Nba, Denver cade senza Gallinari
San Antonio resta davanti a tutti

I Clippers festeggiano il ritorno dall'infortunio di Billups e arrivano al derby di stasera con i Lakers sulla scia del successo sui Rockets, privi però di Harden. San Antonio arriva all'All Star Game mantenendo il miglior record ma deve soffrire a Cleveland, pur recuperando tutte le sue stelle, vincendo solo con un canestro negli ultimi secondi di Leonard. Vittorie in volata anche per Utah (decisivo Foye dalla lunetta contro Minnesota) e Milwaukee (Holiday sbaglia il tiro dell'overtime per Philadelphia). Denver senza Gallinari influenzato perde a Brooklyn. Vita facile per Atalanta a Orlando e Indiana con Charlotte, mentre Portland (con la miseria di 63 punti) e Sacramento sono travolte a New Orleans e Dallas. Calderon e Bynum firmano nel finale il successo di Detroit su Washington reduce da quattro vittorie di fila.

Orlando Magic-Atlanta Hawks 76-108
A dispetto di tutte le voci che lo vogliono sul mercato, Josh Smith continua a essere trascinante sul campo, nel miglior momento della sua stagione: nelle ultime dieci partite ha una media di 21,3 punti, 10,3 rimbalzi e 5,2 assist. Lui e Horford, che in coppia segnano più di metà dei punti degli Hawks, 56 con 24/36 al tiro, sono troppo per questi Magic allo sbando, alla sconfitta numero 24 nelle ultime 27 partite, che là sotto concedono anche 17 rimbalzi d'attacco. Dopo aver appena chiuso con Portland la serie perdente più lunga da nove anni, 12 sconfitte di fila, Orlando ritorna al k.o. perché Redick, Nelson, Afflalo e Vucevic combinano 33 punti in quattro, a cui aggiungere la fresca squalifica per uso di steroidi per le prossime 20 gare di Hedo Turkoglu, comunque impalpabile quest'anno. I Magic durano fino al primo quarto solo perché Atlanta comincia sbagliando nove dei primi dieci tiri, ma a cavallo dei primi due periodi arriva il primo 10-0 ospite, cui seguirà un nuovo strappo di 14-3 per toccare il 30-55 già prima del riposo, esteso oltre i 30 punti di margine nel terzo periodo e poi fino al 56-94 di inizio ultimo quarto. Atlanta, che solo un'altra volta nel 2013 aveva messo in fila due vittorie consecutive, aveva perso quattro delle ultime sei partite e vinto solo una volta nelle precedenti nove trasferte.
Orlando: Nicholson 10 (5/9), Nelson 10 (3/6, 1/3, 1/1 tl), Moore 9. Rimbalzi: O'Quinn 8. Assist: Nelson 4.
Atlanta: Smith 30 (11/17, 2/3, 2/7 tl), Horford 26, Jenkins 9. Rimbalzi: Smith 10. Assist: Teague 11.

Duncan congratulato da Ginobili. Ap

Cleveland Cavaliers-San Antonio Spurs 95-96
Ritrovate per la prima volta nell'ultimo mese tutte le proprie stelle proprio prima dell'All Star Break, gli Spurs primi in Nba vincono solo all'ultimo tuffo a Cleveland. E pensare che i texani riescono anche a tenere Kyrie Irving al minimo stagionale di 6 punti in 32'' con 2/16 al tiro e qualche problema di falli, e proprio il regista dei Cavs si incarta sull'ultimo assalto, con circa 2'' sul cronometro, quando sul -1 contro Parker prova a mettere palla a terra e finisce per perdere l'equilibrio, e poi il pallone. Per il successo numero 14 nelle ultime 15 partite degli Spurs, il sesto consecutivo, è decisivo così il canestro a 2''9 dalla fine di Kawhi Leonard, reduce dal massimo in carriera della gara precedente, che dall'angolo destro infila una tripla lasciato tutto solo dall'aiuto a centro area sulla penetrazione di Parker, che dopo il gioco a due con Duncan arriva al ferro e poi scarica per la tripla vittoria. A 9''5 dal termine, alzandosi in sospensione dai 6 metri dopo un blocco di Thompson, era stato Dion Waiters – il migliore dei suoi – a portare in vantaggio Cleveland. I Cavs si giocano bene il maggior numero di possessi accumulato grazie al lavoro a rimbalzo d'attacco (16) soprattutto di Zeller, Thompson e Speights, ma sono condannati dai 9 errori su 11 tentativi da oltre l'arco: alla sesta di sette gare interne di fila, hanno perso le ultime tre dopo aver vinto le prime tre. Parker (mvp), Duncan (13 punti e 6 rimbalzi con 6/15) e Ginobili (5 punti con 2/4 e 6 assist in 10') avevano saltato rispettivamente una, quattro e cinque partite, ma San Antonio per la seconda gara di fila era senza Stephen Jackson per motivi personali. I texani sono alla quarta vittoria in cinque gare di una serie di nove match di fila in trasferta: col campo di casa occupato dall'annuale rodeo, torneranno tra le mura amiche solo il 27 febbraio.
Cleveland: Waiters 20 (8/14, 0/1, 4/4 tl), Zeller 16, Thompson e Miles 19. Rimbalzi: Zeller e Speights 9. Assist: Irving 7.
San Antonio: Parker 24 (8/13, 0/1, 8/8 tl), Neal 15, Duncan e Leonard 13. Rimbalzi: Leonard 10. Assist: Parker 7.

