Nba, Boston sbanca New York
Wizards, sgambetto ai Thunder

L'esultanza di Washington. Reuters

Saltano i pronostici nella notte Nba. Nel “testacoda”, i Thunder cadono a Washington sul campo della squadra col peggior record Nba. San Antonio esce sconfitta dal campo di New Orleans, squadra col peggior record a Ovest ma trascinata ancora da Gordon. E cade anche New York: gli highlights della serata sono al Madison Square Garden, dove Boston trova la terza vittoria di fila e dove Anthony perde la testa contro Garnett e ora rischia una sospensione. Memphis trova la miglior prestazione offensiva dell'anno a Sacramento, mentre sprofondano nel baratro Orlando (a Portland nona sconfitta di fila, al supplementare) e Dallas (a Salt Lake City nono k.o. nelle ultime dieci gare, ancora in volata).

Washington Wizards – Oklahoma City Thunder 101-99 il tabellino
Un canestro sulla sirena del brillante rookie Bradley Beal, con finta, passo e tiro frontale da 6 metri contro Ibaka materializza la sorpresa nella Capitale, dove la squadra col peggior record Nba ferma quella che aveva il miglior record. Alla seconda di 11 gare su 13 in trasferta, dopo il successo di Toronto, i Thunder pagano così la giornata da 4/17 di Westbrook e il 6/25 complessivo da tre, cui partecipa con 0/6 un Kevin Martin da 3/12 totale. Miglior attacco Nba, Oklahoma City trova in Ibaka, nel solito Durant e nel 25/30 dalla lunetta le risorse per giocarsela comunque in una giornata da 10/18 da tre dei padroni di casa (9/13 di Beal e Webster insieme), molto attivi anche a rimbalzo d'attacco con Vesely e Seraphin: sotto 94-85 a 4' dalla fine, i Thunder erano rientrati sul -1 a 2' dal termine con un 9-0 di Westbrook, Sefolosha e Durant, che trova anche a 36'' dalla fine la tripla del 99 pari, prima del canestro decisivo di Beal. Perse 13 delle ultime 14 gare, e sempre k.o. fin qui alla seconda notte dei back-to-back, ancora senza Wall e Booker, i Wizards erano perfino privi dei due migliori realizzatori, Crawford (dolore alla caviglia sinistra) e Nenè (tendinite al ginocchio destro), ma per l'occasione hanno ritrovato dopo 17 gare Ariza (polpaccio) e dopo 15 Price (frattura alla mano destra).
Washington: Beal 22 (2/10, 5/7, 3/3 tl), Webster 22 (3/8, 4/6, 4/5 tl), Seraphin 19, Okafor 12, Vesely 10. Rimbalzi: Okafor 12. Assist: Price 5.
Oklahoma City: Durant 29 (7/13, 2/6, 9/10 tl), Ibaka 26, Westbrook 17, Sefolosha 14. Rimbalzi: Ibaka e Perkins 11. Assist: Durant e Westbrook 8.

New York Knicks – Boston Celtics 96-102 il tabellino
Senza Rajon Rondo, sospeso una gara dopo il contatto con l'arbitro nella gara precedente, il colpo dei Celtics al Madison Square Garden nel primo episodio stagionale della storica rivalità coi Knicks è firmato da Kevin Garnett, non solo per i 19 punti e 10 rimbalzi ma anche perché con la sua durezza e le sue parole entrando sotto pelle a Carmelo Anthony e lo fa uscire dalla partita. Sopra i 40 punti segnati in due delle ultime tre partite, Melo chiuderà con 6/26 al tiro e un quarto periodo da 2/10 e a fine partita andrà a cercare di nuovo Garnett nello spogliatoio Celtics per urlargli contro la sua rabbia: rischia ora una sospensione. Durante il quarto periodo la loro ruggine porta a un doppio fallo tecnico, poi Melo viene graziato del secondo tecnico che avrebbe significato espulsione dopo un nuovo contatto in post basso con KG e pare uscirne vincitore, con la seconda tripla di fila che ricuce dal -8 di inizio quarto periodo. Da qui in poi però Anthony sbaglia tutti i suoi ultimi cinque tiri (0/2 da due e 0/3 da tre), a cui aggiunge un paio di errori (e uno dalla lunetta) JR Smith negli ultimi due minuti. Dall'altra parte invece Garnett fa 4/4 dalla lunetta, Bradley (tornato da quattro gare, terza vittoria consecutiva) ci mette un rimbalzo d'attacco e Pierce un paio di errori ma anche due canestri, tra cui il tiro in sospensione in allontanamento contro Chandler che a 45'' dalla fine scava sul 94-100 il solco non più colmato poi dai Knicks. Col terzo successo in tre gare, Boston pare così mettersi alle spalle per ora il periodo nero di quattro sconfitte di fila, andando a vincere in casa della capolista della Atlantic Division, che New York non vince da 19 anni. Ancora senza Felton, i Knicks hanno sbagliato tanto (17/42 da due), aggrappandosi agli 8 rimbalzi d'attacco di Chandler e al 14/32 da tre punti, ricavando da Stoudemire – alla quarta gara dopo il rientro – una serata da 13 punti in 28' (4/6 al tiro, 5/6 dalla lunetta) con 2 rimbalzi e 2 assist ma -15 di plus/minus.
New York: Smith 24 (3/9, 4/9, 6/7 tl), Anthony 20, Chandler e Stoudemire 13. Rimbalzi: Chandler 17. Assist: Kidd 6.
Boston: Pierce 23 (7/9, 3/9), Garnett 19, Green 16, Bradley 13, Sullinger 10. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Pierce 6.

