Dopo la vittoria di Venezia a Teramo nell'anticipo, si completa oggi il programma della 23ª giornata di Serie A, sesta del girone di ritorno. Il clou è il posticipo delle 20.30, Siena-Milano. Sassari riposa.

Montepaschi Siena-EA7 Milano 77-68
La Montepaschi allunga le mani sulla regular season battendo nel big match l'Emporio Armani, più immediata delle inseguitrici e prima sfidante per lo scudetto. Siena chiude così nell'occasione più importante la serie di tre sconfitte di fila dell'ultima settimana tra campionato e coppa, portando a sei punti il divario sulle cinque seconde in classifica. Con pathos e nervi a fior di pelle, la Montepaschi la porta a casa facendo la partita da fine primo quarto in poi, ricacciando il ritorno dell'Olimpia a -3 a fine terzo quarto e nel complesso disinnescando le fonti di gioco milanesi Cook (primo tiro al 23') e Bremer (-16 per Milano con lui in campo). L'azione con cui dopo 50" Gentile si apre la testa sfondando su Stonerook con un taglio che lo costringe a uscire per diversi minuti, finisce paradossalmente per aprire le danze a favore di Milano: al suo posto entra Mancinelli che dell'EA7 è di fatto l'unico realizzatore in avvio, segnando 12 dei 14 punti Olimpia del primo quarto. Sbagliando i suoi primi sei tiri da tre Siena va sotto 6-10 al 5', poi infilandone un paio rimette la testa avanti e avvia il break di 12-2 per andare 18-12 al 9'. Concentrando difensori intorno alla palla o con la zona 3-2 la Montepaschi induce a tirare molto da tre Milano, che sbaglia 10 delle prime 13 triple e finirà per segnare solo 7 punti in 10'. L'approccio aggressivo di Zisis fa il resto e con un nuovo 8-0 (e 17-5 in 7') la Montepaschi scappa 28-17 al 13', toccando anche il 33-21 al 18'. Hairston dopo lo 0/4 di avvio infila 7 punti in 3' per far tornare Milano a -5 al riposo. Milano resta attaccata al match nonostante i liberi per il doppio tecnico di Fotsis e Scariolo prima di andare negli spogliatoi ma nella ripresa la gara perde ritmo, fatta dalle giocate di carattere di Thornton e Melli, spezzettata dai tanti falli: Siena che si regge sull'11/14 dalla lunetta nel periodo (49-40), Milano rientra con Hairston e Fotsis fino al 51-48 al 28'. La Montepaschi chiude i giochi con la forza della panchina: Carraretto inventa un paio di tiri, Zisis illumina per sè e per gli altri, innescando un paio di triple di Lavrinovic e la Montepaschi scappa di nuovo 67-52 al 33'. L'altra faccia del 14-2 senese è Milano che sparacchia da fuori e perde contatto segnando un canestro (su otto possessi) in 4'. Con Bourousis l'EA7 torna al massimo a -9 a metà quarto periodo e 73-66 a 1'30'' dalla fine. Il +9 finale ribalta anche il -7 dell'andata e il +6 in classifica della Montepaschi vale come un +8.

Siena: Zisis 13, Anderen 13, Thornton 11
Milano: Mancinelli 16, Bouroussis 14, Hairston 13

