Derrick Rose supera la marcatura di Will Bynum, a Detroit. Ap

Derrick Rose permette ai Bulls di andare ai supplementari sul campo dei Pistons, poi ci pensano Boozer, Noah e Korver a dare la vittoria alla squadra in testa alla Eastern Conference. Comoda vittoria esterna per i Magic sul campo di Cleveland, ma dopo Turkoglu e Howard si fa male anche Glen Davis (ginocchio destro). I Celtics passano a Charlotte con le star a riposo, Toronto sbanca Atlanta a sorpresa, gli inquieti Kings (per il futuro della franchigia) battono di un punto i Blazers.

Detroit Pistons-Chicago Bulls 94-100 dts
I Bulls (46-14) vincono la terza partita consecutiva e mantengono il vantaggio su Miami in vetta alla Eastern Conference. Non è stato assolutamente facile battere i Pistons (22-38), che sono andati vicinissimi a vincere nei tempi regolamentari. I padroni di casa, infatti, tra terzo e ultimo quarto costruiscono un parziale di 24-4 chiuso da Damien Wilkins per il +6 (70-64) con 10'33 da giocare. I Bulls hanno sempre la testa sott'acqua ma il 2/4 ai liberi di Stuckey negli ultimi 15 secondi si rivela determinante, perché dà solamente 3 punti di vantaggio ai Pistons quando Rose, a 6"4 dalla sirena, carica la tripla del potenziale pareggio. Il leader dei Bulls segna e rimanda la partita all'overtime: Boozer (4) e Noah (2) lo iniziano realizzando i primi 6 punti di Chicago per il 92-89, ma è Korver a dare un deciso vantaggio ai suoi con la tripla del 95-91 a 1'24 dalla fine. I possessi di differenza sono ora due, e il vantaggio aumenta quando Noah corregge con la schiacciata l'errore di Boozer (97-91 a 29 secondi dalla fine). Stuckey risponde con la tripla, ma i successivi tiri liberi di Korver tranquillizzano la squadra di coach Thibodeau.
Detroit: Stuckey 32 (5/14, 3/5, 13/18 tl), Monroe, Knight e Villanueva 13. Rimbalzi: Maxiell 9. Assist: Knight 7.
Chicago: Rose 24 (8/18, 1/4, 5/8 tl), Noah 20, Boozer 15, Hamilton e Korver 13. Rimbalzi: Noah 17. Assist: Rose 9.

Avery Bradley, miglior marcatore con Bass contro Charlotte. Ap

Charlotte Bobcats-Boston Celtics 82-94
Niente Big Three per i Celtics (36-25), che tengono a riposo Pierce, Garnett e Allen ma passano lo stesso sul campo dei derelitti Bobcats (7-52), grazie alle prove convincenti di Bradley, Bass e Stiemsma (4/4 dal campo e 6 stoppate!) per fare da contorno a Rajon Rondo, che macchia però la sua partita con 8 palle perse. Gli ospiti hanno tirato con il 62% dal campo nel primo quarto (chiuso avanti 34-23), ma per staccare definitivamente Charlotte c'è voluto un parziale di 12-2 nell'ultimo quarto, ispirato dalle triple di Bradley e Pietrus (90-76 a 2'10 dalla fine). Il titolo della Atlantic Division è molto vicino per i Celtics.
Charlotte: Henderson 22 (10/18, 0/1, 2/2 tl), Brown 15, White 13. Rimbalzi: Brown e Biyombo 7. Assist: Augustin 10.
Boston: Bradley 22 (7/11, 2/3, 2/2 tl), Bass 22 (9/19, 4/5 tl), Rondo 20, Pietrus 11. Rimbalzi: Bass 9. Assist: Rondo 16.

Atlanta Hawks-Toronto Raptors 86-102
Gli Atlanta Hawks (35-25) si prendono una serata di riposo ma senza avvertire coach Drew, che vede la sua squadra concedere il 55.4% dal campo a una squadra priva di Bargnani e Calderon, e con Alan Anderson ancora una volta protagonista. I Raptors (22-39) soffrono nel primo quarto i 12 punti di Josh Smith, ma chiudono comunque avanti 25-23. Nel secondo periodo, invece, Anderson mette due triple nel parziale di 12-2 che permette agli ospiti di arrivare a metà partita sul 53-39. Gli Hawks non riescono mai a rimontare, anzi: a 4'22 dalla fine della partita il punteggio dice 94-70 per i Raptors, grazie a 4 punti consecutivi di James Johnson.
Atlanta: Smith 26 (11/19, 0/1, 4/7 tl), Green e I. Johnson 14. Rimbalzi: Smith 8. Assist: J. Johnson 5.
Toronto: DeRozan 23 (8/15, 7/11 tl), Anderson 16, J. Johnson 15, Uzoh, Dentmon e Davis 10. Rimbalzi: Gray e Kleiza 7. Assist: Dentmon 4.