Un arbitro deve intervenire per dividere Carmelo Anthony (7) e Kevin Garnett. Reuters

New Orleans Hornets – San Antonio Spurs 95-88il tabellino
Sorpresa a New Orleans, dove gli Hornets fermano gli Spurs che nelle ultime nove gare avevano perso solo a New York. Decide Eric Gordon, alla terza gara (due vinte) dopo il rientro dall'intervento al ginocchio che gli aveva fatto saltare tutto l'inizio della stagione e già uomo-vittoria nella gara precedente a Dallas: sul 78-75 cui San Antonio era tornata a 7'30'' dalla fine con un 8-0 (firmato Ginobili-Leonard-Neal) dopo essere stata sempre sotto da metà primo quarto, la guardia segna quattro tiri in sospensione in cinque minuti per il 90-79 casalingo completato da Vasquez (19,1 punti e 10,6 assist nelle ultime 7 gare). Ma una marcia in più la dà anche la prima scelta Anthony Davis, reduce da quattro gare a 7,3 punti di media ma 18,7 punti col 62,8% e 9 rimbalzi di media nelle tre partite stagionali contro i texani, stavolta anche con 3 recuperi. Senza bisogno dunque di chiedere gli straordinari a Vasquez e Anderson che hanno tirato la carretta finora, gli Hornets tengono a soli 88 punti uno dei migliori attacchi della Nba costringendo gli Spurs a 19 perse (5 a testa di Parker e Duncan, tenuto anche a 5/14 al tiro) e al 6/21 da tre (1/8 in coppia di Green e Jackson): in trasferta San Antonio ha perso sei delle ultime otto partite. Vinte tre delle ultime quattro gare fuori casa, gli Hornets portano così il loro buon momento anche in casa, dove avevano perso le ultime sette gare consecutive. Quattro dei nove successi stagionali di New Orleans sono arrivati nelle ultime sette gare.
New Orleans: Gordon 24 (9/19, 0/3, 6/6 tl), Davis 17, Vasquez 14, Anderson 10. Rimbalzi: Aminu 10. Assist: Vasquez 11.
San Antonio: Ginobili 21 (5/8, 2/5, 5/5 tl), Parker 16, Duncan 13, Leonard 10. Rimbalzi: Duncan 8. Assist: Ginobili 4.

Utah Jazz – Dallas Mavericks 100-94il tabellino
Col massimo stagionale di Hayward e Burks dalla panchina, Utah infligge la dodicesima sconfitta nelle ultime 14 gare a Dallas, che dal 18 dicembre nelle ultime 10 uscite ha vinto solo a Washington. Dopo le ripetute beffe all'overtime, stavolta i Mavs cadono nel finale, dopo essere entrati avanti 80-86 negli ultimi sei minuti. Qui però mandano a vuoto sei attacchi di fila, comprese tre perse di Nowitzki (ancora 20 punti, all'ottava gara dopo il rientro), di Carter (anonimo 2/5 in 24') e di Mayo (1/8 da tre). Chiudono i giochi, il fallo in attacco del tedesco – che alla vigilia aveva espresso dubbi sull'esistenza di un progetto di lungo termine a Dallas – a 32'' dal termine su Jefferson sul -4, e la tripla sbagliata da Mayo sul -6 a 15'' dalla fine. Nel frattempo a Utah basta un 4/6 dalla lunetta per chiudere, con 8 punti nel quarto periodo di Burks, che per una volta aggiunge anche i propri canestri al rendimento dei compagni per affermarsi come migliore soluzione in regia, vista l'assenza del titolare Mo Williams per almeno un altro mese. Sconfitti in 8 delle precedenti 12 uscite, in casa i Jazz si ritrovano dopo la peggior prestazione offensiva stagionale dell'anno a Denver, condita dal 10/19 da tre, dal 28/36 ai liberi e dal lavoro a rimbalzo d'attacco (5 di Kanter).
Utah: Hayward 27 (4/9, 4/5, 7/9 tl), Jefferson 15, Millsap 14, Foye 10. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Tinsley 6.
Dallas: Nowitzki 20 (5/9, 2/5, 4/4 tl), Kaman 14, Mayo 13, Brand e Collison 11. Rimbalzi: Marion, Kaman e Brand 9. Assist: Nowitzki e Mayo 5.

