Nba, Belinelli show. Bargani crac e lacrime

Chicago Bulls-Utah Jazz 89-88
Beli, arieccoci. Con una tripla dall’angolo a 5 secondi dalla fine, Marco regala ai Bulls (35-27) la vittoria sui Jazz (32-30) e consegna ai suoi tifosi l’ennesimo canestro decisivo. Senza peraltro venire meno a un copione ormai consolidato: primo tentativo sbagliato, seconda chance, redenzione. Questa volta ci ha pensato Jimmy Butler, recuperando la palla dalla spazzatura dopo l’errore di Marco, e riaprendo in angolo con ammirevole lucidità. Beli deve giusto ricevere e sparare ancora, con la mano del difensore in faccia e 21mila sguardi a inghiottirlo. Canestro, sorpasso, delirio, per l’89-88 finale. Finisce sul ferro il tiro della disperazione di Gordon Hayward per i Jazz. La tripla decisiva è solo il tocco finale su un’altra partita eccellente dell’azzurro, per la terza volta consecutiva sopra i 20 punti. Era sempre stato lui, pochi minuti prima, a riportare avanti i Bulls con 5 punti filati, proprio quando Utah era improvvisamente volata avanti (81-76 con 7’ da giocare). “Mi è piaciuto come ha attaccato il canestro. Mi è piaciuto come ha gestito le situazioni di pick and roll” è il commento di coach Thibodeau a fine gara. Nei 42 minuti giocati, Beli ha attaccato in penetrazione, subito falli, tirato da fuori, alternando tutte le soluzoni a disposizione. Una partita totale, impreziosita dagli ultimi minuti giocati da playmaker. “Più gioco, meglio mi trovo, è ovvio” è il commento finale. “Sull’ultimo tiro non ci ho pensato più di tanto. Era giusto prenderlo, e davanti alle responsabilità non mi tiro mai indietro". E dire che per Chicago - priva di Hamilton, Hinrich, Gibson e ovviamente Rose - sembrava una serata relativamente tranquilla, soprattutto dopo l’ottima chisura di secondo quarto (54-45). A impedire la fuga ai Bulls ci pensa però il quarto fallo di Noah a inizio terzo quarto. Con Thibodeau costretto a tenere Mohammed in campo a lungo, Utah appoggia tutto il gioco su Al Jefferson, che dal post basso perfora a piacimento la difesa dei Bulls. Costretta a snaturarsi dietro, Chicago perde anche il filo in attacco, complici le scelte infelici di Nate Robinson e una serata nefasta al tiro da fuori. E così, quando un canestro dalla media di Kanter sigla il sorpasso (77-76) con 8’ da giocare, l’ennesimo collasso casalingo sembra all’orizzonte per i Bulls. Almeno fino a quando Beli, con il gradito ausilio della buona sorte, scaccia i fantasmi.
Chicago: BELINELLI 22 (4/10 da 2, 3/4 da 3, 5/5 ai liberi, 4 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero, 3 perse in 42’), Boozer 22, Robinson 14. Rimbalzi: Noah 13, Boozer 10. Assist: Robinson 7.
Utah: Jefferson 23, Williams 14, Favors 11. Rimbalzi: Favors 10, Williams 10. Assist: Tinsley 5.

Andrea Bargnani ancora k.o. Ap

L.A. Lakers–Toronto Raptors 118-116 d.t.s.
I Lakers (32-31) tornano sopra il 50% nel bilancio vittorie/sconfitte e fanno un altro piccolo passo verso i playoff battendo, in una gara intensa ed emozionante, i Toronto Raptors (24-39). Il protagonista è sempre il solito, Kobe Bryant, che trascina i suoi alla vittoria realizzando 41 punti. Non una serata felice per Andrea Bargnani. Il giocatore azzurro dopo i primi 8'54" della gara, dove realizza un bel tiro da fuori, è costretto ad abbandonare il campo per l’ipertensione del gomito destro e non rientrerà più. L’infortunio verrà valutato nei prossimi giorni. Toronto parte bene e approfittando delle amnesie difensive dei Lakers allunga nel primo quarto fino al +12 (37-25) sospinta da Derozan e Gay. D’Antoni è furioso in panchina nel vedere i suoi concedere il 74% dal campo ai Raptors, e abbassa il quintetto schierando Nash e Blake insieme ma la musica non cambia. Tocca a Bryant a riportare i Lakers in scia, Howard inizia a controllare l’area, e all’intervallo il punteggio è 59-53 Raptors. Nel secondo tempo cambia il ritmo ma non la sostanza con i Lakers che faticano. Gay e Derozan fanno sempre quel che vogliono bucando la retina con continuità. Quando Fields, all’interno di un paziale di 8-0 Toronto, va a schiacciare piovono i primi fischi. I Raptors toccano il massimo vantaggio a più 13 (78-65 a 5’32” terzo quarto) e entrano nella frazione finale in controllo avanti di 10. E’ una partita strana che si gioca tanto sui nervi. I Raptors a inizio quarto quarto si bloccano offensivamente permettendo ai Lakers di rientrare fino a -4, con un parziale 11-4 ispirato da Nash (90-94 a 5’52”). Il finale è in apnea, prima la bomba del play canadese (99-103 a 3’02”) riavvicina i gialloviola, poi inizia il Kobe-show. Gli ultimi 1’41” sono pazzeschi. Bryant segna due volte da oltre l’arco dei tre punti e riporta i Lakers a meno 1 a 29 secondi dalla fine. Lowry in penetrazione trova il fallo di Howard e converte i due tiri liberi. 106-109 Toronto con 8 secondi sul cronometro. Finita? No c’è Bryant. Altra tripla che pareggia la gara e Gay sulla sirena manca il tiro per vincere. Supplementare. L’overtime si gioca in un clima elettrico. Toronto va avanti anche di 3 quando Anderson realizza prima in penetrazione e poi da fuori (115-112 Tor a 1’25”). Nash pareggia dalla grande distanza e Kobe schiaccia prepotente in entrata il vantaggio (117-115 Lak a 10 secondi). Anderson dalla lunetta fa 1 su 2, duplicato da Nash sull’altro lato. Toronto ha un'altra occasione, ma il tiro di Gay si spegne sul ferro. I Lakers si salvano e tirano un sospiro di sollievo portando a casa una vittoria essenziale.
L.A. Lakers: Bryant 41 (6/11 da 2, 5/10 da 3, 14/16 tl), Howard 24, Nash 22 rimbalzi: Howard 13 assist: Bryant 12.
Toronto: BARGNANI 2 (1/1 da 2, 2 rimbalzi, in 8’54”minuti), Derozan 28, Gay 17, Anderson 17 rimbalzi: Gay 7 assist: Lowry 10.