Cleveland Cavaliers-Orlando Magic 84-100
Orlando (35-25) sta vivendo già un periodo difficile, con Turkoglu e Howard fuori a tempo indeterminato e con tutte le polemiche che hanno accompagnato "Superman" in questi ultimi mesi. Non era abbastanza, evidentemente: a 5 minuti dalla fine del primo quarto, infatti, si fa male anche Glen Davis, che esce con una probabile distorsione al ginocchio destro. Nonostante questo i Magic conducono la partita con autorità, mandano cinque uomini in doppia cifra e sono trascinati da un Nelson strepitoso (anche 7 rimbalzi per lui). Cleveland (20-39), con le loro numerose assenze (decima gara saltata consecutivamente da Kyrie Irving), non hanno comunque armi sufficienti per contrastare la squadra di Stan Van Gundy, che a 2'31 dalla fine del secondo quarto era già a +20 (43-23 firmato Earl Clark). Con questa vittoria i Magic si qualificano per i playoff.
Cleveland: Jamison 21 (4/10, 1/3, 10/12 tl), Sloan 15, Gee e Harris 10. Rimbalzi: Gee e Thompson 8. Assist: Jamison 6.
Orlando: Nelson 21 (6/10, 2/4, 3/3 tl), J. Richardson 16, Redick e Clark 13, Orton 11. Rimbalzi: Anderson 13. Assist: Nelson 9.

Sacramento Kings-Portland Trail Blazers 104-103
Le notizie importanti per i Kings (20-41) sono quelle che arrivano dalla proprietà, più che dai giocatori: i fratelli Maloof sono entrati, di fatto, in aperto contrasto con la città di Sacramento e con il sindaco Kevin Johnson (ex playmaker dei Phoenix Suns) rifiutando il progetto per la costruzione di una nuova arena, e mettendo nuovamente in dubbio il futuro della franchigia, che rimarrà comunque in città nella prossima stagione. In campo sono andate due squadre con poco da chiedere a questo finale di stagione: la partita l'ha decisa Thornton con il tiro della vittoria a 3"2 dalla fine, mettendo k.o. una Portland (28-33) senza Aldridge e Crawford ma con una mira eccellente dall'arco (16/32 di squadra). L'ultima tripla a segno, di Wes Matthews, aveva riportato gli ospiti avanti a 5 secondi dalla fine (103-102) prima del tiro finale di Thornton.
Sacramento: Cousins 23 (11/17, 0/1, 1/2 tl), Evans e Thornton 20, Thomas 18. Rimbalzi: Cousins e Hayes 7. Assist: Thomas 8.
Portland: Matthews 31 (2/6, 8/10, 3/3 tl), Felton 19, Batum 14, Hickson 10. Rimbalzi: Hickson 13. Assist: Flynn 5.

