New York di qualità, Utah k.o.
Harden non basta a Houston

Senza le stelle Anthony e Stoudemire ma sconfitta nelle ultime otto gare solo dalle finaliste della scorsa stagione, New York riprende il secondo posto a Est con una partita di qualità costruita sui canestri di Smith e Novak per costringere alla quarta sconfitta consecutiva Utah, priva di Millsap. Questo risultato e la contemporanea sconfitta di Houston a Phoenix, nonostante i 38 punti di Harden e affossata dagli 11 punti negli ultimi quattro minuti dell'ex Dragic, riaprono le prospettive playoff ai Lakers, che pur non giocando acciuffano i Jazz all'ottavo posto a Ovest. E poco più avanti continua a soffrire Golden State, trafitta dal trio di Milwaukee composto da Jennings, Redick e dall'ex Ellis. Memphis si conferma la squadra più in forma del momento, al 12° successo in 13 gare, anche senza Randolph, contro la New Orleans di un buon Anthony Davis. Consolidando il proprio quarto posto a Est, Brooklyn vince autorevolmente la sfida playoff a Est contro gli Hawks in crisi. Ariza guida Washington su Charlotte.

Atlanta Hawks – Brooklyn Nets 80-93

La fatica della partita finita ai supplementari la sera prima con Boston condanna già nel primo tempo Atlanta (34-28), che dopo cinque sconfitte in sei partite è scivolata al settimo posto a Est e adesso dovrà andare a Miami. Ne approfitta Brooklyn (37-26) che col terzo successo di fila consolida il terzo posto, a due vittorie e mezzo di distanza dal secondo posto e con una e mezzo di vantaggio sul 5° posto di Chicago.

Il secondo ritorno da ex di Joe Johnson è una serata da 0/5 al tiro da tre, 2/15 sommato con le prestazioni di Wallace e Williams. Ma l'ex Hawks (8 punti) recupera 4 palloni agli imprecisi Hawks (17 perse), tanti quanti un Blatche che valorizza la panchina Nets con 9/10 al tiro insieme al brillante impatto di Watson e Bogans.

Sono loro tre le anime del 13-2 che permette a Brooklyn di mettere insieme 14 punti di divario già al riposo, che diventano 21 prima della fine del terzo periodo e 23 all'inizio del quarto. Dopo aver iniziato la partita con 11-1, Atlanta è tradita anche dalla brutta serata di Teague (2/9) e doveva fare i conti con l'assenza di Pachulia dolorante al tendine d'achille, con Petro al suo posto in quintetto.

Atlanta: Horford 15 (7/14, 1/2 tl), Smith 12, Petro e Jenkins 10. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Harris 9. Brooklyn: Lopez 18 (8/16, 2/3 tl), Blatche 18 (9/10, 0/1, 0/1 tl), Williams 17. Rimbalzi: Evans e Lopez 9. Assist: Williams 6.

New York Knicks – Utah Jazz 113-84

Le assenze non impediscono a New York (38-22) di riprendersi il secondo posto a Est, trascinata da una super panchina da 75 punti. I Knicks erano privi per la terza gara di fila di Carmelo Anthony, col ginocchio dolorante dopo i problemi lunedì con Cleveland, ma soprattutto hanno appena appreso di dover fare a meno per un mese e mezzo (dunque fino al termine della stagione regolare) di Amare Stoudemire, per il quale dopo una risonanza magnetica si è reso necessario un intervento in artroscopia al ginocchio. L'ex Suns aveva già saltato i primi due mesi della stagione. Dall'altra parte, la terza gara in regia di Mo Williams dopo due mesi di assenza (7/27 al tiro dal rientro, stavolta 2/6, 4 assist e 5 perse in 24') non aiuta Utah a evitare la quarta sconfitta di fila che la fa raggiungere all'ottavo posto a Ovest dai Lakers (32-31).

Dopo tre gare perse per un totale di 5 punti di scarto, stavolta i Jazz affondano nonostante le assenze Knicks, azzoppati dal 38.5% al tiro (2/10 Foye) e dall'assenza di Millsap. Al suo posto, meglio della poco coinvolta coppia Favors-Jefferson (5/14 in due) fa Kanter (11 punti e 7 rimbalzi), ma la brutta giornata al tiro e le 19 perse (5 Hayward) fanno durare poco la partita degli ospiti. A scavare il solco è il 18-2 nel secondo quarto di New York con le triple di Novak, che alla fine ne metterà 9 in coppia con JR Smith in serata trascinante: così si va a +17 al riposo, toccando anche il +32 nella ripresa di una gara da 25/43 da due e 13/32 da tre per i Knicks. In casa newyorkese 22 minuti per Kenyon Martin (10 punti con 4/6, 6 rimbalzi e 2 recuperi), indolore lo 0/5 da tre di Kidd. I Knicks sono sull'onda di una serie di sei vittorie in otto partite (k.o. in volata solo con Heat e Thunder) ma ora dovranno difendere il piazzamento in un giro a Ovest di cinque trasferte che comincia lunedì con Golden State.

