Shaun Stonerook (a sin) contro Milano. Ciamillo

Tre sospetti fanno una prova. Siena vince 82-79 a Milano, si porta sul 3-0 nella serie per lo scudetto e si dimostra per ora padrona delle finali. Ancora un successo e l’invincibile armata biancoverde conquisterà il sesto scudetto consecutivo, impresa mai riuscita a nessuno. Se notevoli sono i meriti dell’Mps, un po’ di delusione è quella che ha scatenato l’EA7 a cui non fa difetto l’impegno ma che esce ridimensionata dal primo passo falso casalingo dopo oltre quattro mesi e 10 partite vinte e ora dovrebbe vincere due volte in trasferta per ribaltare la serie. Questa volta c’è stata partita fino alla fine, come nella semifinale di Coppa Italia, ma il risultato non è cambiato e la storia di rado premia i secondi con l’onore del ricordo.

FORUM A COLORI — Alle assordanti trombette del PalaEstra il Forum esaurito risponde con spettato tori quasi tutti in rosso e 10.000 bandierine: meno violenza acustica e più colore. In campo le stesse squadre di gara-2 con Scariolo che conferma Bremer e Pianigiani che conferma Kaukenas (+30 di plus/minus lunedì) al posto di Moss. Milano inizia facendo un gran lavoro su McCalebb, Andersen e Thornton e concede qualche spazio a Stonerook e Aradori che avranno anche un briciolo di talento in meno ma sono campioni e non comprimari: 9-5 Siena con l’EA7 che fatica ad accendere il tiro da fuori. Mancinelli alla generosità unisce lucidità e ispira un 6-0 prezioso anche perché Cook continua a balbettare nel leggere le situazioni a difesa schierata. A fine primo quarto vantaggio lombardo 15-14 con l’Mps che sbaglia qualcosa più del solito (6/17 al tiro) e non punisce le 6 palle perse degli avversari.

MOLTO KAUKENAS — L’inizio del secondo periodo dell’EA7 è semplicemente indecente: scelte sbagliate, mosse pigre e più di una distrazione. Insomma tutto quello che non ci si può permettere in una finale e non si può concedere a una Montepaschi che in un minuto infila un 6-0 e scatta al +5. Il baby trio Gentile-Melli-Radosevic (tutti ragazzi nati negli Anni 90) accende la riscossa e Bremer offre il primo segnale di vita della sua serie con la tripla del 20-20. A fare la differenza è ancora una volta Kaukenas, spettacolare nel procacciarsi buoni tiri e letale appena ha lo spazio per arrestarsi e rilasciare la palla: due triple in fila, poi una di Stonerook (che per Bourousis è un rebus in entrambe le metà campo) ed è 33-22 dopo 17’. Il centro greco è in totale crisi mentale e becca anche qualche fischio; anche Radosevic sbaglia parecchio, ma con lui l’Emporio Armani attacca sicuramente con più sicurezza. McCalebb apre e chiude il primo tempo con i suoi unici canestri e se anche senza il suo peso offensivo l’Mps conduce 39-29 il segnale è forte. Se Scariolo non estrae qualche coniglio dal cilindro Milano magari non demerita, ma al momento rischia di non vincere (quasi) mai contro una Siena così in palla.

RIMONTA — Hairston e Mancinelli trovano penetrazioni importanti nell’area senese, Radosevic e Gentile fanno altrettanto eppure lo sforzo milanese è vanificato (49-40) da due triple di Thornton e da un paio di giocate d’esperienza di Stonerook che dopo 23 minuti arriva in doppia cifra per la seconda volta in stagione. Hairston dalla media, schiacciata di Radosevic e tripla di Cook: 49-47, partita riaperta e Forum in delirio con Giorgio Armani in piedi a battere le mani. Melli si brucia in maniera perlomeno ingenua secondo, terzo e quarto fallo; Milano però non paga troppo dazio perché si concede un intero periodo senza palle perse non forzate e perché Cook sembra per magia all’altezza di McCalebb dopo essere uscito con le ossa rotte dalle due partite in Toscana. A fine terzo periodo Montepaschi avanti 56-55 con l’EA7 che sbaglia più volte il tiro del sorpasso. E’ partita vera per la gioia di Danilo Gallinari seduto in prima fila nel parterre.

COLPO SU COLPO — Fioccano gli errori, anche perché giocare ogni 48 ore a questi ritmi è massacrante, e a fare eccezione sono Hairston da una parte – una macchina dalla media e in entrata, e Lavrinovic dall’altra. Milano rimette la testa avanti per la prima volta dal primo quarto con 4’55” da giocare e un assist di Gentile per Radosevic. Alessandro ha la pasta del leader e si assume le responsabilità più pesanti, come e più di un veterano: quando non tira e non si procaccia falli è il più bravo a mettere in azione Radosevic che sigla il 71-69 a 2’02” dalla fine. Andersen si procaccia un gioco da tre punti e sorpassa (71-72 a 1’49”), Gentile restituisce il favore dai 5 metri e Stonerook infila la tripla del campionissimo per il 73-75 a 1’09”. Gentile si inceppa (0/2) dalla lunetta, McCalebb sbaglia l’entrata e Zisis cesella una partita maiuscola (la differenza tra il suo apporto e quello di Bremer è fin imbarazzante) con il rimbalzo d’attacco e il libero del 73-76 a 30” dalla fine. Hairston accorcia subito, Zisis infila altri due liberi ed è 75-78 con 20 secondi. Falli tattici su Cook e Kaukenas che fanno percorso netto dalla lunetta (77-80 a 16”), idem per Hairston mentre Stonerookfa 0/2 però vince la partita col rimbalzo d’attacco sul suo errore. Milano si addormenta e Lavrinovic a 3” dalla fine chiude i conti sull’82-79. Il tiro della disperazione si spegne contro il tabellone dei 24 secondi. Siena celebra, venerdì potrebbe festeggiare. Per ora Milano medita su un inseguimento che appare impossibile.

Milano: Hairston 25, Gentile 13, Cook 12
Siena: Lavrinovic 17, Kaukenas 15, Stonerook 13