Chicago vince per distacco il big match a Est con Indiana per consolidare il miglior record della lega. Oklahoma City vince in rimonta nella volata finale la riedizione dell'ultima finale a Ovest contro Dallas campione, per consolidare il suo miglior record della Western Conference. Successi in trasferta invece per Orlando e Golden State, che consolidano il buon periodo, e per Utah, che torna a vincere fuori casa. Emozioni a Minneapolis, dove Love dà spettacolo ma solo un tiro libero sbagliato di Paul negli ultimissimi secondi toglie ai Clippers la rimonta.

Tyler Hansbrough (sin) e Joakim Noah si contendono una palla persa. Ansa

Chicago Bulls-Indiana Pacers 92-72
Nella riedizione della sfida playoff dell'anno scorso, cercava la settima vittoria consecutiva Indiana ma la trova invece Chicago, che consolida così il suo miglior record (.800) e si porta a due vittorie e mezzo di vantaggio su Miami a Est. I Bulls vincono in difesa, tenendo i Pacers al 34,2% dal campo con 3/16 da tre e scappano (54-72) con un parziale di 17-3 firmato Rose e Deng nella seconda metà del terzo quarto, quando in cinque minuti tengono a 1/10 al tiro Indiana, che si perde tra stoppate subite e gli errori dell'asse play-pivot Collison-Hibbert (1/13 in due). Brava a conquistare viaggi in lunetta e con le seconde linee già in campo, Chicago tocca il +22 a 7' dalla fine con Lucas, tra i migliori nel giorno in cui Rose aveva cominciato con 1/9 dal campo e mancava l'altro regista Watson. Il ritorno a -13 a 3'46'' costringe Thibodeau a richiamare in campo Deng e Noah ma Indiana non tornerà mai veramente in partita, schiacciata – in una serata di basse percentuali – dal dominio sotto il tabellone d'attacco (18 rimbalzi offensivi, 60-32 il computo totale) che garantisce ai padroni di casa una valanga di secondi tiri. I Bulls avevano perso dopo soli 80 secondi di partita la guardia titolare Rip Hamilton per un infortunio alla spalla destra in corso di valutazione.
Chicago: Deng 20 (2/8, 3/5, 7/7tl), Rose 13, Lucas 13. Rimbalzi: Noah 17. Assist: Rose 9.
Indiana: George 21 (8/13, 0/4), Hill 17, Granger 11. Rimbalzi: West 9. Assist: Hibbert 4.

Da sinistra: Dwight Howard, Jason Richardson, Jameer Nelson, and J.J. Redick festeggiano la vittoria. Reuters

Toronto Raptors-Orlando Magic 88-92
Orlando deve faticare per inanellare la nona vittoria nelle ultime dodici gare che consolida il terzo posto a Est, sul campo dei Raptors privi non solo di Bargnani ma anche dell'altro lungo titolare Amir Johnson (infortunio al ginocchio destro). I Magic sono in serata no al tiro, col 2/16 complessivo da oltre l'arco di Anderson, Jason Richardson e Turkoglu, l'ex che sbaglia tutti e sei i suoi tiri ma lavora per la squadra col massimo stagionale di 9 assist. I canadesi si rimettono in gara nel finale trovando cinque degli ultimi sette canestri da oltre l'arco, e grazie all'ultimo quarto da 12 punti di Bayless: sotto 78-87 a tre minuti dalla fine, tornano fino al -2 a 31'' dal termine approfittando dello 0/6 dalla lunetta di Dwight Howard (che sbaglierà 10 dei 14 liberi tentati, unico modo per fermarlo in una serata senza avversari in area) e di Turkoglu che spara a salve da tre punti. Ma anche DeRozan sbaglia molto nel finale, così ai canestri dalla lunetta di Bayless (85-87) e all'altra tripla di Calderon (88-90) risponde Redick, prima pescato oltre l'arco sul lato debole per un canestro dall'angolo e infine coi due liberi che sigillano il successo Magic.
Toronto: DeRozan 23 (8/18, 1/4, 4/4 tl), Bayless 15, Johnson 13. Rimbalzi: Gray 11. Assist: Johnson e Calderon 7.
Orlando: Howard 36 (16/20, 4/14 tl), Anderson 19, Redick 13. Rimbalzi: Howard e Anderson 13. Assist: Turkoglu 9.

