Seattle sogna di riavere l'Nba
E intanto tifa contro i Thunder

Kevin Durant, oggi 23 anni, ai tempi dei Seattle Supersonics. Reuters

E' stato un weekend ricco di appuntamenti alla Key Arena di Seattle. Sabato la Seattle Pacific University ha tenuto la cerimonia di consegna dei diplomi (giornata indimenticabile per i laureati). Domenica doppio appuntamento: la mattina gli studenti del primo ciclo della Seattle University e il pomeriggio quelli del secondo. In migliaia si sono riversati nel palazzetto in questi due giorni e, per qualche ora, sembrava che le cose fossero tornate quelle di un tempo. Alla fine dell'evento, la folla se n'è andata e la città è tornata alla nuova routine. Magari qualcuno è rimasto nei dintorni, forse altri sono andati al ristorante di Shawn Kemp, Oskar's Kitchen, aperto più di un anno fa nel quartiere di Queen Anne. Ma comunque Seattle è tornata alla vita di tutti i giorni, senza l'Nba, mentre la squadra che ha fatto la storia per 40 anni si appresta a giocare la sua prima finale Nba. O la quarta, dipende dai punti di vista.

tifo contro — Gli Oklahoma City Thunder sono arrivati in finale. I fan dei compianti Sonics, diventati poi Thunder, hanno già espresso la propria intenzione di tifare per gli Heat, così come hanno fatto per i Mavericks, i Lakers e gli Spurs durante questi playoff. Tiferanno per chiunque giochi contro Oklahoma City, la loro vecchia squadra, quella che li ha abbandonati nel 2008. “La cosa che più mi fa arrabbiare nel vedere i festeggiamenti a Oklahoma City è che quella città non ha fatto niente per meritarsi questa squadra - ha scritto Steve Kelley, editorialista del Seattle Times, la scorsa settimana -. Non ha dovuto soffrire quanto noi. I fan di Oklahoma mi ricordano quelli dei Florida Marlins o degli Arizona Diamondbacks nel baseball, i quali hanno praticamente ereditato squadre da titolo. Oklahoma City ha avuto un anno difficile, ma in città erano talmente felici di avere una squadra della massima serie in una realtà così piccola che per la gente già la considerava una vittoria.” E oggi, invece, i Thunder sono in finale, guidati dal fuoriclasse Kevin Durant, seconda scelta assoluta del Draft 2007 da parte di Seattle. L'altra stella della squadra è Russel Westbrook, quarta scelta assoluta di Seattle e ultimo giocatore preso dalla franchigia prima che il nuovo proprietario, Clay Bennett, trasferisse la squadra a Oklahoma City. I Thunder sono arrivati in finale, giocando un basket spumeggiante che ricorda quello dei Sonics nella seconda metà degli anni 90, con le marcature strettissime di Gary Payton e le schiacciate esplosive di Kemp. I Thunder sono in finale e affronteranno i Miami Heat in una serie che otterrà uno share spaventoso, giocando in un palazzetto stracolmo di tifosi che faranno sentire tutto il loro appoggio.

