Nba, Miami da record, Dallas saluta i playoff, Brooklyn passa a Boston

Vincendo in volata a Washington anche senza James, Wade e Bosh, Miami estende a 62 successi stagionali il massimo nella storia della franchigia e conquista matematicamente il miglior record della Nba che le garantirà il fattore campo nella difesa del titolo per gli interi playoff. Prova di forza di Brooklyn, che a Boston non rischia mai, sulle spalle di Williams, Lopez e Johnson. Atlanta passeggia su Philadelphia, agganciando Chicago al quinto posto a Est. Milwaukee prosegue il momento nero cadendo anche a Orlando, travolta da Vucevic e Harris al supplementare. A Ovest i Clippers continuano a inseguire almeno il quarto posto, trascinati da Paul e Griffin contro Minnesota. Fuori da scenari playoff, il successo di Phoenix toglie ogni speranza a Dallas, Detroit espugna Cleveland con la miglior partita in carriera di Drummond e Sacramento ha vita facile su New Orleans.

Philadelphia 76ers-Atlanta Hawks 101-124
Atlanta (43-36) si rialza dopo tre sconfitte consecutive e vincendo a Philadelphia (31-47) assapora il riaggancio a Chicago per il quinto record a Est. I Bulls (42-35) restano in realtà in vantaggio di un millesimo (.545), perché hanno giocato due partite in meno. Segnando almeno 29 punti in ogni quarto, gli Hawks volano grazie a una giornata da 41/69 da due, raccogliendo dalla panchina una giornata da 21 punti e 6 assist di Jenkins e da 17 punti con 8 rimbalzi di Scott, a fianco ai solidi noti Smith (28 punti e 12 rimbalzi), Horford (16 con 9 rimbalzi di cui 4 in attacco) e Teague (13 con 11 assist). Orienterà la gara è un 10-2 a cavallo del riposo per il 51-61 della fuga all'inizio di una ripresa poi senza storia in cui gli ospiti toccheranno anche il +27. Alla quarta sconfitta in cinque partite, i Sixers hanno una partita interessante dal solo Thaddeus Young (14/20 e 8 rimbalzi) e le triple dalla panchina di Nick Young e Wright, arrendendosi per il resto a una giornata da 42% al tiro, con 0/7 di Wilkins, 4/14 di Holiday e 4/12 di Turner.
Philadelphia: T.Young 28 (14/20), N.Young 19, Wright 15, Holiday 12. Rimbalzi: T.Young 8. Assist Turner 7.
Atlanta: Smith 28 (10/15, 1/3, 5/5 tl), Jenkins 21, Scott 17, Horford 16, Teague 13. Rimbalzi: Smith 12. Assist: Teague 11.

Washington Wizards-Miami Heat 98-103
Miami (62-16) estende a 62 il proprio record franchigia di successi in una stagione, e promette di non fermarsi ancora. Intanto non la ferma l'assenza dell'intero pacchetto dei Big Three a Washington (29-50), dove il successo vale la certezza matematica di chiudere col miglior record Nba. Oltre all'influenzato Bosh e a Wade col ginocchio a riposo, era rimasto ai box anche LeBron James per non affaticare il tendine destro. Ne esce per gli Heat una giornata da 17/41 da tre con 5/8 di Battier, 4/6 di Miller e altre tre triple a testa per Lewis e Chalmers. Fa 1/7 Ray Allen, che però – oltre a tre recuperi – chiude da top scorer. Soprattutto è lui a firmare insieme a Jones, Cole, Lewis e Andersen il break di 12-0 che sul 74-71 orienta la partita a favore dei campioni. Ai Wizards senza Ariza non basta la trazione posteriore: il 5/8 dalla panchina di Price, al massimo carriera eguagliato, alimenta l'11/23 da tre di squadra, mentre Wall arriva a un rimbalzo di distanza dalla tripla doppia in una gara in cui sbaglia tanto ma è l'anima di Washington.
Washington: Price 23 (3/4 , 5/8, 2/2 tl), Wall 17, Nenè 13, Webster 12. Rimbalzi: Wall 9. Assist: Wall 11.
Miami: Allen 23 (7/11, 1/7, 6/7 tl), Lewis 17, Battier 15, Miller 14, Chalmers 13. Rimbalzi: Miller 8. Assist: Chalmers 8.

