Pekovic prova a fermare invano uno scatenato Kevin Durant in Minnesota-Oklahoma. Ap

San Antonio domina Phoenix fin dai primi minuti, Oklahoma City si affida ai 78 punti in coppia di Durant e Westbrook per sbancare Minneapolis: continua il testa a testa per la vetta della Western Conference. Le sconfitte di Milwaukee (in casa contro Indiana), Suns (proprio contro gli Spurs) e Jazz (a Memphis) allontanano queste tre squadre dai playoff.

Tony Parker, 14 punti, sovrasta Telfair. Ap

San Antonio Spurs-Phoenix Suns 105-91 — Nessuno viene tenuto a riposo, stavolta, ma gli Spurs (42-16) ci mettono pochissimo a demolire Phoenix (31-29) e giocare quindi in scioltezza, dando la possibilità a tutti di avere minuti (almeno 12' in campo per tutti i giocatori di coach Popovich). La partita, di fatto, è già finita quando Kawhi Leonard segna la prima tripla della sua serata (3/3 per lui) e Duncan è già a quota 11 sul 21-4 a 6'13 dalla fine del primo quarto. Troppo per i Suns, che si arrendono senza condizioni di fronte a un avversario molto più forte, in corsa per il primo posto a Ovest e aritmeticamente vincitore della Southwest Division.
San Antonio: Duncan 19 (9/14, 1/1 tl), Leonard e Parker 14, Blair 10. Rimbalzi: Duncan 11. Assist: Parker 5. Phoenix: Telfair 21 (9/18, 0/3, 3/4 tl), Redd 13, Morris 10. Rimbalzi: Lopez e Morris 9. Assist: Telfair e Morris 4.

Chris Paul ed Eric Bledsoe esultano: i Clippers volano. Ap

Los Angeles Clippers-Golden State Warriors 112-104 — "La cosa più importante è arrivare ai playoff, poi può succedere di tutto. Giocando come sappiamo abbiamo già battuto alcune delle migliori squadre della Lega". Parole di Chris Paul, protagonista assoluto della vittoria dei Clippers (37-23) sui rimaneggiati Warriors (22-37, fuori Lee, Jefferson, Curry e Bogut). I rossoblù di Los Angeles sono molto vicini a conquistare matematicamente un posto tra le 8 magnifiche a Ovest, e Paul ci ha messo 12 punti nell'ultimo quarto per respingere una squadra che non è mai stata in vantaggio ma facendo leva sul tiro da fuori (15/31) ha saputo rimanere in partita a lungo. A mettere una distanza definitiva tra le due formazioni ci ha pensato Kenyon Martin con 5 punti consecutivi, e la sua tripla del 109-100 a 2'49" dalla fine.
L.A. Clippers: Paul 28 (9/14, 3/3, 1/1 tl), Griffin 20, Jordan 18, Williams 14, Foye 12. Rimbalzi: Griffin 9. Assist: Paul 13. Golden State: Robinson 28 (6/10, 4/8, 4/6 tl), Thompson 24, Wright 23, Rush 22. Rimbalzi: McGuire 11. Assist: Robinson 8.

Nick Collison prova a strappare il pallone a Anthony Tolliver. Ap

Minnesota Timberwolves-Oklahoma City Thunder 110-115 — Con due superstar capaci di segnare 78 punti in coppia, i Thunder (44-16) portano a casa la vittoria in quel di Minneapolis, rendendo inutili gli sforzi dei T'Wolves (25-36) che hanno lottato fino alla fine nonostante le numerose assenze per coach Adelman (Love, Rubio, Ridnour). Pur di fermare Westbrook, il coach di Minnesota ha provato anche a farlo marcare da Anthony Randolph (208 cm, professione ala) ma non è servito a nulla: 12/25 al tiro e 8 assist per il playmaker dei Thunder, che non hanno avuto bisogno di un grande apporto dagli altri (1/11 con 0/8 da fuori per il rientrante James Harden). Durant, immarcabile anche lui, segna 17 degli ultimi 22 punti dei Thunder, che non si sono mai lasciati sorpassare e hanno preso il controllo della gara sul +10 a 2'53 dalla fine (109-99). Gli altri 5 punti? Indovinato, sono di Westbrook, compresi i tiri liberi nel finale.
Minnesota: Beasley 26 (13/20, 0/1), Barea 24, Randolph 22, Pekovic 14. Rimbalzi: Pekovic 13. Assist: Barea 10. Oklahoma City: Durant 43 (11/17, 4/6, 9/12 tl), Westbrook 35, Collison 10. Rimbalzi: Ibaka 12. Assist: Westbrook 8.