New York: Smith 24 (6/10, 4/8, 0/2 tl), Novak 20, Felton 15, Copeland 12, Martin e Shumpert 10. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Prigioni 5.
Utah: Burks 14 (5/10, 0/2, 4/5 tl), Hayward 13, Kanter 11. Rimbalzi: Kanter e Ma.Williams 7. Assist: Mo Williams 4.

Washington Wizards – Charlotte Bobcats 104-87

La miglior prestazione stagionale di Trevor Ariza guida Washington (20-41) contro i Bobcats (13-50) peggior franchigia Nba al momento. Ancora senza Beal, i Wizards hanno un buon impatto dalla pan china di Seraphin e appunto dell'ex Lakers e Rockets, che chiude con 26 punti, 10 rimbalzi e 5 triple in 35'.

Indeboliti anche dall'assenza di Sessions, fuori per un mese per la distorsione alla caviglia sinistra, Charlotte gioca una gara da 40,5% al tiro in cui perde contatto subendo un break di 18-2 a metà del secondo quarto da 5/17 al tiro per i Bobcats, trovandosi già nel punteggio 54-33 già tre minuti prima del riposo con Price a guidare in regia i Wizards. Walker prende in pugno la situazione con una partita da 29 punti con 25 tiri e Charlotte rientrerà fino a nove punti di scarto nell'ultimo quarto, quando però sono due triple proprio di Ariza a chiudere definitivamente la pratica. Nel 10/18 da tre di Washington ci sono anche quattro triple di un Webster da 20 punti, e una di Wall (6/11 e 6 assist), che era 1/17 in stagione da oltre l'arco.

Washington: Ariza 26 (2/3, 5/8, 7/8 tl), Webster 20, Nenè 19, Wall 13. Rimbalzi: Okafor e Ariza 10. Assist: Wall e Price 6.
Charlotte: Walker 29 (8/16, 3/9, 4/5 tl), Henderson 17, Gordon 13, Haywood 10. Rimbalzi: Biyombo e Haywood 7. Assist: Walker 6.

Memphis Grizzlies – New Orleans Hornets 96-85

La squadra più in forma a Ovest, i Grizzlies (42-19) che nelle ultime tredici partite hanno perso solo con Miami, supera in scioltezza il fanalino di coda della Western Conference New Orleans (21-42) anche senza la stella Randolph (caviglia) e il suo sostituto Arthur (collo). Memphis manda sette uomini in doppia cifra e si può anche permettere un Gasol da 0/4 nella ripresa con la qualità che arriva dal collettivo. Alla quinta sconfitta nelle ultime sei partite, e priva di Austin Rivers per la frattura alla mano di mercoledì coi Lakers, gli Hornets hanno come unico motivo di consolazione la gara da 20 punti e 18 rimbalzi della prima scelta Anthony Davis, apprezzabile quantità anche se non ci si può aspettare che sia incisivo in una partita che nel secondo tempo non ha storia, con New Orleans frenata dal 2/12 totale da tre punti per chiudere la serata con il 43% totale al tiro. Il break arriva nel terzo quarto da 6/22 e 4 perse degli Hornets, di cui Memphis approfitta con un parziale di 16-3 costruito dagli ultimi arrivati Ed Davis e Prince, con Allen e un trascinante Conley al loro fianco per il 78-60 di vantaggio, esteso poi sull'85-66 a 8'27'' dal termine. Con questo successo i Grizzlies per pochi millesimi superano i Clippers e conquistano provvisoriamente il terzo record a Ovest.

Memphis: Conley 22 (7/11, 1/4, 5/5 tl), Allen 14, Pondexter e Prince 13, Davis 12, Gasol e Bayless 10. Rimbalzi: E.Davis 9. Assist: Conley 8.
New Orleans: A.Davis 20 (9/20, 2/2 tl), Anderson 17, Vasquez 12, Gordon 11. Rimbalzi: A.Davis 18. Assist: Vasquez 8.

Phoenix Suns – Houston Rockets 107-105

Il fatto che la propria stagione sia finita da tempo non impedisce ai Suns di continuare a togliersi soddisfazioni per schiodarsi dall'ultima posizione della Western Conference (22-41). Senza Brown e Gortat infortunati e O'Neal assente per problemi di salute della figlia, la quarta vittoria nelle ultime sei partite di Phoenix ha in Houston un'altra vittima eccellente dopo San Antonio. I Rockets (34-30) limitano i danni viste le contemporanee sconfitte di Golden State, che resta avanti di una partita, e di Utah, che resta indietro di una partita e mezzo, ma vede assottigliarsi il margine sui Lakers. Non basta ai texani la super partita da 38 punti con 7 triple, tanti viaggi in lunetta e una marea di opportunità create per i compagni in penetrazione da James Harden, che perde anche 8 palloni. Phoenix spreme un'apprezzabile partita da Haddadi (anche tre stoppate) e il regista rookie Marshall (tre triple e quattro assist) a spalleggiare dalla panchina il ritrovato impatto di Dudley.

