Siena chiude il 2011 al comando della classifica del massimo campionato di basket con 20 punti. Nel tredicesimo turno, infatti, gli uomini di coach Pianigiani espugnano il parquet della Benetton Treviso per 78-69 con 16 punti di Mc Calebb. A due lunghezze dai mensanini insegue l'Emporio Armani Milano che, solo nel finale, riesce a piegare la Sidigas Avellino.

Igor Rakocevic a canestro per Siena. Ciam/Cast

Treviso-Siena 69-78
Nulla di nuovo al Palaverde: la Mps batte la Benetton (69-78) e mantiene il primato in solitaria. Treviso lotta fino alla fine, beneficia di un Becirovic incredibile, ma in questi casi non basta. Siena raccoglie in ogni momento da un campione diverso: Andersen (14 punti), Stonerook (13), McCalebb (13). Gasatissima la Benetton all’avvio: il 7-0 firmato da Thomas e De Nicolao fomenta un time-out arrabbiatissimo di Pianigiani. Siena si risveglia all’istante e cala sul parquet tutta la propria fisicità: sono i canestri di Andersen e Rakocevic, insieme al solito pressing asfissiante, a riaggiustare la gara per la MPS. I punti dalla panchina di Michelori valgono il vantaggio senese al decimo (18-20). Siena però non scappa via, nonostante Djordjevic continui a proporre i suoi giovani davanti alla schiera infinita di campioni di Pianigiani. Servono due triple di Aradori e Stonerook a segnare il primo break (26-20). Ma non è ancora lo schiaffo decisivo: perché Treviso oppone con coraggio la propria aggressività, e Becirovic inventa magie per se stesso e i compagni. Così, grazie al dominio a rimbalzo (22-10) e agli errori senesi (9 perse), la Benetton limita i danni al 20’ (36-39). Si riprende e Treviso è sempre lì, nonostante la Mps non sbagli più nulla. Ma alla lunga non si può resistere ai ragazzi di Pianigiani: Stonerook sopperisce alla scarsa vena dei compagni e si inventa attaccante, Andersen gli fa da spalla. E il divario si allarga, anche per un tecnico fischiato a Djordjevic: il terzo quarto si chiude 53-61. Ora per la Mps sembra tutto facile, ma non lo è, perché Zisis rimescola un gioco prevedibile e Treviso ci crede. La tripla di Becirovic dice 60-65 al 34’. Ma Siena in questi casi attinge da McCalebb: 6 punti del play chiudono il match. (Alberto Mariutto)

Treviso: Becirovic 17, Thomas 14, Ortner 10
Siena: Andersen 14, Mc Calebb 13, Stonerook 13

Mancinelli in pressione su Dean. Ciam/Cast

Milano-Avellino 90-89
Trentacinque minuti a inseguire, anche di 17 punti. Poi 15 punti di Giachetti nell’ultimo quarto, compresi i 6 decisivi sull’ultimo vantaggio degli avversari a 1’40" dalla fine, danno a Milano la vittoria su Avellino per 90-89 in una gara rimessa in piedi anche dai 10 punti di Mancinelli nell’ultimo periodo. Molte assenze: Hairston e Radosevic, non utilizzato, nella EA7, Spinelli nella Sidigas (Green e Dean giocano 40’ filati). Milano dimostra di non aver capito quasi nulla della vita quando pensa di scherzare in difesa col miglior attacco del campionato. Avellino, prima per punti e assist, gioca un basket paradisiaco nonostante si trovi con Johnson, per le statistiche il miglior giocatore di serie A, con due falli dopo 2’35". Un 13-0 firmato da 8 punti di Gaddefors la fa virare al 5’ sul 9-21, con 5/5 da 2, 3/3 da 3 e 5 assist. Il primo canestro sbagliato dalla Sidigas è una schiacciata solitaria di Johnson nel cuore della difesa. Scariolo non trova pepe neppure in panchina, Green fa quello che vuole e l’unica alternativa è dare la palla sotto a Bourousis con l’aggravante che in difesa in area l’EA7 viene costantemente umiliata dai tagli degli avversari, anche con Golemac e Slay partiti di rincorsa. Milano viene doppiata (17-34), si mette a zona, e trova i punti di Nicholas ma fino a quando la Sidigas tiene al tiro non c’è partita (25-40). Cade a 1/7 da tre nel secondo quarto, soffre quando Vitucci raschia la panchina sul terzo fallo di Gaddefors, subisce un 8-0 con due triple di Cook (35-42) ma mantiene un discreto vantaggio al riposo (39-47) dopo aver sdottorato pallacanestro offensiva per 20’. L’aggiustamento difensivo di Milano nella ripresa è di abbassarsi con Nicholas e Gentile assieme per accentuare la pressione, le stoppate di Bourousis chiudono il cerchio difensivo dell’EA7 che in attacco però non fa mai canestro (Gentile 1/6 da 3) se non con Fotsis che richiude il punteggio con due triple (49-53) in terzo quarto di errori che Green, che con Dean non s’è mai seduto in panchina, tiene a bada con 5 punti di fila (51-61). Ultimo quarto, Milano è ancora più piccola, con Giachetti al fianco di Cook che con 9 punti in meno di 5’ dà la spinta per il suo pareggio da tre (69-69, 34’25") e il primo vantaggio di Milano. Avellino è stanca, forza con Green marcato bene da Giachetti, sbaglia canestri da sotto, perde compostezza difensiva contro Mancinelli e Rocca usati come "lunghi". E proprio Mancio, perduto da Golemac, segna due triple consecutive per l’allungo dell’EA7 (77-71 con un parziale di 15-2). Ma Dean c’è ancora, riporta avanti la Sidigas a 100" dalla sirena (77-80), ma ancora Giachetti da tre e poi con un gioco da 3 punti sigilla la vittoria di Milano nonostante tre triple finali di Avellino. (Luca Chiabotti)