Indiana Pacers-Charlotte Bobcats 101-77
Paul George riscatta con una tripla doppia l'1/10 che era costato la sconfitta in rimonta lunedì contro Brooklyn. I Pacers marciano su Charlotte facendo valere la maggiore forza in area: quattro dei sei uomini di Vogel in doppia cifra sono lunghi, nonostante l'assenza di West per l'infortunio all'occhio. In una gara non tra due grandi attacchi, è decisivo che sia come da pronostico Indiana a divorare i tabelloni con 18 rimbalzi d'attacco, di cui 11 in coppia tra Hibbert e un Hansbrough che sfrutta il maggiore spazio ribadendo il proprio valore col massimo stagionale eguagliato di punti. Solo Mullens (17,8 punti nelle ultime sei gare) si alza dalla mediocrità dei Bobcats, i cui limiti offensivi si scontrano con la difesa casalinga per una gara da 31,7% di squadra, chiudendo con 77 punti e 16 perse. Charlotte era reduce dal successo con Boston che aveva chiuso una striscia di sette sconfitte consecutive e aveva tenuto in un primo quarto da 29 punti, prima di segnarne solo 48 nei restanti tre quarti. In particolare Indiana scappa tenendo i Bobcats a 4 punti in otto minuti nel terzo periodo, per il 13-4 dell'allungo 64-54 a 14' dalla fine, raddoppiato poi sull'84-64 a 7'30'' dal termine con un 18-4 a cavallo degli ultimi due quarti, fino al +24 finale. I Pacers ripartono così dopo che due sconfitte all'overtime avevano interrotto un'imbattibilità casalinga che durava da 15 gare e rimandano a dopo l'All Star Game l'esordio stagionale di Danny Granger, top scorer di Indiana negli ultimi cinque anni, fuori per guai al tendine del ginocchio destro da inizio anno e fermato però stavolta dall'influenza.
Indiana: George 23 (7/13, 1/4, 6/7 tl), Hansbrough 19, Hill 11, Hibbert Pendergraph e Mahinmi 10. Rimbalzi: George 12. Assist: George 12.
Charlotte: Mullens 19 (8/14, 1/5), Henderson 14, Sessions 13. Rimbalzi: Biyombo 16. Assist: Walker 6.

Brooklyn Nets-Denver Nuggets 119-108
Ancora senza l'influenzato Danilo Gallinari, oltre ad Andre Iguodala fermato da dolori cervicali, Denver va alla pausa dell'All Star Game con tre sconfitte consecutive dopo la striscia vincente delle nove vittorie di fila. In chiusura di un giro di quattro trasferte, i Nuggets portano i loro ritmi alti anche a Brooklyn, dove sono i Nets a cavalcarli col nuovo massimo stagionale per punti segnati (119, oltre 30 punti in più degli 86,1 di media delle sette gare precedenti) e triple realizzate (16). Due vittorie di fila mancavano a Brooklyn da dieci gare. Dopo le sconfitte in volata a Boston e Toronto, i Nuggets buttano via una giornata retta su un incredibile 12/17 da tre con troppi liberi sbagliati (12/22) e, recuperati Chandler e McGee, girando meglio coi panchinari Hamilton e Miller rispetto ai titolari Brewer e Lawson (che pure porta a casa uno spaziale 5/5 da oltre l'arco). A trascinare Brooklyn sono le cinque triple a testa di Watson (5/7, anche 6 assist) che non fa rimpiangere la seconda assenza di fila di Deron Williams, e di Joe Johnson, mentre Lopez continua il suo momento felice. Proprio i due esterni con 18 punti in 6' in coppia alimentano il 20-4 per la fuga casalinga 80-61 dopo 5' della ripresa. Con Hamilton e Brewer Denver tornerà sul 101-96 a 8' fine, prima che un 11-1 firmato da Watson e Taylor ristabilisca infine le distanze oltre la doppia cifra, toccando anche il +16 e mantenendola con Lopez.
Brooklyn: Johnson 26 (5/10, 5/9, 1/2tl), Watson 25, Lopez 23, Humphries 14. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: Johnson 9.
Denver: Lawson 26 (3/6, 5/5, 5/7 tl), Hamilton 15, McGee 14, Brewer 12, Chandler 11. Rimbalzi: Koufos e Chandler 7. Assist: Miller 10.

