¡°Fil di ferro¡± a 81 anni vince l¡¯ultima sfida: ¡±Mi sono liberato di questo indicibile virus¡± ha dichiarato sui social il 7 volte campione del mondo nelle moto
L¡¯ambiente del motociclismo tira un sospiro di sollievo dopo che l¡¯81enne 7 volte campione del mondo Phil Read ¨¨ stato dimesso ieri 10 aprile dall¡¯ospedale NHS di Canterbury vincendo anche contro il coronavirus. ¡°Mi sono liberato di questo indicibile virus ¨C ha scritto sul suo profilo Facebook l¡¯ex fuoriclasse inglese ¨C ma ho ancora bisogno di ossigeno per i miei polmoni malati di broncopneumapatia cronica ostruttiva. Per esperienza so cosa devo fare e ho gi¨¤ ordinato compresse anti-malaria, Antovaquone/Proguamil in pillole da 100 mg., una cura che ha gi¨¤ reso pi¨´ facile la respirazione a molti pazienti. Incrociamo le dita¡±. Gi¨¤, applaudiamo ancora una volta il ¡°leone inglese¡± per la determinazione e la forte fibra e incrociamo le dita sperando che questo campionato si chiuda qui, con Phil vincitore. Anche perch¨¦ l¡¯anno scorso, ai primi di maggio, in occasione del revival della 200 Miglia di Imola, Read era stato colpito da una infezione al torace e da problemi respiratori con conseguente lungo ricovero nell¡¯ospedale della citt¨¤ emiliana.
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Da allora, pur provato dalla riabilitazione, Read ¨¨ rimasto quello di sempre: gli stessi occhi birbi e fulminanti dei tempi d¡¯oro degli anni ¡¯60 e ¡¯70; lo stesso sorriso beffardo di chi ¨¨ convinto di aver steso l¡¯avversario ancora una volta; la stessa voglia di superarsi e stupire al limite di una malcelata arroganza. Un purosangue senza timori n¨¨ frontiere, non legato a sentimentalismi imperiali, Read aveva per¨° il chiodo fisso della ¡°corona iridata¡±, collezionandole ben 7 che avrebbero potuto essere anche di pi¨´ se non fosse stato costretto ad alternare stagioni su moto ufficiali con moto private. Per tutti, piloti e appassionati, Phil ¨¨ stato ed ¨¨¡°Fil di ferro¡±: un incassatore quando non riusciva o non poteva vincere, un suonatore che dava fiato alle sue trombe quando ¨C non di rado ¨C saliva sul gradino pi¨´ alto del podio, a volte con una strafottenza pari al suo talento.
Comunque, un corridore forgiato nel Continental Circus, prima povero in canna a mettere a punto la moto nel furgone e a far baldorie la notte nel paddock, poi sotto la pioggia di sterline, a bordo della sua Rolls Royce e chiuso dentro una pelliccia da orso anche sotto il sole, un osso duro in pista, un sette volte campione del Mondo nelle 125, 250 e 500 (fu anche iridato del TT-F1 nel 1977), uno dei pi¨´ grandi ed eclettici campioni di motociclismo di tutti i tempi, capace di correre e vincere in ogni cilindrata (125, 250, 350, 500, 750) e su ogni tipo di moto a 2 e 4 tempi, monocilindriche, a 2,3,4 cilindri di varie Marche: Bsa, Norton, Ajs, Matchless, Gilera, Yamaha, Benelli, Ducati, Honda ecc. Un gran signore con le signore, una ¡°canaglia¡± con gli avversari, giornalisti compresi.
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Inglese tutto d¡¯un pezzo, Phil, nato a Luton il primo gennaio 1939, emulo del mitico Geof Duke, gi¨¤ al debutto in patria a 17 anni (nel mondiale arriver¨¤ pi¨´ tardi, nel 1961 a 22 anni) metteva in luce quelle caratteristiche che avrebbe mantenuto in seguito, perfezionandole, non sempre in meglio: poco valore in pista alla propria pelle e a quella dei suoi avversari, baionetta sempre fra i denti pronta ad essere usata non sempre in modo ortodosso contro chi gli chiudeva la porta verso la vittoria. Il tutto impreziosito da un bagaglio tecnico derivato dal lungo apprendistato nelle corse locali, da uno stile adatto su ogni mezzo a due ruote, da ¡°serpente¡±, da un talento e da una voglia di emergere che solo i fuoriclasse dispongono. Nei suoi 15 anni iridati, dal 1961 al 1976, tanti grandi campioni di quel motociclismo dei Giorni del coraggio dovettero spesso inchinarsi di fronte a Phil, ¡°King¡± in pista e baronetto di Sua Maest¨¤.
