Ancora una vittoria all’ultimo tiro per Miami, che passa a Minnesota e resta senza sconfitte dopo 4 gare. Primo successo dopo tre k.o. per Boston, che ritrova Paul Pierce, grande show di Derrick Rose a Los Angeles per consentire a Chicago di battere i Clippers. Howard dominando a rimbalzo fa ancora grande Orlando. Festa anche per Indiana, Atlanta, Memphis, Milwaukee e Utah.

Dwight Howard, 20 punti e 24 rimbalzi. Ap

Charlotte Bobcats-Orlando Magic 79-100
Il re dei rimbalzi. Dwight Howard per la seconda sera di fila acchiappa 24 rimbalzi (a cui stavolta aggiunge 20 punti, per il primo 20+20 dell’anno in Nba), e aiutato dal 12/28 di squadra da tre e dal 36% al tiro a cui la difesa limita Charlotte (1 vinta e 2 perse in stagione), regala a Orlando la terza vittoria consecutiva, striscia che fa dimenticare il k.o. di Natale con Oklahoma City. Dietro l’arco da tre la mano più calda dei Magic è quella di Ryan Anderson, che col suo 5/12 porta a 16 il numero di triple mandate a bersaglio nelle prime 4 gare della stagione. Orlando, senza l’infortunato Jameer Nelson (problemi al collo) inizia a costruire la sua vittoria con un 11-0 iniziale firmato da Howard e Richardson, poi continua a correre fino al 56-43 dell’intervallo. Charlotte prova a reagire e torna sotto di 9 (66-57) a metà terzo parziale, ma Orlando ristabilisce le distanze con 7 punti di fila di Davis e nell’ultimo periodo completa senza problemi l’opera.

Charlotte: Maggette 20 (3/11 da due, 3/4 da tre, 5/6 tiri liberi), Augustin 14, Mullens 12. Rimbalzi: Maggette 7, Diop 7. Assist: Diaw 6
Orlando: Anderson 23 (3/6, 5/12, 2/2), Howard 20, Richardson 16. Rimbalzi: Howard 24. Assist: Duhon 6

Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 98-91dts
Perfetti, anche senza aver mai sfondato quota 100. Indiana supera al supplementare Cleveland e conquista la terza vittoria in tre gare senza aver mai segnato in tripla cifra, quota sotto la quale lo scorso anno aveva vinto appena 7 gare su 40. In un match in cui gli attacchi faticano (entrambe le squadre tirano sotto il 40%), i Pacers dominano a rimbalzo grazie a Hibbert (terza doppia doppia stagionale), West e Hansrough e si prendono la vittoria con Danny Granger, che alimenta con 7 punti il break di 10-2 che decide il supplementare. I Cavs, alla seconda sconfitta in tre gare, si godono i continui progressi di Kyrie Irving, la prima scelta all’ultimo draft che mette insieme la sua gara più produttiva in termini di punti ma sbaglia allo scadere dei regolamentari il layup (dopo essersi sbarazzato in penetrazione della difesa dei Pacers), che avrebbe potuto far esultare Cleveland. Invece il punteggio resta ancorato sull’84 pari, e dopo la tripla di Parker che regala agli ospiti il +1 (87-86), Granger inizia il suo show personale (9 punti totali per lui nei 5’ extra) che frutta a Indiana la terza vittoria.

