Nba: Melo 50 punti, stesa Miami. Bryant tiene in vita i Lakers

A Miami va in scena il Carmelo Anthony show. Melo con 50 punti stende gli Heat privi degli infortunati James e Wade e riporta New York al secondo posto nella Eastern Conference. I Lakers mantengono vive le speranze playoff battendo Dallas con una tripla doppia di Kobe Bryant nella serata in cui viene ritirata la maglia di Shaquille O’Neal. Washingotn batte Chicago, ancora priva dell’infortunato Belinelli.

Miami Heat-New York Knicks 90-102
Carmelo Anthony ha mostrato tutto il suo talento a South Beach. Ma per centrare la nona vittoria di fila e tornare al secondo posto della Eastern Conference, New York ha avuto bisogno di tutti. I Knicks (47 vinte-26 perse in stagione) passano in casa di Miami (58-16) regina dell’Est con 50 punti di Melo, che riporta gli uomini di Mike Woodson davanti a Indiana, subito dietro gli Heat, e si inventa una notte da massimo in carriera eguagliato in casa di LeBron James e Dwyane Wade, in borghese in panchina (come Mario Chalmers) a causa di infortuni per la seconda gara di fila. “Sto finalmente bene, mi sento come a inizio stagione - racconta la stella di New York, terzo giocatore dopo Stephen Curry e Kevin Durant a toccare quota 50 punti quest’anno -. Volevamo vincere questa partita e ci siamo riusciti”. Melo viaggiava con 42 punti e 15/21 al tiro dopo tre quarti, ma New York era avanti solo 78-76 (con sorpasso a fil di sirena firmato da una tripla di Novak) visto che il resto della squadra stava producendo appena 36 punti con 13/33 dal campo. E Miami, anche senza due dei suoi Big Three, ce l’ha messa tutta per proseguire la striscia di 17 successi casalinghi consecutivi. I campioni hanno giocato di squadra, trovando da Miller nel primo tempo (17 punti nel secondo quarto con 4/5 da tre e 58-50 Heat al riposo) e Bosh nella ripresa (17 punti) gli uomini a cui aggrapparsi. New York, che ha chiuso col 52,1% dal campo e 14/27 da tre, ha però capito che Melo da solo non bastava e ha cambiato marcia nell’ultimo periodo, con Felton e Kenyon Martin pronti ad aiutare Anthony in attacco e la difesa che ha concesso ai campioni in carica solo 32 punti dopo l’intervallo. Carmelo comunque ha messo il suo marchio, portando con 5 punti di fila il vantaggio da +2 (90-88) a +7 prima che Smith sigillasse la vittoria di New York con la tripla del +11 (99-88) a 1’47” dalla fine. I Knicks ora guardano Indiana dall’alto e si preparano alla volata finale con i Pacers, che affronteranno il 14 aprile al Madison Square Garden. Miami invece pensa a recuperare le forze: l’Est è già in cassaforte, il miglior record della Nba quasi. James e Wade possono recuperare con calma.
Miami: Bosh 23 (5/10 da due, 1/3 da tre, 10/10 tiri liberi), Miller 18, Allen 16. Rimbalzi: Miller 8, Battier 8. Assist: Miller 4, Bosh 4
New York: Anthony 50 (11/16, 7/10, 7/8 tl), Smith 14, Felton 10. Rimbalzi: Martin 6, Smith 6. Assist: Felton 9

Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 101-81
Il sogno playoff dei Lakers è ancora vivo. Quello di Dallas rischia di essere finito allo Staples Center. Spinta da una tripla doppia di Kobe Bryant (23 punti, 11 rimbalzi, 11 assist), Los Angeles batte i Mavs (36-38) nella serata in cui viene ritirata la maglia di Shaquille O’Neal e riaggancia Utah all’ottavo posto a Ovest. Jazz e Lakers hanno lo stesso record, 39-36, ma la franchigia di Salt Lake City ha il vantaggio degli scontri diretti e quindi i gialloviola dovranno superarli per guadagnarsi la post season. “Pensiamo alla prossima partita per ora - racconta Kobe alla fine di una gara in cui è rimasto seduto in panchina per appena 56 secondi -. Abbiamo delle sfide difficili davanti a noi (Memphis venerdì, Clippers domenica, n.d.r.) ma dobbiamo farcela”. Dallas invece ha due gare e mezzo di ritardo, divario difficile da colmare in 8 partite. I barbuti Mavs (hanno promesso di non tagliarsi la barba fino a quando non ritorneranno in parità nel bilancio vittorie-sconfitte) allo Staples Center sono stati dominati 57-37 a rimbalzo, traditi dal doppio 4/13 al tiro di Nowitzki e Carter. I Lakers iniziano nel segno di Howard e Blake con Dallas che risponde grazie a Kaman, poi è Kobe a prendere in mano la situazione, trascinando con 7 punti Los Angeles al 24-21 della prima sirena (con i Mavs tenuti al 37,5% dal campo). Bryant, vista l’assenza di Nash, veste i panni di “grande facilitatore”, e ispira con 6 assist nel secondo periodo (a cui aggiunge 8 punti) la fuga dei Lakers, che volano con un 11-2 sul 46-33 a 3’25” dal riposo prima di tornare negli spogliatoi avanti 55-40 tirando col 53% dal campo. I Mavs riescono a ricucire da -16 a -5 (63-58) a 3’05” dalla terza sirena, ma vengono ricacciati indietro prima di fine periodo da un perentorio 9-0 firmato Clark e Jamison. Dallas ci riprova nell’ultimo periodo, ritorna fino a 85-78 con Wright a 4’33” dalla fine, ma i Lakers si rimettono al sicuro con Kobe, i liberi di Howard e la tripla con cui Blake firma il +20 a 1’26” dalla fine. La rincorsa dei Lakers su Utah continua.
L.A. Lakers: Howard 24 (7/12, 10/20 tl), Bryant 23, Clark 17. Rimbalzi: Howard 12, Clark 12. Assist: Bryant 11
Dallas: Kaman 14 (7/10), Mayo 12, Nowitzki 11, Collison 11, Carter 11. Rimbalzi: Mayo 7. Assist: Nowitzki 6, Collison 6

Washington Wizards-Chicago Bulls 90-86
Ancora senza Marco Belinelli, costretto a saltare la quarta partita di fila per lo stiramento addominale che ancora gli dà dolore, Chicago (40-33) affonda anche a Washington (28-46) rimediando la seconda sconfitta in tre gare. Per i Bulls oltre al danno della sconfitta la beffa di un nuovo infortunio a Taj Gibson: il lungo si è infortunato ancora al collaterale mediale del ginocchio sinistro e ha raccontato di aver provato le stesse sensazioni del primo guaio, che gli fece perdere 10 partite. Verrà valutato in giornata. Chicago negli ultimi 3’19” ha dovuto rinunciare anche a Kirk Hinrich, cacciato per un doppio tecnico. I Wizards, che puntano al 9° posto a Est distante due partite e mezzo e hanno centrato l’ottava vittoria interna di fila, si godono John Wall, autore di una prova da 27 punti, 8 rimbalzi, 9 assist e 3 stoppate. Chicago parte meglio (16-6 a metà primo quarto) e tiene in mano la partita per tutto il primo tempo, anche se Washington resta sempre agganciata e sorpassa per la prima volta con Okafor (65-64) a 3’38” dalla terza sirena. Il finale è equilibrato e a decidere sono gli ultimi 60”: Mohammed (sostituto dell’infortunato Noah), firma il pari sul 86 a 56” dalla fine, ma prima una schiacciata di Okafor e poi due liberi di Ariza regalano il successo ai Wizards.
Washington: Wall 27 (8/17, 11/13 tl), Price 13, Okafor 10, Nene 10, Ariza 10. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Wall 9
Chicago: Boozer 19 (9/18, 1/1 tl), Robinson 17, Butler 13, Deng 13. Rimbalzi: Boozer 12, Mohammed 12. Assist: Boozer 5.