Il commento del dottor Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta del Policlinico Gemelli: "NellĄŻapproccio serve sensibilit¨¤, chi sta peggio ¨¨ proprio il giocatore"
Il termine "ludopatia" ha accompagnato gli ultimi giorni. Tra considerazioni di attualit¨¤, relative al calcio, e risvolti sociali di un problema sempre pi¨´ diffuso. Gazzetta Active ha approfondito il tema con il dottor Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta del Policlinico Gemelli, tra i massimi esperti di gioco dĄŻazzardo patologico.
Dottor Tonioni, intanto un primo chiarimento. Quando si parla di ludopatia?
"Il confine tra gioco ricreativo e gioco patologico ¨¨ molto sottile. Tutti siamo soggetti a compulsioni e queste sono alla base delle dipendenze patologiche, quando si sente il bisogno di fare qualcosa senza riuscire ad attendere. ? ci¨° che separa le condotte patologiche dalla capacit¨¤ di desiderare, il motivo per cui le dipendenze non sono un vizio ma una malattia. Il gioco ¨¨ come una sostanza stupefacente, in questo caso il principio attivo ¨¨ per¨° lĄŻazzardo. Uno stato di eccitazione in cui si pensa solo allĄŻoggetto che eccita, dunque alla scommessa".?
Come funziona il meccanismo?
"LĄŻeccitazione che d¨¤ lĄŻazzardo ¨¨ uno psicostimolante e un potente dissociativo, nel senso che disconnette dalla realt¨¤. Il giocatore non si rende nemmeno conto del tempo che passa e di conseguenza dei soldi persi. ? importante dire che il gioco ¨¨ la dipendenza pi¨´ grave che colpisce i ragazzi e il problema non ¨¨ di semplice risoluzione, perch¨Ś ormai esiste la possibilit¨¤ di scommettere a tutte le ore e con un clic, magari su piattaforme che esistono addirittura solo per un giorno. Dunque, in modo legale o illegale".
Come si pu¨° arrivare a perdere cifre consistenti senza nemmeno accorgersene?
"Qui serve una premessa. Le dipendenze patologiche sostituiscono sempre qualcosa che non cĄŻ¨¨, spesso a livello affettivo. E quando la malattia subentra, la coscienza esclude qualsiasi tipo di idea perch¨Ś il giocatore pensa solo a puntare. Se ¨¨ depresso per qualche motivo, quando gioca il dolore scompare. Scommettere ¨¨ un semplice tentativo di mantenere lĄŻunico equilibrio possibile. Detto ci¨°, per persone come i calciatori, che rappresentano il caso in questione, subentra un processo basato sullĄŻonnipotenza. Parliamo di ragazzi giovani, che hanno tutto e guadagnano tantissimo. Perdere anche grosse somme, allĄŻinizio non fa differenza per loro".
Negli anni ha avuto a che fare con casi simili?
"Ho seguito diversi ragazzi che hanno dovuto abbandonare il sogno di una carriera calcistica promettente per un infortunio. Chi era lanciato verso squadre di Serie B, chi nella Primavera di un club importante. In casi cos¨Ź ¨¨ ancora pi¨´ facile rimanere in quel mondo e scommettere sul calcio, perch¨Ś ¨¨ un ambiente che non si vuole lasciare. Spesso chi cade nel vortice lo fa con molta superficialit¨¤, allĄŻinizio sembra una sciocchezza. Un poĄŻ come una partita alla Playstation. Il grosso punto ¨¨ che il gioco dĄŻazzardo ¨¨ afinalistico dal punto di vista della vincita o della perdita, non cĄŻentrano i soldi. ? unĄŻoperazione mentale eccitatoria e fortissima, che ha la capacit¨¤ di far dimenticare momenti dolorosi".
Come si cura la ludopatia?
"Dipende da quanto ¨¨ strutturata, ma anche dalle possibilit¨¤ che una persona ha per provare a cambiare. Ci sono casi davvero gravi, dove la soluzione rimane comunque difficile. Qui si possono usare farmaci, ma per me resta lĄŻultima strada da percorrere. Partendo dal presupposto che nei vissuti c'¨¨ qualcosa di doloroso e non elaborato, se si tratta di un problema affettivo la chimica pu¨° ridurre, ma non risolvere. In questi casi, ci sono farmaci che vengono dati facendosi unĄŻidea di ci¨° che pu¨° esserci alla base. Se per esempio cĄŻ¨¨ una depressione, si d¨¤ un antidepressivo. Se cĄŻ¨¨ instabilit¨¤ e la persona ¨¨ impulsiva, si danno farmaci stabilizzanti dellĄŻumore. Molto utile ¨¨ anche la psicoterapia".
In cosa consiste?
"Nella mente del giocatore ci sono spesso distorsioni cognitive. Possono per esempio ricavare numeri dalle parole, addirittura dalle targhe delle macchine. Per rendere lĄŻidea, cito sempre il film ĄŽFebbre da cavalloĄŻ con Gigi Proietti. Quel meccanismo dissociativo che si crea nel malato dura tutta la settimana, anche se poi si arriva a giocare solo nel weekend. Quando si perde cĄŻ¨¨ poi un attimo di crollo, ma lĄŻidea di rifarsi rimette in piedi. Ecco, scatta un cortocircuito di questo tipo anche nella realt¨¤ e con la psicoterapia si pu¨° provare a capire perch¨Ś. E poi vorrei citare i giocatori anonimi, anche loro possono fornire un supporto importante".
In che modo?
"Sono ex giocatori che sanno quello che dicono, perch¨Ś hanno vissuto situazioni simili sulla loro pelle. Si riuniscono senza addetti ai lavori e raccontano le loro esperienze. Quando noi mettiamo un giocatore dĄŻazzardo nella condizione di non scommettere, riescono a mantenere questo stato per molto tempo. Io stesso invio loro tanti pazienti e ho riscontri positivi. Nei casi estremi ci sono poi le comunit¨¤, dove un ragazzo ¨¨ messo nelle condizioni concrete di non giocare. Anche se pu¨° andarsene quando vuoleĄ".
Da specialista, cosa pensa della ludopatia?
"? una dipendenza grave. Dal punto di vista professionale posso dire che ¨¨ pi¨´ complicato lavorare con un ludopatico che con un tossicodipendente. Da psicanalista vado nel profondo e nel mondo interno di un giocatore dĄŻazzardo ¨¨ sempre complicato muoversi. Il fenomeno rientra nel contesto delle nuove dipendenze, ¨¨ purtroppo in crescita ed ¨¨ sempre pi¨´ preoccupante".
Quanto pu¨° durare un percorso di recupero?
?"Dipende. ? sbagliato generalizzare, ma di certo sono terapie lunghe. Nel processo di recupero, pu¨° inoltre subentrare un forte senso di colpa da parte del giocatore. Per questo serve grande sensibilit¨¤ nellĄŻapproccio, senza giudicare. Il dipendente patologico non vive di scelte consapevoli, ma di scelte obbligate e bisogna ricordarsi che chi sta peggio di tutti ¨¨ proprio lui".
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