L'incidente al pilota Honda ¨¨ solo l'ultimo di una lunga serie
Pochi sanno che dopo il violento high-side nelle qualifiche MotoGP di sabato a Sepang, Marc Marquez ha corso domenica in gara acciaccato e dolorante con tre infiltrazioni endoarticolari alla spalla, al gomito, alla caviglia. Il "cannibale" ha gareggiato come niente fosse conquistando un gran secondo posto dietro a Vi?ales, non lamentandosi del dolore e non accampando scuse per il mancato successo.
"Piloti, che gente!"
ĄŞ ?"Piloti, che gente!", diceva Enzo Ferrari. Gi¨¤, capaci dopo incidenti e cadute di recuperi miracolosi tornando in pista subito dopo o in tempi rapidi, impensabili per i comuni mortali. Questione di fisico e, soprattutto, questione di testa. La corsa ¨¨ lĄŻobiettivo per cui tutto si fa in funzione di essere sempre pronti e presenti allo start, stringendo i denti per superare dopo cadute anche pesanti le forche caudine delle visite mediche e per ottenere lĄŻagognato "fit to race". I medici specialisti, le tecniche e le terapie di pronta e costante riabilitazione, gli interventi chirurgici immediati e pi¨´ avanzati contribuiscono a superare i traumi fisici e psichici dei piloti dopo gli infortuni. Ma decisiva resta la capacit¨¤ del pilota-uomo di sopportare e superare le conseguenze delle botte sullĄŻasfalto con una straordinaria forza di volont¨¤ dando prova di abnegazione e di coraggio.
La "punturina" e le "streghe"
ĄŞ ?Non cĄŻ¨¨ un pilota che, in ogni epoca, non sia mai caduto in prova o in corsa, che non sia tornato in pista immediatamente o dopo un lungo calvario a seguito di fratture e traumi pesanti fra interventi chirurgici, riabilitazioni, eccetera. Tanti, troppi, sono anche i corridori deceduti per gli incidenti in pista. CĄŻ¨¨ un lungo elenco di corridori che nei vari decenni hanno gareggiato con lĄŻausilio della "punturina" e persino con il supporto di Ą "streghe" (¨¨ capitato a met¨¤ degli anni ĄŽ80 allo sloveno Zdravko Matulja dopo un gran volo in prova sulla MBA 125 ufficiale al GP di Jugoslavia a Rijeka). Tanti piloti, anche grandi campioni, in epoche diverse sono stati protagonisti di recuperi prodigiosi dopo rovinose cadute e pesanti fratture.
L'incidente e l'impresa di Nuvolari
ĄŞ ?Le infiltrazioni di Marquez sono "niente" rispetto a quanto fatto 94 anni fa da Tazio Nuvolari, definito da Ferdinand Porsche: "Il pi¨´ grande pilota del passato, del presente e dellĄŻavvenire". LĄŻ1 settembre 1925 lĄŻAlfa Romeo, rimasta senza pilota di punta per la morte di Antonio Ascari nellĄŻincidente del 26 luglio nel GP di Francia a Monthlery, chiama Nuvolari per un test a Monza sulla sua nuova P2 2000 8 cilindri. LĄŻasso mantovano non si fa pregare, spinge forte e batte subito ogni record ma alla seconda di Lesmo esce di pista ferendosi seriamente e finendo malandato in ospedale. Pur con la febbre per le ammaccature e le fratture, Tazio decide di non disertare il successivo GP delle Nazioni motociclistico in programma la settimana dopo sullo stesso autodromo brianzolo. Alla vigilia della gara, grazie a infermieri e medici compiacenti, esce nottetempo dallĄŻospedale, va in autodromo, corre e vince la corsa sulla Bianchi 350 "Freccia celeste" in un calvario di oltre 300 Km, tutto fasciato e con un corsetto di cuoio fatto a mano da un suo amico per tenerlo steso sul serbatoio. La folla lo porta in trionfo incurante delle sua grida per il dolore delle ferite. Raccontava poi Nuvolari: "Avvertii i piedi sguazzarmi dentro gli stivaletti come quando si va a caccia in palude: quanta acqua pensai. E invece era il sangue colato dalle ferite...".
Eroi
ĄŞ ?Gi¨¤, quando correva Nuvolari, quando cĄŻera il "Motociclismo dei pionieri" e poi quello de: "I giorni del coraggio", fino a oggi, cos¨Ź diverso ma sempre lo stesso per il rischio ineliminabile e per la volont¨¤ dei piloti di "esserci sempre" e comunque. Nuvolari allora, Marquez oggi e tutti gli altri come loro sono nellĄŻalbo degli eroi? Pur valorosi e ammirevoli per la passione, il talento e per i rischi, i piloti non sono eroi. LĄŻeroe antepone lĄŻinteresse comune allĄŻinteresse personale, anche con il sacrificio della propria vita. Un esempio? I due vigili del fuoco morti la scorsa notte nellĄŻesplosione di un edificio a Quargneto nellĄŻalessandrino; i pompieri americani dellĄŻ11 settembre nel fuoco delle Twin Tower; i fanti del ĄŻ99 nelle trincee della Guerra 15-18 a difendere con la baionetta i confini della Patria. Ma anche lĄŻuomo comune che ogni giorno fa il suo dovere.
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