Detroit Pistons-Washington Wizards 96-85
E' l'accoppiata Bynum-Calderon a battere Wall e Beal, stoppando a quattro la serie vincente di Washington. Proprio Bynum attaccando l'area, conquistando falli, alzandosi in sospensione e scaricando per una tripla dello spagnolo è stato l'anima dell'11-0 con cui i Pistons, alla terza vittoria in quattro gare, hanno orientato la partita quando, sul 76 pari a 5' dalla fine, si era ancora in parità. Oltre che sugli slanci offensivi, Detroit ha costruito il parziale approfittando di quattro errori in fila dei Wizards confezionati uno da Wall (alla fine 4/11 al tiro con 9 assist) e soprattutto tre dal rookie Beal che, reduce dal massimo eguagliato di 28 punti, stavolta chiude con 5/13 e 3 assist. Frenata dal 3/11 da oltre l'arco, si rompe qui una gara che Washington era riuscita a tenere per la decima volta di fila sotto i 100 punti subiti nonostante il 9/18 casalingo da tre punti e i 14 rimbalzi d'attacco dei Pistons, grazie al lavoro non solo di un Monroe all'ottava doppia doppia di fila (l'ultimo con una striscia del genere fu Grant Hill 17 anni fa). Ancora senza Drummond (schiena), con lo 0/12 della vecchia guardia Stuckey-Maxiell e Knight ancora disorientato dalla convivenza con Calderon (3/8 con 0/3 da tre e 2 perse), proprio lo spagnolo dimostra di avere già in pugno le redini dei Pistons, non solo per le sei triple segnate.
Detroit: Calderon 24 (3/8, 6/9), Bynum 20, Monroe 16, Singler 12, Villanueva 11. Rimbalzi: Monroe 18. Assist: Bynum 8.
Washington: Okafor 20 (10/15, 0/2 tl), Wall 16, Nenè Ariza e Beal 10. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Wall 9.

Milwaukee Bucks-Philadelphia 76ers 94-92
Finisce sul ferro l'arresto e tiro del possibile supplementare di Jrue Holiday, al termine di una partita per lui non felicissima (6/17 e 5 perse), sul rimbalzo Hawes arriva male per il tapin, così Milwaukee può festeggiare il ritorno al successo dopo quattro sconfitte di fila: la quinta sarebbe stato massimo stagionale. Era stato un finale strano, con un solo canestro negli ultimi 100 secondi, il layup del -1 di Evan Turner (il migliore dei Sixers) a 20'' dal termine: Monta Ellis, fin lì trascinante, aveva appena sbagliato un sottomano e va in lunetta a 12'' dal termine, dove segna solo un tiro libero per restituire palla a Phila con soli due punti di margine. Ma il termometro dei Bucks è Jennings, che nega di aver chiesto di essere scambiato: nelle sei partite perse in sette gare da Milwaukee era sceso a 15,2 punti con il 28,8% al tiro, stavolta ne piazza 21 (48 in coppia con Ellis) con 4 recuperi, permettendo ai Bucks ottavi a Est di mettersi a distanza di sicurezza i Sixers, ora lontani quattro vittorie dall'ottavo posto. I Sixers confermano l'allergia alle trasferte, dove hanno perso 14 delle ultime 16 gare, ma la giornata di Holiday sommata all'assenza di Thaddeus Young (tendine) oltre a quelle dei lungodegenti Bynum e Richardson, impediva di fare molto meglio che sfiorare l'overtime: i Bucks (ancora senza Sanders ma Dalembert 7 rimbalzi d'attacco) hanno messo la testa avanti solo a 9'20'' dalla fine, prima di essere premiati dal punto a punto conclusivo.
Milwaukee: Ellis 27 (11/21, 0/3, 5/6 tl), Jennings 21, Dalembert 17, Dunleavy 11, Mbah a Moute 10. Rimbalzi: Dalembert 14. Assist: Ellis e Jennings 5.
Philadelphia: Turner 20 (8/17, 0/2, 4/4 tl), Hawes 19, Holiday 16, N.Young 14. Rimbalzi: Hawes 9. Assist: Holiday 12.

