Trascinati da Kobe Bryant, i Lakers vincono la seconda gara consecutiva liquidando senza troppi problemi New York. Battaglia emozionante a Oklahoma City, decisa da una tripla all’ultimo secondo di Durant che costa a Dallas campione in carica la terza sconfitta su tre. Vittorie per Chicago e Orlando, prima sconfitta per San Antonio.

Ryan Anderson miglior marcatore per Orlando. Ap

Orlando Magic-New Jersey Nets 94-78
Dimostrazione di forza. Orlando spazza via New Jersey, prendendosi la seconda vittoria in tre gare ed infliggendo ai Nets il loro secondo k.o. in tre partite. Merito del record stagionale a rimbalzo di Dwight Howard (che però tira 2/9 dalla lunetta), dei 5 giocatori in doppia cifra dei Magic e della pochezza offensiva dei futuri Brooklyn Nets, tenuti per la seconda volta di fila sotto quota 80 punti con l’attacco che tira col 38% dal campo e Deron Williams limitato a 2/12. Orlando fa male da subito, e complice il 6/23 con cui i Nets tirano nel primo quarto arriva alla prima sirena avanti 28-16, con Jason Richardson ispirato a quota 12 punti. La marcia dei Magic continua fino al 42-22 di metà parziale, poi New Jersey ritrova l’orgoglio e con i punti dalla panchina di Brooks ricuce fino al 50-44 dell’intervallo. I Nets ci credono anche ad inizio ripresa, e mentre Orlando perde Nelson (problemi al collo) tornano con Okur e Deron Williams fino al 55-52. Poi si inceppano di nuovo e i Magic trovano in Howard (8 punti e 8 rimbalzi nel solo terzo parziale) il faro per allungare fino al 75-62 della sirena. I Nets provano a rientrare, ma sul 75-68 incassano un 9-2 che li affossa definitivamente.

Orlando: Anderson 22 (4/9 da due, 3/5 da 3, 5/6 tiri liberi), Howard 16, Richardson 16. Rimbalzi: Howard 24. Assist: Turkoglu 7.
New Jersey: Brooks 17 (5/13, 2/2, 1/2 tl), D. Williams 10, Humphries 9, Okur 9, Stevenson 9. Rimbalzi: Humphries 10. Assist: D. Williams 7.

Luis Scola contro gli Spurs. Ap

Houston Rockets-San Antonio Spurs 105-85
Casa dolce casa. Houston si presenta per la prima volta in stagione davanti ai suoi tifosi e demolisce gli Spurs centrando la prima vittoria della stagione. Merito della difesa, che tiene San Antonio al 37,6% al tiro (9/33 complessivo per Parker, Jefferson e Ginobili), ma anche della grande serata di Kyle Lowry, che sfiora la tripla doppia nonostante si accomodi in panchina per tutto l’ultimo quarto a risultato ormai acquisito. “Non abbiamo giocato come volevamo” è la resa di Ginobili, fermatosi ad appena 8 punti e incapace di evitare la prima sconfitta stagionale a San Antonio, a cui non è bastata la prima doppia doppia dell’anno di DeJuan Blair. Gli Spurs sono un disastro in avvio: sbagliano 9 dei primi loro 10 tiri, vengono puniti da Scola (8 dei primi 10 punti dei Rockets hanno la sua firma), ma riescono ad arrivare alla sirena sotto di 5 (23-18) e a 9’03” dal riposo agguantano la parità sul 27 con Splitter. Houston però riparte e prende il largo con un 18-2 che vale il 53-35 al ritorno negli spogliatoi. L’assolo Rockets continua nella ripresa, con Popovich che tiene fuori Duncan per tutto il secondo tempo e che all’inizio dell’ultimo parziale, con i padroni di casa avanti 78-59, alza bandiera bianca e concede minuti alle riserve.

Houston: Martin 25 (6/9, 4/8, 1/2 tl), Scola 18, Lowry 16. Rimbalzi: Lowry 9. Assist: Lowry 8.
San Antonio: Blair 22 (8/17, 6/8 tl), Parker 12, Splitter 10. Rimbalzi: Blair 12. Assist: Splitter 3.

Kevin Durant scocca la tripla della vittoria. Ap

Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 104-102
Vietata ai deboli di cuore. Oklahoma-Dallas è una battaglia dalle mille emozioni, decisa all’ultimo secondo da un eroe di nome Kevin Durant. Succede di tutto negli ultimi concitati 10”: Ibaka va in lunetta per i liberi del +4 Thunder ma li sbaglia entrambi, Dallas su un errore difensivo di Durant fa malissimo con una tripla di Vince Carter che vale il 102-101 con 1.4 secondi da giocare. Ma nell’ultimo possesso si materializza Durant, che con la sua tripla impossibile regala a Oklahoma la quarta vittoria su 4 e condanna Dallas a una partenza con tre sconfitte di fila, che a una squadra campione non accadeva da Boston versione 1969-70. I Mavs hanno concesso agli avversari il 59% dal campo e non hanno saputo sfruttare le 26 palle perse dai Thunder. Grazie a West, ancora in quintetto al posto di Carter, Dallas comincia meglio e tocca il 17-5 a metà primo parziale, ma Oklahoma si riprende, pareggia sul 23 e chiude sotto 29-28 nonostante 9 perse. Il match è equilibrato, ma poco prima del riposo i Thunder trovano nelle mani di Durant i punti buoni per tornare negli spogliatoi sotto 56-52. Si procede a strattoni nella ripresa: Dallas corre fino a 73-65 grazie a Nowitzki, Oklahoma risponde con un 21-5 che vale l’86-78 a 9’15” dalla sirena finale, poi Dallas torna in partita. I Thunder accarezzano la vittoria quando Westbrook (3/11 dal campo fino a quel momento, il giorno dopo il terribile 0/13 con litigio a Memphis) si sveglia all’improvviso e firma 7 punti, ma poi Nowitzki pareggia sul 96. Gli ultimi 9” partono con Oklahoma avanti 101-99: quello che segue è da consegnare ai momenti più emozionanti del 2011-12.

