Squillo dei Clippers
Boston ferma la sua corsa

Chris Paul in palleggio contro Evan Turner di Philadelphia. Reuters

Senza la stella Deron Williams e in un periodo tuttaltro che brillante, i Nets dopo un supplementare tornano con un successo dal difficile campo di Indianapolis. Successo esteno di prestigio anche per Atlanta a Dallas, con Smith mvp nonostante le voci di uno scambio verso Brooklyn. Charlotte in una botta sola eusaurisce la propria striscia negativa e quella positiva dei Celtics che duravano da sette gare. Colpo di Washington a Milwaukee col rookie Beal, di Minnesota a Cleveland, di New Orleans a Detroit e dei rinati Clippers, facile sul campo di Philadelphia.

Philadelphia 76ers-Los Angeles Clippers 90-107
I Clippers chiudono con uno squillo il giro di 8 trasferte: in quattro di queste è arrivata la vittoria, tanto più dopo il rientro di Chris Paul, trascinante in una giornata da 9/11 al tiro e 11 assist. Ai Sixers, che a loro volta erano in ripresa con cinque vittorie nelle ultime sette partite, non basta la prova sopra le righe di Nick Young, ripartito con 29 punti dopo un paio di gare sottotono. Philadelphia era anche prima di Thaddeus Young e Jason Richardson, che andrà sotto i ferri giovedì: tempi di recupero tra sei e nove mesi. Non c'è mai gara, dall'8-1 iniziale, poi 24-10, tocando il 56-33 prima del riposo e il 90-59 a inizio quarto periodo. I californiani, a loro volta senza Billups e Butler, vanno sul velluto in una giornata da 36/56 da due, con la partecipazione di Crawford e Griffin su tutti.
Philadelphia: N.Young 29 (6/11, 4/7, 5/6 tl), Pargo Turner Holiday 10. Rimbalzi: Hawes 10. Assist: Holiday 9.
LA Clippers: Paul 21 (8/8, 1/3, 2/2 tl), Griffin e Crawford 20, Barnes 11, Bledsoe 10. Rimbalzi: Jordan 10. Assist: Paul 11.

Charlotte Bobcats-Boston Celtics 94-91
Avanti 87-91 a 2'15'' dalla fine, Boston smette di segnare e lascia campo libero alla sorpresa Charlotte, cadendo dopo sette successi consecutivi seguiti all'infortunio di Rondo. Interrompendo così una serie di sette sconfitte di fila (e 34 nelle ultime 38 partite...), i Bobcats approfittano del fatto che i Celtics si affidino nel finale per lo più a tiri in sospensione, a bassa percentuale sotto pressione: Boston sbaglia tutti gli ultimi sette tiri, così Charlotte (trascinata dalla serata memorabile da 25 punti e 18 rimbalzi di Mullens) può costruisci sopra il 7-0 con una tripla di Henderson per il -1 entrando nell'ultimo minuto, un jumper di Sessions per il vantaggio, e infine i liberi della sicurezza di Walker. A 9 secondi dalla fine, con Pierce, e a 4 con Bradley, i Celtics hanno ancora la palla dell'overtime, ma non va, in una giornata da 41,6% totale al tiro. Brutte notizie sul fronte infortuni: alla fine del terzo quarto anche Barbosa si è fatto male al ginocchio sinistro, rischia di chiudere qui la propria stagione anche se si attende l'esito degli esami.
Charlotte: Mullens 25 (6/11, 4/5, 1/4 tl), Session 19, Walker 18, Henderson 16. Rimbalzi: Mullens 18. Assist: Walker 6.
Boston: Green 18 (4/7, 1/1, 7/7 tl), Garnett 16, Pierce 13, Terry 12. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Pierce 8.