fan tormentati — Ma a più di 3000 chilometri di distanza, i fan dei Sonics vivono nel tormento, dovendosi accontentare di guardare la Seattle University nel campionato Ncaa, le Seattle Storm nella Wnba e la squadra di pattinaggio delle Rat City Roller Girls. “I nostri rivali più odiati sono sempre stati gli Spurs, i Lakers e i Jazz - ha detto Adam Brown, produttore del documentario SonicsGate, nel quale ha riportato tutte le proteste contro il trasferimento della franchigia a Oklahoma City -. C'è davvero del masochismo e della perversione nel dover dire: Vai, Ginobili!. Ed è doloroso vedere i fan dei Sonics far di tutto pur di tifare contro i Thunder, anche perché, in fondo, è una bella squadra da vedere. Giocano con lo stesso stile dei Sonics della stagione 92-93, con le trappole, il pressing e le stoppate spettacolari. Se vestissero un'altra canotta o se la vicenda non ci riguardasse così da vicino, allora sarebbe di gran lunga la nostra squadra preferita”. I Thunder sono però in Finale. “Da una parte è facile dire che vedere i Thunder in finale sia la peggior cosa possibile per noi, ma, allo stesso tempo e viste le circostanze, è anche la cosa migliore - ha detto Jason Reid, regista di SonicsGate -. Perlomeno richiama l'attenzione sul fatto che un tempo anche a Seattle c'era il basket”. Nemmeno vedere i Thunder rimontare in finale di Western Conference sugli odiati Spurs ha avvicinato in qualche modo la squadra a questa città. “Non avrei mai creduto che guardare quella partita (gara-6, quella che ha deciso i giochi) fosse così doloroso per me - ha dichiarato Reid -. Hanno invitato Clay Bennett a scendere sul parquet e l'ho visto, trofeo in mano, parlare di quanto Oklahoma City sia una grande città sotto ogni punto di vista. Ma siamo stati noi a scegliere i loro migliori giocatori nel draft. Noi abbiamo preso Russell Westbrook. Ero al bar di Fox Sports insieme a Jeff Green quella sera e abbiamo festeggiato la scelta di Westbrook.” Da tempo ripetono incessantemente di non avercela con i tifosi di Okc, anzi, sono felici di vedere il grande entusiasmo dei fan dei Thunder che riempiono la Chesapeake Energy Arena ogni sera. E non sono nemmeno poi tanto arrabbiati con Bennett, accusato di aver complottato contro di loro e di non aver fatto semplicemente quello che molti a Seattle desideravano. Ce l'hanno sempre avuta principalmente con l'ex proprietario della squadra, Howard Schulz. Ha venduto la franchigia a Bennett, sapendo perfettamente che l'acquirente era di Oklahoma City e che sarebbe stato quasi impossibile ricevere i permessi dall'amministrazione dello stato di Washington per la costruzione di un nuovo palazzetto che sostituisse la Key Arena. Quella struttura era già stata completamente rimessa a nuovo una volta e non riusciva comunque a garantire gli introiti delle nuove arene.

oklahoma — “Non abbiamo mai detto niente di male sui fan di Oklahoma City - ha detto Brown -. Amano davvero questo sport, tifano per la loro squadra fino in fondo. Si meritavano senza ombra di dubbio una squadra Nba, ma non i Sonics.” I Thunder sono in Finale e tutti a Oklahoma City indossano T-shirt della squadra o hanno decorato le proprie auto con bandierine e adesivi, con migliaia di persone che si accalcano fuori dall'arena. Hanno unito la città, anche se ormai la massa di persone non affolla più la cosiddetta “Thunder Alley” sul retro dell'arena dopo la sparatoria durante la serie contro i Lakers che ha fatto 8 feriti.

save our sonics — “Da una parte fa ancora male, ma dall'altra, sento una voglia di rivalsa" ha detto Brian Robinson, uno dei fondatori del movimento “Save Our Sonics” che ha raccolto petizioni indirizzate a personaggi politici e dirigenti Nba, incluso il Commissioner David Stern per chiedergli di fare qualcosa per mantenere la squadra in città. Adesso Robinson è a capo di Arena Solution, un gruppo chiamato a riportare la squadra a Seattle. “Quando andavamo dai politici a spiegare quale contributo poteva dare la squadra alla città, ricevevamo risposte evasive, che denotavano il loro scarso interesse ha detto Robinson -. Adesso è come se gli stessimo dicendo che noi gliel'avevamo detto per tempo e che avremmo potuto avere lo stesso ambiente qua”. Ma adesso non c'è più niente da fare per quanto riguarda il trasferimento. I fan di Seattle hanno chiesto a quelli dei Thunder di ricevere almeno il loro appoggio nel riconoscimento della storia dei Sonics. Si sentono particolarmente offesi dalla gente che dice che questa è la prima finale dei Thunder dal 1996. (Il trofeo della stagione 1979, così come le maglie ritirate dalla franchigia sono tutt'ora in mostra in un museo di Seattle, anche se, tecnicamente, sarebbero proprietà di Bennett). “E questa è un'ulteriore conferma del fatto che non potremo mai tifare per quella squadra, visto che addirittura sta cercando di nascondere la storia dei Sonics”, ha detto Brown. Il gruppo di Robinson si sta muovendo in altri ambiti più concreti. Ha riunito un manipolo di imprenditori, negozianti, persone del mondo dello spettacolo, dello sport e il rapper Sir-Mix-a-Lot nel suo CdA. L'idea è quella di creare una solida base a favore di un nuovo stadio che non lasci gli investitori al verde ma che, al tempo stesso, non gravi troppo sui contribuenti.

