Anthony 45, ma Knicks k.o.
Pure i Lakers inciampano

Turner e Holiday festeggiano il colpo allo Staples Center. Reuters

Non basta la rimonta finale ai Knicks e ai Lakers, sconfitti a domicilio dalla lanciatissima Portland e da Philadelphia. Per New York era stata la serata dei massimi stagionali eguagliati da Carmelo Anthony (45 punti) e JR Smith (28), ma soprattutto del debutto stagionale di Amare Stoudemire. Atlanta ne approfitta per insidiare il secondo posto a Est dei Knicks vincendo a New Orleans, mentre Dallas con Carter in quintetto chiude a sei a Washington la propria striscia negativa. Detroit fa valere il fattore campo contro Sacramento.

Washington Wizards–Dallas Mavericks 94-103 (tabellino)
Dallas evita la più lunga striscia negativa degli ultimi 14 anni andando a vincere sul campo della squadra con il peggior record Nba, i Wizards, anche con il cambio di lineup deciso da Carlisle. Con Nowitzki convalescente (ma in crescita: 11 punti con 4/5 da due e 1/2 da tre in 17', la sua gara migliore fin qui) ancora nella seconda ondata di rotazioni, coach Carlisle ha messo il turbo al quintetto con Carter titolare per la seconda volta in stagione. Washington è condannata da un frangente a fine terzo periodo da 1/5 al tiro e 2 perse, soprattutto con Beal che pure chiuderà eguagliando il suo massimo in carriera: il 12-3 costruito qui dai Mavs vale il 67-79 a 2' dalla fine di unt erzo quarto vinto 34-19 coi canestri di Collison, Jones e Nowitzki, allungato poi dal tedesco e da Carter fino all'84-99 della sicurezza a 3'28'' dalla fine del match. Dallas ritrova il miglior Mayo (anche 3/4 da tre punti), che era sceso a 8,5 punti di media rispetto ai 19,7 stagionali dopo il rientro di Nowitzki. Con soli 9 punti del top scorer Crawford al rientro, e ancora senza Ariza, Booker, Price e Wall, Washington paga il 40,5% al tiro (2/10 Nenè!) con 14 perse.
Washington: Beal 22 (3/9, 4/7, 4/7 tl), Webster e Okafor 14, Seraphin 10. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: Mack 6.
Dallas: Carter 23 (7/9, 2/5, 3/4 tl), Collison e Mayo 15, Kaman 12, Marion e Nowitzki 11. Rimbalzi: Marion 14. Assist: Collison 8.