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La leggenda narra che Phil, col biberon in bocca, sprizzasse gioia da tutti i pori udendo il rombo cupo dei motori dei caccia bombardieri che in quei primi anni di guerra, senza sosta, salivano e scendevano dal vicino aeroporto militare. Crescendo si arrabatt¨° fra officine e motorini truccati, senza curarsi troppo dei grippaggi e delle ... cadute. Aveva in testa il chiodo fisso delle corse. Nel 1958, a 18 anni, il primo colpaccio a Mallory Park, battendo il pi¨´ quotato 30enne scozzese volante Bob Mc Intyre che l¡¯anno precedente aveva lottato per il titolo mondiale delle 500 con Libero Liberati (entrambi sulle Gilera 4 cilindri), titolo conquistato poi dall¡¯asso ternano.
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Da l¨¬, per altre due-tre stagioni la classica carriera del centauro-zingaro del Continental Circus, con il salto nel Motomondiale nel 1961, quando a 22 anni compie il primo dei suoi tanti exploit battendo con una Norton privata nel ¡°Junior TT¡± dell¡¯Isola di Man un certo¡ Gary Hocking sulla MV Agusta 4 cilindri. Nel 1963, insieme a Derek Minter e a John Artle sale sulle Gilera 4 cilindri 500 rispolverate e riportate in pista dalla Scuderia Duke, dopo l¡¯amaro forfait del 1957. Con i bolidi di Arcore Read infila tre podi iridati: terzo al TT, due volte secondo ad Assen e a Spa. Tanto basta per convincere Yamaha (la terza Casa del Sol Levante entrata nel mondiale seguendo le orme di Honda e Suzuki) a mettere sotto contratto l¡¯inglese (125 e 250), in coppia con Fumio Ito e poi con Bill Ivy, Mike Duff ecc.
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Non ha avuto vita facile, Read, trovando sulla propria strada gente quali Surtees, Hocking, Hailwood, Redman, McIntyre, Hartle, Minter, Phillis, Taveri, Ubbiali, Provini, Grassetti, Pasolini, Bergamonti, Gould, Bryans, Carruthers, Parlotti, Ivy, Saarinen, Agostini, di cui in MV Agusta, nel 1971 fu ¡ ¡°gregario¡± di lusso, in una sarabanda di colpi e contraccolpi che restano nella storia anche per gli strascichi polemici. All¡¯epoca, la Casa varesina voleva dar la ¡°sveglia¡± ad Agostini un po¡¯ ¡ rilassato e Read era quel che ci voleva in sella alla nuova 4 cilindri italiana. Si adatt¨° cos¨¬ bene con la pluricilindrica di Cascina Costa da battere Mino e a vincere due mondiali 500 nel 1973 e 1974 mancando quello del 1975 solo per un guasto meccanico. Read disse addio alle corse nel 1982, a 43 anni, al TT, dopo 145 Gran Premi disputati, 52 vinti, 121 podi e non pochi ruzzoloni da cui ne usc¨¬ quasi sempre indenne, miracolosamente. Ancora fino a pochi mesi fa, 50 anni e pi¨´ dopo i match in pista, Agostini e Read si salutavano nei revival con una veloce ¡°Yeah¡±, divisi dal muro dell¡¯antica diffidenza reciproca.
¡°Phil era molto aggressivo ¨C ricorda il 15 volte iridato di Lovere ¨C non guardava in faccia a nessuno. Forse ¨¨ l¡¯atteggiamento giusto, per¨° ci vuole anche rispetto. Invece lui se le cercava¡¡±. Gi¨¤. E il Baronetto: ¡°I don¡¯t know¡±. Un ¡°bye-bye¡± veloce, da lontano e ognuno via per la propria strada. C¡¯¨¨ da star certi che il primo ad essere felice che oggi Phil ¡°di ferro¡± ha tolto quel filo di ruggine dai suoi polmoni sconfiggendo il coronavirus sia stato proprio Ago.
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