Kevin Garnett combatte contro Byron Mullens. Ap

Cleveland Cavaliers-Minnesota Timberwolves 92-100
Ispirati da Rubio in regia, i Wolves riprendono la marcia lontano dal Minnesota dopo otto sconfitte esterne consecutive. Lo fanno, in una gara con una valanga di palle perse e sei uomini in doppia cifra su entrambi i fronti, senza mai soffrire particolarmente e approfittando della migliore giornata al tiro da tre (8/14 gli ospiti, 5/18 i padroni di caa). Cleveland aveva vinto sei delle nove partite precedenti e ha visto Minnesota prendere il largo con 13 punti di Ridnour nel finale: sono due suoi canestri ad alimentare il 7-0 per l'81-88 a 5' dalla fine, ed è una sua tripla a ricacciare indietro Cleveland quando a 1'55'' dal termine si era rifatta sotto a -3. Irving, che viaggiava a 26,9 punti col 52,4% nelle ultime nove partite, resta sotto le sue recenti medie. I Wolves interrompono così una serie di quattro sconfitte consecutive.
Cleveland: Irving 20 (8/17, 1/3 , 1/2 tl), Thompson 16, Wiaters 12, Gee 11, Ellington e Speights 10. Rimbalzi: Thompson 9. Assist: Irving 7.
Minnesota: Ridnour 21 (8/12, 1/2, 2/2 tl), Pekovic 16, Rubio 13, Williams e Shved 12, Gelabale 11. Rimbalzi: Pekovic 10. Assist: Rubio 10.

Indiana Pacers-Brooklyn Nets 84-89 dts
Al supplementare Brooklyn sorprende i Pacers e la Nba facendo il colpo a Indianapolis. Sorprende visto il proprio stato di forma, visto che nelle ultime 9 partite erano arrivate sei sconfitte (e con uno scarto medio di 17,7 punti). E sorprende vista l'assenza di Deron Williams, che per un'infiammazione a entrambe le caviglie a questo punto tornerà dopo l'All Star Game. Al suo posto Watson fa 0/7 ed è la gran giornata di Lopez a tenere in piedi la baracca, prima ancora di un Joe Johnson da 6/17 al tiro, ma tra questi il canestro che a 13'' dal termine dei regolamentari manda le squadre all'overtime: avanti 76-72 a un minuto dalla fine, Indiana sbaglia una tripla con Hill e tre jumper consecutivi con West, tra cui quello sulla sirena della possibile vittoria. All'overtime i Pacers segnano un solo canestro negli ultimi due minuti, decisivo un parziale di 9-2 con Tyshawn Taylor protagonsita a sorpresa: tornata a -3 a 25'' dalla fine con una tripla di Stephenson, Indiana è respinta dal 4/4 finale dalla lunetta di Joe Johnson. I Pacers avevano appena visto interrompersi nella gara precedente una serie di 15 vittorie interne consecutive, ma ora – dopo Toronto – cadono per la seconda volta di fila a Indianapolis. Brooklyn veniva invece da due sconfitte: da quando c'è Carlesimo in panchina, non ha mai perso tre gare di fila.
Indiana: Hill 22 (8/11, 1/7, 3/4 tl), Pendergraph e Stephenson 14, Hibbert 12. Rimbalzi: Pendergraph e Hibbert 10. Assist: Hill 6.
Brooklyn: Lopez 25 (8/19, 9/9 tl), Johnson 17, Taylor 12. Rimbalzi: Evans 22. Assist: Watson 3.

Detroit Pistons-New Orleans Hornets 86-105
Non c'è Eric Gordon, che come da prassi riposa sempre alla seconda gara quando ci sono due partite in due giorni, ma quello degli Hornets a Detroit è un colpo anche alla luce del buon momento dei padroni di casa. Ma i Pistons vedono confermare la legge dei numeri: hanno vinto le ultime 7 volte che hanno segnato più di 100 punti e hanno perso le ultime 10 in cui sono rimasti sotto quella cifra. Al terzo successo in quattro gare, la benzina di New Orleans sono le triple (10/21, in una giornata in cui di là Detroit fa 5/19), di cui cinque nella giornata da applausi di Ryan Anderson, per andare oltre la doppia cifra di margine già a due minuti dal riposo e da lì in poi sostanzialmente gestire. I Pistons erano ancora senza Drummond per una microfrattura all'anca, mentre Monroe ha esteso a sette il massimo in carriera di doppie doppie consecutive. Per gli Hornets, che avevano perso cinque delle sette gare precedenti, questa in Michigan era l'ultima di una serie di otto trasferte in nove partite.
Detroit: Stuckey 19 (4/9, 0/3, 11/13 tl), Monroe 17, Singler 14, Calderon 13. Rimbalzi: Monroe 11. Assist: Calderon 9.
New Orleans: Anderson 31 (8/12, 5/9), Lopez 23, Mason 14, Aminu 12. Rimbalzi: Aminu 14. Assist: Vasquez 13.

