Chiesa, i tempi di recupero da un affaticamento all’adduttore: parla l’esperto

Il dottor Stefano Diprè, fisioterapista e fondatore di FisioScience, analizza il problema?che ha costretto l’attaccante della Juve a lasciare il ritiro azzurro

La sua assenza ha complicato i primi piani della nuova Italia di Spalletti. Pochi giorni fa, Federico Chiesa ha lasciato il ritiro della Nazionale a causa di un fastidio all’adduttore, rientrando a Torino per i controlli e le successive terapie in vista dei prossimi impegni con la Juve. Gazzetta Active ha approfondito la questione con il dottor Stefano Diprè, fisioterapista e fondatore di FisioScience.

Di che problema si tratta?
"Chiesa ha dovuto abbandonare il ritiro azzurro per colpa di un fastidio muscolare con sospetta lesione dell’adduttore. I primi controlli hanno dato un esito confortante, ma i prossimi esami chiariranno i tempi di recupero e l’effettiva gravità del problema".

Entrando nello specifico, cos’è una lesione muscolare?
"Una delle infortunistiche più frequenti nel mondo sportivo. Si tratta di un danno ai muscoli e alle fibre muscolari a causa di uno sforzo eccessivo o di un trauma. Le lesioni possono variare in gravità, da semplici stiramenti a rotture complete delle fibre. In base alla loro severità, si classificano in tre tipologie. Abbiamo quelle di 1° grado, cioè piccole micro-lesioni delle fibre muscolari, spesso percepite come stiramenti. Poi quelle di 2° grado, cioè lesioni parziali del muscolo, e quelle di 3° grado, le più gravi, con lesioni complete del muscolo".

Quali sono i tempi di recupero?
"Variano in base alla gravità della lesione. Una lesione di 1° grado può andare da alcuni giorni a una settimana. Per le lesioni di 2° grado si va spesso da due a sei settimane, mentre quelle di 3° grado possono necessitare di molti mesi e in alcuni casi richiedono un intervento chirurgico. Ogni atleta ha un ritmo di recupero diverso e la terapia fisioterapica gioca un ruolo cruciale nel garantire un ritorno sicuro e tempestivo all'attività. ? fondamentale seguirne il decorso con attenzione, per evitare ricadute o complicazioni".

Per Chiesa, sarebbe un rischio giocare contro la Lazio?
"Senza una valutazione medica dettagliata, è difficile dare un giudizio definitivo. Nonostante l’ottimismo, se il problema di Chiesa venisse confermato dai prossimi esami sarebbe rischioso schierarlo in condizioni non perfette. Giocare con un muscolo danneggiato potrebbe peggiorare la lesione e allungare i tempi di recupero. La decisione finale spetterà al team medico della Juve e agli esperti che seguono il calciatore, che penseranno in primis alla sua salute. La speranza è che l'infortunio non sia grave, per rivederlo in campo al più presto".