Dalla pi¨´ antica realizzata nel 1912 alla recente Furcela de Saslonch, i tracciati attrezzati sulle montagne gardenesi regalano emozioni. Conosciamoli meglio¡
La Val Gardena ¨¨ da sempre parco giochi per gli amanti del verticale. Sulle pareti dolomitiche che la circondano, dal Sassolungo al Gruppo del Sella, sono state scritte pagine fondamentali della storia dell¡¯arrampicata dai grandi scalatori del XX secolo. In pochi, per¨°, sono in grado di ripeterne le gesta. Per provare il brivido della verticalit¨¤ si pu¨° comunque approfittare delle numerose vie ferrate attrezzate sulle pareti gardenesi e nelle immediate vicinanze. Senza dimenticare di muoversi con prudenza e con l¡¯attrezzatura adatta.
la ferrata pi¨´ antica delle dolomiti
¡ª ?Pochi sanno che la prima via ferrata delle Dolomiti fu allestita proprio qui. Era il 1912 quando la sezione ¡°P??neck¡± del Club Alpino tedesco attrezz¨° un aereo tracciato che partiva dal Passo Sella, attraversava la parete del Piz Selva per raggiungere infine l¡¯altopiano del Sella. Ancora oggi la via ferrata delle Meisules, opportunamente aggiornata negli anni, ¨¨ considerata un classico da inserire nel proprio quaderno delle imprese. Si tratta di un tracciato impegnativo sia per le difficolt¨¤ tecniche che, soprattutto, per la lunghezza. Misura infatti ben 13 chilometri e si completa in sette ore dopo aver superato, tra l¡¯altro, oltre mille metri di dislivello. Pi¨´ facile, e breve, ¨¨ invece la Ferrata del Piccolo Cir, appena sopra il Passo Gardena. Il tracciato misura 4 km e si completa in meno di tre ore. Perfetta, dunque, per prendere confidenza con il tipo di roccia della zona prima di cimentarsi in escursioni pi¨´ esigenti.
Furcela de Saslonch
¡ª ?Brevissima ¨¨ la storia della ferrata Furcela de Saslonch, inaugurata alla fine del 2021 nel gruppo del Sassolungo. Il tracciato si trova in un¡¯area poco frequentata dagli arrampicatori tradizionali e si sviluppa per circa 500 metri con un dislivello di 200 metri. Per chi si sa gi¨¤ muovere su questo tipo di percorsi la salita, non banale, richiede un paio d¡¯ore. La via si snoda principalmente lungo una cresta che arriva alla Forcella del Sassolungo a soli 15 minuti di cammino dal Rifugio Toni Demetz. Nella sezione centrale si incontra un¡¯uscita d¡¯emergenza protetta che consente di interrompere l¡¯ascesa se si ¨¨ troppo stanchi, mentre nella tratto finale si incontrano una cresta esposta e frastagliata e il ponte sospeso su una fessura appena prima dell¡¯arrivo dalle ripide pareti della Punta delle Cinque Dita e dal massiccio del Sassolungo.?
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