Orlando Magic-Milwaukee Bucks 113-103 dts
JJ Redick riceve una standing ovation e un tributo video, ma per il resto nel giorno del suo ritorno la festa è tutta di Orlando (20-59). Ancora senza Nelson e Afflalo, oltre a Harrington, Turkoglu e Davis, i Magic (46 sconfitte nelle 53 partite precedenti) ribaltano nel finale e vincono al supplementare la sfida contro Milwaukee (37-41) in caduta libera da quando è stata certa dell'ottavo posto: è la nona sconfitta in dodici gare per i Bucks, che a onor del vero perdono dopo 6' Jennings per un dolore al tendine d'achille sinistro e Sanders nella ripresa per una botta cadendo sulla schiena. E' la grande giornata di Vucevic, al massimo in carriera, e Harris, 30 punti a testa e 13 rimbalzi d'attacco in coppia sui 18 di squadra. Il finale merita di essere raccontato perché gli ospiti entrano nell'ultimo minuto sul +5 e con la palla in mano, perdendola perché a 37'' dalla fine non riescono a rimettere. Vucevic segna il -3 su stoppata irregolare di Henson, Ellis (in una giornata da 7/27 su azione) fa 2/4 dalla lunetta, i Bucks lasciano un rimbalzo d'attacco a Harris e si arriva agli ultimi 9'' sul 92-95 con palla in mano ai Magic. Qui se la gioca Harris in uno contro uno contro Daniels, segnando la tripla dell'overtime e subendo il fallo per il tiro libero della possibile vittoria, che però fallisce. Al supplementare per quattro minuti per Milwaukee segna solo Redick (comunque in giornata da 1/7 da tre) mentre Ellis e Daniels sparano a salve, così a dare il margine di sicurezza sul 106-99 a 1'20'' dalla fine sono due canestri di Lamb, che contribuisce con 4/6 dalla lunga distanza all'8/15 di squadra da oltre l'arco. Per i Bucks il migliore è Henson che, senza Sanders, aggiunge ai 17 punti anche i massimi in carriera di 25 rimbalzi (6 in attacco) e 7 stoppate.
Orlando: Vucevic 30 (14/26, 2/3 tl), Harris 30 (10/16, 3/4, 1/3 tl), Lamb 16, Harkless 14, Udrih 13. Rimbalzi: Vucevic 20. Assist: Udrih 11.
Milwaukee: Ellis 21 (6/19, 1/8, 6/10 tl), Henson e Dunleavy 17, Redick 16, Daniels 14. Rimbalzi: Henson 25. Assist: Ellis 11.

Cleveland Cavaliers-Detroit Pistons 104-111
Per la prima volta in due mesi Detroit (27-52) vince due partite di fila, mettendosi alle spalle una serie da 14 sconfitte in 16 gare. Il successo arriva all'ultimo minuto sulle spalle della miglior prestazione in carriera di Andre Drummond, che chiude con 29 punti, 10/11 al tiro e 11 rimbalzi (anche 9/17 ai liberi nel non brillante 27/42 di squadra), 52 punti in coppia con l'altro lungo Monroe che porta anche 8 rimbalzi. Si giocava a Cleveland (24-54) dove non basta il ritorno da 11 punti di Waiters dopo le dieci gare saltate per l'infortunio al ginocchio. Livingston contribuisce portando brillantezza in regia dalla panchina e permettendo di concentrarsi di più sulla realizzazione a Irving, che segna 21 punti nella ripresa e chiuderà con 12/13 ai liberi. Ma a macchiare il 37/67 da due casalingo è il 3/15 da tre, che il buon lavoro a rimbalzo di Jones e Speights non riesce a nascondere, così arriva la sconfitta numero 12 nelle ultime 14 gare dei Cavs. Si decide tutto all'ultimo minuto quando è proprio il protagonista di giornata Monroe a segnare a 38'' dalla fine il canestro del 103-105 che fa mettere ai Pistons la testa avanti. Qui Irving sbaglia la tripla, Stuckey in lunetta segna il primo libero, sbaglia il secondo ma il rimbalzo è dei Pistons, che con l'1/2 anche di Jerebko vanno 103-107 a 16'' dal termine. L'unico libero sbagliato della serata di Irving è la bandiera bianca di Cleveland, nel giorno in cui pure Detroit senza Calderon (tricipite) aveva avuto una giornata da 2/11 di Knight e 1/7 di Singler, a cui ha saputo sopperire con il 7/10 di Bynum, che segna 12 dei suoi 16 punti nel quarto periodo e da cui arrivano due triple, in una giornata non brillante da 4/16 da oltre l'arco.
Cleveland: Irving 27 (6/10, 1/5, 12/13 tl), Thompson 19, Waiters 11. Rimbalzi: Speights 9. Assist: Irving 9.
Detroit: Drummond 29 (10/11, 9/17 tl), Monroe 23, Stuckey 18, Bynum 16. Rimbalzi: Drummond 11. Assist: Stuckey 7.

