Eliminare la plastica monouso degli alimenti non sarebbe sufficiente ad arginare la mole di rifiuti generata. Ecco la nuova proposta dell'UE
La plastica per l'imballaggio degli alimenti ¨¨ un'innovazione che ha cambiato il modo di consumare e conservare il cibo degli ultimi decenni. Un'innovazione che, tuttavia, sta costando molto in termini di impatto ambientale: secondo i dati dell'Unione Europea, solo nel 2020?i rifiuti da imballaggio hanno raggiunto i 79 milioni di tonnellate (177 kg per abitante contro 150 kg nel 2009), sebbene con grandi differenze tra gli stati membri. Il problema dei rifiuti sta diventando sempre pi¨´ rilevante, con un aumento del 20% - corrispondente a 13 milioni di tonnellate - della quantit¨¤ totale di rifiuti di imballaggio generati nell¡¯Unione Europea (UE) dal 2009 al 2020. Un primo passo verso l'eliminazione della plastica per alimenti ¨¨ stata l'introduzione della direttiva SUP (Single use plastica), che vieta in tutti gli stati membri l'utilizzo di alcune categorie di oggetti in plastica, come posate, cannucce e contenitori per il cibo. Tuttavia, la recente normativa sembra non essere sufficiente per arginare l¡¯impatto ambientale degli imballaggi: molti paesi non l'hanno resa effettiva. Alla luce degli ultimi dati, l'UE ha quindi proposto un nuovo Regolamento sull¡¯Imballaggio e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR, Packaging and Packaging Waste Regulation), che stabilisce misure di prevenzione della produzione di rifiuti di imballaggio e ne promuove il riutilizzo e il riciclaggio.
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alternativa alla plastica per alimenti
¡ª ?Tra i materiali di imballaggio per alimenti pi¨´ diffusi la carta e il cartone rappresentano il 41%, seguiti dalla plastica (19,5%), dal vetro (19%), dal legno (15%) e dal metallo (5%). ? preoccupante notare che la plastica e la carta/cartone hanno registrato la crescita pi¨´ significativa dal 2009, rispettivamente del 27% e del 25%. Questi dati pongono l¡¯accento sulla necessit¨¤ di ridurre l¡¯uso di materiali non riciclabili e promuovere alternative pi¨´ ecologiche. Insomma, la direttiva SUP ¨¨ un primo tentativo di ridurre la diffusione di plastica e rifiuti, ma non sufficiente a risolvere la questione impellente dell'impatto ambientale degli imballaggi alimentari.
la nuova proposta dell'ue per eliminare la plastica degli alimenti
¡ª ?La nuova proposta avanzata dall¡¯UE richiederebbe che tutti gli imballaggi siano riciclabili entro il 1¡ã gennaio 2030, ovvero progettati per la raccolta differenziata e il riciclo, in modo che i materiali secondari ottenuti siano di qualit¨¤ sufficiente per nuovi utilizzi primari. Entro 2 anni dall¡¯entrata in vigore del regolamento, bustine per t¨¨ o caff¨¨, unit¨¤ monodose di caff¨¨ o t¨¨, etichette adesive applicate a frutta e verdura e borse leggere in plastica dovranno essere totalmente compostabili. Il regolamento introdurrebbe anche dei requisiti di progettazione degli imballaggi per minimizzarne peso e volume. Inoltre, a partire dopo 3-4 anni dall¡¯entrata in vigore del regolamento proposto, gli imballaggi dovranno essere contrassegnati con un¡¯etichetta contenente informazioni sulla loro composizione e il loro riutilizzo.
come diminuire l'uso della plastica per alimenti
¡ª ?In attesa che la nuova proposta europea diventi una direttiva a tutti gli effetti, possiamo far leva sulla responsabilit¨¤ individuale e adottare delle pratiche virtuose per contribuire alla causa.
- Scegliere prodotti con imballaggi ridotti o che sono confezionati in materiali riciclabili o compostabili.??
- Prima di gettare via un imballaggio, valutare se questo possa essere riutilizzato per altri scopi.
- ?Fare una scrupolosa raccolta differenziata.?
- Evitare l¡¯uso di sacchetti di plastica usa e getta.?
- Quando possibile, optare per l¡¯acquisto di prodotti sfusi come cereali, legumi, olio, utilizzando contenitori riutilizzabili.?
- Supportare aziende sostenibili e produttori locali, che si impegnano per la riduzione dei rifiuti.
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