New Orleans Hornets-Portland Trail Blazers 99-63
Solo l'All Star Break ferma il buco nero di Portland, che perde la quinta partita consecutiva crollando a New Orleans nella peggior prestazione offensiva stagionale. Senza Eric Gordon, consigliato allo stop da un lieve infortunio alla mano destra prima della partita, l'uomo partita degli Hornets al quarto successo in cinque gare è un Anthony Davis da 21 punti e 11 rimbalzi di cui 4 in attacco, con 10/17 al tiro e due stoppate dopo due gare da 1/13 complessivo. Accanto a lui, incisivo il solito Ryan Anderson. I Blazers fanno i conti con la giornata nerissima da 1/10 di Batum e 2/11 di Aldridge e il migliore è un Lillard da 4/15 con tre perse: Portland sbaglia 15 triple su 17 e 50 dei 74 tiri dal campo complessivi, facendo i conti già dopo due minuti con la defezione di Matthews per una distorsione alla caviglia destra occorsa in un contatto con Rivers. Agli Hornets era bastato un primo tempo da 37,2% al tiro per chiudere a +12 sui Blazers, andati al riposo con 26 punti, 11 perse e il 30,6% al tiro. La ripresa da 61 punti e il 56,8% da campo ha poi divaricato il margine fino anche a 39 punti. Per la squadra di Stotts era l'ultima di sei gare di fila fuori casa, dove nelle ultime dieci gare ha perso solo a Minnesota. Gli Hornets hanno vinto sei delle ultime otto gare casalinghe.
New Orleans: Davis 21 (10/17, 1/2 tl), Anderson 14, Smith 13, Aminu e Vasquez 10. Rimbalzi: Davis 11. Assist: Vasquez 8.
Portland: Lillard 12 (4/13, 0/2, 4/4 tl), Claver 11, Hickson 10. Rimbalzi: Claver 6. Assist: Batum 6.

Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 93-97
Gli ex Al Jefferson e Randy Foye impongono ai Wolves la sconfitta numero 16 in 19 partite, sebbene a furibonda rimonta nel finale firmata da Derrick Williams e da un Ricky Rubio straordinario nonostante il 3/13 al tiro (ispiratore, a un rimbalzo dalla tripla doppia e 12/13 ai liberi: fa 16,5 punti di media nelle ultime quattro gare). Azzoppata al tiro da tre, con nove errori su undici tentativi da oltre l'arco, e ancora senza Mo Williams e Hayward, è vicino a canestro che Utah costruisce la terza vittoria in quattro gare intorno ai soliti noti Millsap-Jefferson da 41 punti e 17 rimbalzi in coppia, più i 22 punti con 11 rimbalzi di Favors e un incisivo Kanter dalla panchina. Così i Jazz, tenendo Minnesota alla peggior prestazione di tiro stagionale (34,1%, poco sotto il precedente stagionale del 2 gennaio) riesce a scavare il solco intorno alla doppia cifra con un 8-0 a cavallo degli ultimi due quarti, toccando anche il +15 e ancora avanti 77-90 a 2'55'' dalla fine. Da qui in poi però Utah non segnerà più su azione, esponendosi alla furia di Rubio, che segna in proprio e fa segnare Williams e Pekovic per il 9-0 che riporta i Wolves sull'86-90 negli ultimi 50'', che diventa 91-93 dopo tre liberi ancora di Williams a 19'' dal termine: è qui che decide Foye, al termine di una brutta partita da 2/11, infilando i quattro tiri liberi della sicurezza per gli ospiti. Utah riparte in trasferta, dove aveva perso le ultime tre gare e 18 su 27 partite fin qui, mentre Minnesota dietro a un Ridnour da 19 punti nelle ultime quattro gare non trova risorse dalla panchina: 2/14 in coppia per Barea (ancora coi postumi di una distorsione al piede) e Shved. Per non contare le assenze di Kirilenko, Love e quelle più abituali di Budinger e Roy.
Minnesota: Williams 24 (5/12, 2/5, 8/11 tl), Pekovic 19, Ridnour e Rubio 18. Rimbalzi: Williams 16. Assist: Rubio 10.
Utah: Millsap 21 (7/14, 0/1, 7/11 tl), Jefferson 20, Carroll 11, Foye e Kanger 10. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Burks 7.