Duello fra LeBron James, 29 punti, e Carmelo Anthony, 42. Afp

New York Knicks-Miami Heat 85-93
Carmelo Anthony ha fatto tutto il possibile, ma non è bastato. I Knicks (31 vinte-29 perse) devono cedere in casa agli Heat (42-17), di un'altra pasta anche se non vanno dimenticate le assenze di Stoudemire e Lin tra i padroni di casa. Miami è partita subito forte, doppiando i Knicks dopo poco più di 5 minuti (14-7) con Wade, James e Bosh autori rispettivamente di 6, 4 e 4 punti ciascuno. LeBron viene raddoppiato spesso, e soprattutto è costantemente beccato dal pubblico di casa. I Knicks iniziano male, faticano a muovere la palla e si affidano alle invenzioni di Anthony e Davis, ma gli ospiti allungano (29-18 con 1'14" da giocare nel primo quarto) grazie alle triple di Miller e James. Melo ne mette 14 nella sola prima frazione, ed è un antipasto. Grazie a lui e alla spaventosa intensità difensiva di Iman Shumpert, New York rientra in partita e sorpassa proprio con la tripla del rookie (32-31 a 5'52" dall'intervallo), mentre a causa dei due rapidi falli di Chandler e di Jeffries non al meglio Woodson vara un quintetto senza lunghi, con Anthony da ala forte e Novak da centro. Anthony chiude con 22 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e 0 palle perse a metà partita, il 50% del fatturato dei Knicks che restano a -2, visto che James e Wade combinano per 29 punti e guidano gli ospiti. New York, però, in attacco è solo Anthony: Miami mantiene alta l'intensità difensiva, e alla lunga paga. I padroni di casa non segnano più, James porta gli Heat a +9 (67-58 a 2'04 dall'ultima pausa) amministrando un flagrant foul subito da Chandler, il quale poco dopo si fa male al ginocchio sinistro subendo fallo da Joel Anthony. Rientrerà, ma non al meglio. Il pubblico del Garden però ci crede, e sogna grazie alle fiammate di Smith e Novak: due triple del primo in chiusura di terzo quarto, poi quella del pareggio del lungo nel primo possesso dell'ultimo quarto (71-71). Lo stesso Smith porta i Knicks a +4 con 8'07" da giocare, dopo la rubata a Wade (79-75). Miami, però, ha un solidissimo Bosh, e inoltre ci sarebbero sempre Wade e James: 8 punti del primo, 4 del secondo nel parziale di 18-3 che fa vedere ai Knicks tutti i loro limiti (93-82 a 1'40" dalla fine). Certo, con Stoudemire le cose potrebbero cambiare (il suo rientro potrebbe avvenire in settimana), ma pur con tutti i limiti a metà campo, se Miami difende così ha tutto per fare paura a qualunque avversario.
New York: Anthony 42 (12/20 da due, 2/7 da tre, 12/15 tiri liberi), Smith 16, Chandler 9. Rimbalzi: Anthony 9. Assist: Anthony 5.
Miami: James 29 (10/18, 1/6, 6/9 tl), Wade 28, Bosh 16. Rimbalzi: Bosh 14. Assist: Wade 4.

Un high five fra Andrew Bynum, destra, e Ramon Sessions. Epa

Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 112-108 d.t.s.
Quinta partita consecutiva senza Kobe Bryant per i Lakers (39-22), che non mollano mai e riescono a conquistare una vittoria al supplementare difficilissima ma molto importante contro i Mavericks (34-27), per rimanere davanti ai Clippers in vetta alla Pacific Division. Sono gli ospiti a iniziare meglio, e ispirati dai 12 punti di Delonte West nel primo quarto toccano anche il +10 (25-15 a 2'06" dalla prima sirena), e nonostante il 2/10 dal campo di Nowitzki nella prima metà di gara arrivano al riposo avanti 54-48 grazie alla tripla di Jason Terry a 11" dall'intervallo, mentre Bynum tradisce con 4/13 nei primi due quarti. La reazione dei Lakers passa dalle mani di World Peace (8 punti nel terzo quarto), Sessions (5 punti consecutivi e botta e risposta con Kidd per il 69-68) e Matt Barnes, che firma la tripla del 76-72 a 20" dall'ultima pausa. I giocatori di Mike Brown alternano ottimi possessi fatti di buone letture e circolazione di palla ad altri in cui mostrano confusione nella voglia di andare sempre e comunque vicino a canestro. In questo contesto nasce il nuovo allungo dei Mavs (87-81 firmato West a 6'50" dalla sirena), e poi due magie di Nowitzki tengono avanti gli ospiti (93-90 a 4'24" dalla fine). Ramon Sessions vede una vasca da bagno al posto del ferro: sono suoi i 5 punti consecutivi che riportano avanti i Lakers (97-93) con 2'49" sul cronometro. La difesa gialloviola però si dimentica Terry (tripla del -1) ed è sempre il Jet a realizzare il canestro del 98 pari a 55" dalla fine. Né Sessions, né Nowitzki trovano i punti della vittoria, e si va al supplementare. Lì si scuote Gasol, con una tripla folle dall'angolo e poi un'altra per il 106-104 rispondendo a Nowitzki (2'55" da giocare). Il tedesco si prende sempre le sue responsabilità ma sbaglia il tiro del pareggio, mentre World Peace si dimostra freddo nel momento decisivo (110-106 a 1'04" dalla fine). Nowitzki accorcia dalla lunetta, Bynum non riesce a ridare due possessi di vantaggio ai suoi e i Mavs hanno 15" per tentare il pareggio o il sorpasso: il tiro se lo prende Terry, ma lo sbaglia. Gasol, a tempo praticamente scaduto, fissa il punteggio finale dalla lunetta.
L.A. Lakers: Bynum 23 (9/24, 5/8 tl), Sessions 22, Gasol 20. Rimbalzi: Bynum 16. Assist: Barnes 8.
Dallas: Nowitzki 24 (6/20, 3/8, 3/3 tl), Terry 21, West 20. Rimbalzi: Nowitzki 14. Assist: Kidd 7