Milano: Giachetti 17, Bourousis 15, Mancinelli, Cook 14
Avellino: Green, Dean 19, Golemac 14, Slay 19

Cinciarini a rapporto da coach Trinchieri. Ciam/Cast

Varese-Cantù 67-83
Con un terzo quarto vicino alla perfezione nelle triple (un 5/6 costruito grazie agli implacabili Leunen e Mazzarino) e con una prestazione complessivamente di alto profilo, Cantù vola fino al +13 del 28’ (49-62) e diventa irraggiungibile per una Cimberio in deciso affanno contro l’intensità difensiva dei brianzoli (solo 42% al tiro per Stipcevic & co). In una serata in cui il quintetto di Recalcati ha dovuto fare i conti, fra le altre situazioni negative, con l’ormai conclamata impalpabilità di Hurtt (solo 2 conclusioni dal campo in 17’ sul parquet) e con la mancanza di forza e centimetri dentro l’area, dove ha subito il predominio di Shermadini (13 + 9 rimbalzi), il primo break brianzolo si è avuto con il parziale di 11-0 già intorno alla metà del secondo quarto: qui Cantù ha preso saldamente per le mani un derby che non si è più fatta strappare grazie anche alla fluidità del suo attacco (17 assist di squadra). E questo nonostante gli sforzi di un sorprendente Reati, protagonista di una fiammata, con una palla recuperata e con conclusioni sia dal perimetro che in percussioni, che aveva tentato far rientrare la Cimberio. (43-50 al 24’). Non è bastato però per mettere in discussione un predominio Benet sostenuto anche dall’efficacia del gioco esterno del duo Micov-Markoishvili e dalla vivacità in regia di un ottimo Cinciarini (18 di valutazione con 4 assist e 5 rimbalzi). Cantù riallungava così in fretta e giungeva senza preoccupazioni eccessive al traguardo di un successo importante per rimettersi nella parte più alta della classifica. (Antonio Franzi)

Varese: Fajardo 12, Diawara e Talts 10
Cantù: Mazzarino 16, Micov 14, Shermadini 13

Luca Vitali, 25 anni, al tiro. Ciam/Cast

Caserta-Bologna 80-87
Seconda vittoria in trasferta per la Virtus Bologna, che finora aveva vinto lontano da Casalecchio solo a Montegranaro, alla settima giornata. La Pepsi chiude male l’anno con un’altra sconfitta dopo il derby, e l’handicap nel reparto lunghi, visto l’infortunio di Stipanovic. Partenza bolognese (2-9 al 3’) complice due palle perse di Maresca e Fletcher. Proprio il lungo ex Teramo mette in gara i suoi con tre iniziative in post basso. Poi due falli in due minuti e al 6’ Sacripanti è costretto ad andare col quintetto piccolo e Doornekamp da “quattro”. Collins si prende la squadra sulle spalle fino all’unico vantaggio (18-17 all’8). In apertura di seconda frazione Bologna prende il largo con un parziale di 0-7 (21-29) ma prima Kudlacek poi Fletcher riportano la Juve a contatto (34-35 al16’). Al rientro dagli spogliatoi si accende Gigli e la Virtus vola fino al +12 (40-52 al 22’). Poi la risposta casertana con Maresca (52-56) ma Vitali e Sanikidze allungano dalla lunetta (58-65). Nell’ultimo quarto Sacripanti ci prova con la zona (65-70). Una gomitata di Sanikidze manda al tappeto Smith al 37’ (68-77): barellieri in campo e pubblico in delirio. Dopo la pausa la Juve ritorna sul -5 (72-77) ma Vitali e Poeta mettono il punto esclamativo sulla vittoria. (Giuseppe Bernardo)

