La festa di Siena, al settimo titolo di cui 6 di fila. Ciam/Cast

Applausi, solo applausi. La Montepaschi Siena batte 84-73 l’EA7 Milano e si aggiudica la serie scudetto per 4-1. E’ il sesto titolo consecutivo per il club toscano, impresa mai riuscita a nessuno prima di oggi nel basket italiano, e l’ennesimo capolavoro di un gruppo, composto da qualche campione e da tanti ottimi giocatori, che con l’esaltazione del lavoro quotidiano ha raggiunto risultati epocali. La forza del club e dello staff tecnico composto da Simone Pianigiani e dagli assistenti Banchi e Baioni è stata quella di sapere adeguarsi alle necessità di mercato (vincente la scelta di richiamare in corsa Thornton), di fare fronte a momenti difficili (infortuni di inizio stagione, eliminazione in Eurolega), credendo nelle proprie capacità e valutando il proprio percorso non solo in funzione di vittorie e sconfitte e non solo in rapporto a quanto è stata superiore agli avversari, ma cercando di dare il massimo in valore assoluto. Una volta di più una lezione di mentalità: la storia ricorderà i sei scudetti, chi ha vissuto da vicino le imprese di questa dinastia ricorderà per sempre un gruppo capace di rinnovarsi anno dopo anno senza mai sedersi un solo giorno sugli allori. Del futuro se ne parlerà da domani, di un budget ridotto e dei possibili addii di Pianigiani, Stonerook, McCalebb e Andersen. Oggi è solo il momento dell’omaggio a una grande squadra.

subito milano — Pianigiani ripropone Thornton nei dodici e lascia in tribuna Moss. Siena raddoppia subito su Bourousis e Mancinelli è spettacolare nell’approfittarne con due triple per il 6-0. La pressione dell’Mps è notevole, ma Milano è brava a muovere la palla con costanza senza forzare le scelte e in un paio di occasioni è Fotsis a sfruttare l’accoppiamento con Carraretto: 15-10 EA7 al 7’ e tocca al duo lituano Kaukenas-Lavrinovic provare a invertire una serata da 3/11 di squadra al tiro da 2. L’ultima azione del quarto è l’emblema del perché Siena domina da oltre un lustro: due tiri facili sbagliati, massima concentrazione a rimbalzo e sulla disposizione lontano dalla palla con Lavrinovic che riceve e punisce da tre allo scadere per il primo vantaggio interno sul 19-18.

solita solida siena — Milano dimentica la sua multidimensionalità: dopo essere partita con 3/4 da tre, sparacchia altri 7 tiri pesanti a vuoto e si trova all’11’ con soli tre tiri da due tentati al cospetto di 11 dalla distanza. Intanto Siena con Zisis e Aradori fa scelte molto meno avventata e macina punti, allungando fino a 25-20. Cook è in debito di ossigeno e si fa bruciare due volte di fila dall’avversario in palleggio, Bremer invece continua a litigare col canestro e i suoi quattro errori hanno sul match un peso specifico ben maggiore dei cinque del pari ruolo Kaukenas. A completare la frittata lombarda ci si mette Bourousis che, dopo due buone giocate offensive imbeccate da Hairston, regala alla causa avversaria due falli (e tecnico di condimento a Scariolo) in due azioni. Così, dal tiro del pareggio sbagliato da Bremer nasce un 11-2 per il +12 Montepaschi che, anche grazie a 9 rimbalzi offensivi, va al riposo sul 42-31. In tribuna c’è già qualche spettatore che si lucida lo scudetto sul petto.

la ballata di bo e ksystof — Siena capisce che è il momento decisivo della serie e alza l’intensità difensiva a livelli paurosi, raddoppiando spesso e presidiando contemporaneamente l’area manco avesse sette giocatori in campo. L’EA7 non si scompone, ma non fa quasi più canestro che è l’essenza di questo sport e dopo 24’ il tabellone recita 51-33. Mancinelli perde il filo del discorso, Hairston è cancellato mentre McCalebb e Lavrinovic danno l’affondo decisivo con il lituano che infila anche un gioco da quattro punti e lo statunitense che mostra i muscoli come un pugile dopo l’ennesimo canestro. Dallo sbando prova a salvarsi Gentile, uno che sembra non possedere l’enzima per digerire le sconfitte e a cui l’esperienza regalerà forse anche la capacità di vincerle ai massimi livelli. Al 30’ è 63-44 e la Lega raccoglie già le votazioni per l’Mvp della serie che sarà McCalebb. Scariolo predica di giocarsela fino alla fine, non facile al cospetto di un’avversaria i cui giocatori si infuriano anche per una distrazione sul +20. Però una tripla impossibile di Bourousis e un canestro di Gentile accorciavo a 72-64 con 4’11 da giocare e induce la Montepaschi a scendere dalla passerella e giocare ancora sul serio. I 5 punti di Zisis in due attacchi vengono annullati da Gentile, Hairston accorcia sul 77-71, ma poi una tripla di Stonerook e un canestro di Lavrinovic valgono il 36° successo consecutivo casalingo nei playoff e al 17° in casa su 17 match di finale disputati nell’arco di sette apparizioni. Gli ultimi secondi sono una sorta di cerimonia di saluti, in qualche caso degli addii. Pianigiani richiama in panchina Shaun Stonerook, forse all’ultima partita in carriera, che con Carraretto è l’unico dei giocatori senesi ad avere vinto tutti e sei i titoli. Per un altro anno il tricolore del basket, a fianco del bianco sarà ancora più verde che rosso.

Siena: Lavrinovic 22, McCalebb 16, Zisis 15
Milano: Bourousis 18, Hairston 15, Mancinelli 10