la proposta — La maggior parte delle persone coinvolte nel vecchio progetto Save Our Sonics/SonicsGate crede che l'idea sia quella proposta dal miliardario Chris Hansen, manager di fondi di investimento originario di Seattle, che sta cercando di attrarre una squadra di Nba e una di Nhl esistenti nel lotto di terreno di sua proprietà nel quartiere di SoDo (South of Downtown), vicino al Safeco Field, campo di gioco dei Mariners. Hansen, secondo la sua strategia, metterebbe a disposizione 290 milioni di dollari di finanziamenti privati per la costruzione di un'arena e l'acquisto di una squadra esistente. L'amministrazione comunale, dal canto suo, dovrebbe emettere buoni del tesoro dal valore complessivo di 200 milioni. Questi soldi verrebbero poi restituiti sfruttando solamente l'aumento delle entrate scaturito dalla nuova destinazione d'uso del terreno. Per esempio, l'aumento della tassa di proprietà conseguente alla costruzione di una nuova struttura potrà permettere all'amministrazione locale di ritirare i titoli emessi. Se la squadra dovesse avere prestazioni deludenti e non rispettare le proiezioni di guadagno in un certo anno, l'affitto annuale a carico di Hansen aumenterebbe. Infine, la città prenderà possesso della nuova struttura al trentesimo anno dall'inaugurazione. Ci sono però degli oppositori a questo piano, ed è per questo che Robinson sta cercando di riunire più gente possibile. Le precedenti proposte di costruzione di un nuovo palazzetto dovevano essere approvate dall'assemblea dello stato a Olympia, la cui leadership si è sempre opposta all'idea di usare denaro pubblico per aiutare le franchigie sportive di Seattle. In questo caso, invece, gli unici che dovranno passare al vaglio questa misura saranno i membri del consiglio comunale di Seattle. “I tifosi possono fare la differenza” ha detto Robinson. “Alle elezioni potremo votare per l'attuale opposizione. E lo faremo, se necessario”. Si pensa che il consiglio non voterà questa misura prima del mese prossimo.

il raduno — Nel frattempo, è stata programmata per giovedì all'Occidental Park di Seattle una manifestazione a favore della proposta. Gli organizzatori sperano di riunire migliaia di persone. Sono attesi anche Kemp e il commentatore tecnico radiofonico Kevin Calabro. L'appuntamento è stato dato nel pomeriggio e, quella sera, gli Oklahoma City Thunder giocheranno gara-2 delle finali contro gli Heat. Brian Robinson non tiferà per gli Oklahoma City Thunder, i vecchi Sonics ormai andati. “Il fatto che Oklahoma City possa ricevere un trofeo a novembre non è per noi così male, visto il tempismo”, ha detto Robinson riferendosi alla cerimonia di consegna dell'anello che precede il debutto nella nuova stagione per i detentori Nba, che avverrà nella stessa settimana delle elezioni generali. “Ma, comunque, tiferò per gli Heat” conclude. “Per quanto possa essermi simpatico Nick Collison, non ce la posso fare. Inoltre è anche il roster più divertente che abbia mai visto, in termini di bel gioco. E sono anche un grande fan di James Harden. Ma, comunque, griderò forza LeBron”.