Indiana: Granger 22 (6/17, 2/5, 4/4 tl), Hibbert 17, Hill 15. Rimbalzi: Hibbert 13. Assist: Collison 4, Granger 4
Cleveland: Irving 20 (8/17, 0/2, 4/7 tl), Varejao 14, Parker 12, Jamison 12. Rimbalzi: Varejao 13. Assist: Irving 4, Gee 4

Paul Pierce, capitano dei Celtics, al rientro. Ap

Boston Celtics-Detroit Pistons 96-85
Il ritorno di Paul Pierce restituisce il sorriso a Boston. Con il capitano in campo dopo aver saltato per un infortunio al tallone destro le prime tre gare della stagione, i Celtics cancellano lo zero alla voce vittorie sbarazzandosi di Detroit, alla terza sconfitta in tre partite. “Riavere Paul è stata un’incredibile iniezione di fiducia - dice Garnett del ritorno del capitano di Boston -. Con lui in campo tutti ci mettono più impegno. E in più lui gioca veramente bene”. L’eroe della prima vittoria stagionale dei campioni 2008 è però Jermaine O’Neal, che sforna la sua miglior prestazione da quando, un anno e mezzo fa, è sbarcato a Boston. I Celtics sono sul 22-15 a 2’47” dalla prima sirena, ma grazie a Monroe Detroit torna in partita (24-22 alla fine del quarto inaugurale), anche se poi lascia scappare Boston fino a +10 e torna negli spogliatoi sotto 50-43. Dopo la pausa i padroni di casa si scatenano, e nel terzo quarto, grazie anche a 9 punti di Bass, strapazzano Detroit 36-21 tirando col 71,4% dal campo. L’ultimo periodo comincia con gli ospiti sotto 89-64: i Celtics mettono in ghiaccio la partita e possono esultare.

Boston: O’Neal 19 (7/9, 5/5 tl), Allen 17, Bass 17. Rimbalzi: O’Neal 7. Assist: Rondo 5, Pierce 5
Detroit: Monroe 22 (9/12, 4/4 tl), Daye 11, Prince 10, Jerebko 10, Knight 10. Rimbalzi: Monroe 9. Assist: Stuckey 7

Atlanta Hawks-New Jersey Nets 105-98
Arriva solamente negli ultimi 20” la terza vittoria in tre gare di Atlanta, che sfrutta i 43 punti messi insieme dal backcourt Teague-Johnson per infliggere a New Jersey la terza sconfitta consecutiva. Ma i Nets, al massimo di punti stagionali, stavolta lottano fino alla fine, con Deron Williams (10 punti nel parziale conclusivo) che accorcia sul 98-96 a 1’46” dall’ultima sirena. Il punteggio non cambia più fino a quando Johnson firma il 100-96 con 20” da giocare, poi New Jersey fa harakiri, con Brooks che chiama un timeout visto che non riesce a trovare un compagno per rimettere la palla in gioco dimenticandosi però che i Nets avevano finito le interruzioni. Atlanta ringrazia: Johnson va in lunetta per il libero che segue al tecnico, poi sigilla la vittoria degli Hawks con altri 4 centri dalla striscia. Per New Jersey il rammarico è tanto, visto che per tutta la gara non aveva mai concesso agli avversari un vantaggio superiore ai 9 punti.

Atlanta: Teague 22 (9/12, 4/5 tl), Johnson 21, Horford 12. Rimbalzi: Pachulia 8. Assist: Teague 6
New Jersey: D. Williams 23 (8/15, 1/3, 4/4 tl), Brooks 21, Okur 15. Rimbalzi: Humphries 13. Assist: D. Williams 6

Memphis Grizzlies-Houston Rockets 113-93
Questione di lunghi. Memphis travolge Houston e si prende la prima vittoria della sua stagione con 43 punti della coppia Randolph-Gasol, che aggiunge anche 17 rimbalzi e ridicolizza la frontcourt avversaria. I Grizzlies riescono nell’impresa tirando col 56% (pur senza realizzare nessuna delle 5 triple tentate) e mandando sei giocatori in doppia cifra. Houston crolla per la seconda volta in tre gare nonostante le 11 triple a bersaglio, anche se le uniche armi offensive sono Martin (seconda gara con almeno 20 punti) e Lowry. C’è tanto equilibrio nel primo quarto, con 9 parità e 8 cambi al comando, ma Memphis (che non ha Mike Conley, infortunato alla caviglia sinistra) riesce a chiudere avanti 30-28 grazie a Selby, poi grazie a Randolph e Gasol allunga il vantaggio fino al 57-51 del riposo. La musica cambia dopo l’intervallo, con Memphis che scappa sull’88-67 della terza sirena dopo aver concesso agli avversari solo 16 punti e averli tenuti al 30% dal campo. E’ un baratro da cui Houston non riesce più a risalire.