Cleveland Cavaliers-Utah Jazz 100-109
Utah ritrova un successo in trasferta dopo 22 giorni e sei sconfitte di fila (13 in 16 trasferte fin qui), espugnando il parquet dei Cavs, al sesto ko consecutivo e quarto in casa. I Jazz ringraziano la prova di quantità di Jefferson (25+14, e non va troppo lontano dalla tripla doppia con 7 assist) e di qualità di Hayward, 23 punti con 8/11 al tiro nel giorno in cui aveva perso il posto in quintetto per il ritorno di Raja Bell. Eppure, andati al riposo sul +15 grazie a un break di 22-8 a fine primo tempo sulle spalle di Howard, approfittando di un secondo quarto in cui Cleveland sbaglia 13 tiri su 16, Utah rischia nel finale. Partito con 0/6 al tiro e un solo punto fino all'intervallo, Irving ne segna 21 nella ripresa: dopo i 13 del terzo quarto, è praticamente lui da solo con le sue penetrazioni a riaprire il match sull'83-100 a 5'30'' dalla fine. Con Jamison a fargli da spalla e Utah poco fredda a chiudere i giochi (solo due canestri dal campo da qui in poi, dopo aver perso Harris nel terzo quarto per una distorsione al ginocchio), Cleveland piazza un 11-2 in tre minuti e porterà il break fino al 17-6 per rientrare 100-105 a 49'' dal termine con Gee. A 12'' dalla fine ha anche i liberi per il -3, ma Hollins li sbaglia entrambi e dall'altra parte Hayward e Jefferson dalla lunetta mettono in sicurezza il risultato.
Cleveland: Irving 22 (9/15, 1/4, 1/1 tl), Jamison 22 (7/12, 1/6, 5/6 tl), Gee 15. Rimbalzi: cinque con 4. Assist: Jamison 6.
Utah: Jefferson 25 (9/16, 7/8 tl), Hayward 23, Howard 14. Rimbalzi: Jefferson 13. Assist: Jefferson 7.

Washington Wizards-Golden State Warriors 100-120
Golden State chiude con tre vittorie il giro di sei trasferte e ritrova dopo due settimane Stephen Curry, che di rientro dai problemi al tendine del piede destro infila 12 punti (5/7) in 9 minuti. E' solo uno dei sei Warriors in doppia cifra (dietro a Ellis, bene Klay Thompson) sul campo dei Wizards, al settimo ko in otto gare e con 100 punti subiti quando mancavano ancora otto minuti da giocare. Merito della serata da 54,2% al tiro, e 15/23 da tre, dei californiani sempre avanti nel punteggio, e stavolta senza problemi nella ripresa. Scappati 26-51 al 16' con un break di 19-2 tenendo i padroni di casa a un canestro in sette minuti, i Warriors hanno visto rientrare Washington al massimo a -14 prima del riposo e a -13 a fine terzo quarto, quando un nuovo break di 15-3 tenendo per cinque minuti i Wizards senza canestri dal campo è valso l'allungo sul 74-99 a 8'40'' dal termine. Inutili i 15 punti, su 25 totali, di Young in un quarto periodo giocato senza titolari, con Washington scollata e zavorrata dal 3/20 al tiro in coppia di Crawford e Singleton, con Vesely e McGee che buttano via dalla lunetta la grande energia che mettono a rimbalzo d'attacco. Wall resta da solo a cantare.
Washington: Young 25 (5/8, 4/6, 3/4tl), Wall 20, Booker 14. Rimbalzi: McGee 10. Assist: Wall 14.
Golden State: Ellis 25 (8/12, 2/4, 3/3tl), Thompson 18, Udoh 17. Rimbalzi: Lee 10. Assist: Ellis 8.

Milwaukee Bucks-Philadelphia Sixers 97-93
Milwaukee prova a rialzarsi dopo un periodo di nove sconfitte nelle ultime undici gare e ringrazia il tiro in sospensione a 58 secondi dalla fine di Udrih, lasciato libero poco oltre le tacche da un raddoppio su Drew Gooden, che insieme a Jennings (44 tiri in due) aveva monopolizzato per tutta la sera l'attacco Bucks. Fatta a lungo la partita, i Sixers (al settimo ko in nove partite) sono crollati con un blackout a cavallo degli ultimi due quarti in cui mandando a vuoto dieci possessi di fila con Vucevic, Meeks e Williams hanno imbarcato da Gooden e Dunleavy il 15-0 in 4' che ha consegnato la partita ai padroni di casa. Phila è rientrata coi 16 punti negli ultimi 10'30'' proprio di Lou Williams 13 da metà quarto periodo in poi, quando ha riaperto da solo il match dall'87-76 al 93 pari a 70 secondi dalla fine, tra giochi da tre punti, canestri e viaggi in lunetta conquistati. Poi però, dopo il canestro di Udrih, è ancora Williams a sbagliare a 47'' e 7'' dalla fine i tiri della nuova parità, così è Ilyasova a chiudere dalla lunetta.
Milwaukee: Jennings 33 (7/15, 4/8, 7/8tl), Gooden 25, Ilyasova 11. Rimbalzi: Ilyasova 18. Assist: Jennings 7.
Philadelphia: Williams 26 (6/11, 1/6, 11/15tl), Iguodala 16, Young 14. Rimbalzi: Young 13. Assist: Iguodala e Holiday 5.