Lo sguardo fiero di Kevin Garnett. Ap

New Jersey Nets-Boston Celtics 82-94 — Vincere una partita grazie alle triple non è certo una novità per i Celtics (35-25), che normalmente le chiedono a Ray Allen (fuori per problemi alla caviglia destra). Stavolta, per battere i Nets (22-39), ci ha pensato Avery Bradley: le sue tre triple consecutive nel terzo periodo hanno spaccato in due la partita (72-59 a 2'15" dall'ultima pausa), prima del +15 firmato da Kevin Garnett. I Nets non si sono mai più riavvicinati, e nel finale c'è gloria anche per l'ex trevigiano E'Twaun Moore, autore degli ultimi 5 punti della partita dei Celtics.
New Jersey: Green 15 (3/8, 3/6), Brooks 13, D. Williams e J. Williams 12. Rimbalzi: Humphries 10. Assist: D. Williams 14. Boston: Garnett 21 (8/16, 5/6 tl), Bass e Bradley 18, Pierce 17. Rimbalzi: Garnett 12. Assist: Rondo 15.

Mike Conley vince il rimbalzo contro Paul Millsap. Ap

Memphis Grizzlies-Utah Jazz 103-98 — La vittoria porta il nome di O.J. Mayo per i Memphis Grizzlies (35-24), che frenano la ricorsa di Utah (31-30) verso i playoff. La partita è stata sempre equilibrata, con gli ospiti in grado di condurre a lungo di 5/6 lunghezze, ma Mayo è letteralmente esploso nell'ultimo periodo: 17 punti per lui nel quarto decisivo, compresa la tripla del +4 a 45 secondi dalla fine (98-94). Nel possesso successivo Gasol stoppa Hayward e Randolph allunga dalla lunetta (99-94), ma poi ci pensano Gay e Gasol a chiudere il conto, sempre con i tiri liberi per rispondere a Hayward e Burks.
Memphis: Gay 26 (7/12, 1/4, 9/10 tl), Mayo 20, Gasol e Conley 17. Rimbalzi: Gay 12. Assist: Conley 6. Utah: Jefferson 20 (10/17), Harris 20 (5/11, 2/5, 4/6 tl), Millsap e Hayward 17, Favors 10. Rimbalzi: Favors 14. Assist: Harris 6.

Che lotta tra Brandon Jennings e George Hill. Ap

Milwaukee Bucks-Indiana Pacers 99-105 — Brutto colpo per i Bucks (29-31), che con questa sconfitta vedono allontanarsi i playoff nonostante un Brandon Jennings vicino alla tripla-doppia. I Pacers (38-22) sfruttano i punti deboli degli avversari, ovvero la presenza fisica dentro l'area, avendo un centro di stazza come Hibbert: 43 dei 92 tiri presi dagli ospiti sono arrivati dall'interno dell'area, e sebbene l'ultimo canestro dal campo per Indiana sia arrivato addirittura con 4'20" da giocare (Granger per il 99-93), i Pacers hanno potuto controllare il finale affidandosi proprio a Hibbert, autore di un 6/6 dalla lunetta negli ultimi 74 secondi. I Bucks non sono riusciti ad arginare lui, né ad avvicinarsi.
Milwaukee: Ellis 20 (6/15, 2/3, 2/2 tl), Jennings 16, Delfino 14, Dunleavy 13, Ilyasova 11. Rimbalzi: Jennings, Gooden e Dunleavy 8. Assist: Jennings 10. Indiana: Hibbert 23 (7/14, 9/10 tl), Granger 21, Hill 13, West, George, Barbosa e Hansbrough 10. Rimbalzi: Hibbert 14. Assist: Granger e Hill 3.

Crawfors prova a opporsi, Anthony Parker vola a canestro. Ap

Washington Wizards-Cleveland Cavaliers 89-98 — Di Nba non ce n'è una sola, perché oltre a quella delle superstar e della lotta per il titolo esiste anche quella in cui i Cleveland Cavaliers (20-38) richiamano un giocatore dalla D-League (dove ha giocato fino a venerdì sera, con i Canton Charges) giusto il tempo di una partita per far riposare Jamison, e quindi rispedircelo. Ma soprattutto, quel giocatore che si chiama Luke Harangody parte in quintetto e risulta essere il migliore dei suoi. Sia gli ospiti che Washington (14-46) hanno molte assenze pesanti (Booker, Nene da una parte, Irving, Gibson, Varejao, Erden e come detto Jamison dall'altra), ma data la relativa importanza della gara nessuno ci ha fatto molto caso. I Cavs fanno la differenza nell'ultimo periodo: prima un 6-0 con Hudson, Thompson e Walton per il +7 a 7'09 dalla fine (85-78), poi Casspi ci mette il 2+1 e Parker un assist per Harangody e i tiri liberi del +10 a 4'24 dalla sirena (93-83).
Washington: Wall 19 (8/16, 3/4 tl), Crawford 18, Seraphin 15, J. Singleton 13, Vesely 11. Rimbalzi: Vesely 11. Assist: Wall 9. Cleveland: Harangody 16 (5/10, 1/1, 3/4 tl), Parker 15, Thompson 14, Sloan 13, Gee 11, Hudson 10. Rimbalzi: Harangody 10. Assist: Parker 5.