Caserta: Righetti 23, Collins 14, Smith 12
Bologna: Poeta 19, Gigli 17, Vitali 15

Kakiouzis, autore di 23 punti. Ciam/Cast

Roma-Venezia 89-80
Classe ed esperienza. Michalis Kakiouzis prende per mano la Virtus nel momento di massima difficoltà, mettendo la firma sulla seconda vittoria consecutiva degli uomini di Lardo. Ne fa le spese l’Umana Venezia, battuta 84-76, ma dopo aver lottato per 40 minuti e aver messo in seria difficoltà la difesa dei padroni di casa. Quando Roma scappa sul +17 (28-11) già nel primo quarto, la gara dell’Acea sembra tutta in discesa. Mentre Andrea Mazzon prova a risolvere il rebus e a rimettere insieme i pezzi di una Reyer che fa acqua in difesa e non riesce ad uscire dal tunnel di un attacco senza idee. La soluzione, però, la trova nel secondo quarto. Con una zona che spegne Roma e ribalta l’inerzia della partita. E dal 28-15 del primo quarto, con un parziale di 24-14 che gela il PalaTiziano, l’Umana (trascinata da Slay e Szewczyk, autori di 19 punti a testa) riapre la partita bloccando il tabellone sul 40-39 all’intervallo. Qualche minuto di corpo a corpo, con Venezia che centra il pareggio sul 42-42 in apertura di terzo periodo con Szewczyk. Momento di massima difficoltà per la Virtus che trova l’uomo della provvidenza nel greco Kakiouzis: 23 punti e 11 rimbalzi per la prima doppia-doppia della stagione che ipoteca la seconda vittoria consecutiva di Roma e il prolungamento del suo contratto (mensile) fino alla fine del campionato. (Antonio Pitoni)

Roma: Kakiouzis 23, Djedpvic 17, Tucker 15
Venezia: Szewczyk e Slay 19, Young 15, Clark 12

Stevic lotta a canestro nel derby. LaPresse

Casale-Biella 77-70
Casale infila un’altra perla. Biella mastica amaro dopo il primo, storico, derby di Serie A. Finisce 77-70 per la Novipiù (Shakur 20 punti) che sta sempre avanti e legittima la sua quarta vittoria in questo campionato. E’ stato un derby spettacolare, elettrico, in un PalaFerraris tutto esaurito. Derby subito rovente. Casale impone la sua energia in partenza. 10-4 dopo 3’ di gioco e 15-6 a metà frazione con Janning trascinatore. Biella (senza Soragna bloccato alla vigilia dall’influenza) reagisce con Pullen che apre un 7-0 che vale il -2 (15-13) dell’8. La risposta della Novipiù è un 8-2 che porta al primo mini stop sul +8 (23-15). 5-0 Casale in apertura di seconda frazione (28-15). L’energia premia Biella nella seconda parte del periodo. L’Angelico rientra minacciosa fino al -5 (40-35) firmato da Jurak che fissa il parziale del primo tempo. Primo quarto di Casale, nel secondo meglio Biella. Primo e unico pareggio Angelico in avvio di ripresa: tripla Chessa per il 42-42. L’inerzia, adesso, è nelle mani di Biella. Ci si aspetta il sorpasso biellese, invece Casale si riaccende. 7 punti di Shakur spingono Casale sul +12 (54-42) del 26’. Per Biella tutto da rifare. Al 30’ 57-52. Meglio Casale ad inizio ultima frazione. Pesante 11-2 che vale il 68-54. L’Angelico è in difficoltà ma trova la forza per rientrare fino al -4 (70-66) con Jurak. Gli ultimi 2’ sono infuocati. -3 con numero di Pullen. Rispondono Chiotti e Shakur per il 75-68 a 1’ dalla sirena. Ma è ancora Shakur l’eroe di Casale. E’ lui che strappa il rimbalzo decisivo e appoggia il pallone del derby. (Maurizio Neri)

