Dal triclinio romano alla corsa. Curiosit¨¤ e spiegazioni di una patologia comune, ma con aspetti ancora da chiarire
I Romani lo avevano capito: mangiare distesi sul fianco sinistro aveva un senso.?Tra loro, sembra che il primo sia stato Scipione l¡¯Africano, che usava piccoli letti chiamati punicani. Come per la chiave di volta, l¡¯idea venne copiata dagli Etruschi. Ma nella storia esistono altre testimonianze di popoli che gustavano il pasto sdraiati. Motivo? Accumulare pi¨´ cibo e favorire la digestione. Nessuna nozione anatomica alla base, piuttosto uno ¡°studio empirico¡±, diventato in modo involontario strumento di prevenzione per la malattia da reflusso gastroesofageo.
Il termine descrive un¡¯anomala risalita del contenuto acido dello stomaco in esofago, con durata e frequenza tali da provocare sintomi o causare lesioni della mucosa. In Italia colpisce una persona su tre - senza distinzione tra uomini e donne - e tende a manifestarsi in et¨¤ adulta, tra trenta e cinquant'anni, con rischio aumentato negli anziani. Tra le cause, la ridotta continenza dello sfintere esofageo inferiore - la valvola che separa l¡¯esofago dallo stomaco - dovuta a obesit¨¤ e sovrappeso, ernia iatale, fumo di sigaretta, abuso di sostanze alcoliche, grandi quantit¨¤ di caff¨¨, cioccolato e alcune classi di farmaci. Sintomi tipici sono pirosi (bruciore localizzato dietro lo sterno) e rigurgito. Possono verificarsi anche disfagia - sensazione di difficolt¨¤ alla deglutizione -, singhiozzo, tosse persistente e raucedine.?Le complicanze prevedono esofagite, ulcere ed esofago di Barrett, condizione in cui la mucosa esposta all'acidit¨¤ del reflusso si ¨¨ modificata e pu¨° potenzialmente evolvere verso una forma maligna di tumore. La diagnosi ¨¨ clinica, a volte endoscopica, con o senza pH-metria esofagea delle 24 ore, esame che misura in maniera diretta la quantit¨¤ di acido nell¡¯esofago. La terapia si basa sull'assunzione di farmaci appartenenti agli inibitori di pompa protonica e su norme dietetiche e comportamentali.
Tra queste, va approfondito?il ruolo dell¡¯esercizio fisico. Secondo le evidenze in letteratura, una leggera attivit¨¤ migliora il sovrappeso e previene i sintomi del reflusso gastroesofageo.?Infatti, i chilogrammi in eccesso possono premere contro lo stomaco e alterare il funzionamento dello sfintere esofageo inferiore. Importante associare una dieta ricca di fibre e povera di grassi.
Al contrario, un esercizio sostenuto pu¨° peggiorare il quadro, con episodi di reflusso legati a durata e intensit¨¤ della performance. Tra i meccanismi coinvolti, la diminuzione del flusso sanguigno gastrointestinale, una secrezione ormonale alterata, la posizione del corpo. Senza dimenticare i disturbi dell'equilibrio tra due aree di pressione opposta, quella intra-addominale e intratoracica. Inoltre, bisogna sempre adeguare il carico di lavoro ed evitare pasti e bevande durante lo sforzo.
Un articolo pubblicato nel 2016 dal Journal medicine of gastroenterology si ¨¨ concentrato sugli effetti della corsa, che sembra indurre rilassamenti transitori dello sfintere esofageo inferiore.?Questi non si verificano in numero maggiore, ma si associano pi¨´ spesso a un episodio di reflusso. Cause probabili sono un aumento della pressione addominale, il movimento del corpo, un cambiamento nella morfologia della giunzione esofagogastrica e una ridotta clearance esofagea, l¡¯attivit¨¤ con cui le onde peristaltiche consentono la progressione del materiale verso lo stomaco.
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