Nba, Carter grazia San Antonio; Portland travolge New York

L'urlo di Duncan: Dallas cede di misura all'AT&T Center. Reuters

San Antonio tira un sospiro di sollievo per il tiro da tre sbagliato all'ultimo secondo da Vince Carter, che avrebbe potuto dare il successo a Dallas, e ringrazia la prestazione da 28 punti e 19 rimbalzi di Tim Duncan, come ai bei tempi, vittorioso nello scontro diretto con Dirk Nowitzki. I Mavericks sono raggiunti da Portland, che trascinata dal rookie-meraviglia Lillard marcia sui resti di New York, cui non basta JR Smith: privi anche di Tyson Chandler e soprattutto di Carmelo Anthony, oltre ad Amare Stoudemire, i Knicks continuano il difficile viaggio a Ovest con la terza sconfitta di fila che allontana il secondo posto della Eastern Conference.

San Antonio Spurs–Dallas Mavericks 92-91
San Antonio (50-16) rischia di buttare via gli 8 punti di vantaggio che aveva a 150 secondi dalla fine, ma il tiro della vittoria di Dallas – sulla sirena con Vince Carter – accarezza dolcemente il ferro poi esce. E' il segno di un'annata maledetta per i Mavericks (30-34), che tornano a tre vittorie di distanza dalla zona playoff con sole 18 gare ancora da giocare, peraltro raggiunti dai Blazers. E' la conferma per gli Spurs, che raggiungono le 50 vittorie in stagione per il 14° anno di fila, più lunga striscia attiva in Nba. E per la prima volta in 15 anni chiudono imbattuti la serie stagionale coi rivali di Dallas. In un giorno così, il volto non può che essere quello di Tim Duncan, in una di quelle incredibili serate di seconda giovinezza chiusa con 28 punti, con il 60% al tiro, e 19 rimbalzi, di cui 5 in attacco. Vince il duello con Nowitzki, comunque ancora tra i migliori dei suoi, positivo in area insieme a Wright, meglio di Kaman e Brand: a 28'' dalla fine il tedesco aveva segnato da centro area il canestro della speranza sul -1 dopo aver sbagliato 10 dei precedenti 12 tiri da due. Alla sesta partita consecutiva senza l'infortunato Parker, che ne avrà almeno per un altro paio di settimane, San Antonio ha dato 13' a Joseph in regia, affidandosi anche a un affidabile Neal (8 dei suoi 16 punti nel quarto periodo) anche se il vero play è stato un Ginobili da 9 assist in 28'. Una tripla di Leonard aveva dato il 92-84 a 2'36'' dalla fine agli Spurs, che da qui in poi però non segnano più, con 0/3 al tiro e una persa: un jumper di Mayo dà il via alla rimonta, completata da una tripla di Carter a 1'54'' dal termine e poi dal canestro di Nowitzki nell'ultimo minuto per il -1. L'errore di Ginobili lascia a Dallas il pallone per vincere, ma Carter appunto sbaglia. Ancora senza Marion (polpaccio), i Mavs avevano portato in panchina Chris Wright, appena firmato con un decadale dagli Iowa Energy di D-League, primo giocatore Nba conosciuto affetto da sclerosi multipla.
San Antonio: Duncan 28 (12/20, 4/5 tl), Neal 16, Leonard 12. Rimbalzi: Duncan 19. Assist: Ginobili 9.
Dallas: Nowitzki 21 (3/11, 3/5, 6/6 tl), Collison 12, M.James Mayo Wright e Carter 10. Rimbalzi: Nowitzki 11. Assist: M.James 5.

Portland Trail Blazers–New York Knicks 105-90
Lillard è super e permette ai Blazers (30-34) di riacciuffare Dallas al decimo posto a Ovest, rialzando Portland dopo 11 sconfitte nelle 15 precedenti partite. Ma New York (38-25) non può che arrivare corta, costretta a partire con un quintetto con Copeland, Thomas e l'ultimo arrivato Kenyon Martin, per le contemporanee assenze di Stoudemire, Chandler e Anthony: i Knicks hanno cominciato così la serie di cinque trasferte a Ovest con tre sconfitte, con 65 punti di scarto complessivo. Portland è brava a tenere a 32 punti nei quarti centrali i resti di New York, che aveva comunque comiunciato la serata col 58% al tiro nel primo tempo, avanti 28-41 nel secondo quarto. Trascinati dal 7/7 da due di Lillard, una sola persa a fronte di 10 assist di fronte al fischiato ex Felton (deludente l'anno scorso, stavolta 11 punti con 4/12), e dal 30/50 da due di squadra, Portland vola via a inizio ripresa: il break del solco è un 14-4 approfittando di un frangente da un solo canestro in otto minuti di New York per il 67-56, entrando poi sul 78-62 nell'ultimo quarto. I Knicks però sono vivi e rientrano con un 14-2 firmato dalle triple di Copeland e di un super JR Smith – unica stella rimasta – da 18 punti nel quarto periodo, tornando sull'80-76 a 7'54'' dalla fine. Qui è Batum – pure con un polso dolorante – a prendere in pugno la situazione, perché esce tutto dalle sue mani, segnando (5 punti) e facendo segnare (4 assist), il i12-2 chiuso da una tripla di Lillard sul 95-78 della staffa a 4'24'' dalla fine. Efficace Aldridge (22 punti) nonostante i problemi di emicrania. New York scende a una vittoria e mezzo di distanza dal secondo posto a Ovest di Indiana e deve guardarsi alle spalle da Brooklyn, distante ormai solo un successo. Ma turba la situazione infortuni: si è aggiunto all'infermeria Tyson Chandler per la contusione al ginocchio riportata mercoledì a Denver per uno scontro di gioco con Corey Brewer in seguito al quale era stato portato fuori dal campo a braccia. Anche Carmelo Anthony deve fare i conti con un accumulo di liquidi (rimosso nelle ultime ore) dietro al ginocchio, che lo ha tenuto fuori per la quarta gara nelle ultime sei: coach Woodson si è detto “preoccupato”. Intanto Kenyon Martin alla prima partenza in quintetto ha chiuso con 12 punti, 6/10 al tiro, 4 rimbalzi in 31' ma -21 di plus/minus, anche se forse è stata una giornata storta per tutti i Knicks.
Portland: Lillard 26 (7/7, 4/11, 0/1 tl), Aldridge 22, Batum 16, Matthews 14, Hickson 12. Rimbalzi: Hickson 16. Assist: Lillard 10.
New York: Smith 33 (7/13, 4/8, 7/10 tl), Martin 12, Felton 11. Rimbalzi: Camby 10. Assist: Prigioni 5.