Houston da record: 23 triple
Sprint Bryant, Lakers vincenti

E' la notte dei 140 punti col record Nba eguagliato di 23 triple segnate da Houston, contro Golden State. I Lakers trovano continuità piazzando negli ultimi minuti il colpo sul campo difficile di Brooklyn ma perdono nuovamente Pau Gasol per infortunio. Indiana è sempre più saldamente terza forza a Est, confermando anche con Atlanta il grande momento offensivo. Phoenix ringrazia un super Dragic per un successo insperato a Memphis.

Indiana Pacers – Atlanta Hawks 114-103 (il tabellino)
Indiana resta da sola in testa alla Central Division con la vittoria casalinga consecutiva numero 15, striscia più lunga da 2000 a oggi. E, attacco da 92,4 punti in stagione, conferma lo strepitoso momento salendo a 106 di media nelle ultime sei partite, stavolta mandando 7 uomini in doppia cifra. Se qualche settimana fa poteva essere una sfida diretta, Atlanta in questo momento dell'anno non è una preda impossibile: alla terza sconfitta di fila, l'ottava nelle ultime nove trasferte, gli Hawks erano senza Devin Harris, traditi dai problemi di falli di Horford, dal 3/13 di Korver e dal 4/12 di Smith. Il break arriva con un 10-2 a metà terzo quarto firmato dalle triple di George (saranno cinque alla fine, in una giornata da 44% di squadra) a completare l'impatto dalla panchina di Augustin e Mahinmi sul 79-68 poco prima del quarto periodo, alla metà del quale i Pacers toccano anche il 100-84. La quarta vittoria di fila è massimo stagionale eguagliato per Indiana che stasera sarà a Philadelphia, giocando per l'unica volta in stagione tre gare in tre giorni, unica partita in trasferta alla metà esatta di una serie in cui ne avrà giocate nove su dieci in casa. Indiana può crescere ancora quindi, e fin qui ha vinto cinque gare su sei contro le tre principali rivali a Est Heat, Knicks e Bulls.
Indiana: George 29 (3/10, 5/9, 8/9 tl), West e Hill 15, Stephenson 14, Hibbert e Mahinmi 12, Augustin 10. Rimbalzi: Hibbert 8. Assist: Hill 8.
Atlanta: Teague 24, (8/16, 1/1, 5/7 tl), Horford 15, Jenkins 14, Petro e Korver 10. Rimbalzi: Smith 10. Assist: Teague e Korver 8.

Brooklyn Nets – Los Angeles Lakers 83-92 (il tabellino)
Con lo sprint finale firmato da Bryant i Lakers sono insieme a Miami l'unica squadra ospite uscita vincente da Brooklyn nelle ultime undici partite. Ma la sesta vittoria in sette gare dei gialloviola è funestata dal nuovo infortunio di Pau Gasol, una ricaduta alla fascite plantare delle scorse settimane che per un sospetto stiramento alla pianta del piede ha fermato il catalano a 4'30'' dalla fine: si attendono ora gli esiti della risonanza magnetica. Senza Howard (spalla, e poteva essere dall'altra parte della barricata) e World Peace (squalificato dopo aver preso per il collo Brandon Knight), il colpo dei Lakers arriva solo nel finale ma al termine di una partita dalla storia diversa rispetto al recente passato, senza fughe e rimonte subìte, e con Kobe che torna all'antico dopo i 16,5 punti delle ultime quattro partite: nelle ultime dieci gare in cui aveva tirato più di 20 volte, i californiani avevano sempre perso. Bryant mangia in testa a Wallace nel finale: schiaccia in penetrazione l'82-80 a 2'47'' dal termine nonostante l'aiuto di Humphries, lo attacca di nuovo arrivando al ferro per l'83-84 a 1'45'' dalla fine prima del gioco a due dell'83-88 della sicurezza a 1'10'' dalla fine tra Nash e Clark (ottava doppia doppia in carriera, quattro nelle ultime cinque gare). Il canadese chiuderà poi dalla lunetta col 4/4 della sicurezza. Illusa in avvio da Deron Williams, che segna nel primo quarto 11 dei suoi 15 punti totali chiudendo poi con 5/13, Brooklyn è tradita anche dal 3/10 di Wallace (9 perse in coppia con “D-Will”), dal 4/15 di Johnson, dal 6/23 della panchina in una giornata da 34,8%. Eppure sulle spalle di Lopez i Nets erano arrivati in vantaggio 83-82 negli ultimi 2'32'': da qui in poi non hanno più segnato, prima con due errori del centro, poi con tre in fila ancora di Wallace, condannandosi alla quarta sconfitta in sei gare.
Brooklyn: Lopez 30 (11/25, 8/10 tl), Williams 15, Johnson 11. Rimbalzi: Evans e Lopez 11. Assist: Williams 6.
LA Lakers: Bryant 21 (9/22, 0/2, 3/3), Nash 17, Gasol 15, Clark 14. Rimbalzi: Clark 12. Assist: Nash 8.