Sidigas Avellino-Bennet Cantù 63-72
Cantù si conferma bestia nera di Avellino ed espugna il Pala Del Mauro. Pronostico rispettato ed esito pressoché scontato in virtù delle pesanti assenze tra gli irpini, orfani di Dean (stagione finita), Lauwers (rescissione contrattuale) e dell’infortunato Spinelli. La Bennet tiene a riposo Basile, ancora alle prese con i problemi al ginocchio destro e fatica non poco. Match in equilibrio sino al 30’, grazie alla grande verve di Green, mvp della serata. Come di consueto la Sidigas parte a razzo: +9 in avvio (11-2) e inerzia saldamente in mano per ampi tratti della gara. Se da una parte Vitucci deve fare i conti con rotazioni molto risicate, dall’altra si può attingere a piene mani dalla panchina, dove Trinchieri pesca in Doron Perkins l’uomo della svolta. Il play Usa crea problemi alla zona biancoverde e diviene il principale punto di riferimento offensivo. Mazzarino ha le polveri bagnate, Leunen non punge e i padroni di casa non soffrono la maggiore profondità ospite (49-45 al 28). A cavallo tra la fine del terzo periodo e l’inizio del quarto arriva però il black out: parziale shock di 20-2 e match che a cinque minuti dal termine è già virtualmente chiuso. (Massimo Roca)
Avellino: Green 32, Johson 11, Golemac 10
Cantù: Perkins 17, Brunner 15, Micov 14

Peppe Poeta contro il raddoppio della Cimberio Varese. Ciam/Cast

Cimberio Varese-Canadian Solar Bologna 86-63
Uno strappo da 12-0 in avvio di terzo periodo - con quattro triple consecutive firmate in sequenza da Stipcevic, Ranniko, Kangur e Fajardo - permette alla più convincente Cimberio stagionale di chiudere presto la pratica Canadian Solar. In una serata iniziata con il ricordo del suo tifoso eccellente Lucio Dalla, di cui è stato fatto risuonare sotto la volta di Masnago il brano “Caruso” durante un minuto di silenzio dedicato anche al ricordo del dirigente trevigiano Lefebre, la Virtus ha pagato fin dalle battute iniziali l’infortunio che aveva escluso il lungo Sanikidze dalla 151° sfida della storia contro Varese e le precarie condizioni del rientrante Poeta e di un Gigli in sofferenza muscolare. Resta però soprattutto l’eccellente prova complessiva del quintetto di coach Recalcati, capace di un’ottima distribuzione delle responsabilità offensive con in evidenza l’ex Fajardo (6/10 e 20 di valutazione), netto vincitore del confronto dentro l’area con Lang, e soprattutto di una difesa capace di costringere Bologna a 19 palle perse. E così, nonostante i soli 5 tiri dal campo e i 25 minuti sul parquet, la palma del migliore se l’aggiudica Diawara. L’ala francese è apparso impressionante per intensità difensiva, giocando con grande determinazione su Douglas-Roberts (pochi sprazzi positivi per l’ala Usa) e per la capacità di far valere la sua prepotenza atletica a rimbalzo offensivo (5 su 11 complessivi per lui, capace anche di un ottimo 23 di valutazione). La partita è così corsa via veloce con un vantaggio Cimberio che è stato subito importante (37-19 al 16°) per poi allungarsi fino al +23 del 24' dopo la fiondata di triple varesine. Nel finale Recalcati può così permettersi il lusso di cercare di recuperare lo spento Garri dell’ultimo mese (14 minuti per lui) e di far debuttare il serie A il giovane Bertoglio (classe 1993). (Antonio Franzi)
Varese: Fajardo 14, Stipcevic 12, Ranniko 11
Bologna: Koponen 14, Douglas-Roberts 13, Poeta 11

