candidato forte per il premio di mvp. Reuters

Miami Heat-Chicago Bulls 105-93
Miami (64-16) si sbarazza dei Bulls (43-37) e vendica così la sconfitta dello scorso 27 marzo che aveva interrotto la striscia di 27 successi consecutivi dei campioni in carica. Tom Thibodeau deve rinunciare allo squalificato Rip Hamilton, appiedato dalla Nba dopo il colpo proibito rifilato a DeMar DeRozan. In casa Heat, invece, coach Spoelstra decide di mandare sul parquet le sue stelle, per cui sia LeBron sia Wade invece di riposare in vista dei playoff, sono regolarmente in campo. Ovviamente lo spettacolo ne guadagna e gli Heat partono subito con un’inaspettata intensità. Marco Belinelli, schierato nel quintetto titolare, apre le danze con due liberi ma i campioni in carica ci mettono poco a prendere in mano il controllo delle operazioni. James e Chalmers allontanano i Bulls che a metà frazione sono già sotto di 12. Beli prova ad avvicinare Chicago ma all’inizio del secondo periodo Miami riprende a correre. Si mette a produrre anche “Birdman” Andersen e con il ritorno sul parquet di LeBron Miami prova a mettere al tappeto la truppa di coach Thibodeau. LeBron in attacco fa quello che vuole e guida gli Heat al +15 a 5’16’’ dall’intervallo. Buon per i Bulls che nella seconda metà della frazione sale in cattedra un super Nate Robinson. L’ex Knicks e Celtics sarà anche altalenante e spesso inaffidabile ma quanto e’ caldo diventa immarcabile e negli ultimi cinque minuti si carica sulle spalle l’attacco dei Bulls e riporta, con una serie di canestri da cinema, Chicago in scia. Gli ospiti così, nonostante Miami tiri con un eccellente 63% dal campo nel primo tempo, riescono ad arrivare all’intervallo sotto di sole due lunghezze. Per come si erano messe le cose va di lusso a Belinelli e compagni. Nei primi minuti della ripresa le due squadre viaggiano a un ritmo forsennato, Miami prova a riprendere il controllo delle operazioni ma i Bulls rispondo con le triple di Hinrich, Butler e Belinelli. Gli Heat però hanno più energia e quando accelerano diventa difficile rallentarli. Chicago fatica all’inizio dell’ultimo quarto e ha bisogno di tre minuti per mettere punti sul tabellone, gli ospiti però riescono a restare in partita nonostante la chiara superiorità dei campioni in carica che peraltro peccano di autolesionismo fallendo troppi liberi. I Bulls arrivano al -7 a 1’34’’ dalla sirena ma la tripla di Mike Miller sul successivo possesso offensivo di Miami chiude ogni discorso.
Miami: James 24 (6/11, 1/1), Wade 22, Andersen, Chalmers 15. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: James 6.
Chicago: BELINELLI 7 (1/4, 1/5), con un rimbalzo e tre assist in 30’. Deng 19 (6/12, 2/6), Boozer 16. Rimbalzi: Boozer 20. Assist: Hinrich, Deng, Boozer 3.

Carmelo Anthony e New York secondi a Est. Reuters

New York Knicks-Indiana Pacers 90-80
I Knicks (53-27) si sbarazzano dei Pacers (49-31) e possono ufficialmente festeggiare la conquista della testa di serie numero due ad Est nella postseason. La compagine newyorkese così, come da pronostico, al primo turno se la vedrà contro gli acciaccati Celtics. Carmelo Anthony ci mette pochissimo a fare male alla difesa di Indiana. Il fenomeno di New York firma i primi 11 punti della squadra di casa, i Pacers rispondono con i canestri di Paul George e Lance Stephenson ma a metà primo quarto si mettono a litigare con il canestro. Diventa tutto facile per i Knicks che chiudono la frazione con un parziale di 10-2. Indiana accusa il colpo e non riesce a tornare in carreggiata nemmeno quando Melo va in panchina a prendere fiato. Ci pensa infatti Chris Copeland con 8 punti in meno di 2' a far allontanare la compagine newyorkese e a prendersi gli applausi del Madison Square Garden. New York inserisce il pilota automatico e arriva al +20 grazie alla tripla di Novak a sette minuti dall’intervallo ma si mette a giocare con troppa sufficienza. I Pacers così rientrano in partita con i canestri pesanti di Hill e Stephenson e con un break di 20-6 e vanno al riposo in ritardo di sette lunghezze. New York ritorna a giocare con una certa disciplina nel terzo quarto, i Pacers, invece, commettono turnover in serie. I Knicks così riprendono in mano le redini del match e provano a scappare. La marcatura fin troppo fisica di David West infastidisce Melo che però si vendica con due pregevoli canestri nelle battute finali della terza frazione. Indiana non ha intenzione di mollare ma le riserve della squadra di casa all’inizio dell’ultimo quarto riportano i Knicks al +15. Il vantaggio newyorchese permette a Mike Woodson di tenere un acciaccato Anthony (problema alla spalla sinistra) in panchina nell’ultimo quarto. I Knicks difendono senza grossi problemi il vantaggio e conquistano la loro 15a vittoria nelle ultime 16 gare.
New York: Anthony 25 (7/16, 2/7), Copeland 20, Smith 15. Rimbalzi: Smith 8. Assist: Kidd 5.
Indiana: Stephenson 22 (4/7, 4/9), West 17. Rimbalzi: Hibbert 10. Assist: George 11.

