La stagione 2007 port¨° con s¨¦ diversi cambiamenti regolamentari e la Desmosedici cambi¨° di conseguenza. Il limite della cilindrata dei propulsori venne abbassato a 800 cc, ma nonostante ci¨° il quattro cilindri bolognese, sviluppato con largo anticipo da Preziosi, riusciva comunque a produrre ben oltre i 200 Cv. Ciclisticamente, il prototipo bolognese aveva sempre abbinato un traliccio tubolare in acciaio a un propulsore a cui veniva lasciata buona parte della funzione portante, al tempo una novit¨¤ assoluta in MotoGP, la GP7 di quell¡¯anno si spingeva ancora oltre. Introducendo un telaietto anteriore per la connessione del cannotto di sterzo per la prima volta separato dal telaietto posteriore, il motore diventava esso stesso il fulcro di tutta la ciclistica. Le sue sospensioni erano griffate Ohlins e i freni Brembo, ma erano praticamente gli stessi della precedente GP6 cos¨¬ come cerchi, trasmissione e forcellone posteriore. Il grosso dello sviluppo si concentr¨° su elettronica e geometrie. Alla fine il peso a secco era di 148 kg e la velocit¨¤ massima superiore ai 310 km/h, ma per la grande potenza e l¡¯erogazione scorbutica la moto risultava comunque piuttosto bizzosa da controllare in curva e nel misto. Ed ¨¨ qui che entra in gioco il funambolo Casey Stoner. Il giovane australiano venne ingaggiato quell¡¯anno da Ducati per far coppia con la bandiera Capirossi, ma riusc¨¬ ad adattarsi alla nuova moto molto prima e molto meglio del pi¨´ esperto compagno di colori. La sua esperienza come pilota di flat-track gli fu certamente d¡¯aiuto nel dominare un mezzo cos¨¬ selvaggio, specialmente in curva, permettendogli di massimizzare il potenziale del mezzo meccanico con uno stile di guida a dir poco spettacolare. Il binomio formato da Stoner e dalla Desmosedici GP7 si rivel¨° ben presto praticamente imbattibile in quella memorabile stagione, subito vincente all¡¯esordio e in altri 9 dei 18 GP in programma per conquistare il Mondiale piloti con 3 gare d¡¯anticipo. Fu il primo titolo per Stoner, per la Ducati e anche per la Bridgestone, ai tempi partner fidatissimo di Borgo Panigale e che ebbe certamente un¡¯importanza cruciale nei successi di quella stagione, qualche anno prima dell¡¯introduzione del monogomma. Capirossi vinse anche lui una gara con la GP7 contribuendo cos¨¬ anche ai primi allori iridati per Ducati tra i costruttori e per il suo team factory tra le squadre. La Desmosedici GP7 ¨¨ la moto di maggior successo dell¡¯era Preziosi, un bolide che non aveva praticamente rivali sul dritto ed entrato subito nel mito e nel cuore di milioni di appassionati. Ma Ducati avrebbe dovuto aspettare pi¨´ del previsto per ripeterne i fasti.
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