Oklahoma City: Durant 30 (7/11, 3/5, 7/9 tl), Ibaka 16, Westbrook 16. Rimbalzi: Durant 11. Assist: Durant 6.
Dallas: Nowitzki 29 (8/13, 1/4, 10/10tl), Terry 16, West 15. Rimbalzi: Nowitzki 10. Assist: Terry 9.

Derrick Rose in azione coi Kings. Ap

Sacramento Kings-Chicago Bulls 98-108
Basta un grande inizio a Chicago per sbarazzarsi di Sacramento, la squadra più giovane dell’Nba, e centrare la seconda vittoria in tre gare. Sotto la spinta di Derrick Rose, i Bulls volano a +15 già nel primo quarto, sono a quota 60 punti al 24’ e chiudono col 54% dal campo, 5 giocatori in doppia cifra e 36 punti dalla panchina. Ai Kings, k.o. per la seconda volta in tre gare, non basta la grande produzione del backcourt (Evans, Thornton e Fredette mettono insieme 53 punti) per riuscire a tenere testa alla squadra favorita nella Eastern Conference. Sacramento è avanti 5-4 dopo 3’, quando gli ospiti infilano un 15-0 alimentato da 6 punti di Deng e volano sul 19-5 a metà parziale, anche grazie all’imprecisione dei Kings che non trovano il canestro in 12 dei loro primi 13 tentativi dal campo. Sacramento reagisce con un 9-0 per chiudere il quarto (30-24 Bulls) ma al momento di completare la rimonta viene sempre ricacciata a -15, anche se all’intervallo, grazie al solito break finale, Chicago è avanti 60-53. Cousins con 10 punti porta due volte i Kings a -1 nel terzo parziale, ma la reazione dei Bulls è un 11-2 alimentato da 6 punti di Boozer che vale l’85-75 alla terza sirena. Gli ospiti poi controllano nel periodo conclusivo e conquistano senza altri problemi la vittoria.

Sacramento: Thornton 20 (4/11, 4/6, 0/2tl), Evans 19, Cousins 15. Rimbalzi: Cousins 12. Assist: Hayes 3, Fredette 3.
Chicago: Rose 19 (7/12, 0/2, 5/6tl), Hamilton 16, Boozer 16. Rimbalzi: Boozer 15. Assist: Rose 8.

Carmelo Anthony e Kobe Bryant prima del match. Ap

Los Angeles Lakers-New York Knicks 99-82
Troppo Kobe per i Knicks. Bryant finisce la gara in panchina con il polso destro sotto ghiaccio, ma riesce comunque a regalare la seconda vittoria di fila ai suoi Lakers e fare lo sgambetto a New York per la seconda gara consecutiva. “Il polso mi fa un po’ male - confessa il numero 24 -, ma per la prossima partita sarà pronto”. Oltre che coni punti di Kobe, Los Angeles vince con la difesa, capace di tenere New York al 31% dal campo. Nell’attacco dei Knicks Anthony è l’unico a funzionare, con Stoudemire ingolfato in un 4/17 al tiro. E dire che i Knicks, grazie ai tiri dalla lunetta, erano partiti meglio toccando il 17-11 a 7'35" dalla prima sirena, prima di subire un devastante 20-4 viatico per il 31-24 Lakers dopo i 12’ inaugurali. Los Angeles, dopo il 66,7% dal campo nel parziale d’apertura, continua a martellare anche nel secondo e torna negli spogliatoi sul 63-51, con Kobe che ha già 15 punti a referto e Melo che prova, con i suoi 18 punti, a tenere a galla i Knicks. Gli attacchi si inceppano dopo l’intervallo, e nel parziale successivo al riposo nessuna delle due squadre fa meglio del 35% al tiro. Ma il trend non tocca Bryant, che si scatena con 13 punti che servono a tenere a distanza New York, che però chiude il quarto con un break di 6-0 e inizia gli ultimi 12’ con 8 punti da recuperare (80-72). Anziché risalire, però, gli ospiti affondano: infilano solo uno dei loro primi 10 tiri dal campo, mentre Los Angeles scappa fino al 97-75 a 3’21” dalla fine e si prende la vittoria. E dalla prossima partita ritroverà anche Andrew Bynum.

LA Lakers: Bryant 28 (9/14, 1/3, 7/10 tl), Gasol 16, Blake 11. Rimbalzi: Gasol 10. Assist: Bryant 6.
New York: Anthony 27 (6/10, 2/4, 9/10 tl), Stoudemire 15, Chandler 13. Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Douglas 5, Anthony 5.