Memphis: Randolph 23 (11/14, 1/3 tl), Gasol 20, Pargo 14. Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Selby 7
Houston: Martin 21 (4/5, 3/6, 4/4 tl), Lowry 15, Parsons 13. Rimbalzi: Parsons 6. Lowry 8

Wade colpisce ancora: canestro a 4''6 dalla fine e vittoria. Ap

Minnesota Timberwolves-Miami Heat 101-103
Wade colpisce ancora. Dopo aver regalato mercoledì a Miami la vittoria contro Charlotte all’ultimo secondo, il numero 3 degli Heat impacchetta il quarto successo consecutivo dei favoriti all’anello 2012 con un canestro a 4”6 dalla fine che decide la sfida con Minnesota. Wade non è al meglio (dolore al piede destro, “mi fa male ma non troppo e quindi posso giocare, ma mi rende un giocatore normale”) ma riesce a confezionare un bel regalo per il 27° compleanno di LeBron James: domare Minnesota, resa splendida nonostante la terza sconfitta di fila da Kevin Love (terza doppia doppia di fila) e Ricky Rubio (prima doppia doppia in carriera partendo dalla panchina). I TWolves non hanno paura, e nonostante il 31-20 con cui Miami chiude il primo parziale, aggiustano le cose nel secondo ispirati dagli assist di Rubio (6 nei 12’ prima del riposo) e arrivano all’intervallo avanti 53-51 nonostante i 17 punti di James. Gli Heat provano a rimettere le cose a posto chiudendo il terzo quarto avanti 82-75, ma il loro attacco si inceppa all’inizio dell’ultimo periodo (1/11 nei primi 5’) e Minnesota torna in partita. L’equilibrio regge fino alla fine: Tolliver fa 101 pari dalla lunetta con 8” da giocare, poi James si inventa un gran assist e pesca sotto canestro Wade, a bersaglio nonostante una scivolata. Il tiro finale di Ellington non cambia le cose.

Minnesota: Love 25 (9/16, 1/3, 4/6 tl), Randolph 14, Rubio 12. Rimbalzi: Love 12. Assist: Rubio 12
Miami: James 34 (16/25, 0/1, 2/4 tl), Bosh 20, Wade 19. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: James 10

Milwaukee Bucks-Washington Wizards 102-81
Attacco in forma (53,4% dal campo) e difesa serrata (avversari tenuti al 35,3% al tiro). Così Milwaukee ottiene contro Washington la sua seconda vittoria consecutiva e condanna i Wizards a rimanere senza vittorie tre partite dentro la stagione. I Bucks dominano 50-35 la sfida a rimbalzo (con Bogut scatenato che centra la prima doppia doppia stagionale) e chiudono con 5 giocatori in doppia cifra, Washington invece deve fare i conti con la giornata no di Wall (1/9) e Young (1/10), con il solo Crawford, appena retrocesso in panchina, che produce punti pur mettendone insieme 24 con 20 tiri tentati. Un 8-0 aperto da Bogut lancia la fuga dei padroni di casa a metà primo parziale, che i Bucks chiudono avanti 36-24. Washington reagisce ma si ritrova con 24 punti da recuperare (65-41) al riposo e non vede il vantaggio diminuire nemmeno nella ripresa, quando Crawford produce 16 dei suoi 24 punti, anche perché Jennings ci mette 15 dei suoi 22 punti (terza gara su tre sopra quota 20) e tiene i Bucks al sicuro.