Toronto Raptors-Brooklyn Nets 93-87
Occasione sprecata par i Nets (47-33) che non sfruttano il regalo dei Knicks e limitati da un primo tempo assolutamente disastroso incassano una sconfitta che fa male a Toronto (32-48). Brooklyn avrebbe voluto approfittare del rallentamento di Indiana e provare a soffiarle la terza piazza nella Eastern Conference, il che significherebbe evitare la serie con gli Heat in caso di passaggio del primo turno. La partenza di Brooklyn però è da brividi. Toronto fa quello che vuole in attacco e dopo cinque minuti e’ già avanti di 12 lunghezze. Williams non riesce a incidere, i Nets comunque timidamente provano a rientrare nella scia della compagine canadese ma nel secondo quarto vanno in tilt. Gay e DeRozan puniscono le disattenzioni della difesa newyorchese, i Raptors scappano al +20 e chiudono il primo tempo avanti 51-32. Davvero deludente nei primi due quarti anche Brook Lopez, 1/7 dal campo. I Nets che si presentano sul parquet nella ripresa sono soltanto lontani parenti della squadra molle e presuntuosa del primo tempo. Joe Johnson continua a faticare in attacco ma Lopez e Williams prendono per mano i Nets e li riportano in partita. Toronto e’ alle corde ma gli ospiti dopo essere arrivati al -2 (77-75) a 4’41’’ dalla fine finiscono la benzina e commettono alcuni costosissimi errori. Toronto ringrazia e con un parziale di 9-2 torna al vantaggio in doppia cifra e chiude la porta davanti al tentativo di rimonta della squadra newyorchese.
Toronto: DeRozan 36 (9/18, 3/4), Gay 26. Rimbalzi: Gay 10. Assist: Lowry 6.
Brooklyn: Williams 30 (7/10, 4/10), Lopez 16, Blatche 15. Rimbalzi: Evans 16. Assist: Williams 7.

Philadelphia 76ers-Cleveland Cavaliers 91-77
I 76ers (33-47) vincono senza grossi problemi l’ultima partita della stagione davanti di propri tifosi. Un campionato con poche soddisfazioni e diversi rimpianti, legati soprattutto alla trade che ha portato nella città dell’amore fraterno l’ex Lakers Andrew Bynum, per i fan di Philadelphia si chiude così con il comodo successo sui Cavaliers (24-56). Bastano i primi minuti per incanalare il match sui binari preferiti dalla squadra di casa. Philadelphia, infatti, fa subito la voce grossa e segna 19 dei primi 22 punti del match. I 76ers, guidati dalla coppia Dorell Wright-Thaddeus Young, toccano quota +19 e gestiscono senza patemi il vantaggio. Cleveland tenta una timida rimonta nella ripresa ma senza la produzione di Kyrie Irving, Alonzo Gee e Tyler Zeller (2/17 dal campo per il trio dei Cavs) mettere paura a Philadelphia diventa difficile. I 76ers così si congedano dal loro pubblico con un record casalingo in questa stagione di 23-18. Philadelphia: Wright 15 (3/5, 3/8). Rimbalzi: Young 9. Assist: Hawes 6 Cleveland: Speights, Ellington, Thompson 12. Rimbalzi: Thompson 12, Jones 10. Assist: Gibson 5.