Se una frattura non si ricompone ¨¨ necessario intervenire di nuovo, non sempre chirurgicamente
Soprattutto quando i danni non sono gravi, le fratture non lasciano quasi mai strascichi. Purtroppo, per¨°, a volte pu¨° accadere che a distanza di parecchio tempo dall¡¯infortunio la situazione non torni alla normalit¨¤. Se a nove mesi dall¡¯incidente la guarigione non si ¨¨ ancora completata, allora ci si trova di fronte a un caso di pseudoartrosi.
PSEUDOARTROSI: PERCH? LA FRATTURA NON GUARISCE
¡ª ?Con pseudoartrosi si intende l¡¯alterazione dei processi spontanei di guarigione di una frattura. Nella stragrande maggioranza dei casi, dopo la rottura di un osso e la successiva applicazione di un gesso (oppure l¡¯inserimento di placche o chiodi) la frattura si ricompone. Se, trascorso un periodo di nove mesi, ci¨° non avviene si ¨¨ in presenza di pseudoartrosi e non ci sono pi¨´ possibilit¨¤ che la frattura?si ricomponga naturalmente. ¡°Esistono due forme di questa malattia: l¡¯atrofica e l¡¯ipertrofica. In quest¡¯ultima l¡¯osso non guarisce perch¨¦, pur rigenerandosi bene, le due parti in cui ¨¨ spezzato si muovono, con risvolti negativi sulla calcificazione. La pseudoartrosi atrofica ¨¨ invece caratterizzata dalla ridotta produzione di fattori di crescita, processo alla base della corretta rigenerazione ossea¡± precisa il dottor Alexander Meersseman, coordinatore dell¡¯Ambulatorio di alta specializzazione sulla Pseudoartrosi e ortopedico dell¡¯Unit¨¤ Operativa di Traumatologia dell¡¯Irccs Ospedale Galeazzi-Sant¡¯Ambrogio di Milano.
PSEUDOARTROSI: ? PI? PROBABILE SE LA FRATTURA ? ESPOSTA
¡ª ?Le persone che soffrono di pseudoartrosi ne sono sicuramente consapevoli a causa del dolore e delle difficolt¨¤ a svolgere determinati movimenti. Per esempio, se a essere interessata da questo problema ¨¨ una gamba si avverte fastidio quando la si carica e si ¨¨ costretti a zoppicare. Se invece interessa un braccio diventa complicato muovere spalla e gomito come si desidererebbe. ¡°A essere a maggior rischio di pseudoartrosi sono due ossa: la tibia, in particolare nella sua parte centrale, e lo scafoide. Essendo poco protetta da muscoli e altri tessuti molli, la tibia ¨¨ un osso pi¨´ a rischio di fratture esposte, che comportano la ¡®perdita¡¯ dei fattori di crescita intrinseci all¡¯osso. Nel caso dello scafoide, invece, il problema ¨¨ vascolare: gi¨¤ in condizioni normali il sangue raggiunge quest¡¯osso facendo un¡¯inversione a U e la frattura peggiora la situazione¡± spiega il dottor Meersseman. A favorire la pseudoartrosi ¨¨ anche l¡¯osteoporosi per via della scarsa qualit¨¤ dell¡¯osso determinata dalla malattia. Inoltre, i rischi aumentano non solo se la frattura ¨¨ esposta, ma anche se i frammenti ossei sono lontani fra loro. La guarigione da una frattura ¨¨ complicata anche dal fumo, dal diabete e da problemi di circolazione del sangue.
LE CURE PER LA PSEUDOARTROSI
¡ª ?Se le parti dell¡¯osso fratturato non distano pi¨´ di due centimetri e non vi sono infezioni, in caso di pseudoartrosi si ricorre alle onde d¡¯urto. Grazie a esse, infatti, si attivano gli osteoblasti, cellule che ricoprono un ruolo importante nella formazione di tessuto osseo. Quando non ¨¨ possibile utilizzare le onde d¡¯urto si pu¨° eseguire un intervento chirurgico. L¡¯operazione prevede prima il prelievo di una porzione di osso da un¡¯area diversa da quella della frattura, da inserire in seguito insieme a una nuova placca o a un nuovo chiodo. In questo modo si riduce la distanza tra le due parti dell¡¯osso fratturato, favorendo la calcificazione. ¡°Riguardo la cura della pseudoartrosi, l¡¯ultima novit¨¤ ¨¨ rappresentata dall¡¯innesto di cellule staminali prelevate dalla stessa persona, che facilitano la rigenerazione dell¡¯osso, stimolando anche le altre cellule a comportarsi in modo analogo¡± conclude il dottor Meersseman.
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