Jason Rich (Cremona) al tiro da fuori. Ciam/Cast

Vanoli Cremona-Acea Roma 87-71
Seconda eccellente vittoria casalinga consecutiva della Vanoli, che dopo Bologna ferma anche Roma passando quota 80, con 40 punti su 87 arrivati da una panchina dalla quale s’è alzato il miglior Lorenzo D’Ercole della stagione (17 punti con 5/7 da tre). Così la squadra di Caja ha allungato a +4 su Casale Monferrato e ha aiutato il proprio coach a mantenere l’imbattibilità contro il suo ex vice Calvani (4-0), al primo k.o. dal suo subentro e tradito da una Roma con poca determinazione, durata sostanzialmente 4’. Quelli in cui Dedovic ha segnato i primi 7 punti romani (4-7 al 4’), cui Cremona ha risposto con una grandinata di triple: saranno 6/10 al 12’, con le prime due di D’Ercole a rompere l’equilibrio (24-16 al 9’) e quelle di Cinciarini e Tusek a dar vigore alla panchina (32-20 al 12’), da cui al contrario Calvani non ha potuto pescare granché, con Datome sottotono e Varnado condizionato dai falli. Spinta finalmente dalla coppia di Usa Rich-Lighty (21 in coppia all’intervallo, con l’ex Cantù ad annullare Tucker), Cremona ha raggiunto anche il 50-30 sulla scia di un 13/14 ai liberi, mentre l’Acea andava in lunetta per la prima volta solo a 48” dall’intervallo (50-32). Al rientro dagli spogliatoi, la sveglia suonata da Tucker (10 punti nel 3° periodo, 67-52 al 30’) non è bastata, con una Vanoli Braga abile a giocare sulle ali dell'entusiasmo sino a raggiungere il massimo vantaggio sul +26 (82-56). (Michele Talamazzi)
Cremona: D’Ercole 17, Rich 15, Lighty 14
Roma: Dedovic 14, Varnado 12, Tucker 10, Kakiouzis 10

festa finale per i giocatori di Caserta a Pesaro. Ciam/Cast

Scavolini Pesaro-Otto Caserta 75-81
Pesaro cade per la terza volta consecutiva, Caserta si riprende, sbanca l’Adriatic Arena e pareggia la differenza canestri dell’andata. La Scavolini gioca solo gli ultimi due quarti e alla fine paga lo sforzo di una rimonta faticosissima. Ancora una volta i biancorossi non hanno avuto nulla dalla panchina, mentre la Otto ha meritato e ha mandato cinque uomini in doppia cifra. In roster un buon Kudlacek viene preferito a Fletcher, che potrebbe essere ceduto anche per rientrare meglio nei conti. Il match prende presto una piega decisa e, dopo il 6-0, il punteggio si ribalta: 11-17 con break di 17-5 per Collins e compagni. Pesaro perde otto palloni nel primo quarto e non riesce a sbloccarsi in attacco. Hickman mette qualche pezza sulla match up di Sacripanti: 17-27 al 15’ con i tiri pesanti campani (3/5 nel secondo periodo). Maresca sigla il più 14 (23-37) al 19’, Pesaro avanza al ritmo di un punto al minuto e viene sommersa dai fischi. Dopo l’ottimo primo tempo di Bell, nel secondo è Doornekamp a fare la differenza. La Scavolini è completamente scarica e bloccata ed è 27-48 al 23’. Cusin ci mette l’anima e Pesaro respira (39-50 al 26’), Caserta però non spreca nulla e piazza un nuovo 6-0 (39-56). I tiri pesanti di Maresca sono oro colato per gli ospiti, che sono più solidi e hanno uno Smith che fa il bello e il cattivo tempo. Grazie ai 27 punti infilati nel terzo quarto, la Scavolini resta in scia e si porta per la prima volta sotto la doppia cifra di svantaggio, andando per due volte a meno otto (55-63 e 59-67) nell’ultimo periodo. Hickman e Hackett trascinano la Vuelle a meno due in due occasioni (69-71 al 38’, 71-73 al 39’). Si accende la spia rossa e ai tiri liberi è molto più precisa la Otto. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Hickman 23, Hackett 16, White 14.
Caserta: Smith 18, Bell 15, Maresca 14.

