Lo spiega a Gazzetta Active il virologo Clementi: "Gli asintomatici esistono in tutte le infezioni virali, non ¨¨ una peculiarit¨¤ di questa infezione. La malattia ¨¨ un'infezione con sintomi"
Asintomatici e paucisintomatici: con la pandemia di?Covid-19?questi termini sono sempre pi¨´ utilizzati. Ma che cosa si intende esattamente? E quanto sono contagiose le persone asintomatiche o paucisintomatiche? "In questa particolare infezione si tende a fare confusione quando si parla di nuove infezioni: si confondono infezione e malattia. Ma gli asintomatici esistono in tutte le infezioni virali, non ¨¨ una peculiarit¨¤ di questa infezione", spiega a Gazzetta Active il professor Massimo Clementi, Ordinario di Microbiologia e Virologia dell¡¯Universit¨¤ Vita-Salute San Raffaele e direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell¡¯Ospedale San Raffaele di Milano. "Una infezione molto diffusa in passato era l¡¯epatite A, quella forma di epatite a trasmissione orofecale che si acquisisce attraverso i cibi o le bevande contaminate. Su dieci persone che si infettano e che emettono il virus solo una fa l¡¯epatite, la malattia vera e propria. Le altre nove sono totalmente asintomatiche, ma emettono il virus con le feci, contribuendo alla diffusione della infezione. Simile il caso della poliomielite, che ora da noi non c¡¯¨¨ pi¨´: anche qui gli asintomatici erano circa il 90 per cento, ma solo il 10 per cento erano coloro che sviluppavano la sindrome neurologica che in molti casi portava alla paralisi e talvolta anche alla morte. In tutte le infezioni virali gli asintomatici (cio¨¨ coloro che, avendo l¡¯infezione, non sviluppano sintomi) sono una parte della popolazione infettata. La malattia ¨¨ una infezione con sintomi", sottolinea il professor Clementi.
La carica virale ¨¨ legata alla presenza dei sintomi?
"Si ¨¨ visto che nell¡¯ambito degli asintomatici (che sono circa il 60% di tutti coloro che si infettano con il virus) ci sono asintomatici che infettano poco perch¨¦ hanno una bassa carica virale nel loro orofaringe ed emettono virus per pochi giorni. Esistono poi altri asintomatici, ma sono per fortuna la minoranza, che emettono molto virus, i cosiddetti super-diffusori: sono coloro che infettano molte persone senza aver alcun sintomo".
Si sa perch¨¦ alcuni asintomatici siano altamente contagiosi e altri no?
"Da quel che si pu¨° sapere dipende da quanto il virus replica nelle mucose aeree ed ¨¨ probabilmente a sua volta legato alla quantit¨¤ di virus con il quale l¡¯asintomatico ¨¨ venuto in contatto nel momento dell¡¯infezione. Se una persona viene infettata da una bassa carica virale la dose infettante ¨¨ bassa e quindi sviluppa una infezione modesta. Se l¡¯individuo ¨¨ infettato da una alta carica virale svilupper¨¤ una infezione con molto virus. Ma talvolta ci sono anche differenze individuali".
Venendo ai paucisintomatici con Covid-19, quali sono i loro sintomi ed in che cosa si differenziano dai sintomatici veri e propri?
"I paucisintomatici hanno uno o due giorni di febbre solitamente non alta (la febbre alta ¨¨ quella che contraddistingue una infezione che si sviluppa in polmonite), tosse, dolori muscolari di tipo simil-influenzale. La differenza principale tra coloro che sono propriamente sintomatici ed i paucisintomatici ¨¨ che in questi ultimi non ci sono problemi alle vie respiratorie, non c¡¯¨¨ polmonite. Il paucisintomatico ¨¨ una persona con sintomi lievi di tipo influenzale che non richiede la ospedalizzazione, pu¨° essere isolato in casa. Per questo motivo la raccomandazione ¨¨ di non correre in pronto soccorso, dal momento che non c¡¯¨¨ necessit¨¤ di un ricovero. I paucisintomatici vengono curati in casa o, se non possono essere isolati in casa, nelle strutture non ospedaliere a questo predisposte come alcuni hotel a Milano. I paucisintomatici possono convivere con questa infezione finch¨¦ guariscono".
I paucisintomatici hanno una carica virale pi¨´ alta degli asintomatici?
"Non ¨¨ detto. A volte s¨¬, ma non sempre".
Uno degli aspetti che pi¨´ spaventano della Covid-19 ¨¨ la mancanza del respiro, quel senso di soffocamento che colpisce i malati nelle forme pi¨´ severe della malattia. Nei paucisintomatici esiste questo rischio?
"No, non c¡¯¨¨ perch¨¦ per definizione non c¡¯¨¨ la polmonite. La mancanza del respiro e quindi la riduzione della saturazione dell¡¯ossigeno avviene quando si innesca un processo di polmonite virale. Ma in quel caso ¨¨ bene ricorrere alla ospedalizzazione. Nei paucisintomatici la tosse non ¨¨ preoccupante. Anche i saturimetri, che possono essere acquistati in farmacia, sono un buon modo per monitorare lo stato di salute delle persone che hanno l'infezione".
Quali sono i valori che devono preoccupare?
"I valori tra 95% e 100% della saturazione dell¡¯ossigeno vanno bene. Sotto il 90% devono preoccupare".
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