Casale: Shakur 20, Malaventura 10, Nnamaka 10, Stevic 10
Biella: Coleman 18, Pullen 16, Jurak 14

Tony Easley, autore di 23 punti. Ciam/Cast

Sassari–Pesaro 84–83
Gara da infarto al PalaSerradimigni, all’ultimo secondo è Sassari a battere Pesaro e a sorridere: 84-83. Applausi per l’ex White, schiacciata di Easley, Hackett si fa subito male, e Dalmonte è costretto a cambiare buttando dentro Cavaliero. La tripla di Drake Diener per il 7-4 Dinamo, parziale da 6-0 Scavolini e 14-12, Easley stoppa il pareggio di Lideka, Travis Diener è brutto cliente per Cavaliero, rientra Hackett, poi dentro anche Traini con la prima frazione a chiudersi sul 24-16. Fallo di Devecchi sulla conclusione di Cavaliero dai 6.75 (0/1) e vuelle a -7 (28-23), le troppe palle perse (13 nei primi 20’) portano prepotentemente avanti Pesaro per il primo sorpasso (14-0 e 28-30). Nel punto a punto è bagarre da rincorsa, Travis Diener segna in entrata ad una manciata di secondi dalla fine del secondo quarto (41-40), ma è il mancato fallo su Hickmann con annesso canestro del playmaker Usa di Dalmonte a chiudere al giro di boa sul 41-42 Siviglia. Lideka per il +6 (43-49), Pesaro aggressiva in difesa e timeout Sacchetti sul 45-51. Hosley con quattro punti per la rimonta sassarese (51-54), tecnico alla panchina Dinamo e 1/2 di Jones (51-57). Tecnico a Hosley e quattro punti in fila di White per il tentativo di fuga pescarese (55-62), veemente reazione Dinamo e l’ultimo quarto si apre sul 63-65. Zona sassarese, battaglia dai 6.75 e Scavolini a +6 (68-74). Tecnico anche a White e Dinamo a – 3 (75-78), 0/2 di Vanuzzo, out per falli Hosley e Jones, tripla di Devecchi (80-78), Lideka due volte per il pari, Hickmann sbaglia la tripla, TD12 in lunetta a 12” dalla fine (2/2), White in fotocopia ma per l’1/2 che sul successivo errore di Hickman regala a Sassari la vittoria: 84-83. (Giovanni Dessole)

Sassari: Easley 23, Diener D. 18, Diener T. 18
Pesaro: Lideka 20 , Hickman 19, White 14

La rassegnazione di Dejan Ivanov. Ciam/Cast

Cremona-Montegranaro 76-72
La sfida salvezza è della Vanoli Braga, che grazie alla freddezza ai liberi (8-12 nell’ultimo quarto) e al miglior Milic della stagione (21 punti e 12 rimbalzi, 30 di valutazione) corona positivamente l’inseguimento alla Fabi Shoes, durato quasi tutto il secondo tempo, riprendendola anche in classifica. Gara avvincente e sempre in equilibrio, con un primo tempo che non verrà certo ricordato per le difese (46-45 con il 58% dal campo complessivo) ed una ripresa di nervi, che Montegranaro ha condotto a lungo prima di farsela sfuggire sulla scia delle troppe palle perse (25, di cui 5 negli ultimi 2’). Nel primo tempo Cremona si è giovata della ritrovata coppia Lighty-Roderick, 21 punti nei primi 20’, mentre Montegranaro ha cavalcato le buone percentuali dall’arco (5-12 all’intervallo), quelle che hanno fruttato il mini allungo sull’11-16 al 6’, cancellato da Cremona nel 27-25 del 10’, e che insieme ad un prezioso apporto di Di Bella dalla panchina nel secondo quarto hanno consentito alla Fabi Shoes di tener botta alla Vanoli Braga da transizione (46-45 al 20’). L’inerzia Montegranaro se l’è presa nel terzo quarto grazie ad un break di 8-0, costruito con le triple di McNeal e Zoroski (51-56 al 26’) e con la difesa, in grado di appannare l’attacco di Cremona (3-17 dal campo nel periodo) togliendole la corsa (54-60 al 30’). Con Tabu a guidare la rincorsa, la squadra di Caja si riscatta dal bruciante ko con Venezia con un break di 10-2, frutto delle palle perse della Sutor e di un Milic decisivo. (Michele Talamazzi)

Cremona: Milic 21, Tabu 14, Roderick 12
Montegranaro: Ivanov 14, Zoroski 13, Kirksay 9, Di Bella 9