Milwaukee: Jennings 22 (7/9, 1/6, 5/7 tl), Ilyasova 16, Delfino 15. Rimbalzi: Bogut 15. Assist: Jennings 5
Washington: Crawford 24 (6/13, 3/7, 3/4 tl), Lewis 14, McGee 10. Rimbalzi: Blatche 10. Assist: Wall 7

Utah Jazz-Philadelphia 76ers 102-99
L’aria di casa fa bene ai Jazz. Alla prima gara stagionale a Salt Lake City, Utah interrompe la striscia di due sconfitte consecutive battendo Philadelphia ed evitando la peggior partenza stagionale da 32 anni. Merito di Derrick Favors, che centra il massimo in carriera nella serata in cui avrebbe dovuto essere retrocesso a riserva: coach Corbin nel pomeriggio aveva annunciato che Favors aveva perso il posto di ala forte titolare in favore di Millsap (che ha chiuso in doppia doppia con 14 punti e 14 rimbalzi), salvo poi rimettere in formazione il secondo anno uscito da Georgia Tech come centro visto l’infortunio di Al Jefferson. Utah chiude il primo quarto incassando un 12-4 aperto dall’ispirato Hawes, poi scivola fino a -13 (37-24) a 10’41” dal riposo. Harris avvia la risalita e con 13 punti nel periodo spedisce i Jazz al riposo avanti 53-51. Le due squadre ci provano nella ripresa, ma l’equilibrio non si spezza. Favors e Hayward portano i Jazz sul 101-97 con 30” da giocare: Williams accorcia dalla lunetta ma i Sixers sbagliano i due successivi tiri per il pari, così come la tripla della possibile parità a fil di sirena. Utah ringrazia e ritrova il sorriso.

Utah: Favors 20 (10/16, 0/1 tl), Harris 19, Hayward 15. Rimbalzi: Millsap 14. Assist: Watson 4
Philadelphia: Holiday 22 (8/12, 1/3, 3/3 tl), Williams 20, Iguodala 16. Rimbalzi: Hawes 13. Assist: Williams 5

Derrick Rose, 29 punti per Chicago. Ap

Los Angeles Clippers-Chicago Bulls 101-114
Impossibile fermare un Mvp. Derrick Rose con una prestazione monstre regala a Chicago la terza vittoria in quattro partite, un successo maturato nell’ultimo quarto in casa dei Clippers, k.o. per la seconda gara consecutiva. I Bulls dominano 45-31 a rimbalzo, mandano come gli avversari tutto il quintetto base in doppia cifra, ma devono ringraziare Rose, che ci mette 12 punti nell’ultimo decisivo parziale e ispira con 7 punti e 3 assist il 20-9 che spedisce gli ospiti a +15 con 6’09” da giocare. Ai Clippers non basta il miglior Blake Griffin della stagione (per la prima volta in doppia doppia) per tenere testa ai favoriti dell’Est. Los Angeles parte con un 7-0, ma Rose inizia subito il suo show e con 11 punti nel parziale regala a Chicago il 29-28 alla prima sirena. L’equilibrio regge nel secondo parziale, che gli ospiti chiudono avanti 57-52 grazie a un 10-2 negli ultimi 2’18” chiuso da 4 punti di Noah. Griffin con 11 punti tiene i Clippers in partita fino al 77 pari a 2’39” dalla terza sirena, poi Chicago decolla: 6-0 per chiudere il periodo e, dopo il canestro con cui Paul inaugura l’ultimo parziale, il 20-9 che spalanca loro la strada della vittoria. Griffin prova da solo a tenere LA in partita, ma quando Rose è così ispirato i Bulls possono stare tranquilli.

LA Clippers: Griffin 34 (14/25, 6/10 tl), Butler 16, Paul 15. Rimbalzi: Griffin 13. Assist: Paul 14
Chicago: Rose 29 (5/10, 3/4, 10/11 tl), Noah 19, Deng 19. Rimbalzi: Rose 8, Deng 8, Noah 8. Assist: Rose 16.