La campionessa ha parlato a cuore aperto al pubblico del Festival di Sanremo
Nel corso della terza serata del Festival di Sanremo 2023 Paola Egonu ha avuto uno spazio tutto suo, per raccontarsi senza filtri. Amadeus l'ha presentata cos¨¬: "Io e Paola ci siamo resi conto che per lei quelli prima del Festival sono stati giorni particolari. Alcune dichiarazioni hanno fatto scalpore, anche quelle di oggi in conferenza stampa. Si ¨¨ parlato molto di te, non per lo sport, ma della tua infanzia, di razzismo. Ora puoi raccontarti senza filtri, senza interferenze, libera come sei, libera come sei sempre stata tu".
Nessuna lezione
¡ª ?Paola Egonu, che ha solo 24 anni nonostante sia una campionessa nota in tutto il mondo gi¨¤ da anni, ha esordito: "Non sono qui per dare lezioni di vita, perch¨¦ alla mia et¨¤ sono di pi¨´ le cose che posso imparare di quelle che posso insegnare". Ha poi spiegato: "Spesso in passato sono stata definita ermetica, cos¨¬ nel tempo mi sono impegnata a raccontarmi di pi¨´, provando a ridurre al minimo lo spazio di interpretazione. Questo non ha evitato comunque che alcune frasi venissero strappate dal contesto, tagliate, incollate in senso casuale e fiondate sui giornali come titoli usati per far rumore. Ho imparato che ogni pensiero, una volta che si trasforma in parola e viene condivisa con qualcuno, non ¨¨ pi¨´ sotto il pieno controllo di chi l¡¯ha pronunciata. Questo mi ha ricordato che dovremmo sempre cercare di risalire all'origine".
L'infanzia
¡ª ?Paola ha poi raccontato un po' della sua infanzia e della sua famiglia: "Io sono la prima di tre fratelli, e devo tutto a mamma Eunice e pap¨¤ Ambrose. Sono loro che mi hanno permesso di vivere un¡¯infanzia felice, che mi hanno sostenuta e che mi hanno insegnato che se vuoi qualcosa devi guadagnartela. Senza temere i sacrifici". Sui suoi genitori, in particolare, ha detto: "Mi hanno aiutata a trovare il mio percorso, anche se questo ha significato per loro vedermi andare via di casa a 13 anni. Non sono madre, sogno di diventarlo un giorno, ma sono certa che nessun genitore sia felice che la propria figlia cresca lontana dal suo amore e dal suo sguardo. Grazie mamma, grazie pap¨¤, che per amore verso di me, avete rinunciato a me. Certo, le vostre carezze e le vostre attenzioni mi sono mancate e continuano a mancarmi. Ma sapevo, sapevamo e so che questa ¨¨ la mia strada.".
Diversa e unica
¡ª ?Egonu ¨¨ poi entrata nel cuore del suo discorso: "Sapete, da bambina ero fissata coi ¡°perch¨¦¡±. Perch¨¦ sono alta? Perch¨¦ mio nonno vive in Nigeria? Perch¨¦ mi chiedono se sono italiana? Poi sono diventata pi¨´ grande e i perch¨¦ sono continuati. Perch¨¦ mi sento diversa? Perch¨¦ vivo questa cosa come una colpa? Perch¨¦ ogni volta mi sono punita dando una versione sbagliata di me stessa? Con il tempo ho capito che questa mia diversit¨¤ ¨¨ la mia unicit¨¤. E che nella domanda 'Perch¨¦ io sono io???' c¡¯¨¨ gi¨¤ anche la risposta: perch¨¦ io sono io!!!".
Il razzismo
¡ª ?La campionessa ha toccato l'argomento razzismo con una metafora: "Prendete dei bicchieri di vari colori e metteteci dentro l¡¯acqua. Vedrete che la maggior parte delle persone sceglier¨¤ il bicchiere trasparente, solo perch¨¦ il suo contenuto ¨¨ pi¨´ limpido. Eppure se proverete a bere da uno dei bicchieri colorati, scoprirete che l¡¯acqua ha sempre lo stesso gusto, fresco e vita¡ perch¨¦ siamo tutti uguali oltre le apparenze. E se questo non ¨¨ ancora abbastanza¡ in Veneto noi diremmo Moeghea ossia?Dai, smettila!". Poi ha continuato: "Sono quella a cui lo sport ha dato tanto, ma sono anche quella che non crede che la sconfitta sia solo quando perdi una partita. Quando sono in campo e commetto troppi errori, anche se vinciamo, pu¨° succedere che io la viva come una sconfitta. Io gioco in attacco ed il mio obiettivo ¨¨ quello di riuscire ad avere tra le mani la palla decisiva da schiacciare, quella che far¨¤ punto. A volte ci riesco, altre volte sbaglio e sto imparando ad accettare l¡¯errore. Perch¨¦ quella palla che scotta, quella che fa paura, ¨¨ il motivo per cui di fatto io sono l¨¬". Si ¨¨ anche tolta qualche sassolino dalle scarpe: "Sono quella che viene criticata. Le critiche non sono mai mancate e non mancheranno, sono inevitabili: alcune sono costruttive, la maggior parte gratuite, altre ¨C e non voglio fare la vittima ¨C sono dei veri macigni. Io a fatica ho imparato che sta a noi dare il giusto peso. Sono quella che come tutti ha dovuto affrontare dei momenti brutti ma che non ha smesso per questo di godersi quelli belli. Sono stata accusata di vittimismo, di drammatizzare e di non avere rispetto per il mio Paese. E questo per aver raccontato esperienze brutte che ho vissuto, per aver mostrato le mie debolezze e le mie paure in vista del futuro".
Vita spericolata
¡ª ?Nell'ultima parte del suo monologo, Paola Egonu si ¨¨ alzata in piedi e ha detto: "Amo l¡¯Italia, vesto con orgoglio quella maglia azzurra che per me ¨¨ la pi¨´ bella del mondo e ho un profondo senso di responsabilit¨¤ nei confronti di questo Paese in cui ripongo tutte le mie speranze di domani. Sono quella che spesso ha sbagliato gli appuntamenti importanti. Nella mia storia di giocatrice sono infatti pi¨´ le finali che ho perso di quelle che ho vinto. Eppure questo non fa di me una perdente. Cos¨¬ come non ¨¨ perdente chi a scuola prende il voto pi¨´ basso e non ¨¨ perdente chi non riesce a realizzare il proprio sogno al primo colpo E poi, visto che siamo a Sanremo, non ¨¨ perdente nemmeno chi arriva nelle ultime posizioni in classifica¡ Ve lo ricordate? Era il 1983 quando Vasco Rossi arriv¨° penultimo proprio su questo palco. Un altro non perdente, che ci ha insegnato che dalle sconfitte pi¨´ dure possono nascere i successi pi¨´ grandi. Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso" e ha lasciato risuonare nell'Ariston le note di Vita spericolata., canzone che gi¨¤ durante il collegamento con il Tg1 Paola Egonu ha definito come la sua preferita di tutta la storia del Festival di Sanremo.
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