J.J. Hickson, di Portland, attacca il canestro con i Knicks. Reuters

New York Knicks–Portland Trail Blazers 100-105 (tabellino)
Al terzo k.o. in quattro gare e perse due gare di fila per la seconda volta in stagione, i Knicks non riescono a festeggiare il ritorno di Amare Stoudemire, al debutto stagionale. Carmelo Anthony, a sua volta di rientro dopo due gare per iperestensione del ginocchio sinistro, eguaglia il massimo stagionale di 45 punti, dà spettacolo, ma a 15'' dal termine sbaglia la tripla del pari dopo un lungo inseguimento ai Blazers: vinta l'ottava gara delle ultime 10 all'inizio di questo giro di quattro trasferte, Portland si gode il successo che vale l'ottavo posto a Ovest e i playoff virtuali. Il rientro di Matthews dopo quattro gare è utile soprattutto per far tornare in ala piccola Batum, che risponde con sei triple, completando un quadro di eccellenza dipinto dai 21 punti del rookie Lillard e da una giornata da 30/48 al tiro da due (9/11 Hickson) e con 7 rimbalzi d'attacco di Aldridge (sui 13 di squadra). In casa Knicks un'ovazione aveva accolto a 3'31'' dalla fine del primo periodo l'esordio di Stoudemire dopo l'intervento del 31 ottobre al ginocchio sinistro: in 17' chiude con 6 punti, 3/8 al tiro, 0/2 dalla lunetta, un rimbalzo, una stoppata, due perse e due falli con -9 di plus/minus. Con lui in rodaggio e ancora senza Felton per un altro mesetto, New York si affida - oltre a Melo - anche a JR Smith che eguaglia il massimo stagionale di 28 punti, ed è addirittura il migliore dei suoi per rimbalzi (11), assist (5) e recuperi (3). Segnerà 27 punti in coppia con Anthony (che ne fa 19!) nella rincorsa disperata del quarto periodo, quando dopo nove errori di fila a metà quarto i Knicks crollano 81-96 con la tripla di Babbitt a 4'33'' dal termine. Anthony-Smith piazzano il 13-2 per tornare 94-98 a 1'25'' dal termine, Melo entra nell'ultimo minuto con la tripla del 97-100, poi però – dopo un'eccellente difesa sulla rimessa di Portland a 24'' dalla fine – sbaglierà appunto la tripla del pari. Dopo due liberi a segno di Matthews, i Knicks alzano bandiera bianca quando a 8'' dal termine anche Smith fallisce la tripla del riavvicinamento. Crollata in realtà anche 25-43 nel secondo quarto e da allora all'inseguimento, in una partita persa in volata New York non può che piangere anche lo 0/13 complessivo da tre punti del quartetto composto da Kidd (zero punti dopo i 19,5 delle ultime due gare), Novak, Copeland e Prigioni, sfruttando poco i giochi a due per un Chandler comunque da 6 rimbalzi d'attacco.
New York: Anthony 45 (9/13, 5/11, 12/14 tl), Smith 28, Chandler 10. Rimbalzi: Smith 11. Assist: Smith 5.
Portland: Batum 26 (1/2, 6/12 da tre), Lillard 21, Aldridge 19, Hickson 18. Rimbalzi: Aldridge 14. Assist: Batum e Lillard 6.

Detroit Pistons–Sacramento Kings 103-97 (tabellino)
Detroit continua la risalita con il quarto successo interno consecutivo contro Sacramento che, pur essendo la squadra più battuta in trasferta della Nba (12 volte k.o. su 13) era pur sempre reduce da una striscia di quattro vinte nelle ultime sei gare. E infatti, pur privi di Evans e Thornton, i Kings alla prima di quattro trasferte se la giocano fino al termine, alzando a rimbalzo d'attacco (16, di cui 8 Cousins) il numero di possessi per sopperire al povero 41,9% al tiro. Pur senza Stuckey (distorsione alla caviglia), Detroit ha ancora la spinta dalla panchina, che chiude con 44 punti nonostante l'espulsione di Villanueva (viaggiava a 15,5 punti col 55,8% nelle ultime quattro gare) per un fallaccio su Thomas già nel secondo quarto. Sulla scia del 46,7% da tre con 104 punti di media nelle cinque gare precedenti, i Pistons aggiungono al 40% da oltre l'arco anche un eccellente 31/55 da due che maschera le troppe perse (quattro a testa per Maxiell, Prince e Monroe). Riescono così nel finale a resistere a un quarto periodo da 13 punti di Fredette: negli ultimi tre minuti Detroit va molto in lunetta e molto sbaglia (6/10), ma basta per respingere l'assalto di Sacramento, che nel frattempo perde due palloni e sbaglia due tiri. Coi Kings tornati al massimo 100-97 a 35'' dal termine con 2/2 ai liberi del rientrante Brooks, chiude i giochi la decisiva tripla del +6 di Austin Daye.
Detroit: Knight 20 (6/7, 2/6, 2/3 tl), Monroe 18, Bynum 15, Daye 13, Prince 10. Rimbalzi: Monroe e Drummond 11. Assist: Knight e Bynum 4.
Sacramento: Cousins 21 (10/21, 1/2 tl), Thompson 16, Fredette 14, Thomas 23, Salmons 10. Rimbalzi: Cousins 14. Assist: Salmons 6.