Zach Randolph (50) contro Markieff Morris. Reuters

Memphis Grizzlies – Phoenix Suns 90-96 (il tabellino)
Dragic mette il turbo e Phoenix piazza il colpaccio a Memphis. Limitato da un virus a tre tuarti da due punti con cinque errori su sei tiri, il play sloveno dei Suns esplode con 15 punti negli ultimi sette minuti: li apre con tre giochi da tre punti (canestro più fallo) in due minuti e mezzo, ma sono i suoi ultimi sei punti a decidere la partita. Un'entrata, due tiri liberi e un tiro in sospensione danno a Phoenix l'88-94 a 34'' dalla fine approfittando degli errori dei Grizzlies: Arthur sbaglia la parità a 1'07'' dal termine e poi la tripla del -1 a 26'' dalla fine, e quando anche Conley sbaglia la tripla del -3 a 18'' dalla sirena finale i padroni di casa alzano bandiera bianca, rimasti senza canestri dal campo negli ultimi 4'30'' e senza muovere più il tabellone neanche dalla lunetta negli ultimi 2'14'' di un quarto periodo da 31-19 per gli ospiti. Memphis paga la giornataccia di Gasol, che per problemi di falli resta in campo solo 23' con 2/8 al tiro e 4 perse, ma anche di Conley (3/11) oltre ad Arthur, ritrovando Randolph al suo meglio (anche 7 rimbalzi d'attacco, era a 6,7 punti di media col 26,5% al tiro nelle ultime tre gare) e raccogliendo dalla seconda gara di Prince una prestazione da 5/12 in 27' con 6 rimbalzi, 4 assist, 3 recuperi e 3 perse. Tornato in panchina dopo tre gare da titolare, Bayless risponde col massimo stagionale di 29 punti, proseguendo un periodo da 21 punti di media nelle ultime quattro partite. Arrivata a Memphis come la peggiore squadra in trasferta a Ovest (20 sconfitte in 24 gare) e reduce da quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, nonostante tante palle perse Phoenix si è retta sul 13/17 di Gortat e O'Neal che hanno fatto impazzire i lunghi casalinghi e, prima dell'exploit finale di Marshall, si era goduta i 33 minuti in regia di Marshall, che chiude con 11 punti, 3/5 da tre (tra cui la tripla del vantaggio a 5' dal termine) e 4 assist.
Memphis: Bayless 29 (8/11, 3/4, 4/4 tl), Randolph 21, Prince 11. Rimbalzi: Randolph 13. Assist: Conley 5.
Phoenix: Gortat 20 (8/10, 4/5 tl), Dragic 17, O'Neal 14, Marshall 11, Scola 10. Rimbalzi: Scola, Gortat e Tucker 7. Assist: Dragic e Marshall 3.

Houston Rockets - Golden State Warriors 140-109 (il tabellino)
In una serata da tiratori e mani roventi, Houston non stabilisce il nuovo primato Nba di triple segnate solo perché negli ultimi minuti Golden State va in missione pur di evitarlo, per non entrare nel libro dei record dalla parte sbagliata. Mancano ancora 3'40'' dalla fine quando Motiejunas segna la tripla numero 23, eguagliando il massimo Nba di sempre segnato da Orlando nel gennaio 2009: da qui in poi i Warriors si immolano nel tentativo di evitarne un'altra, con anche l'espulsione di Draymond Green (e di Morris in seguito al parapiglia successivo) dopo un fallaccio su Beverley che stava caricando una tripla a 34'' dal termine. Finirà comunque con Houston (sesta vittoria in otto gare) al suo massimo stagionale di 140 punti, sebbene nel finale a inseguire il record ci siano le riserve, con 35 assist sui 46 canestri dal campo e triple arrivate da ben nove giocatori: le cinque di Lin sono massimo carriera, ma anche quattro di Parson e (su cinque tentativi) di Harden, tre di Morris, due di Douglas e Anderson, e una a testa di Motiejunas, Beverley e Patterson. Addirittura i Rockets avevano chiuso il primo tempo con 14/18 da oltre l'arco, anche qui record eguagliato per triple segnate in una metà gara da ben 77 punti segnati (altro massimo stagionale). Reduce da quattro vittorie consecutive, Golden State ha la forza per tenere il passo di una giornata offensiva del genere fino al 52-49 quando siamo ancora al 5' del secondo quarto. Ma non può giocarsela oltre nella giornata sbagliata in cui le capita di sbagliare 12 triple su 15, pagando la brutta giornata di Curry: chiude con 3/12 e di cinque triple tentate l'unica che segna è quella quasi da metà campo a fine primo tempo. Houston viaggia a 117,2 punti nelle ultime sei partite, di cui cinque vinte.
Houston: Lin 28 (5/8, 5/8), Harden 18, Parsons 16, Douglas 14, Morris 13, Patterson, Asik e Beverley 11. Rimbalzi: Asik 15. Assist: Lin 9.
Golden State: Jack 20 (5/11, 2/3 4/4 tl), Lee 18, Landry 12, Bogut e Jefferson 10. Rimbalzi: Bogut 9. Assist: Curry 9.