Boston Celtics-Brookyn Nets 93-101
Brooklyn (46-32) vince d'autorità a Boston (40-38) raccogliendo dai suoi Big Three 70 dei 101 punti di squadra. E' in particolare Deron Williams a fare e disfare tutto in casa Nets, perché tra i punti segnati (10/10 dalla lunetta nel 25/28 di squadra, più l'8/12 da due) e fatti segnare (12 assist), ben 56 punti ovvero più di metà del totale viene dalle sue mani: non è un caso che contro di lui Bradley duri solo 12 minuti per problemi di falli. I Celtics raccolgono poco da Green (4/17) e Bass, sono traditi da Terry (1/7), si aggrappano alla vecchia guardia di Pierce e Garnett e hanno un sussulto dalla panchina coi 9 rimbalzi (3 in attacco) in 16' di Randolph, ma prosegue il periodo grigio da 9 sconfitte nelle ultime 13 partite. Gli ospiti sono sempre in controllo da quando proprio i Big Three dei Nets piazzano l'11-0 che vale il +10 sul finire del primo tempo sugli errori di Bass, Crawford e Pierce, esteso a 16 punti di margine a metà terzo quarto e rimasto intorno alla doppia cifra fino alla metà del quarto periodo, quando due errori e una persa di Pierce e due errori di Terry offrono il fianco al nuovo 10-0 di Brooklyn per l'82-101 a 2'47'' dal termine. Ai 21 punti di Lopez e ai buoni 22 minuti in campo di Stackhouse al posto dell'infortunato Wallace (portato fuori a braccia dopo essersi fatto male al tallone) si aggiunge il 4/6 da tre punti dell'ex Joe Johnson che spacca la partita: al 42.1% di squadra partecipa anche Watson con un 3/3 dalla panchina. Ormai certi i piazzamenti finali per entrambe: Brooklyn quarta e Boston settima.
Boston: Pierce 23 (4/6, 3/5, 6/7 tl), Green e Garnett 11, Bass 10. Rimbalzi: Garnett 8. Assist: Garnett e Crawford 4.
Brooklyn: Williams 29 (8/12, 1/6, 10/10 tl), Lopez 21, Johnson 20. Rimbalzi: Evans 14. Assist: Williams 12.

Dallas Mavericks-Phoenix Suns 91-102
La maledizione del record del 50% colpisce ancora a Dallas (38-40): l'occasione fallita stavolta non significa solo continuare a tenersi la barba, che i Mavs hanno promesso di tagliarsi solo una volta raggiunta la parità tra vittorie e sconfitte, ma soprattutto l'addio definitivo a ogni ambizione playoff. Per la prima volta nelle ultime dodici stagione i texani non parteciperanno alla postseason. Non è un caso che l'ufficialità arrivi nel giorno in cui, dopo una lunga rincorsa da 12 vittorie in 18 partite, Dallas cade contro l'avversario che non ti aspetti, in casa contro i Suns ultimi a Ovest (24-55). Phoenix chiude la serie di dieci sconfitte consecutive grazie anche a una giornata da 12/27 da tre, di cui tre a testa di Tucker (anche 10 rimbalzi) e Johnson, con 22 punti e 13 assist di Dragic, 11 punti e 15 rimbalzi di Scola, e 18 punti in 24' dalla panchina di Dudley. Gli ospiti prendono il match in pugno da metà terzo periodo, quando piazzano il 12-0 per il 63-75 che di fatto li tiene sempre intorno alla doppia cifra di vantaggio fino all'ultimo tentativo casalingo di rientro con Marion, il migliore dei suoi, e un Nowitzki da 6/18, sull'87-91 a 2'45'' dal termine. Qui però un canestro e una tripla di Tucker estendono fino al +9 della sicurezza Suns, mentre Mayo sbaglia il tiro del possibile -3: la guardia chiude con 2/10 complessivo, a cui si aggiungono l'1/6 di Kaman e Collison nella giornata da 40% al tiro.
Dallas: Marion 22 (9/14, 0/2, 4/6 tl), Nowitzki 21, , Carter 18. Rimbalzi: Marion 9. Assist: May - o 6. Phoenix: Dragic 22 (5/10, 2/4, 6/7 tl), Dudley 18, Johnson e Tucker 17, Mark.Morris 12, Scola 11. Rimbalzi: Scola 15. Assist: Dragic 13.