New Orleans Hornets–Atlanta Hawks 86-95 (tabellino)
Atlanta grida alla Nba che bisogna cominciare a prenderla sul serio, inanellando la quinta vittoria negli ultimi sei incontri che – complice il recente balbettio di New York – la porta a un passo dal secondo posto a Est. Non era la trasferta a New Orleans, pure vincente in due delle ultime tre gare, a dover incoronare gli Hawks, che orientano la gara a loro favore con un 28-14 nel terzo quarto al rientro dagli spogliatoi, e la blindano con la grande prestazione dei loro lunghi, che in quattro mettono insieme 61 punti (sui 95 di squadra) con 29 rimbalzi, 11 assist e 5 stoppate. Lo show è di Josh Smith, non solo top scorer ma anche uomo da 7 assist e 4 stoppate. In casa New Orleans Vasquez va a un rimbalzo dalla tripla doppia e il 3/3 di Mason sommato alle cinque triple sempre dalla panchina di Anderson tengono in gara gli Hornets, che chiudono con 9 punti del rookie Davis (e 4 rimbalzi d'attacco, sui suoi 13) ma soprattutto con il 5/17 al tiro e 4 perse di Eric Gordon alla seconda gara dopo il ritorno, decisivo (in negativo) nel finale. Pur perso il vantaggio al ritorno dal riposo, New Orleans con Vasquez e i 10 punti di Anderson nell'ultimo periodo è ancora attaccata al match 86-89 a 2'40'' dal termine, poi però non segna più: un errore al tiro di Vasquez, tre errori e una persa di Gordon, un errore e una persa di Anderson, così Smith e Horford possono scrivere la parola fine. Ancora senza Harris e Morrow, da segnalare in casa Atalanta anche i 30 assist su 41 canestri, con Williams e Teague a dirigere le operazioni, e il contributo di Korver (4/7 da tre) e di Pachulia (6 rimbalzi d'attacco).
New Orleans: Anderson 23 (4/5, 5/10), Vasquez 17, Gotdon 11, Lopez 10. Rimbalzi: Davis 13. Assist: Vasquez 10.
Atlanta: Smith 23 (10/17, 1/3), Horford 20, Korver 14, Pachulia 12. Rimbalzi: Smith 13. Assist: Teague 8.

Jrue Holliday al tiro davanti a Kobe Bryant. Epa

Los Angeles Lakers–Philadelphia 76ers 99-103 (tabellino)
Non basta la rimonta finale ai Lakers, condannati dai 6 giocatori in doppia cifra di una Philadelphia resa luccicante anche dalla difesa gialloviola dopo aver perso 8 delle ultime 10 partite, e da una giornata pessima al tiro. Alla squadra di D'Antoni on basta un Bryant ancora da stropicciarsi gli occhi (anche quattro rimbalzi d'attacco, sui 14 totali) in una giornata da 3/22 da tre col 39,4% complessivo al tiro, figlio anche del 2/12 di Gasol e dell'1/7 di Howard: se il catalano finisce in doppia cifra è solo per il 7/8 dalla lunetta mentre l'ex Magic sbaglia metà dei suoi 10 liberi, nel 22/33 di squadra che pesa molto in una gara persa in volata. Festeggiata a Natale la quinta vittoria di fila, i Lakers infilano così la seconda sconfitta in tre gare che li fa tornare sotto il .500 di record (15-16) pareggiando il peggior inizio degli ultimi 10 anni. Alla quinta gara di un giro di 8 trasferte, i Sixers fanno la partita approfittando dei problemi gialloviola e a 2'57'' dalla fine segnano con Richardson il 90-99 dell'apparente sicurezza. Bryant, un insolito 2/2 ai liberi di Howard e l'unica tripla della serata (su 6 tentate) ancora di Kobe ricuciono sul 97-99 che a 1'28'' dal termine pare riaprire il match. Lo chiudono un jumper di Hawes, una persa di Bryant e due triple sbagliate da Nash e World Peace (comunque tra i migliori), così il colpo di grazia arriva quando a 22'' dalla fine invece di difendere alla morte i Lakers fanno le belle statuine, e nessuno aiuta in area quando Holiday scappa a Kobe e finisce in schiacciata per il 97-103. L'ultima tripla sbagliata da Bryant è la resa contro la squadra della sua città.
LA Lakers: Bryant 36 /13/23, 1/6, 7/10 tl), World Peace 13, Nash 12, Gasol 11, Hill 10. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Nash 10.
Philadelphia: Holiday 26 (8/14, 2/5, 4/4 tl), Turner 22, Hawes 13, T.Young 12, Wright e Allen 10. Rimbalzi: Turner 13. Assist: Holiday 10.