I ricercatori invitano le amministrazioni locali?a promuovere politiche che riducano le disuguaglianze e migliorino le condizioni di vita nei quartieri svantaggiati
Il contesto sociale in cui nasciamo, viviamo e cresciamo ha delle conseguenze sul nostro comportamento, la nostra capacit¨¤ di adattamento alle situazioni che ci si parano davanti e i nostri rapporti interpersonali. Questo ¨¨ una dato di fatto, ma ora un nuovo studio sembra confermare che il quartiere in cui viviamo pu¨° influire anche sull'invecchiamento del cervello e, di conseguenza, sulle nostre capacit¨¤ cognitive.
L'ultima scoperta arriva da uno studio condotto nell'arco di 20 anni in alcuni quartieri considerati difficili della Nuova Zelanda e focalizzato sul rischio di sviluppare la demenza, la sindrome che colpisce le capacit¨¤ cognitive e che tra le sue forme pi¨´ note e comuni conta l'Alzheimer. I risultati, pubblicati sul Journal of the Alzheimer's Association, hanno evidenziato che le persone che risiedono in quartieri difficili e svantaggiati sono pi¨´ a rischio di sviluppare una qualche forma di demenza rispetto ai residenti in quartieri ricchi e considerati sicuri.
Il campione dello studio
¡ª ?Lo studio guidato dal professor Aaron Reuben ¨¨ stato condotto su un campione di 1.695.447 persone nate in Nuova Zelanda tra il 1929 e il 1968 e residenti nel Paese tra luglio 1999 e giugno 2019. I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi in base all'anno di nascita (1929-1938, 1939-1948, 1949-1958 e 1959-1968) e ai principali indicatori dello stato socioeconomico, dalla disoccupazione all'educazione, passando dalla propriet¨¤ di una casa e il quartiere di nascita e residenza.
Analizzando poi i registri pubblici delle autorit¨¤ sanitarie della Nuova Zelanda si ¨¨ potuto accertare come i soggetti residenti in quartieri pi¨´ svantaggiati possano avere un rischio del 20% superiore di sviluppare la demenza rispetto a chi, invece, pu¨° contare su un maggiore benessere in tanti aspetti della vita.
A fare la differenza non ¨¨ il quartiere in s¨¦, ma sono una serie di fattori come la mancanza di opportunit¨¤, un maggiore stress nella quotidianit¨¤, l'alto livello di inquinamento acustico e un tasso pi¨´ alto di criminalit¨¤, cos¨¬ come una vita pi¨´ sedentaria e meno stimolante.
I limiti dello studio
¡ª ?Lo studio, per stessa ammissione dei ricercatori che lo hanno condotto, presenta una serie di limitazioni a cominciare dal fatto che trattandosi di una ricerca di tipo osservativo non ¨¨ stato possibile stabilire un rapporto di causa effetto. In secondo luogo i ricercatori non hanno potuto accedere alle informazioni specifiche di ciascun individuo.
Da qui la necessit¨¤ di approfondire questo possibile collegamento e l'invito per le amministrazioni locali a promuovere politiche che riducano le disuguaglianze e migliorino le condizioni di vita nei quartieri svantaggiati, puntando su programmi di educazione e prevenzione per la demenza.
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