Dallas Mavericks-Sacramento Kings 123-100
Festeggiando una serata storica per Vince Carter, Dallas approfitta dei limiti in trasferta di Sacramento per rimettersi in moto dopo la sconfitta di lunedì con Atlanta. Top scorer della serata, Carter supera al 29° posto dei realizzatori Nba ogni epoca Larry Bird, con 21796 punti in 14 anni di carriera. Sono i suoi 26 punti con 6 triple dalla panchina a esaltare i ritmi alti imposti dai Mavs che, già a +18 a inizio ripresa, fanno i conti col ritorno fino a -10 dei Kings sul finire del terzo quarto, per poi staccarli definitivamente con un 16-2 a cavallo degli ultimi due periodi per la fuga sul 105-79 a 9'32'' dalla fine. Sacramento paga la valanga di palle perse, 18, di cui 5 a testa per Cousins e Evans, i 12 errori su 16 tiri da tre e l'improduttività della panchina rappresentata dall'1/11 in coppia di Fredette e Outlaw. Dallas cavalca le 13 triple che riesce a segnare pur in una giornata in cui Mayo da 0/7 da oltre l'arco. Oltre a Carter, positivo dalla panchina il contributo di Crowder (tre triple) e Wright, che fa un buon lavoro a rimbalzo d'attacco. Peggiore squadra Nba fuori casa (5-23), per i Kings è la sesta sconfitta esterna consecutiva.
Dallas: Carter 26 (3/6, 6/9, 2/2 tl), Collison 18, Nowitzki 17, Crowder 11, Mayo 10. Rimbalzi: Marion 9. Assist: Collison 9.
Sacramento: Evans 23 (8/10, 0/2, 7/7 tl), Cousins e Thompson 17. Rimbalzi: Cousins 13. Assist: Johnson 4.

Beverley in difesa su Griffin. Ap

Los Angeles Clippers-Houston Rockets 106-96
Senza il loro bomber James Harden, fermo per una distorsione alla caviglia destra riportata nell'ultima sfida con Golden State, i Rockets avevano bisogno di una super partita a Los Angeles. Al ritorno a casa dopo otto trasferte di fila per lasciare lo Staples Center ai Grammy Awards, i Clippers mettono le cose in chiaro da subito,scappando a +18 in un incredibile primo quarto da 46 punti, di cui 17 (sui suoi 19 totali) di Caron Butler. I volti del successo su Houston sono lui e Billups, 4/7 da tre dopo una gara di assenza e comunque solo alla terza partita dopo i guai fisici che lo avevano tenuto fermo da inizio dicembre. Griffin e Paul possono concentrarsi sui recuperi (7 in coppia), che sarebbero e restano la specialità della casa di Houston, che riesce anche con il controllo dei tabelloni ad avere il controllo dei possessi ma senza Harden (32 punti di media nelle ultime quattro partite, sostituito in quintetto da un Delfino da 1/6) ha più difficoltà a catalizzarli. Che significa, dopo la botta iniziale, non entrare mai in partita: scivolerà a -22 a inizio ripresa e rientrerà al massimo a 11 punti di distanza a nove minuti dalla fine, senza tornare veramente in gara. Sbagliando oltretutto 19 dei 24 tiri da tre, Houston si ferma così dopo aver vinto quattro delle ultime sei partite. Recuperato Paul da quattro gare, nelle ultime cinque uscite i Clippers hanno perso solo contro Miami.
LA Clippers: Griffin 20 (6/10, 8/11 tl), Butler e Billups 19, Crawford 13, Paul 10. Rimbalzi: Griffin 11. Assist: Paul 11.
Houston: Parsons 17 (7/12, 0/4, 3/4 tl), Anderson e Lin 14, Motiejunas 13, Patterson 12,Morris 10. Rimbalzi: Asik 7. Assist: Lin 7.