Sacramento Kings-New Orleans Hornets 121-110
Sacramento (28-50) trova una delle giornate da fuochi d'artificio in attacco di cui è capace e vince l'effimero scontro diretto con New Orleans (27-52) che dovrebbe servire quantomeno a mettersela alle spalle nella classifica di fine stagione. I Kings esplodono in una giornata da 37/65 da due e 10/20 da tre con 4/5 da due e 4/8 da tre di Thornton dalla panchina, e 5/6 da due e due triple di Salmons in quintetto, cui si aggiunge l'8/12 di Thompson per tramortire la partita da subito: dal 23-22 i californiani piazzano un 10-0 per finire il primo quarto oltre la doppia cifra di margine, a cui aggiungono un nuovo 13-0 a metà secondo periodo per il 56-34, toccando anche il +24 prima dell'intervallo e il 109-79 all'inizio dell'ultimo quarto. Brutto ritorno da 3/13 al tiro per Ryan Anderson nella nativa Sacramento, gli Hornets hanno in regia più qualità da Roberts (due triple, 20 punti, 5 assist, 6 rimbalzi) che da Vasquez e 7/8 al tiro ma 5 perse da Lopez, così a fianco di un Gordon da 23 punti e 7 assist il meglio sono i discreti numeri della prima scelta Anthony Davis, 13 punti con 4/9 al tiro e 10 rimbalzi di cui 4 in attacco. Dall'attuale proprietà di Sacramento, intanto, la famiglia Maloof, è arrivato l'ultimatum alla cordata locale, a cui è stato richiesto di presentare entro domani pomeriggio un'offerta scritta che pareggi quella del gruppo di Seattle, altrimenti sarà interrotta ogni trattativa con loro.
Sacramento: Salmons 22 (5/6, 2/4, 6/8 tl), Thornton e Thompson 20, Thomas 15. Rimbalzi: Thompson 8. Assist: Douglas 6.
New Orleans: Gordon 23 (5/10, 3/6, 4/7 tl), Roberts e Lopez 20, Henry 15, Davis 13. Rimbalzi: Davis 10. Assist: Gordon 7.

Los Angeles Clippers-Minnesota Timberwolves 111-95
Mandando sette uomini in doppia cifra, i Clippers (52-26) continuano il processo di rigenerazione dopo aver perso 3 delle precedenti 5 partite e 7 delle ultime 14: il successo su Minnesota (29-49) vale la vittoria casalinga stagionale numero 31, massimo di sempre nella storia della franchigia. Adesso però è in trasferta, dove giocheranno tre gare su quattro di cui due in back to back, che i californiani dovranno giocarsi le loro ambizioni di migliorare il piazzamento nella griglia playoff: al momento hanno il quinto record a Ovest a due lunghezze di distanza dal terzo di Denver e a una dal quarto di Memphis. La difesa Wolves non oppone la minima resistenza al 33/56 da due e 11/21 da tre dei Clippers, trascinati dalla tripla doppia sfiorata sia da Griffin (19 punti, 8 rimbalzi e 7 assist in 30') che da Paul (19 punti, 11 assist, 7 rimbalzi con 2/2 da tre). Sempre in controllo, una mano la danno le tre triple dalla panchina di Crawford e il 3/3 del titolare Green, annullando con le percentuali l'handicap delle 20 palle perse, che hanno dato a Minnesota il controllo dei possessi insieme al lavoro in area di Williams, Kirilenko e Pekovic. In realtà poi è il pivot montenegrino, più qualcosa dalla panchina da Shved e Barea, l'unico a incidere in una giornata da 38.9% complessivo al tiro per gli ospiti, con 6/23 da tre. Derrick Williams chiude infatti con 3/12, Kirilenko e Budinger fanno 3/10, Rubio 2/8. Con queste premesse è solo naturale che i Wolves, che pure avevano vinto 9 delle precedenti 20 partite, restino in partita solo due quarti e mezzo, affondando con il 22-4 di break subito nella seconda metà del terzo periodo che ha lanciato i Clippers sul 90-72 di inizio quarto periodo, diventato anche 104-81 a 4'43'' dalla fine. Nota a margine per i californiani: in palestra in questi giorni si è rivisto Billups dopo l'infortunio all'inguine.
LA Clippers: Griffin 19 (9/13, 1/3 tl), Paul 19 (5/7, 2/2, 3/3 tl), Green 15, Barnes 14, Crawford 11, Butler e Jordan 10. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Paul 11.
Minnesota: Pekovic 20 (7/13, 6/7 tl), Williams 13, Shved e Barea 12, Ridnour 11. Rimbalzi: Williams 10. Assist: Rubio 7.