Kevin Love e Luke Ridnour (13) difendono su Mo Williams. Reuters

Minnesota Timberwolves-Los Angeles Clippers 95-94
Chris Paul segna solo due dei tre tiri liberi con cui a 2''7 dalla fine potrebbe portare la partita all'overtime. Dall'altra parte Rubio li sbaglia entrambi ma per i Clippers resta tempo solo per un tiro da venti metri. Così nella sfida tra Paul-Griffin e Rubio-Love sono i Wolves a festeggiare, pur rischiando di buttare via una partita che i 9 punti nel quarto periodo di Beasley e un buon Milicic nel giorno dell'assenza di Pekovic parevano aver incanalato sull'81-70 a 9' dalla fine. Protagonista Kevin Love, con 39 punti e 17 rimbalzi, di cui 7 in attacco, alla seconda gara di fila con cinque triple, che vince di quantità il duello con Griffin. Ma il lungo di Minnesota è tenuto troppo a rifiatare, finchè a metà quarto periodo i Clippers tornano a -4, mettendosi in condizione di giocarsi il finale punto a punto: Love si carica la squadra sulle spalle per il 95-50 a 43'' dalla fine, ma gli errori di Barea (1/14 al tiro in coppia con Rubio) e Webster non chiudono il match. Paul conquista due liberi per il -3, poi altri tre su un ingenuo fallo di Derrick Williams per provare a pareggiare. Segna i primi due per il -1, ma sull'errore nell'ultimo il rimbalzo è di Rubio, l'unico difensivo della partita dello spagnolo, decisivo. Minnesota: Love 39 (8/15, 5/10, 8/11tl), Williams 15, Milicic 13. Rimbalzi: Love 17. Assist: Rubio 6.
LA Clippers: Griffin 26 (10/18, 6/13tl), Williams 19, Paul 18. Rimbalzi: Griffin e Jordan 12. Assist: Paul 5.

Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 95-91
E' Kendrick Perkins con la sua difesa il match winner della riedizione della finale dell'Ovest degli scorsi playoff. Il centro ex Celtics resta contro Terry per due volte negli ultimi 22 secondi: prima lo stoppa, dopo che Ibaka aveva infilato i due liberi del 92-91, poi sull'ultimo assalto di Dallas (+2 Thunder) mette pressione sull'esterno Mavs costringendolo a incartarsi con Kidd e a trovare fuori equilibrio il tiro del possibile overtime, che finisce fuori bersaglio. Affossata da Carter e alla seconda partita di Odom dopo il rientro (3/9 al tiro ma bene con lui in campo), Dallas si era appoggiata alle quattro triple di Nowitzki, tra cui quella (la seconda di fila) dell'87-91 a 2'45'' dalla fine. Capace di irretire l'attacco Thunder, retto solo sui falli conquistati (33 liberi a 10) e tenuto al 38,2% su azione con 6/18 di Durant e 6/20 di Westbrook, la zona texana però apre sul più bello una voragine che lascia proprio a Westbrook la tripla del -1 a 2'25'' dalla fine. Un paio di errori di Nowitzki restituiscono il pallino a Oklahoma City, che va avanti coi liberi di Ibaka (anche 6 stoppate), allunga a +2 con l'1/2 dalla lunetta di Durant e nel finale si affida alla difesa di Perkins. I Thunder consolidano il primato a Est, con un record (.789) secondo nella lega solo a Chicago.
Oklahoma City: Westbrook 24 (4/14, 2/6, 10/12tl), Durant 22, Harden 16. Rimbalzi: Perkins 14. Assist: Harden 4.
Dallas: Nowitzki 27 (6/16, 4/6, 3/3 tl), Terry 18, Mahinmi 13. Rimbalzi: Marion 10. Assist: Terry 7.