Una guida su come utilizzare gli autoabbronzanti in sicurezza e senza macchie
I patiti dell'abbronzatura li usano tutto l'anno, mentre chi vuole mantenere per qualche settimana la tintarella estiva si limita a poche applicazioni. Stiamo parlando degli autoabbronzanti, quella categoria di cosmetici che colora la pelle senza ricorrere a lampade abbronzanti o all'esposizione solare. Come funzionano? Ma soprattutto: fanno male??In commercio sono disponibili molteplici versioni di autoabbronzanti: creme e lozioni, in formato spray o sotto forma di salviette imbevute di prodotto. Esistono anche?autoabbronzanti?in forma di pasticche o capsule a base di?cantaxantina o di?beta-carotene, con note?propriet¨¤ antiossidanti. Come sottolinea l'Istituto Superiore di Sanit¨¤, "per evitare rischi occorre capire il meccanismo di azione di questi prodotti, in modo da saperli usare correttamente."
Gli autoabbronzanti come agiscono?
¡ª ?Generalmente il principio attivo che permette agli autoabbronzanti di colorare la pelle ¨¨ il DHA (diidrossiacetone). Si tratta di un carboidrato, o zucchero semplice, di piccole dimensioni, che ha solo 3 atomi di carbonio e che reagisce rapidamente con le proteine delle cellule dello strato pi¨´ superficiale della pelle (lo strato corneo). Grazie a questa reazione, alcune ore dopo aver steso un autoabbronzante sulla pelle si genera una colorazione temporanea che simula quella dell'abbronzatura naturale. Come specifica l'ISS, "non si tratta di una vera abbronzatura, perch¨¦ le creme?autoabbronzanti?non stimolano la produzione di melanina dagli strati pi¨´ profondi della pelle, ma semplicemente ne 'colorano' la superficie. La reazione ¨¨ la stessa che avviene tra?proteine?e zuccheri nei processi di cottura dei cibi, ad esempio quando si rosolano le verdure o si tosta il pane". Un altro ingrediente utilizzato negli autoabbronzanti ¨¨ l'eritrulosio, spesso miscelato con il DHA, e la cantaxantina (usata principalmente nelle capsule), un?colorante?giallo-arancione di origine naturale, noto con la sigla?E161g, ampiamente utilizzato come additivo per mangimi per la sua efficacia nella pigmentazione rossa delle piume dei canarini o altri uccelli, nell'intensificare il colore rosso di tuorli d'uovo e della pelle di polli da ingrasso.
gli effetti dell'autoabbronzante sulla pelle
¡ª ?Il colore che si ottiene dopo un'applicazione di autoabbronzante ¨¨ diverso da quello dell'abbronzatura naturale: tende pi¨´ verso il giallo-arancio.?? importante, quindi, applicarlo con cura, spalmando bene il prodotto ed eliminando gli eccessi, perch¨¦ si rischia di ritrovarsi con zone della pelle eccessivamente colorate di giallo-arancione. Questo vale in particolare per le mani. In commercio vi sono anche i cosiddetti bronzer, prodotti da trucco come ciprie e creme idratanti, che funzionano in modo diverso rispetto agli autoabbronzanti: tingono la pelle temporaneamente e svaniscono quando ci si lava. La colorazione dell'autoabbronzante, invece, rimane per circa una settimana, cio¨¨ il tempo necessario perch¨¦ si formi un nuovo strato corneo, e non scompare con il lavaggio. Lo sa bene chi, almeno una volta, ha spalmato male l'autoabbronzante ed ¨¨ rimasto per giorni con la pelle macchiata di arancione.
gli autoabbronzanti fanno male?
¡ª ?La tipica colorazione degli autoabbronzanti potrebbe indurre a pensare che siano prodotti nocivi, in realt¨¤ sono controllati e sicuri come tutti i cosmetici in commercio. Il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS) della Commissione Europea, che si occupa della valutazione degli ingredienti dei prodotti?cosmetici, si ¨¨ pronunciato nel 2010 confermando la sicurezza del DHA contenuto fino ad una percentuale del 10% in creme e lozioni e anche in relazione alla possibilit¨¤ d'inalazione di prodotti cosmetici?autoabbronzanti?in confezione spray e di cabine?autoabbronzanti, dove il DHA ¨¨ utilizzato in concentrazione tra l'8 e il 14%. L'ISS raccomanda tuttavia di "non stendere il prodotto sulle mucose della bocca, del naso o sulle zone intorno agli occhi, per evitare effetti indesiderati, e di attenersi scrupolosamente, come per tutti gli altri cosmetici, alle indicazioni riportate sulle etichette. Infatti, nella composizione di creme e spray?autoabbronzanti?vi sono molte altre sostanze chimiche che potrebbero risultare irritanti per le pelli pi¨´ sensibili". ? il caso delle salviettine abbronzanti, che per facilit¨¤ di applicazione e praticit¨¤ sono molto utilizzate. Tuttavia, il loro contenuto a base alcolico, utile ad aumentare la fluidit¨¤ e la facilit¨¤ di stesura, potrebbero risultare pi¨´ irritanti della crema o dello spray e rendere la pelle secca.?
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applicazione degli autoabbronzanti
¡ª ?Per un'applicazione in sicurezza e una resa ottimale, senza macchie e aloni, ecco i consigli dell'ISS su come usare gli autoabbronzanti:
- usare guanti monouso, per evitare di scurire i palmi delle mani;
- indossare occhiali protettivi, tappi alle orecchie e burro di cacao sulle labbra, durante l¡¯applicazione di un autoabbronzante spray;
- evitare di usare lo spray in spazi ristretti o senza un¡¯adeguata ventilazione;
- esfoliare la pelle (peeling) prima di applicare il prodotto, in modo da eliminare le cellule morte dall'epidermide; concentrarsi in particolare sulle aree in cui la pelle in genere ¨¨ pi¨´ spessa, come ginocchia, gomiti e caviglie, e poi asciugarsi;?
- massaggiare il prodotto sulla pelle con movimenti circolari, per evitare di creare abbronzature disomogenee e applicarlo in maniera uniforme sulle varie parti del corpo (braccia, gambe e torace);
- rimuovere gli eccessi da ginocchia, gomiti e caviglie, zone in cui il prodotto tende ad essere assorbito maggiormente usando una salvietta umida;
- fare attenzione in presenza di macchie della pelle e/o di lentiggini, l'autoabbronzante, colorandole, rende le macchie ancora pi¨´ evidenti;
- attendere che il prodotto si asciughi prima di vestirsi, aspettare almeno 10 minuti, preferire un abbigliamento con capi non aderenti e cercare di limitare la sudorazione.
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