Zoroski si alza da tre punti. Ciam/Cast

Angelico Biella-Fabi Montegranaro 63-73
Bel colpo in trasferta della Fabi Shoes, che vince sul campo dell'Angelico rovesciando a proprio favore anche la differenza canestri dopo la sconfitta subita all'andata. Il merito principale della squadra di Valli è stata la costanza di rendimento durante il match, che invece ha visto Biella cominciare a tavoletta per poi spegenersi in un terzo quarto da 7 punti segnati (37-53 al 30'). Nella Fabi ottimo l'apporto di Mazzola, che una volta in campo al posto dello spaesato esordiente May, partito in quintetto, ha messo in moto i compagni, costretti ad inseguire solo nel primo quarto. Biella ha sbagliato molto al tiro, affidandosi a Pullen e Coleman che però da soli non ha hanno potuto fare di più che tenere in partita l'Angelico fino agli ultimi minuti, nei quali anche May ha bagnato la sua prima in Italia trovando qualche canestro che lascia ben sperare Valli nella corsa salvezza. Per Biella, punti della tranquillità da trovare altrove, magari in trasferta. (Gabriele Pinna)
Biella: Pullen 23, Coleman 15, Miralles 10
Montegranaro: Ivanov 14, May 12, Mazzola, McNeal 11

Il sottomano elegante di Minard. Cianm/Cast

Benetton Treviso-Novipiù Casale Monferrato 66-63
Gal Mekel: Djordjevic stasera gli deve fare un monumento. In una serata pessima della Benetton, l’israeliano è favoloso. Rintuzza tutti i tentativi di fuga di Casale e gioca un ultimo quarto da veterano. Finisce 66-63, e i due punti di questa sfida salvezza vanno a Treviso. Dopo l’emozione per l’ultimo saluto ad Enzo Lefebre, Treviso ci mette un po’ ad ingranare. Temple invece è subito pimpante e spinge la Novipiù avanti 10-6. Ma la vena dell’americano finisce momentaneamente qua, e anche quella dei suoi compagni: per lunghi minuti il tabellone si congela sul 10-10, e da entrambe le parti si vedono soltanto erroracci. Casale si risveglia a fine quarto, grazie alla grinta degli italiani: il 12-19 finale è la prima scossa al match. Non è irresistibile, la spinta della Novipiù, ma Treviso non trova energia e concentrazione per rientrare. Anzi, Minard e Chiotti spingono Casale fino a +9 (14-23). Forse è quello che serve alla Benetton, che improvvisamente si sveglia: con Mekel in campo è tutta un’altra squadra. In un lampo Treviso rientra (24-23 al 16’), ma non c’è verso che i veneti abbiano continuità. Va molto meglio Casale, trascinata da un Pierich infuocato: altro break di fine quarto, e si va a riposo sul 30-38. Si rientra e Treviso ha cambiato pelle: quello dei veneti è un 14-2 pieno di rabbia, che lascia attonita la squadra di coach Valentini. De Nicolao (2 triple), Ortner e Viggiano ci mettono grinta, cuore e grandi giocate. Casale si fa recuperare (41-40), ma non crolla: i rimbalzi in attacco sono tutti di Stevic e Hukic e grazie ai secondi tiri la Novipiù argina l’impeto della Benetton e ritrova ritmo. Malaventura dalla media chiude il terzo quarto sul 50-53. Ora le squadre hanno paura di perdere, ma Casale sembra avere qualcosa in più. Gli attacchi di Treviso si immobilizzano sui giochi a due per Becirovic, mentre la Novipiù fa circolare il pallone e trova sempre buoni tiri. Djordjevic lo capisce e chiede a Mekel il cambio di ritmo: l’israeliano porta avanti Treviso (60-59), ma Casale c’è. E gli ultimi 50” partono sul 63-63. Chiotti sfonda su Mekel, Becirovic dalla lunetta fa 1/2. Mancano 12” e Treviso è avanti di uno (64-63). E ancora Mekel: ruba palla a Minard e vola a schiacciare la vittoria. (Alberto Mariutto)
Treviso: Ortner 14, Mekel 11, Goree e Viggiano 9
Casale: Temple e Minard 12, Stevic 11