Milwaukee Bucks-Washington Wizards 90-102
Per la prima volta in stagione Washington infila quattro successi di fila, trascinata dal massimo in carriera di un luccicante Bradley Beal, affatto condizionato dalla distorsione al polso destro da cui è appena rientrato dopo cinque gare di assenza. Fin qui peggiore squadra Nba in trasferta per punti fatti (86,2) e record (3-21), i Wizards si appoggiano anche a Nenè (10/13 da due, nell'ottimo 38/62 di squadra) per approfittare del brutto momento di Milwaukee. Non basta che Ellis riparta dopo i soli 8 punti di sabato: manca Sanders (anca) per la terza gara di fila e si fanno sentire le scorie di un periodo in cui, nelle ultime sette partite a questo punto i Bucks hanno vinto solo con Orlando, alla quarta sconfitta di fila, tutte sopra i 100 punti subìti. Washington, che in questa serie recente aveva messo insieme successi di prestigio contro Clippers, Knicks e Nets, ha vinto 11 delle ultime 18 partite, dopo il disastroso inizio da 4-28.
Milwaukee: Ellis 24 (9/17, 0/4, 6/9 tl), Ilyasova 19, Dunleavy 11. Rimbalzi: Ilyasova 9. Assist: Ellis 8. Washington: Beal 28 (6/12,4/5, 4/4 tl), Nenè 21, Wall 14, Okafor 12. Rimbalzi: Nenè 13. Assist: Wall 10.

Dallas Mavericks-Atlanta Hawks 101-105
Josh Smith non si fa distrarre dalle voci sempre più insistenti che lo vogliono in partenza per Brooklyn dopo una carriera di otto anni e mezzo spesa ad Atlanta. E' lui a dare agli Hawks il cambio di passo per uscire da un periodo da quattro sconfitte in sei partite, otto su nove in trasferta, nell'ambito della più generale flessione (12 k.o. in 19 gare) seguite al bell'inizio di stagione da 20-10 di record. Con Marion fermo a 3/10 dopo i 17,7 punti di media nelle ultime sette partite, a Dallas non basta ritrovare il Nowitzki dei giorni belli, che oltretutto chiude con 7 punti negli ultimi 80 secondi. Dopo la tripla del +5 di Josh Smith a 1'25'' dal termine, è il tedesco a riportare i suoi sotto sul 98-99 a 44'' dal termine: qui però due palle perse di fila di Mayo (alla fine saranno quattro), con la complicità della sagacia difensiva dell'ex di turno Devin Harris, danno agli Hawks i possessi per allungare dalla lunetta sul +3 con Teague, sul +5 con Smith e – dopo la tripla del -2 di Nowitzki a 6'' dalla fine – per toccare il +4 della sicurezza con Korver. I Mavs, che avevano vinto tre delle ultime quattro gare, scendono a cinque vittorie di distanza dai Rockets ottavi a Ovest, ultimo posto playoff
Dallas: Nowitzki 24 (5/11, 3/5 da tre, 5/6 tl), Mayo 19, Collison 14, Carter 13, Wright 11. Rimbalzi: Nowitzki 7. Assist: Collison 10.
Atlanta: Smith 26 (6/10, 4/5, 2/4 tl), Horford 21, Teague 20, Harris 15, Korver 10. Rimbalzi: Smith 13. Assist: Teague 9.