Trekking e attivit¨¤ outdoor nel Parco Nazionale pi¨´ esteso dell'Italia del Sud, fra faggete antichissime e maestosi pini loricati, diventati simbolo dell'area verde Patrimonio Mondiale Unesco
Che ci azzeccano un pino loricato con una melanzana rossa che sembra un pomodoro ma pomodoro non ¨¨? Sono fra le peculiarit¨¤ di una terra posta al centro dell¡¯Italia ma poco nota all¡¯Italia stessa. Un piccolo paradiso naturalistico, cui furono donati due mari (lo Ionio e il Tirreno), massicci montuosi, gole profonde e borghi ricchi di storia e tradizioni, oltre a una citt¨¤ unica al mondo come Matera, questa s¨¬ illuminata dai fari della ribalta per essere stata capitale europea della Cultura nel 2019. Ma il resto del territorio non gode della stessa popolarit¨¤, nonostante le sue bellezze e le sue unicit¨¤ fatte di grotte carsiche, di timpe di origine vulcanica, di inghiottitoi, di pianori, di prati, di pascoli posti ad alta quota. Parliamo della Basilicata, visitata nell¡¯occasione nel suo interno, partendo dal paese di Rotonda e scoprendo il Parco Nazionale del Pollino, patrimonio naturale dell¡¯Unesco, il pi¨´ esteso del Sud Italia con i suoi 192.565 ettari svettanti fra l¡¯antica Lucania e la Calabria.
WILDERNESS
¡ª ?Qui, fra vette che si innalzano sino quasi a 2300 metri, fra cui il Monte Pollino che d¨¤ il nome all¡¯area, ma anche piane di origine glaciale, colline moreniche e massi erratici, una natura incontaminata e non sempre aspra - adatta dunque anche per un trekking per i meno allenati - offre la meraviglia di faggete vetuste elette Patrimonio Mondiale Unesco e monumentali pini loricati, una specie che in Italia si trova solo in questo Parco, del quale ¨¨ diventato il simbolo. Le faggete, con esemplari di oltre 600 anni, sono la prova tangibile della ¡°wilderness¡± di questi luoghi, rimasti incontaminati perch¨¦ mai manomessi dall¡¯uomo, selvaggi nonostante i millenni di civilizzazione e sviluppo che hanno caratterizzato il nostro pianeta.
IL pino, DINOSAURO BOTANICO
¡ª ?Spazi, fisici e dell¡¯anima, sempre pi¨´ rari da trovare e dove le forme della natura hanno potuto evolversi liberamente e senza condizionamenti o interferenze umane. Come quelli che fanno da contorno alle zone dove crescono indisturbati i pini loricati, sculture viventi con le loro forme contorte e nodose, sentinelle imponenti e fiere di territori aridi e dalla vegetazione rada. Queste conifere (l'albero pi¨´ vecchio "misurato" ha oltrepassato i 1.230 anni) non danno vita a fitti boschi ma crescono isolati, soli e resilienti a far fronte a gelo e intemperie (qui la neve ¨¨ abbondante e il periodo di innevamento prolungato) protetti da una spessa corteccia a placche che sembra davvero una corazza (non a caso il loro nome deriva dalla ¡°lorica¡±, l¡¯armatura degli antichi romani).
ATTIVITA¡¯ OUTDOOR...
¡ª ?Dalla semplice escursione a piedi alla passeggiata a cavallo, dal trekking con diversi livelli di difficolt¨¤ alla mountain bike, dal rafting al canyoning, fino alle arrampicate e alle ciaspolate invernali: le possibilit¨¤ di godersi le meraviglie della natura e la sua biodiversit¨¤ sono molteplici, anche grazie alla presenza di agenzie locali specializzate nell¡¯organizzazione di tour e attivit¨¤ outdoor, e che, come Ivy Tour Basilicata, sopperiscono alla atavica carenza di trasporto pubblico della regione. Ma il Parco nazionale del Pollino non custodisce solo paesaggi incontaminati e bellezze naturali d¡¯inestimabile pregio, ma anche borghi e paesi gelosamente fedeli a valori culturali e umani, a storie e tradizioni centenarie.?
... e borghi
¡ª ?Emblematica ¨¨ la storia del signor Franco Bruno, che da Rotonda, sede del Parco nazionale del Pollino, anni fa emigr¨°, come tanti altri, per farvi recentemente ritorno con l¡¯idea di investire sul territorio le fortune accumulate in giro per il mondo. In pratica ha trasformato il borgo in un albergo diffuso: ha ristrutturato case e botteghe nel rispetto dei luoghi, persino chiamandole con i nomi dei precedenti proprietari, ora trasformandole in camere accoglienti ora creandovi spazi dedicati al benessere o alla scoperta e alla valorizzazione del territorio, fra aree predisposte per cooking class e un museo che racconta in maniera multimediale la storia e le tradizioni agricole e religiose del paese. Non manca ovviamente n¨¦ un ristorante n¨¦ un agriturismo dove degustare le tipicit¨¤ del luogo, dalla melanzana rossa declinata in tutti i modi ed utilizzata persino per fare cocktail, al fagiolo bianco ribattezzato il ¡°poverello¡±. Come dire: gastronomia, strutture di accoglienza ed ospitalit¨¤ genuina non fanno certo difetto, anzi rappresentano un quid distintivo che amplifica le potenzialit¨¤ della Basilicata in chiave turistica. Nell¡¯ottica di un turismo lento, capace di apprezzare autenticit¨¤, tipicit¨¤ e prepotente bellezza naturale.
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