Ma condannare i Rockets è il gran finale di Dragic, ex di turno, che segna 13 dei suoi 18 punti nel quarto periodo, e 11 di questi negli ultimi quattro minuti dopo essere stato fin lì silente. Sul 92-93 infatti Houston sbaglia quattro tiri in fila con Harden in sospensione, Asik da sotto, Delfino col jumper e ancora Harden da tre. Così in due minuti Phoenix costruisce un 8-1 trascinata dai canestri in entrata e in sospensione di Dragic, che sigilla il successo col jumper del 101-93 a 52'', vanificando così le quattro triple nell'ultimo minuto dei Rockets, per respingere le quali basta il 6/8 casalingo dalla lunetta negli ultimi 26''. L'ultimo sussulto ospite è sulla tripla di Harden a 5'' dal termine per il 105-103, ma due liberi ancora di Dragic ristabiliscono i due possessi di distanza. Ancora una volta più a suo agio nel quintetto più basso con Delfino (21 punti e 5 triple in 29') al posto del titolare Motiejunas (8 punti in 18'), Houston tira meglio da tre (19/41) che da due (18/45), tradita dalla giornata da 2/10 da due di Parsons.

Phoenix: Dudley 22 (5/7, 3/5, 3/4 tl), Dragic 18, Mark Morris 14, Beasley 10. Rimbalzi: Haddadi 11. Assist: Dudley 7.
Houston: Harden 38 (4/7, 7/10, 9/12 tl), Delfino 21, Parsons 14, Lin 11. Rimbalzi: Asik 16. Assist: Harden 8.

Golden State Warriors – Milwaukee Bucks 93-103

Da quando è andato a Milwaukee, Monta Ellis ha sempre battuto la sua ex squadra Golden State, dove ad accoglierlo c'è sempre un'ovazione. Dopo quella solo intravista per una stagione con Curry, con cui si intrattiene a lungo prima della partita, stavolta è inarrestabile l'accoppiata con un Jennings in serata super (10 assist, sei triple): in coppia segnano 57 punti sui 103 di squadra. E la necessità di coprirsi contro di loro ha lasciato nel finale a Redick lo spazio di esplodere, chiudendo in bellezza una partita da 15 punti ma anche 7 assist in 32': 8 dei suoi punti arrivano in un minuto e mezzo quando, negli spazi aperti dalle attenzioni Warriors su Ellis e Jennings, le ha punite con una penetrazione e due triple per il decisivo strappo sull'87-96 a 2'47'' dalla fine. Golden State era appena rientrata dal -10 aprendo il campo a sua volta col quintetto piccolo con Jack, Curry e Thompson (4/11 da tre in coppia per questi ultimi due). Ben sostituito da Landry in quintetto ma comunque con un giocatore in meno di quantità nelle rotazioni, ai Warriors mancava Lee per una contusione al ginocchio che non dovrebbe impedirgli di tornare lunedì contro i Knicks: non poter appoggiarsi a lui in area ha tolto ai californiani opportunità per generare tiri da tre. A loro volta i Bucks dovevano fare a meno di Ilyasova per l'infortunio al ginocchio sinistro rimediato mercoledì in casa dei Clippers: più che col fischiato ex Dunleavy, Milwaukee ha brillato con Redick a completare un perimetro con tre piccoli, virtualmente indifendibili. Alla quinta vittoria in sei partite, Milwaukee (31-29) ha di fatto blindato l'ottavo posto playoff, a due successi di distanza dagli Hawks settimi. Il calo di Golden State (35-29), alla sesta sconfitta in otto partite, rende ormai irraggiungibile il quinto posto di Denver ma le contemporanee cadute delle inseguitrici Houston e Utah consentono di non mettere a repentaglio il sesto posto. L'altro atteso ex, Andew Bogut, solo alla 16esima presenza stagionale, ha chiuso con 4 punti, 4 assist e 9 rimbalzi in 29' alla sua prima gara contro i Bucks.

Golden State: Thompson 18 (5/12, 2/5, 2/2 tl), Landry 18 (7/10, 4/4 tl), Curry 16, Jack 11, Barnes 10. Rimbalzi: Landry 10. Assist: Curry 10.
Milwaukee: Jennings 31 (4/5, 6/11, 5/6 tl), Ellis 26, Redick 15. Rimbalzi: Sanders 9. Assist: Jennings 10.