Sacramento Kings – Memphis Grizzlies 81-113il tabellino
Memphis costruisce sul 6/7 da tre di Ellington, in una giornata da 11/20 di squadra, la sua migliore prestazione offensiva stagionale, dopo la serata da 53,6% al tiro e Phoenix. Tenendo per la sesta gara di fila gli avversari sotto gli 89 punti, stavolta solo 36 nella ripresa, i Grizzlies vincono la terza gara nelle ultime quattro per provare a risalire. Sacramento si sveglia di colpo dopo che l'ultima sconfitta con Brooklyn aveva interrotto una serie di quattro vittorie in cinque gare. Il ritorno di Tyreke Evans dopo 11 gare di assenza (ginocchio: 5 punti con 1/3 in 12' per lui) coincide con una pessima giornata da 36,8% al tiro e 5/21 da tre contro la difesa saracinesca di Memphis, aiutata anche dallo 0/7 di Fredette, dal 2/12 con 0/7 da tre di Thomas e da Cousins tornato deludente (3/9, 8 rimbalzi e 4 perse) dopo aver tenuto una media di 24,5 punti e 15,2 rimbalzi nelle ultime quattro gare. I Grizzlies non si accorgono neanche della giornata da 2/10 di Gay perché sul 51-55 a inizio ripresa scappano con un 20-4 aperto da Randolph e Conley, toccando il 55-75 a 3' dalla fine di un terzo quarto da 36-20 di parziale, raggiungendo poi nel finale anche il +36.
Sacramento: Salmons 17 (4/8, 3/4), Thompson 12, Cousins 10. Rimbalzi: Robinson 12. Assist: Thomas 4.
Memphis: Ellington 26 (4/4, 6/7), Randolph 17, Conley 15, Gasol 13, Allen e Spieghts 10. Rimbalzi: Randolph 7. Assist: Conley 7.

Portland Trail Blazers – Orlando Magic 125-119 dts il tabellino
La nona sconfitta consecutiva, striscia negativa più lunga da nove anni a questa parte, arriva ancora al fotofinish per Orlando: caduta in volata contro Miami e Chicago, rimontata da New York nel finale, stavolta porta al supplementare questi Blazers in un momento magico da 11 successi nelle ultime 14 partite. I Magic non hanno praticamente più vinto da quando il loro miglior realizzatore e rimbalzista Glen Davis si è fatto male al culmine di una serie da quattro vittorie consecutive. A 26,7 di media nelle ultime tre gare dopo i problemi all'anca, una tripla di Nelson (che ha sbagliato 10 delle altre 11 tirate nel resto della gara) a otto secondi dalla fine dei tempi regolamentari aveva dato la parità ai Magic. Dopo il massimo stagionale di 16 tiri da tre a segno nell'ultima uscita, stavolta i Blazers hanno un buon 4/7 da Matthews ma 0/6 dal rookie d'oro Lillard, tra cui la tripla che sulla sirena del 48' non entra e manda le squadre al supplementare. Qui però è proprio Lillard a firmare un 10-0 con due canestri e due assist, punendo i cinque attacchi di fila sbagliati da Redick, Afflalo e Nelson (comunque i migliori dei Magic), conducendo Portland al 122-112 a 40'' dal termine dell'overtime.
Portland: Aldridge 27 (12/22, 3/3 tl), Matthews 24, Hickson 20, Lillard 18, Batum 16. Rimbalzi: Hickson 15. Assist: Batum e Lillard 10.
Orlando: Redick 29 (5/7, 6/10, 1/1 tl), Afflalo 24, Nelson 21, Vucevic 17. Rimbalzi: Vucevic 13. Assist: Nelson 12.

BELINELLI, 15 CONTRO I CAVS